L'isola dal cuore spezzato
Genere: Narrativa per bambini
Scritto da: Sophie Anderson
23 maggio 2023
C'è un'isola, da qualche parte, che ha il cuore spezzato: si chiama Morovia. L'armonia che vi ha sempre regnato è solo un ricordo: gli alkonont, il popolo degli uomini-uccello originario dell'isola, è stato relegato nelle paludi, mentre agli umani è vietato avere qualunque contatto con loro. Il capitano Ilya e i suoi sostengono che la magia del canto, il potere degli alkonost, sia pericolosa e che vada quindi repressa a qualunque costo. Anche la tredicenne Lin e suo padre Usignolo hanno dovuto lasciare la loro casa, dicendo addio a Silver, zio Clay e gli altri amici umani, per nascondersi nella Palude dell'Afflizione. Lin non ha perso la speranza, però. La speranza di tornare a Spark, la sua città, quella di poter vivere di nuovo in pace con gli umani e di ritrovare Hero. Era la sua migliore amica, un'umana che viveva al palazzo reale, ma al momento della separazione tra alkonost e umani hanno litigato e non si sono più viste. Quando Usignolo viene catturato e portato alla Fortezza, Lin deve agire. All'inizio ha al suo fianco solo due piccoli compagni, la nutria Baffy e il rospo Grumo; l'avventura che l'aspetta è piena di insidie e deve capire di chi fidarsi. Non è affatto detto che riesca nel suo intento, ma vale la pena di provarci. Sempre.

Ciao a voi, lettrici e lettori!
Non è la prima volta che vi parlo di un libro di Sophie Anderson e questa probabilmente non sarà neanche l’ultima. Le sue opere sanno essere una coccola davvero confortevole, non solo per i bambini e i ragazzi ma anche per gli adulti.
Oggi vi parlo de “L’isola dal cuore spezzato”, edito da Rizzoli!
«Rivederti mi ha fatto capire dove troviamo il coraggio per correre dei rischi, perché dobbiamo farlo.»
«L’amore. Ecco cosa mi ha dato il coraggio di venire qui…»
Ogni libro della Anderson tratta temi molto importanti nel mondo reale ma che, per sensibilizzare i più piccoli a vari argomenti, vengono inserite con grande originalità e maestria all’interno di mondi fantastici.
In questo caso, uno dei temi principali dell’opera è la diversità, nonché chiaramente la sua accettazione.
L’isola dal cuore spezzato prende il nome di Morovia, un luogo dove la separazione purtroppo regna sovrana. Da un lato abbiamo gli umani e dall’altro gli alkonost, uomini uccello costretti a vivere lontani dal resto degli abitanti per via del loro canto magico, considerato pericoloso dopo aver presumibilmente causato l’abbattimento di un’onda anomala su navi occupate dai sovrani e gli umani. L’accusa fu mossa dal capitano Ilya, a capo dei bogatyr (le guardie reali) che, da allora, ha assunto quasi la stessa autorità dei sovrani, proibendo agli alkonost di vivere con e come gli altri e, nel caso avessero usato il loro dono, rinchiudendoli nella Fortezza, dov’era severamente proibito usare la magia.
Tra gli alkonost troviamo Lin, una tredicenne che mossa dal ricordo di suo madre e dal desiderio di riunirsi con la sua migliore amica umana, sogna di poter prendere parte, un giorno, al Movimento per l’Unità, con la speranza di far riappacificare i popoli con le proprietà della sua voce è poter tornare a Spark, la sua città natia.
Piccola com’è, non può ancora fare grandi cose per il Movimento. Per ora si limita a compiere piccoli furti di oggetti che possano portare un minimo arricchimento agli altri alkonost.
Un giorno ruba a un cortigiano un anello d’oro con sopra un gran bel diamante. Purtroppo, quel gioiello condurrà a un evento spiacevole: Usignolo, suo padre, viene catturato dai bogatyr e accusato di aver rubato lui quel manufatto prezioso.
Da quel fatidico istante inizia la vera avventura di Lin che, affiancata dai suoi piccoli amici Baffy e Grumo, affronterà un cammino dove i pericoli sono dietro l’angolo. Ma saranno la sua tenacia e il suo buon cuore in grado di guidarla verso la pace di cui il suo nome è portatore?
“Il nome che porto mi dice che la mia magia sarà più potente di qualunque regola possa impedirmi di cantare, e che in qualche modo la userò per riunire le persone.”
Come per ogni libro di Sophie Anderson, è impossibile restare impassibili davanti alla storia narrata. Quella di Lin racchiude grandi insegnamenti che purtroppo, andando avanti, realizzo servano forse più a noi grandi che ai più piccoli. Lo vediamo davanti alla freddezza e alla mancanza di empatia che ormai alberga nei cuori delle persone, rendendole marci, mentre le immagini dei conflitti ci scorrono davanti agli occhi e si resta inermi senza muovere un muscolo, perché le vittime non siamo noi. Lo vediamo nella mancanza di accoglienza, nel percepire l’altro automaticamente come nemico. Anzi, l’errore sta già nel percepire chi è come noi come alterità, non come soggetto. Quindi, a livello di tematiche, quest’opera è in grado di scatenare tutta una serie di riflessioni che, più si è avanti con l’età, più si è capaci di compiere in modo approfondito. È anche un invito a non permettere a nulla di soffocare la propria voce e a ribellarci, chi per la propria condizione da subalterno, chi per tutti coloro che non hanno possibilità di farlo.
Nonostante la complessità intrinseca della trama, lo stile di scrittura semplice e il modo in cui la storia è narrata, con varie descrizioni e un accento su quelli che sono soprattutto i sentimenti della protagonista, rendono la storia scorrevole e carica di speranza, la quale spinge ancor più ad andare avanti per giungere al finale. La definizione del world-building cattura ancora di più chi legge, rendendoci partecipi di sventure e avventure come se fossimo noi stessi alkonost.
Anche se il focus è principalmente su Lin, tutti i personaggi hanno in qualche modo la propria importanza e assumono ruoli fondamentali in tutto l’arco temporale delle vicende raccontate. È davvero facile entrare in contatto con loro e lasciarsi trasportare (e, molto spesso, ispirare) da tutte le loro azioni e quel che prende piede fra le pagine.
“L’isola dal cuore spezzato” è, forse un pizzico più delle altre opere dalla Anderson, estremamente necessaria. La consiglio a chiunque abbia occhi per leggere e soprattutto a chi ha difficoltà a fidarsi e ad accogliere gli altri ma non è capace di ammetterlo ad alta voce.
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