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L'alba sulla mietitura. Hunger games

 


Genere: Distopico - YA

Scritto da: Suzanne Collins

18 marzo 2025

All’alba dei cinquantesimi Hunger Games, i distretti di Panem sono in preda al panico. Quest’anno, infatti, per l’Edizione della Memoria, verrà sottratto alle famiglie un numero doppio di tributi rispetto al solito. Intanto, nel Distretto 12, Haymitch Abernathy cerca di non pensarci troppo, l’unica cosa che gli interessa è arrivare vivo a fine giornata e stare con la ragazza che ama. Quando viene chiamato il suo nome, però, il ragazzo vede infrangersi tutti i suoi sogni. Strappato alla sua famiglia e ai suoi affetti, viene portato a Capitol City con gli altri tre tributi del Distretto 12: una ragazza che per lui è quasi una sorella, un esperto in scommesse e la ragazza più presuntuosa della città. Non appena gli Hunger Games hanno inizio, Haymitch comprende che tutto è stato predisposto per farlo fallire. Eppure qualcosa in lui preme per combattere... e far sì che la lotta si estenda ben oltre l’arena.





Salve salve!
“L’alba sulla mietitura” di Suzanne Collins è il nuovo libro che va ad arricchire il mondo di Hunger Games. Il prequel è ambientato durante i 50esimi Hunger Games, la seconda edizione della memoria, i giochi di Haymitch Abernathy.

“Il lato positivo di essere nato il giorno della mietitura è che per il tuo compleanno puoi dormire fino a tardi. Da lì in poi va sempre peggio.”

Il giorno del suo compleanno, Haymitch vorrebbe solo stare con la sua amata Lenore Dove nel Prato. Invece, devono partecipare alla Mietitura, sperando che il loro nome non venga pescato.
Sono i 50esimi Hunger Games e, per questa edizione della memoria, il doppio dei tributi viene pescato da ogni distretto.
Haymitch è convinto di essere pronto a sfidare Snow e Capitol, in fondo ha promesso a Lenore Dove che non avrebbe permesso a un’altra alba di sorgere sulla Mietitura. È pronto a fare di tutto per mantenere la sua promessa, anche mettere davanti a Snow il fallimento dei suoi giochi, anche dimostrare la fragilità dell’Arena distruggendola.
Non ha bisogno di vincere, gli basta mettere fuori gioco l’Arena con l’aiuto di Ampert e permettere ai Novizi, l’alleanza dei tributi dei distretti non favoriti, di sopravvivere, anche se dovesse passare per un mascalzone strafottente. Tutto pur di non permettere a Capitol di riscrivere la storia con il suo dolore e il suo sangue.

“Non piange, quindi Plutarch non otterrà il suo addio struggente. Non da lei e non da me. Non useranno le nostre lacrime per il loro divertimento.”

La storia di Haymitch è un’aggiunta interessante alla serie di Hunger Games, un libro carino per ritornare in un mondo che ha segnato una parte della nostra vita (parlo da persona che ha letto, visto e amato HG da adolescente).
Dalla trilogia sapevamo che Haymitch aveva vinto i giochi arrivando ai limiti dell’Arena e trovando una falla, in questo libro ci viene spiegato perché abbia deciso di utilizzare questa strategia. Haymitch in fondo è un semplice ragazzo del Distretto 12 con un’istruzione basilare. Come avrebbe potuto scoprire i segreti tecnologici dietro la maestosa Arena di Capitol?

Questo libro ci racconta che dietro le decisioni del ragazzo del 12 c’erano i suggerimenti dei primi ribelli: Beetee, Mags, Wiress, Plutarch. Ricorderete sicuramente questi nomi da “La ragazza di fuoco”: i primi tre sono vincitori dei giochi, l’ultimo è uno stratega. È stato bello approfondire anche le loro storie, in fondo, per quanto siano stati importanti nella trilogia, erano pur sempre personaggi secondari (se non terziari) e di loro sapevamo poco. Questo romanzo permette di scoprire qualcosa in più sui loro giochi, sulle loro personalità prima delle torture di Snow, su quello che hanno perso per tentare di dar vita alla rivoluzione.
È stato bello anche il fatto che un primo tentativo di rivoluzione sia avvenuto con un ragazzo del distretto 12, un ragazzo che aveva una fiamma simile a quella di Katniss, ma non abbastanza forte. Ci fa capire perché, durante i 74esimi giochi, un Haymitch che aveva ormai perso la speranza di poter tenere fede alla sua promessa, l’abbia ritrovata.

“Tu resta viva, canta le tue canzoni, ama la tua famiglia, vivi meglio che puoi. E io sarò lì nel Prato ad aspettarti. È una promessa. D’accordo?”

In giro ho visto parlare di fan service come se fosse una cosa negativa, ma in questo libro secondo me i riferimenti sono gestiti benissimo. Per me, che leggo queste storie per riavvicinarmi a dei libri che ho amato, trovare tutti quei personaggi è stato fantastico, ha reso tutto più significativo.
L’unico inserimento che ho trovato un po’ tirato è stato quello di Effie, ma comunque non mi è dispiaciuto. Suzanne Collins punta all’effetto nostalgia e con questa storia l’ha sfruttato appieno. Geniale utilizzare non solo la trilogia, ma anche il prequel di Snow, con i riferimenti a Lucy Gray e alle sue canzoni.

Niente male neanche i nuovi personaggi, in particolare i tributi del distretto 12 che accompagnano Haymitch nell’Arena. Come sempre l’autrice dimostra di saper creare delle relazioni che vanno al di là dell’amore o dell’amicizia (in fondo sappiamo bene cosa significa essere amici durante i Giochi) che sanno restare nel cuore.

“Posso creare un gran bel buco nel fianco del loro corno dorato e scintillante. Lasciarlo fumante e deturpato proprio lì, al centro del loro grazioso praticello. Un promemoria inguardabile e contorto della storia degli Hunger Games. Corno di abbondanza per pochi. Disperazione per molti. Distruzione per tutti.”

La storia è narrata con la prima persona presente, scelta che da un lato può essere limitante, dall’altro ci permette di vedere il mondo dal punto di vista di un ragazzino di 16 anni che sta andando a morire in modo atroce e come ultimo atto vorrebbe compiere qualcosa di importante, di significativo, che possa aiutare la rivoluzione.
La storia scorre bene, a volte rischia di essere un po’ monotona, ma si riprende sempre velocemente.
Mi aspettavo di piangere di più (soprattutto dopo aver letto qualche recensione), ma personalmente l’unico capitolo ad avermi emozionato è stato l’epilogo, davvero dolce.

Nel complesso mi è piaciuto, non partivo con aspettative altissime a causa della Ballata, quindi sono stata contenta di non essermi annoiata e di aver trovato quello che in fondo cercavo, un modo per rivivere le atmosfere della trilogia.
Baci


Voto libro - 3.5




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