Codice 612. Chi ha ucciso il Piccolo Principe?

 


Genere: Giallo

Scritto da: Michel Bussi

11 gennaio 2023

Il Piccolo Principe e il suo autore, Antoine de Saint-Exupéry, sono accomunati dal mistero della loro scomparsa: quella dello scrittore-aviatore morto in guerra in circostanze mai ben chiarite, tanto che nel tempo si è ipotizzato che fosse vivo e vegeto da qualche parte, e quella del personaggio che, morso da un serpente velenoso alla fine del racconto, lascia il lettore incerto sulla sua vera sorte. Toccherà a due investigatori fare luce su quello che ha tutta l’aria di essere un enigma la cui soluzione è stata dissimulata dallo stesso Saint-Exupéry nel testo: Andie, giovane detective alle prime armi appassionata del Piccolo Principe, e Neven, ex aviatore e meccanico di aeroplani, che del famoso libro sa poco o niente. Incaricati da un eccentrico miliardario, percorreranno insieme il mondo alla ricerca di indizi confrontandosi con i membri dell’occulto Club 612, un’associazione segreta che raduna i massimi esperti del Piccolo Principe. Il loro avventuroso viaggio, in cui non mancano la volpe, la rosa e il serpente, è analogo a quello del Piccolo Principe, con la differenza che, invece di visitare i vari asteroidi, i nostri eroi si spostano da un’isola all’altra. Andranno così sull’isola dell’uomo d’affari, su quella del re, della vanitosa, del bevitore, del lampionaio, del geografo...

Salve salve! Uno dei primi libri che ricordo di aver letto da bambina è “Il Piccolo Principe”, che mi è sempre rimasto nel cuore e ho sempre riletto con estremo piacere. Per me, come per molt3, questo racconto per bambini è sempre stato semplicemente questo, una favola malinconica ma ricca di speranza. C’è un gruppo di persone, però, che ne “Il Piccolo Principe” ha letto molto altro. In “Codice 612. Chi ha ucciso il Piccolo Principe?”, Michel Bussi (noto autore francese di thriller ) ci illustra un’interessante teoria sul racconto e sul suo autore, intrecciando la biografia di Saint-Exupéry ai significati nascosti nella figura del Piccolo Principe, infine a un’interessante trama investigativa!


«Ha mai letto un giallo, Neven? Non ha la sensazione che le cose siano più complicate di quello che sembrano? Che ci faceva il serpente nel deserto? Perché il Piccolo Principe ci ha parlato? Perché il Piccolo Principe avverte il lettore? “Sembrerò morto e non sarà vero.” Non le fa venire voglia di capire cosa sia davvero successo al di là delle apparenze?».

Esiste un gruppo di sei persone, membri del segretissimo Club 612, le quali credono che “Il Piccolo Principe” sia un romanzo a chiave (il Roman a clèf è un'opera letteraria in cui luoghi e personaggi reali ed eventi realmente accaduti sono riportati dietro una maschera di finzione in modo da non renderli immediatamente riconoscibili se non attraverso determinate soluzioni che è possibile trovare nell’opera stessa o al di fuori di essa), un’opera, quindi, che corre parallela alla vita di Saint-Exupéry e in cui è nascosto il segreto della sua vita, della sua morte e della sua eredità.

«Alla fine del racconto il Piccolo Principe muore. Strano, trattandosi di un libro per bambini, non vi pare? Vi siete mai chiesti chi ha ucciso il Piccolo Principe? Avete notato quante analogie ci siano tra la morte del Piccolo Principe e quella di Saint-Exupéry pochi mesi dopo?».

