The Little Mermaid


Genere: Fiaba

Scritto da: Faith Noelle

Ariel, la figlia del re del mare, è sempre stata affascinata dalla vita nel mondo in superficie. Ignorando gli avvertimenti paterni, la sirenetta spende i suoi giorni a collezionare i tesori dai relitti e a desiderare di vivere nuove avventure. Un giorno la sua vita cambia per sempre, doo aver salvato un principe umano chiamato Eric da una tempesta. La strega del mare, Ursula, offre ad Ariel un patto, la possibilità di diventare umana. Ma Ursula ha in realtà ben altri piani. Con solo tre giorni e senza voce, Ariel deve riuscire a trovare una connessione con il principe, fronte abbastanza da rompere il maleficio di Ursula. ma è sufficiente l'amicizia tra una sirena ed un principe per unire due mondi?

( Trama tradotta da Il confine dei libri )

Salve lettori! È arrivato il momento di parlarvi di "The Little Mermaid: The Novelization", il romanzo del nuovissimo Live Action Disney "La Sirenetta", scritto da Faith Elle, adattato dalla sceneggiatura di David Magee, uscito lo scorso 11 aprile per Disney Press, inedito in Italia.

"Lungo le coste rocciose di Paradise, dove le onde uniscono il mare alla terra, due sovrani tracciano dei confini nella sabbia. Guidati da antichi timori, mantengono i loro reami divisi, accumunati dalle stesse spume agitate, due mondi separati... Ma una tempesta è destinata ad unire i loro figli, e  insieme, sirena ed umano, con il loro amore cambieranno la marea."

Il libro è l'adattamento romanzesco della sceneggiatura dell'attesissimo live action "La Sirenetta". La storia la conosciamo già, più o meno. La sirena Ariel, la figlia più giovane del re del mare, è affascinata dal mondo degli umani. Disobbedendo alle leggi paterne, introdotte dopo la morte della regina ad opera degli umani, Ariel sale in superficie dove fa la conoscenza del giovane principe Eric. L'incontro con il principe non fa altro che accrescere il desiderio della sirena di poter visitare la terra e quando non sembrerà esserci nessun’altra via, arriverà a stringere un patto faustiano con Ursula, la strega del mare. Senza voce e con soli tre giorni a dispozione, la Sirenetta, ignara del fatto che per potere rimanere umana necessita del bacio del principe, ha finalmente un'occasione per avere ciò che ha sempre desiderato. Ma davvero le cose sono come sembrano? Riuscirà la Sirenetta a trovare il proprio posto nel mondo? E può il rapporto con il principe cancellare l'odio secolare tra umani e sirene?

"Scusa il disordine. Non ho scelto io di vivere in queste condizioni, credimi. Papino è stato ingiusto con entrambe, controllando ogni nostro gesto. In qualche modo io e te siamo uguali."

Amici lettori, per la prima volta mi trovo a parlarvi di una "novelization", l'adattamento romanzesco di un prodotto audiovisivo. Perciò, prima di addentrarmi nel vivo della recensione, è necessaria qualche specifica. Sebbene come unica autrice del romanzo venga indicata Faith Elle, i pregi e i difetti di questo libro non possono essere imputati solo a lei, in quanto il suo lavoro è stato quello di trasformare ciò che nella sceneggiatura cinematografica veniva indicato con un gesto o con un'inquadratura in parole. Ma il resto del contenuto del libro, come la storia e i dialoghi, è merito dello sceneggiatore David Magee. Quindi possiamo parlare di un lavoro a quattro mani, dove di una parte è responsabile l'una, mentre dell'altra l'altro.
E ora passiamo alla storia.

Preferisco iniziare da ciò che non ho apprezzato. Principalmente si tratta di due elementi: scene troppo simili al cartone animato e il limite dei tre giorni. Magari sullo schermo tutto ciò risulterà differente, ma dalla lettura sono cose che mi hanno dato fastidio. Alcuni passaggi dell'originale, che a mio parere sembravano degni di una rivisitazione, di una modifica o di  un "upgrade",  vengono riportate pari pari alla sceneggiatura del film animato. E poi c'è il limite dei tre giorni. Una delle critiche più feroci contro l'originale del 1989 è il fatto che ad Ariel ed Eric vengano dati solo tre giorni per innamorarsi. Se in un cartone animato degli anni '80 ciò non mi crea fastidio, in un film del 2023 mi sembra abbastanza inappropriato. Sebbene le circostanze siano diverse e il nascere e il crescere della simpatia tra i due venga mostrata in maniera più convincente e approfondita, non lo trovo del tutto giustificabile. Soprattutto considerando che questa versione prende molto di più in prestito dall'originale di Andersen, avrebbero potuto allargare a un anno o più come nel racconto del 1837.

