Gilded

 


Genere: Fantasy

Scritto da: Marissa Meyer

15 novembre 2022

C'era una volta la figlia di un mugnaio… Colpita dalla maledizione di Wyrdith, dio delle storie e della menzogna, Serilda ha sviluppato un incredibile talento per il racconto: quelle con cui incanta i bambini del villaggio sono vicende intriganti, bizzarre, e soprattutto non contengono un briciolo di verità. O almeno così credono tutti. Ma una delle sue storie attira l'attenzione del mostruoso Erlking con i suoi cacciatori non-morti. E così Serilda si ritrova prigioniera in un luogo sinistro, dove si aggirano ghoul, fantasmi e ripugnanti corvi senza occhi. Chiusa nelle segrete del castello, la ragazza è costretta a dimostrare di saper trasformare la paglia in oro – come ha affermato – o sarà uccisa per aver mentito. Disperata, Serilda ha una sola possibilità: accettare l'aiuto di un ragazzo che le è misteriosamente comparso davanti. E che vuole qualcosa in cambio. Presto Serilda si accorge che le vetuste mura del castello celano molti segreti, compreso un antico maleficio. Dovrà trovare il modo di spezzarlo se vuole riuscire a fermare il dispotico potere del re e la sua feroce Caccia una volta per tutte.


Salve a tutti!
Ci sono autrici di cui leggeresti anche la lista della spesa e quando la Oscar Vault ha annunciato che avrebbe portato in Italia l'ultima dilogia di Marissa Meyer ho urlato di gioia.
Quindi grazie alla Mondadori per avermi inviato la copia di “Gilded”, che attendevo da tempo.
Primo di una saga inspirata alla leggenda di Tremotino, non riuscirete a posare questo libro neanche per andare in bagno. Ogni capitolo è un crescendo sottile, quasi adagio, eppure emozionante per le implicazioni di quello che succede, come uno strato dietro l'altro di una torta sette veli al cioccolato.

Serilda è la protagonista e figlia di un umile mugnaio, ma è stata benedetta, o meglio maledetta, dal dio delle storie, o forse delle menzogne. È una narratrice, tesse le sue favole e i suoi racconti come se filasse la paglia trasformandola in oro.

"Ogni storia ha due facce. L’eroe e il cattivo. La luce e l’oscurità. La benedizione e la maledizione. E ciò che il mugnaio non aveva capito, è che il dio delle storie è anche il dio della menzogna."

Ed è questo che ha la faccia tosta di raccontare al Signore degli Oscuri, l'Erkelrong, il re delle creature malvage e dei fantasmi.
Sorpreso dalla sua sfacciataggine, il re degli oscuri la convoca al suo castello per costringerla a dimostrare che dice il vero, pena la morte sua e del padre.
Selfrida, disperata, prova fallendo, ma qualcuno accorre in suo aiuto: si fa chiamare Gild e sa davvero tessere ogni tipo di tessuto in oro. È un fantasma diverso dagli altri, è corporeo oltre che magico. Accetta di aiutarla, ma è costretto a chiederle un pegno altrimenti la magia non funziona.

"Niente di ciò che desidero si può comprare con l’oro."

Gild vorrebbe che Serilda scappasse dal fato infausto che sembra esserle caduto addosso, ma il re degli oscuri continua a convocarla per filare sempre più oro, non per avidità ma per un qualche motivo diabolico che si rivelerà alla fine.
Nonostante ogni tentativo della ragazza di scappare, ottiene solo di peggiorare sempre più la situazione, dato che il re non tollera la disobbedienza.

"È come se stessi giocando a un gioco di cui non conosci tutte le regole."

Serilda è da sempre trattata come paria nel suo villaggio perché circola voce che porti sfortuna. Nonostante questo, non ha smesso di sperare che ci sia altro nella vita rispetto alla semplice quotidianità nel suo paesino. Il senso di riscatto che prova la porta a essere curiosa e coraggiosa, e un tantino insolente.
Gild è invece dolcissimo, ma la sua situazione di prigioniero eterno lo fa soffrire (e il lettore con lui).

Ci sono tanti di quei livelli narrativi in questo libro che non potrete davvero perdere neppure un dettaglio. Sebbene sia chiaro da tutti gli indizi dove vuole andare a finire, il cliffhanger finale mi ha lasciata a boccheggiare e a chiedere di averne ancora e magari subito, grazie.
Ci sono bei libri e poi ci sono i libri di Marissa Meyer. Il suo stile è scorrevole, eppure fatato, magico, vivace, avvolgente.
È impossibile non empatizzare con i protagonisti, anche con il cattivo che ha le sue motivazioni.

“Il bosco era sia vivo che morto.
L’eroe e il cattivo.
Il buio e la luce.
“Ogni storia ha due facce.””

Questa storia è narrata nel pieno stile della fiabe, con molti elementi del folklore tipico, come le creature dei boschi, gli dèi campagnoli, il re degli oscuri che richiama quello dei Goblin, la caccia selvaggia. E anche le sottotrame, le storie nelle storie incastrate come le matrioske, che parlano di principi e di incantesimi crudeli, non sono da meno.
Una torta al cioccolato con più di sette veli, insomma. E io amo il cioccolato. Quindi, se siete in vena di retelling scritti come il dio delle storie comanda, se siete amanti del fantasy folkloristico, o semplicemente se volte leggere una bella storia, non lasciatevi scappare questo libro.

Voto libro - 5













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