Supponendo che autore e personaggio siano la stessa persona, qual è la chiave di lettura corretta della favola?
Può essere considerato ancora un semplice racconto per bambini che parla di responsabilità? O una Bibbia laica? O un trattato di pace? Una richiesta di rispettare il mondo in cui viviamo? O in realtà è il testamento di Saint-Exupéry? Personaggio tanto strabiliante quanto misterioso, tanto gioviale quanto enigmatico, tanto ligio al dovere quanto fedifrago. 
Andie (l’investigatrice) e Neven (l’aviatore) dovranno indagare, aiutati dai membri del Club 612 (l’uomo d’affari Oko Dòlo, la vanitosa Marie-Swan, il bevitore Moïsès, il re Izar, il lampionaio Hoshi e il misterioso geografo), sul mistero più grande di tutti: chi o cosa ha ucciso il Piccolo Principe? Chi o cosa ha ucciso Saint-Exupéry?

«Vedi, ragazzo mio, questo libro potrebbe sostituire tutti i libri di religione del mondo, tutti i trattati politici, tutte le teorie economiche. Ci ho messo un po’ a capirlo, ma ce l’ho fatta. Gli altri libri disfano le cuciture del mondo, questo le riaggiusta.»

Questo romanzo breve ha il potere di scombussolare, stupire e far innamorare chi legge. 
Premetto che potrebbe risultare un po’ lento e pesante, più che altro perché la storia va avanti per supposizioni, citazioni, aneddoti sulla vita dell’autore, di storia e geografia. 
L’azione vera e propria è poca, il delitto è stato compiuto ormai decenni fa ed è impossibile ritrovare qualcosa; i nostri indizi sono l’ultimo racconto scritto da Saint-Exupéry (“Il Piccolo Principe) e la versione poi pubblicata, le lettere dell’autore alle varie amanti, alla moglie e alla madre (le sue rose), le sue opinioni sulla guerra, sul dovere, sulle responsabilità, il ricordo di chi l’ha conosciuto, vissuto e poi perso. 
I testimoni sono i membri del Club, collezionisti e fan accaniti del racconto che ha cambiato loro la vita, ognuno con la propria idea dell’autore e la propria chiave di lettura della sua morte e di quella del suo personaggio: è stata la rosa, sono stati gli uomini e le loro guerre, è stato un suicidio o un omicidio. Saint-Exupéry ha ucciso il Piccolo Principe o viceversa?
Troveremo davvero la verità alla fine di questa storia?

Oltre alla fantasiosa indagine, secondo me è il punto di vista a rendere questa storia così toccante. Michel Bussi ci convince che, dietro al libro più tradotto e più stampato al mondo dopo la Bibbia, ci sia una verità inimmaginabile.
Le opzioni sono numerose, una più incredibile dell’altra e crederci ci rinvigorisce, è come inspirare una boccata d’aria piena di possibilità, di speranza, di magia quasi.
Lo stile narrativo, poi, rende la lettura veritiera. Ogni supposizione sembra plausibile e validata da ritrovamenti e testimonianze reali; la sicurezza con cui i personaggi parlano e agiscono ci pervade e alla fine dei conti la risoluzione sembra la versione più plausibile e reale di tutte.
Ma la narrazione ha anche un che di poetico grazie all’adattamento di citazioni da “Il Piccolo Principe”.

“Cadde piano su di me come cade un’innamorata. Grazie alle mie braccia, non fece neppure rumore.”

Se siete fan de “Il Piccolo Principe” non potete lasciarvi scappare questo breve romanzo. A me ha messo una voglia assurda di rileggerlo, di studiarlo, di analizzarlo in ogni singolo dettaglio e semplicemente di trovare conforto in una storia all’apparenza così semplice.


«L’essenziale è invisibile agli occhi in realtà significa che l’essenziale esiste solo attraverso il vuoto, l’assenza, il ricordo. L’essenziale è sempre mancante. […] Per Saint-Exupéry l’universo ha senso solo tramite quest’assenza, altrimenti tutto è futile, immediato, comprato, posseduto, gettato. Accettare l’assenza, la partenza, la scomparsa e la morte significa capire il valore delle cose e rispettarlo. È un sacrificio per niente doloroso, perché grazie a esso tutto acquista importanza.»

Baci.

Voto libro  - 4.5



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