Il vangelo secondo Biff. Amico d'infanzia di Gesù


Genere: Narrativa contemporanea 


Scritto da: Christopher Moore


29 novembre 2018


Tutti sanno come è nato e come è morto Gesù. La stella cometa, la mangiatoia, i Re Magi; e poi la passione, la crocifissione. Ma che cosa ha combinato dall’infanzia ai trent’anni? Su richiesta del Messia, a duemila anni dalla sua morte, un angelo fa resuscitare il migliore amico del Cristo, un certo Levi detto Biff, a cui spetta il compito di scrivere un nuovo Vangelo che racconti finalmente la vera storia di Gesù di Nazaret. E quella di Biff è un’epopea ricca di miracoli, viaggi, scoperte, dove trovano posto anche il kung fu, demoni, morti viventi, folli monaci tibetani e pupe da sballo. Forse nemmeno l’astuzia e la devozione del migliore amico riusciranno a risparmiare al Salvatore il suo tragico destino, ma Biff non permetterà che si sacrifichi e ascenda al cielo senza aver lottato per impedirlo!




Salve lettori!
Il libro di cui parleremo oggi è un'originale narrazione che rielabora la storia del predicatore più influente che sia mai esistito: Gesù di Nazareth. Mi riferisco a "Il vangelo secondo Biff. Amico di infanzia di Gesù" di Christopher Moore, edito da Elliot editore, uscito nel 2018.

"Venite con noi e vi renderemo fabbricatori di scalmi per uomini.”
“E che accidenti significa?”Chiese Gesù.
“È quello che stavano facendo quando siamo comparsi noi. Stavano costruendo uno scalmo. Ora lo capisci quanto suona stupido?”
“Non è la stessa cosa.”

La vicenda personale di Gesù è ben nota e non solo a coloro che aderiscono alla religione cristiana. Essendo così radicata all'interno della cultura occidentale, pare impossibile non aver udito almeno una volta uno dei suoi detti o qualche altra cosa che ha a che fare con lui. La stella cometa, la mangiatoia, il magistero, le palme, l'ultima cena, la crocifissione, etc. fanno parte ormai di un immaginario collettivo. Se escludiamo i vangeli cosiddetti "apocrifi" e qualche leggenda popolare più o meno diffusa, ciò che rimane del tutto ignoto è il periodo nella vita di Gesù che va dall'infanzia all'inizio della sua attività predicatoria.

Christopher Moore con il suo romanzo lavora proprio su questo e si immagina un nuovo personaggio, Levi, detto Biff di Nazareth, il migliore amico di Gesù fin dall'infanzia, il quale è l'unico in grado di riempire questo vuoto.
All'inizio del libro ci troviamo nel presente. Sotto richiesta del Messia, Biff viene resuscitato con un compito: scrivere un nuovo vangelo che racconti finalmente tutta la storia del salvatore. Il suo è un vangelo ricco di viaggi, trasformazioni miracolose, insegnamenti insoliti e sagace ironia. Scopriamo finalmente come il giovane Nazareno, desideroso di apprendere come diventare il Messia atteso dagli Ebrei, decide di partire alla ricerca di Gaspare, Melchiorre e Baldassare, i tre re magi della tradizione che si riveleranno niente di meno che un monaco taoista, un monaco buddhista e uno yogi indiano.

"Gesù corse verso di loro e li abbracciò entrambi.
«Ti dispiacerebbe darci un taglio?» Gli domandai.
«Ma io amo questa gente.»
«La ami sul serio, eh?»
«Già.»
«Quello stava per ucciderti.»
«Succede. Non aveva capito... adesso sì.»

"Il vangelo secondo Biff" è un'opera straordinaria. Stando a quanto afferma l'autore, non potrebbe essere da meno essendo nata dietro diretta ispirazione de “Il Maestro e Margherita” (1967), indubbiamente uno dei più grandi capolavori della storia.
Pur essendo uscito per la prima volta nel lontano 2002, mi sono imbattuto nel libro solo di recente, mentre ero alla ricerca di una lettura a tema "pasquale".
Il romanzo di Moore si può ben associare a quel tipo di opere letterarie dalla natura ibrida che caratterizzano sempre di più la nostra epoca moderna. Il libro è uno Young Adult, racconta infatti un classico viaggio dell'eroe dei due giovani personaggi principali; è una satira, che prende in giro principalmente l'ipocrisia di certi esponenti della religione giudaico-cristiana; è un romanzo umoristico, saturo di momenti di sottile e grande ironia; è un romanzo storico, se si escludono alcune deviazioni cronologiche esplicitate dall'autore; è un saggio filosofico, in quanto diverse tradizioni filosofiche e religiose entrano in dialogo tra di loro.
E questi sono solo alcuni incasellamenti entro i quali “Il Vangelo secondo Biff" potrebbe rientrare.

