Umane bugie

 


Genere: Thriller

Scritto da: Romy Hausmann

15 ottobre 2025

Julie Novak è scomparsa il 7 settembre 2003. Da allora la sua famiglia è distrutta. Solo il padre, Theo, non smette di cercarla e quando, dopo vent'anni, viene contattato da una giornalista che tiene un podcast di true crime capisce che questa è la sua ultima opportunità. Liv Keller sostiene di essersi imbattuta in una nuova pista e Theo sa di non avere molto tempo davanti. Ha 74 anni, è un rinomato ex cardiochirurgo, ma deve sbrigarsi perché l'avanzare della demenza senile sta cancellando i suoi ricordi, rendendo difficili anche le più banali attività quotidiane. A volte la memoria gli gioca brutti scherzi, come ben sa l'altra figlia, Sophia, che cerca in tutti i modi di prendersi cura di lui. Ma non c'è niente di più crudele che non conoscere il destino dei propri cari e Theo è pronto a fare qualsiasi cosa pur di scoprire la verità. Un thriller dalla costruzione magistrale, in cui la realtà spesso supera la finzione, e l'umanità di ogni personaggio esce fuori in tutta la sua straziante potenza.




Salve Confine,
Finalmente è arrivato il momento di parlarvi del nuovo romanzo di una delle mie autrici preferite nel panorama del thriller psicologico. Sto parlando di Romy Hausmann con il suo “Umane bugie” e ringrazio la casa editrice Giunti per l’invio della copia cartacea, come sempre dalla copertina perfetta.

Nel settembre del 2003, Julie Novak scompare lasciando la famiglia a spegnersi lentamente nel dolore.
Il padre di Julie, Theo Novak, non si è mai dato per vinto e ha continuato a cercare la figlia a discapito di tutto, senza alcun risultato.
Quando, vent’anni dopo, viene contattato da una giornalista che conduce un podcast true crime, la sua speranza si riaccende. Il problema è che a Theo resta poco tempo per sapere finalmente che fine ha fatto sua figlia, perché la demenza senile, a poco a poco, sta cancellando tutti i suoi ricordi, anche quelli che potrebbero essere importanti per far luce sul caso della figlia Julia.
Ad assecondarlo in questa ricerca è l’altra figlia, Sophia, che si prende cura di lui e che sa che il padre non troverà mai pace se non proverà a trovare la verità almeno un’ultima volta.
Ma come sarà possibile se bugie e verità si confondono e si intersecano così strettamente da più di vent’anni?

“A volte mentiamo non per ingannare gli altri, ma per sopravvivere a noi stessi.”

Finalmente!
Finalmente, una lettura emozionante e trascinante come poche!
Sapevo che per provare quel qualcosa che di magico mi incolla a un libro dovevo aspettare un altro dei romanzi di questa bravissima autrice.
Hausmann ha uno stile riconoscibile fin dalle prime righe. È asciutto, diretto, ma pieno di umanità. Padroneggia l’uso dei tempi narrativi con estrema maestria e dosa suspense e introspezione psicologica senza mai perdere ritmo. C’è sempre questa dualità nella sua scrittura che mi affascina come pochi, sembra scegliere ogni parola con precisione chirurgica, eppure il suo modo di raccontare resta profondamente empatico. Lei non mira solo a sorprendere chi legge, ma anche a coinvolgerlo fino a costringerlo a guardare dentro l’abisso, dentro sé stesso.

Lo stesso fa con i suoi personaggi, che sono sempre figure tridimensionali, con uno spessore emotivo importante, non tratteggiati, ma disegnati in maniere definita e precisa. Sentiamo il dolore di Theo per la scomparsa della figlia, la sua dannazione per non essere riuscito a trovarla né a sapere che fine avesse fatto. Percepiamo pienamente la disperazione nel sapere che ha il tempo contato a causa della sua mente che lo sta abbandonando e la speranza di poter finalmente dare pace alla sua anima e a quella della sua famiglia.
La figlia Sophie, protagonista insieme al padre, è l’altro volto del lutto. Non solo ha sulle spalle il dolore della perdita della sorella ma anche quello della progressiva perdita del padre che, giorno dopo giorno, sta scomparendo, una perdita di ricordi dopo l’altra.
Non meno importante è il personaggio della giornalista, Liv Keller, che dà il via al tutto da un’intuizione, da un particolare su una fotografia. Ben presto si trova coinvolta in maniera emotiva nella storia di dolore e disperazione di questa famiglia, comprendendo che la linea che divide la verità dalla menzogna è veramente sottile, soprattutto quando nessuno è colpevole ma nemmeno innocente fino in fondo.

"Non c’è verità più spaventosa di quella che ci riguarda da vicino.”

L’autrice affronta temi importanti, il fragile confine tra l’amore e l’ossessione, la verità e la bugie, su come queste ultime possano essere manipolate anche involontariamente dalla nostra coscienza, su quanto e cosa siamo disposti a sacrificare e giustificare in nome dei sentimenti.
In questo romanzo, come mai nei precedenti, Hausmann introduce una riflessione delicata sulla giustizia, morale o legale, e su come molto spesso entrambe siano destinate al fallimento.

Se amate i thriller che vi costringono a mettere in discussione ciò che credete di sapere, questo romanzo è imperdibile. È un romanzo intenso, complesso e profondamente umano. Romy Hausmann non scrive semplici thriller, costruisce esperienze emotive, riesce a fondere tensione narrativa e profondità psicologica in modo magistrale.
Lasciatevi trascinare nella sua rete di emozioni, dubbi e verità spezzate, vi garantisco che non ne uscirete indenni.
Buona lettura.


Voto libro - 5






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