Talking at night


Genere: Romance

Scritto da: Claire Daverley

20 giugno 2023

"Talking at night" è la storia di Will e Rosie. Il cattivo ragazzo e la brava ragazza. Si incontrano da adolescenti, e si riconoscono subito. Si innamorano tra musica degli anni '90, lunghe passeggiate per tornare a casa, sguardi nascosti, tramonti e falò in spiaggia e telefonate nella notte. Sono destinati a essere l'amore della vita ciascuno dell'altro. Finché un giorno non accade una tragedia, e ogni possibilità di stare insieme sembra distrutta. Ma quella tragedia - e il loro sentimento - è ciò che li terrà sempre legati. È una riflessione sull'amore e sull'amicizia, e sull'essere nel posto giusto al momento sbagliato. Una storia di seconde opportunità, di opportunità perdute, di parole e di non detti, di vita che si mette di traverso e, forse, di un lieto fine.


Salve Confine,

ho finalmente letto “Talking at night”, romanzo d’esordio di Claire Daverley, uscito lo scorso giugno per Rizzoli, che ringrazio per l’invio della bellissima copia cartacea (di cui adoro la cover). Grazie!


Rosie Winter è la classica brava ragazza, educata, timida, silenziosa, intelligente, brava a scuola, un talento innato per la musica, ama cantare e suonare, comporre.

Ha un fratello gemello, Josh, che ama moltissimo. È attraverso lui che conosce Will Winters, quest’ultimo dà lezioni di matematica a Josh.

I due si trovano seduti vicini ad un falò, cominciano a chiacchierare e Will rimane affascinato da Rosie come mai era successo prima per nessuna ragazza.

Anche Rosie è colpita da Will, anche se lui non dovrebbe piacerle, non è un ragazzo per lei, si dicono tante cose su di lui, che fuma, corre in moto ed è sempre ombroso e silenzioso. 

Malgrado entrambi pensino di non essere adatti l’uno all’altra, cominciano una timida frequentazione fatta di sguardi segreti e attimi rubati, tra i mille impegni scolastici di lei e gli altrettanti problemi di lui.

Quando la situazione sembra farsi più seria e, finalmente, i due sono pronti a raccontarsi i sentimenti reciproci, purtroppo una tragedia arriva a segnare le loro vite per sempre.

Così come era cominciata, la loro tenera storia finisce, tanto più che Rosie, finita l’estate, parte per l’università, verso un’altra vita, lontana da tutto quello che le ricorda dolore e sofferenza, lontana anche da Will che, anche se non è colpevole, le ricorda troppo un tempo che non tornerà più.

Will, dal canto suo, accetta la separazione, rimane nella loro piccola cittadina e trova lavoro in un’officina, anche se il suo cuore è distrutto per tutto quello che è successo e per la mancanza di Rosie.

I loro sentimenti erano più forti di quello che erano disposti ad ammettere, ed è naturale per entrambi provare l’impulso di cercarsi non appena qualcosa di bello o brutto di presenta nelle loro vite, e una notte Rosie cede e lo contatta.

Comincia così uno scambio di chiamate e messaggi che li riporta l’una nella quotidianità dell’altro, anche a distanza, perché quando due cuori si riconoscono e si legano, dividerli è praticamente impossibile, nonostante la vita si metta nel mezzo nei modi più impensabili.


"Ho sbagliato a scrivere il nome autrice Daverley"


Comincio col dire che scrivere questa recensione mi ha preso più tempo di quanto mi aspettassi.

Sono stata combattuta, e tutt’ora lo sono, per la valutazione di questo romanzo, ma sottolineo che rimane un umile parere personale.

Faccio questa premessa perché so quanto “Talking at night” sia stato atteso e osannato su Tik Tok (il male puro se volete la mia opinione).


La storia che la Deverley ci ha raccontato è sicuramente una storia bellissima e complessa, ricca di eventi, considerato che abbraccia buona parte della vita dei due protagonisti, inoltre tratta tantissimi argomenti che accompagnano la crescita di Will e Rosie. Abbiamo i problemi e le incertezze dell’adolescenza, il rapporto controverso con i genitori, con la madre in special modo, in tutti e due i casi: fredda, invasiva e altamente giudicante quella di Rosie, praticamente assente e anaffettiva quella di Will. Si parla anche di depressione e morte, elaborazione del lutto e rapporti sociali. 

I personaggi importanti sono pochi ma sono ben caratterizzati. Si poteva fare di più secondo me, ma la Deverley ci ha comunque presentato due protagonisti indiscutibilmente perfetti per la storia, insieme ad un piccolo coro di altre persone che riescono a fare la differenza nel romanzo, come l’amica di Rosie, Marley, o la nonna di Will, una donna forte e piena d’amore che amerete conoscere, oppure Amber, la sorella minore di Will, che più avanti nel corso del racconto e della vita di lui finirà per essere un anello importante della catena che lega i cuori dei due protagonisti.

In sostanza c’è davvero molto tra le pagine (quasi 400) di questo romanzo, veramente, veramente tanto, eppure…

Eppure io non ho provato quasi nulla!


Odio ripetermi, ma questa storia aveva davvero un potenziale esplosivo, uno di quelli che se lo sai sfruttare crei un romanzone che difficilmente si scorderà, qualcosa che potrei rileggere al bisogno.

Purtroppo, la scrittrice, forse per inesperienza, forse perché “questo è quanto”, non ha saputo dare valore al gioiello che aveva in mente. 

Probabilmente lo stile che la Deverley ha utilizzato per raccontarci di Will e Rosie non era quello adatto al tipo di romanzo.

L’ho trovato troppo impersonale per raggiungere lo scopo ultimo di un romanzo del genere, cioè emozionare fino alle lacrime.

Probabilmente l’utilizzo del discorso indiretto, o meglio del discorso diretto travestito da discorso indiretto, non ha funzionato. Penso che in questo modo non si riesca ad entrare bene in sintonia col personaggio. La narrazione è in terza persona e va benissimo, ma con questo espediente del discorso indiretto diventa tutto troppo impersonale.

Mi è spiaciuto molto devo dire, è stata una cosa che veramente mi ha bloccata, ha creato una parete in vetro spessissimo tra me e i personaggi.

Avrei voluto sentire quelle spremute di cuore in determinate scene, mi sono proprio sforzata, ma nulla…

Eppure c’era così tanto; la vita di questi ragazzi rovinata prima dai genitori e poi dalla tragedia, questo continuare a cercarsi per poi perdersi come il movimento delle onde sulla spiaggia, che lambiscono la riva portando promesse, per poi abbandonarla subito dopo con le conseguenze di queste promesse disattese.


Ecco, questo è quello che mi ha lasciato, promesse disattese. Purtroppo.

Resta da dire e da ripetere che il romanzo racconta una storia molto bella, per cui mi sento di incoraggiarvi nella lettura di “Talking at night”, magari quello che ha bloccato me non bloccherà voi, è tutto davvero molto personale con la lettura.

Quindi, buona lettura. 


Voto libro - 2.5
















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