Dal punto di vista narrativo la storia risulta piuttosto lineare, pur facendo uso di una cornice (il presente), la quale ha poi la funzione di concludere tutte le vicende.
Tutta la materia viene divisa in 6 parti. La prima parte, "Il fanciullo", dettaglia l'infanzia dei due protagonisti. In questa prima sezione apprendiamo del primo incontro tra Levi (Biff) e Gesù, lo sviluppo della loro amicizia, il loro "triangolo" con Maria Maddalena, le prime vittorie e le prime perdite. Oltre alla narrazione e allo stile eclettico dell'autore, trovo che siano due i grandi pregi qui nello specifico: il racconto dei 3 ragazzi che sembrano vivere avventure molto comuni per quelli della loro età e il cronotopo. Laddove non c'era modo di conoscere le reali condizioni dell'epoca, l'autore si prende le dovute libertà per rendere la narrazione più interessante, ma per il resto rimane piuttosto fedele agli eventi, alle usanze, alla cultura religiosa e a ciò che conosciamo rispetto alla Galilea del I secolo d.C.
Il "Cambiamento" introduce il viaggio dei due protagonisti. In piena adolescenza, Gesù decide di partire alla ricerca dei 3 magi per chiedere loro aiuto su come essere il Messia e Biff, suo inseparabile compagno, va con lui. Il primo che incontrano è Baldassare. Nella sua fortezza, i due impareranno i segreti del Tao, conosceranno nuovi simpatici personaggi e s'imbatteranno in un feroce demone. Della seconda parte ho apprezzato maggiormente l'elemento "istruttivo" e l'elemento filosofico che aiuta a riflettere anche sulle similarità tra il magistero di Cristo e le dottrine filosofico-religiose d'Oriente.
Nella terza sezione, "La Compassione", Biff e Gesù giungono al Tempio del Buddha Celestiale presso Gaspare. Lì passeranno uno dei periodi più intensi della loro vita e a sorpresa faranno anche la conoscenza di uno Yeti. Quest'ultimo fatto può sembrare inappropriato rispetto al resto della storia, ma vi assicuro che c'è un meraviglioso parallelismo tra la creatura delle nevi e il Figlio di Dio, oltre a un sottotesto ecologico-animalista molto forte.
La parte quarta, "Lo spirito", racconta dell'ultima tappa del viaggio, in India, da Melchiorre. Qui l'incontro con i seguaci della dea Kali genera un po' di pathos e dà l'opportunità di riflettere sull'ingiustizia sociale.
Le restanti due sezioni, "L'agnello" e "La passione", rinarrano le vicende già conosciute nei Vangeli, gettando una luce anche su aspetti nascosti.

"Cambiamento. Un Messia deve portare cambiamento. E il cambiamento viene dall'azione. Baldassare una volta mi ha detto: "Non esiste un eroe conservatore".

"Il Vangelo secondo Biff" è entrato fin da subito nella rosa dei miei libri preferiti. Questo perché ritengo possa essere un libro che dà tanto. Dal punto di vista artistico trovo che lo stile dell'autore sia senza difetto, poiché in un romanzo così composto egli fa sfoggio di diversi stile. Deve miscelare spesso ironico e patetico e il rischio di fare un pastrocchio è proprio dietro l'angolo.
Da un punto di vista culturale, si tratta di un'opera ricchissima. Ci sono tanti di quei riferimenti ad altre opere letterarie, a intere tradizioni, ai Vangeli, alla Bibbia Ebraica, ai Veda indiani, nozioni storiche e geografiche precise da trasformarsi in un Ipertesto.
Dona molto anche a livello emotivo. Al di là del credere se sia o meno il figlio di Dio, il libro dà l'opportunità a coloro che conoscono bene Gesù di "innamorarsi" di nuovo di lui in questo nuovo personaggio fittizio. La sua bontà e il suo amore per il creato, a volte, soprattutto all'inizio, lo rendono ingenuo e fallibile, a tratti si prova una forte tenerezza nei suoi confronti, perciò comprendiamo Biff quando afferma:

“Se passassi tutto il tempo a bearmi della luce della sua santità, come potrei prendermi cura di lui? Chi penserebbe a mentire e imbrogliare al posto suo?"

Allo stesso tempo però possiede anche la stessa Gravitas che fa parte del Gesù dei Vangeli, il saggio predicatore che ama tutti e ha fatto dell'amore verso sé stessi e ogni cosa perno del proprio magistero. Queste sfaccettature non solo lo rendono più reale, ma non fanno che rivelare un'umanità estremamente affascinante. L'autore, poi, si sofferma anche sugli svantaggi di essere il "Messia".

Biff è il filtro ironico della narrazione e rappresenta l'uomo comune, il personaggio in cui il lettore dovrebbe identificarsi. È un po' il contrario di Gesù, nei pregi e nei difetti, ma gli è necessario. Un'altra delle cose più belle del romanzo è il loro rapporto, un'autentica bromance che fa sospirare in più di un punto.
I personaggi che contornano i due eroi sono piuttosto variegati. Quelli più ricorrenti sono ben descritti nel loro carattere, nelle loro ispirazioni e paure, mentre gli altri sono di solito costruiti attorno a un unico tratto principale che li rende riconoscibili e spesso divertenti.
Mi forzo a concludere la recensione perché potrei continuare ancora a lungo. In sostanza, vi prego di leggere questo libro per le ragioni appena esposte e anche di più. Non ve ne pentirete. Vi avverto, però, se siete dei cristiani fondamentalisti potreste non apprezzare alcuni parti del libro, ma spero che anche se così fosse, riusciate ad andare oltre, dopotutto è solo fiction... forse.


Voto libro - 5






 

You Might Also Like

0 comments