Passiamo a cosa mi è piaciuto. 
1) Riferimenti all'originale. Questa versione de "La Sirenetta" contiene tantissimi riferimenti al racconto da cui è tratto, di più rispetto al film animato e io, che amo e venero il lavoro di Andersen, non posso che amare questa scelte. Per esempio, alle figlie del Re del mare spetta un proprio mare da governare, come in Andersen spettava un pezzo del giardino reale, o, ancora, l'incontro di Ariel con il principe coincide con la prima volta che lei è salita in superficie. 

2)La storia è all'apparenza molto simile al cartone e sotto numerosi punti di vista questo è vero, però c'è una differenza sostanziale di fondo che rende questa sceneggiatura un adattamento migliore del racconto di Andersen rispetto alla versione animata. Ne “La Sirenetta" del 1837, il personaggio principale, quello che compie un arco di crescita nel corso della narrazione, è la figlia del re del mare. Nel film animato, dei punti essenziali della fabula (il salvataggio del principe, l'innamoramento della sirenetta, la perdita della voce, il patto con la strega, la trasformazione in umana, la rivale in amore, etc.) sono ripresi fedelmente, ma dopo un'attenta analisi scopriamo che uno dei punti essenziali, il percorso trasformativo del personaggio principale, non è presente. Ariel diventa un'umana nel corso della storia sì, ma rimane costante nello spirito e nel carattere. Rimane lo stesso personaggio dall'inizio fino alla fine. Il personaggio che evolve nel corso della storia del cartone è il Re Tritone! All'inizio della narrazione è un classico padre familias, dispotico e xenofobo, mentre alla fine risulta essere un personaggio disposto a sacrificarsi per la felicità della figlia e abbandona il razzismo. In un certo senso potremmo allora dire che è lui il vero protagonista del film. Fortunatamente questa nuova versione aggiusta il tiro ed Ariel, pur avendo moltissime delle sue qualità sia all'inizio che alla fine, affronta un percorso di crescita più evidente. Non solo il suo personaggio, in questa sceneggiatura possiamo parlare di opera corale, dove la protagonista indiscussa rimane la figlia del re Tritone, ma quasi tutti i personaggi principali (con l'esclusione di Flounder) hanno il loro conflitto e il loro arco da portare a termine entro la fine della storia. Ho apprezzato anche alcuni cambiamenti che riguardano il finale e la dinamica delle relazioni tra alcuni personaggi, nello specifico mi riferisco al rapporto tra Sebastian e Scuttle, che in questo film hanno un ruolo molto più ampio rispetto al cartone.

3) I personaggi mi sono piaciuti tutti, nessuno è stato snaturato. Mi è solo dispiaciuto che Flounder non abbia ricevuto lo stesso spazio degli altri "aiutanti". Re Tritone e Ursula sono più o meno gli stessi del film animato, cambiano alcuni loro dialoghi e qualche reazione, ma va benissimo così. Di Scuttle e Sebastian ho già parlato. Giungiamo quindi a parlare dei due capolavori di personaggio: Ariel ed Eric. Allora, Ariel è praticamente lo stesso personaggio del film del 1989, al di là di tutta la polemica, sterile, ignorante e razzista per l'etnia della protagonista, è proprio lei. La differenza è che qui le vengono lasciate fare più cose rispetto al film originale. Ma non si può parlare propriamente di "aggiornamento" del personaggio, anzi l'effetto che si crea è "perché le cose che ha fatto qui non le ha fatte nel film del 1989?", tanto che risultano naturali per il personaggio così come era stato pensato in quegli anni. Chef kiss. 
E poi il principe Eric. A lui è stato dato un bel makeover, in effetti era quello che ne aveva più bisogno. Nella sceneggiatura del 1989, il principe aveva pochissima personalità, qui, invece, è un personaggio molto più caratterizzato. Conosciamo per bene le sue passioni, le sue aspirazioni, le sue paure, le sue frustrazioni, etc. E indovinate un po'? Si rivela essere l'anima gemella di Ariel in tutto e per tutto. I nuovi personaggi (le sorelle di Ariel, la governante, la cameriera e la regina Selina) sono molto carini.

"E tu hai combattuto per salvarmi."
"Non l'ho fatto da sola, c'era Eric con me e..." 
Il re la interrompe: "Ciò che importa è che adesso tu sia qui al sicuro e nel posto in cui appartieni, a casa."

Per quanto riguarda la scrittura e l'adattamento dell'autrice, ritengo che abbia fatto un ottimo lavoro. Forse in alcuni punti troppo breve, però la descrizione degli ambienti, dei gesti dei personaggi e dei loro pensieri (che nel film ci saranno celati necessariamente) risulta piacevole.
Tutto sommato un buon lavoro e una lettura da fare se si vuole arrivare preparati al film e non temete gli spoiler. Alla prossima!

Voto libro - 4




 

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