Bambini lupo
Genere: Giallo e Thriller
Scritto da: Vera Buck
3 gennaio 2024
Il piccolo insediamento di Jakobsleiter non compare su nessuna mappa e i suoi abitanti raramente scendono a valle. Qui si vive secondo i dettami del vento, della pioggia e delle stagioni, a stretto contatto con gli animali e rifuggendo qualsiasi tipo di modernità. È un luogo governato dalle leggi della natura: dure e spietate, ma coerenti. Almeno così è sempre sembrato a Jesse, che è nato lì. A lui e agli altri bambini è stato insegnato che tutto ciò che è cattivo vive in città. Ma la sua amica Rebekka non ci crede e sta cercando un modo per lasciare il villaggio una volta per tutte. Finché un giorno scompare. E non è l'unica. Negli ultimi anni sono state diverse le donne sparite senza lasciare traccia. Eppure solo la giovane giornalista Smilla è convinta che in quelle zone si aggiri un serial killer, forse lo stesso che dieci anni prima le ha portato via la sua migliore amica. Ben presto, però, si diffondono voci che fanno ricadere i sospetti sugli abitanti della isolata comunità montana. Qual è il mistero che si cela dietro Jakobsleiter? Che cosa lega queste sparizioni? Può una bugia, una volta raccontata, diventare la verità? Un thriller serrato, avvincente e molto inquietante, con un'atmosfera cupa e un'immensa potenza linguistica e visiva. Capace di trasportarci nel regno dei lupi, dove foreste e montagne, pendii scoscesi e labirintici passaggi all'interno di grotte millenarie contengono oscuri segreti.
Salve Confine,
Lo scorso gennaio, Giunti mi ha dato la possibilità di leggere un nuovo avvincente thriller, “Bambini lupo” di Vera Buck, un’autrice tedesca che non conoscevo.
Volete sapere se mi ha convinta?
Scopritelo leggendo la mia recensione.
Jakobsleiter è un piccolo insediamento tra le montagne, qui è la natura che detta le sue leggi e la vita degli abitanti di questa comunità non è semplice. Nessuno ha contatti col mondo al di fuori, solo Jesse e la sua migliore amica Rebekka hanno la possibilità di raggiungere il villaggio in fondo alla valle per frequentare la scuola e provvedere ai bisogni di Jakobsleiter.
Un giorno Rebekka scompare e non fa più ritorno. La notizia raggiunge Smilla, una giornalista che indaga sulla scomparsa di alcune donne in quella regione nel corso del tempo.
Smilla ha vissuto il trauma di perdere la sua migliore amica, Juli, in circostanze misteriose. Sente che le vicende sono correlate e vuole scoprire a tutti i costi chi o cosa si nasconde dietro a queste sparizioni.
“Comincio a correre in maniera sconsiderata. La sensazione di essere seguita diventa sempre più forte. Vado nel panico. Il mio respiro diventa convulso. Esco dal sentiero, lotto tra rami e rametti. I lupi cacciano in branco? Cacciano esseri umani?”
Che dire? Menomale che non ho avuto il tempo di leggere questo romanzo tutti in una volta, perché credo che, altrimenti, sarei morta d’ansia. Sono riuscita a sentire il mistero, tutti i segreti e le bugie sulla mia pelle, anzi no, sul petto, come qualcosa di pesante che mi impediva di fare respiri ampi.
Ma andiamo con ordine: la storia è raccontata da più personaggi (Jesse, Rebekka, Smilla, ma anche un’insegnante della scuola del villaggio vicino e una bambina silenziosa).
Le loro voci narranti ci forniscono diverse informazioni, dandoci anche la possibilità di valutare gli accadimenti da più punti di vista.
Questo è un ottimo espediente per conoscere ed esplorare la mente dei personaggi in questione, ma anche le dinamiche che intercorrono tra gli abitanti della piccola comunità, facendoci capire sin da subito che su di essa aleggiano molteplici segreti.
“Ho attraversato il bosco, ma la sensazione di essere inseguita finisce quando ho oltrepassato il campo. Smette quando arrivò davanti a casa mia e tiro fuori le chiavi dalla tasca.”
La trama prende slancio con la scomparsa di Rebekka e si snoda tra le indagini di Smilla e la lotta quotidiana di Jesse che affronta le prove che la vita, in questo mondo aspro e isolato, gli pone davanti, e la preoccupazione per la scomparsa dell’amica.
Sin da subito ci rendiamo conto della minaccia che aleggia, anche se non sappiamo chi o cosa sia, almeno fino alla seconda metà del romanzo, dove ormai l’arcano è palesemente svelato, ma la tensione rimane comunque alta fino all’ultima pagina.
Questo è stato possibile grazie all’atmosfera ciao e angosciante che la scrittrice è stata bravissima a creare con le molteplici descrizioni di boschi e montagne, gli ambienti bui e soffocanti che ha evocato, dove il pericolo non arriva di certo dai lupi veri e propri…
“Il branco è qui, intorno alla mia casa, penso mentre scivolo giù con la schiena contro la porta. E poi: lui è qui.”
Devo dire però che questa abilità descrittiva se da una parte, quando ben usata, contribuiva al coinvolgimento, dall’altra, quando inutile, ha reso la lettura di alcuni passaggi un po’ pesante, facendomi venire voglia di andare avanti veloce.
Questo è l’unico punto a sfavore del romanzo, perché poi ho davvero apprezzato tutto, dalla trama che, se non proprio originale, è sicuramente intrecciata benissimo, ai personaggi, che hanno uno spessore psicologico importante, sebbene pochissimi sono positivi, soprattutto gli uomini.
Mi è anche piaciuto come la natura selvaggia diventi parte parte integrante della storia, non come sfondo, ma come personaggio attivo.
Ringrazio ancora Giunti per avermi dato la possibilità di leggerlo e per avermi inviato la graditissima copia cartacea… adoro le cover che negli ultimi anni sta dando ai suoi thriller!
Se amate il genere, “Bambini lupo” è un romanzo che dovete assolutamente leggere.
Buona lettura.
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