Gli incubi di Hazel


Genere: Horror per ragazzi

Scritto da: Leander Deeny

22 ottobre 2024


Hazel, un’allegra bambina di otto anni, è ospite della terribile zia Eugenia e del suo antipatico cuginetto Isambard. Basterebbe l’immagine del vecchio maniero dove vivono i parenti di Hazel per scoraggiare qualsiasi visitatore, eppure, dopo la prima inquietante giornata con zia Eugenia, la vita comincia a cambiare. Isambard, infatti, presenta a Hazel la sua collezione di cuccioli terrificanti: un cane con la testa di legno, un gruppo di papere che fumano sigarette, due maiali gemelli siamesi... Quando Hazel decide di esplorare il giardino, nascosti tra i cespugli scopre degli strani mostri: il pitospino (un pitone con la testa di porcospino), il gorillopardo (un gorilla con la testa di ghepardo) e lo struzzorana (una rana con il corpo di struzzo). È l’inizio di un’incredibile avventura in cui niente è come sembra e la realtà può diventare più stupefacente della fantasia.

Ciao Lettori,
che storia strana è questa di Leander Deeny.
Ringrazio la Newton Compton Editori per la copia digitale del libro e vi parlo di “Gli incubi di Hazel”, libro autoconclusivo di narrativa per ragazzi.

Non credo di raccontarvi nulla di originale se vi scrivo che la lettura è fortemente legata agli stati d'animo. Non solo influenzano il genere di libri che si sceglie di leggere, ma decidono anche se leggere o meno.
È un lungo periodo che mi vede aliena alla lettura e, nonostante mi manchi, non riesco neanche a ritrovare la forza di riprendere a farlo.
“Gli incubi di Hazel” è l'ultimo libro che ho letto dopo una lunga pausa, e, non vi nascondo che, se non avessi preso l'impegno di recensirlo, non lo avrei sicuramente letto più.
Ma poiché hanno vita propria, proprio come gli altri, questo libro mi ha scelta e mi ha parlato di incubi che non sono incubi ma esseri reali che vivono di vita propria e scelgono se e come terrorizzare.

E rimasero lì, tre sgorbi nel bosco, a mangiar biscotti finchè per Hazel non arrivò il momento di rientrare.

Hazel è una bambina di nove anni che viene obbligata a stare dalla zia per un paio di settimane in occasione di un viaggio in Egitto dei suoi genitori.
La bambina non è affatto contenta della cosa, perché la zia è una persona orrenda, che vive in un posto orrendo; ma, nonostante le sue proteste, i genitori la prendono e la mollano lì. E non uso queste parole a caso: la madre e il padre, arrivati a casa della zia, fatta scendere la bambina dalla macchina, fanno retromarcia e filano via. Neanche un ciao alla zia.
Ma soprassediamo sui genitori e concentriamoci sulla bambina: una volta arrivata, le si presenta davanti lo squallore della villa, la cattiveria della zia e l'insignificanza del cugino.
La bambina è disperata, come impiegherà due settimane?
Le cose peggiorano quando il cugino, per cercare di ingraziarsela, le fa conoscere gli animali della villa... un cane, delle oche e due maiali che però sembrano usciti da un romanzo di Mary Shelley.
La svolta avviene quando fa la conoscenza di tre incubi, che non sono quelli della tradizione del Lore, ma incubi veri, quelli che di notte terrorizzano la gente.
Le due settimane passeranno anche troppo presto.

Questo libro mi ha lasciata perplessa. Grottesco e surreale, dallo stile ai personaggi, alla trama della storia. Fin quasi alla fine senza né capo e né coda. Ciò che mi è piaciuto di più è che l'autore è rimasto coerente fino alla fine e non ha scelto di zuccherare e dare un senso mieloso alla sua conclusione. Restano tutti cattivi (buoni non ce ne sono), ma un senso alla storia e una sorta di redenzione la troviamo.
Ma alla fine, sapete forse perché non mi è piaciuto leggerlo, mentre lo leggevo? Per una sorta di risonanza negativa con ciò che stava vivendo la bambina: il suo smarrimento, il disagio di vivere una situazione non voluta, la solitudine, la rabbia e il senso di estraneità con tutto ciò che le stava accadendo mi ha messa in forte disagio, perché molto simile al mio stato d'animo.
Ho smesso di leggere. Perché i libri mi rincorrono e mi parlano, ma mi fanno male e non sono ancora pronta ad affrontarli.


Voto libro - 4







 

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