Mrs. Nash's ashes
Genere: Narrativa
Scritto da: Sarah Adler
18 febbraio 2025
Millicent Watts-Cohen ha promesso a un'anziana amica che l'avrebbe riunita alla donna di cui si era innamorata quasi ottant'anni prima. E così ora si trova in viaggio da Washington alla Florida con le ceneri della signora Nash nello zaino. Certo non si sarebbe aspettata di avere compagnia in quella missione. Compagnia vivente, per lo meno. Quando il suo volo viene cancellato, infatti, si trova costretta ad accettare il passaggio offertole da Hollis Hollenbeck, un conoscente del suo ex. Tra inconsueti B&B, festival in città sperdute e cervi con aspirazioni suicide, Millie comincia a sospettare che quest'avventura non riguardi solo la storia d'amore di Rose Nash, ma forse anche la sua.

Salve salve!
Il libro di cui vi parlo oggi è finito nella mia TBR grazie alla Mondadori Oscar Vault, che mi ha omaggiato di una copia. In realtà avevo visto il romanzo in giro e il titolo mi aveva incuriosita. Si tratta di “Mrs. Nash’s Ashes” di Sarah Adler, un romance on the road che ci porta un po’ indietro nel tempo.
Millicent deve prendere un volo per la Florida per far ricongiungere la sua anziana migliore amica Mrs. Nash (o meglio, tre cucchiai delle sue ceneri) con l’amore della sua vita Elsie Brown.
Le due donne si erano conosciute nella Marina durante la Seconda guerra mondiale e avevano vissuto dei mesi da sogno proprio in Florida, finché la vita (e la guerra) non le ha separate.
Millie non è riuscita a trovare Elsie quando Mrs. Nash era ancora in vita, per questo avrebbe fatto di tutto pur di riunirle prima che sia troppo tardi. Anche attraversare la costa orientale in macchina con Hollis Hollenbeck, conoscente del suo ex ragazzo, che l’ha vista nel momento più basso della sua vita.
I due, con grande riluttanza di Hollis ed enorme entusiasmo di Millie, si mettono in viaggio e… quante cose possono succedere in quattro giorni?
«Pensi sempre il peggio delle persone?» «Sì, e tu pensi sempre il meglio?»
«Di solito.»
Millie e Hollis sono due persone molto diverse: lei è ottimista, fiduciosa, a volte fin troppo; è sempre gentile e crede nell’amore, anche se la sua esperienza precedente è stata pessima; inoltre, si lascia incuriosire dalle cose più strane. Lui è egoista (a detta sua), pessimista, non crede nell’amore, sorride poco e ha sempre uno sguardo scettico.
Sono così diversi da completarsi perfettamente. Hollis rispetta tutte le idiosincrasie di Millie senza fargliele pesare, anzi aiutandola quando si trova in difficoltà; Millie, con la sua gioia, mostra al disincantato Hollis che c’è ancora un po’ di magia, amore e colore nel mondo.
Entrambi sono segnati dalle esperienze pregresse, ma mentre Hollis si è chiuso completamente all’amore, Millie decide di attraversare il paese per riunire due donne costrette a separarsi decine di anni prima perché ha bisogno di sapere che un lieto fine c’è sempre.
“E se mi illudessi da tutta una vita, credendo invano a cose come l’amore eterno e in generale la bontà umana?”
La storia è davvero dolce ed emozionante, soprattutto le scene di Mrs Nash ed Elsie, ammetto che mi è scesa anche una lacrimuccia.
Millie è molto divertente e i suoi commenti sono spesso assurdi, quindi non mancano neanche le risate.
Millie però si porta anche un bagaglio emotivo non indifferente: nel giro di pochi mesi la sua vita è cambiata completamente, dall’aprire gli occhi sulla tossicità del suo ragazzo a dover dire addio alla sua migliore amica. Millie è andata avanti ottimista, ma non si è mai soffermata sul dolore che aveva il diritto di provare.
Hollis ha chiuso il suo cuore a qualsiasi cosa, ma Millie riesce a sfondare tutte le sue difese. È molto bravo a nasconderlo, ma le crepe si notano nei sorrisi più frequenti e nel suo desiderio di restare con Millie fino alla fine.
Millie e Hollis sono molto carini insieme, si completano perfettamente, anche se all’inizio non vogliono ammetterlo. Hollis è l’ancora di cui Millie aveva bisogno, Millie è il sole che per troppo tempo Hollis ha lasciato fuori.
Nessuno dei due cambia per l’altro, ma si scoprono essere il pezzo mancante che li rende entrambi completi.
“Devi sempre fare ciò che è giusto per te, Millie. Ciò che è giusto per chiunque altro non ha importanza, perché sei tu che vivrai con le tue decisioni”.
La storia è davvero dolce e si legge con il sorriso stampato in faccia.
Fa anche un po’ storcere il naso eh, soprattutto per la velocità con cui questi sentimenti sbocciano (e la teoria dei due anni non sta né in cielo né in terra per me) o per alcuni comportamenti, a volte un po’ troppo immaturi.
Inoltre, il momento di rottura prima del finale era davvero prevedibile, ma non per questo banale. Anzi, ho apprezzato molto che tutte le sottotrame introdotte dall’inizio abbiano avuto un ruolo nel resto della storia e non siano state abbandonate al caso.
Lo stile di Sarah Adler non mi è dispiaciuto, è coinvolgente e leggero. Anche se alcune metafore mi sono sembrate poco romantiche o poetiche e anzi un po’ assurde. A questo punto, meglio dire le cose come stanno senza perderci in figure retoriche che rischiano solamente di disturbare la volontaria sospensione dell’incredulità.
“«Risvegli ogni genere di cosa in me.» Sembra estremamente seccato, il che mi dà un brivido di soddisfazione.”
Parere finale? Il libro mi è piaciuto, mi ha regalato delle ore spensierate, mi sono divertita e anche emozionata.
Certo, bisogna essere consapevoli di ciò che si ha tra le mani, ovvero un romanzo con un instalove, in cui la storia si sviluppa in soli quattro giorni, con dei personaggi a volte un po’ immaturi.
Alcune cose potrebbero sembrare assurde ma, sapendo tutto questo, secondo me lo si accetta, perché alla fine si finisce il libro con un bel sorriso e una sensazione di soddisfazione.
Di seguito lascio la lista di trigger warning che potete trovare nelle avvertenze del romanzo: linguaggio abilista; morte, inclusa quella di figure genitoriali (nel passato e fuori scena); lutto; omofobia storica; oggettivazione di donne e ragazze; relazioni tossiche.
Baci

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