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La serie è composta da: 

1. Libri magici e altre meraviglie 

2.  La magica libreria delle meraviglie




Genere: Narrativa ragazzi

Scritto da: Amelia Mellor

25 ottobre 2022
 

Un libro di narrativa per bambini e bambine dagli 11 anni, perfetto per tutti gli amanti degli enigmi e dei racconti avvincenti e ricchi di mistero. Una storia magica sulla bellezza e l’incanto di un mondo pieno di libri e di avventure. Per Pearl e Vally la Cole’s Book Arcade è la libreria di famiglia, ma in realtà il negozio è molto di più: è la più grande libreria del mondo e insieme un emporio traboccante di curiosità e meraviglie. Qui è possibile assaporare tè cinese di finissima qualità e assaggiare caramelle che fanno cambiare voce, trovare libri illustrati a misura di cliente e passeggiare in una foresta tropicale in compagnia di pappagalli parlanti. Un giorno, però, Pearl e Vally scoprono che il padre ha concluso un accordo con un uomo misterioso pronto a impadronirsi della libreria. E così i due ragazzi si trovano coinvolti in un gioco pericoloso: dovranno risolvere sette enigmi prima dello scoccare della mezzanotte. Se riusciranno nell’impresa, riavranno il negozio, altrimenti lo perderanno per sempre e dimenticheranno che sia mai esistito. 


 

Salve salve!
In questa recensione ho il grandissimo piacere di parlarvi di una lettura che mi ha completamente conquistata, stupita e lasciata con una sensazione di calore e di positività incredibile.
Si tratta di “La magica libreria delle meraviglie” di Amelia Mellor, edito da Edizioni El, che ringrazio tantissimo per la bellissima e curatissima copia!

 
Siamo a Melbourne nel 1893 e su una delle strade più trafficate della città si erge il più strano, il più fantastico, il più incredibile negozio: la Cole’s Book Arcade.
La Cole’s Book Arcade non è una semplice libreria: è una libreria, un parco giochi, una sala del tè, un laboratorio di caramelle, una foresta, uno zoo, una gioielleria, ma soprattutto è una casa.
Aperto da Edward William Cole, il negozio accoglie, al secondo piano, l’intera famiglia Cole (marito, moglie, tre figlie, due figli, un cane).
È una perla della città di Melbourne e Pearl ha la fortuna di definirla casa sua.
Pearl Cole, 10 anni, è la penultima arrivata in famiglia ed è la nostra narratrice e protagonista.
Un giorno, mentre gironzola per la libreria, incontra uno stranissimo personaggio: l’Ombromante.
L’uomo sembra conoscere tutto di Pearl e della sua famiglia, sa persino che Ruby, sua sorella, purtroppo non c’è più. L’Ombromante cerca di fare una specie di patto con Pearl, ma la bambina è furba e non si lascia abbindolare. Solo dopo, parlando con il padre, scoprirà la verità sul mago. L’Ombromante è un uomo pericoloso che fa patti stravaganti e violenti con le persone alla disperata ricerca di qualcosa di impossibile. E il signor Cole ne è diventato preda.

 
“Nessun uomo sano di mente avrebbe potuto sognare qualcosa di così meraviglioso, così magico, così particolare come la Cole’s Book Arcade. Ma era giusto essere un tantino eccentrici se l’eccentricità era la ragione per cui tutti ti amavano.”

 
Nel mondo in cui mettiamo piede grazie a questo libro, la magia dilaga. La libreria, infatti, è resa così grandiosa dai meravigliosi e intricati incantesimi del signor Cole.
La magia ha tre principi: articolazione, immaginazione, convinzione. Solo primeggiare in tutti e tre i principi permette di creare incantesimi validi e duraturi, e il signor Cole è il mago più abile e bravo di Melbourne. Ma da quando è comparso quell’uomo, L’Ombromante, la Cole’s Book Arcade sembra andare a rotoli e così la salute del signor Cole. Negozio e proprietario sono uniti da un legame fortissimo, sono uno l’anima dell’altro, e l’instabilità di uno influisce sull’altro.
Gli unici ad accorgersi della malattia del padre e del decadimento della libreria sono Pearl e Vally, il fratello, che decidono di fare un azzardato patto con l’Ombromante per salvarli. Hanno 28 ore per risolvere sette indovinelli, sette quanto le bande dell’arcobaleno che caratterizza la libreria, simbolo amatissimo dal signor Cole.
I bambini tentano di stabilire regole e cavilli, in modo da avere una possibilità di gioco senza inganni. Riusciranno a salvare la Cole’s Book Arcade o l’Ombromante riuscirà ad imbrogliarli?

 
“Evitate le insidie che ogni prova vi prospetta. Come è iniziata, così finisce. Siate leali, mai rivali.”

 

Tra le tante cose che mi potessi aspettare da “La magica libreria delle meraviglie” (misteri, indovinelli, avventure, magia), mai mi sarei aspettata i numerosi, profondi, a tratti macabri, livelli di lettura di questo libro. Ci sono strati e strati di messaggi da interpretare, e di cui fare tesoro, di cui si percepisce la presenza quasi all’improvviso, inaspettatamente.
Si affronta la lettura pensando che il lavoro di Amelia Mellor sia un semplice middle grade su una magica avventura e ti ritrovi nel Paese delle Meraviglie, tra luoghi impossibili, magie incredibili, personaggi misteriosi, avventure molto pericolose e relazioni familiari complesse.
Incredibile l’atmosfera, che riesce a passare dalla leggerezza alla paura più divorante, dalla curiosità all’ansia in maniera incredibile.
C’è una tristezza che permea la storia estremamente toccante; nascosta sotto strati di divertimento, di magia, di filastrocche e di incantesimi, la perdita di Ruby è stata tragica per tutta la famiglia. Nonostante siano passati tre anni, nonostante sembra che siano andati avanti e l’abbiano superata, hanno tutti delle ferite ancora doloranti che le decisioni del padre hanno solamente riaperto.

 
“Perché Pearl non poteva trovare conforto in quello che era stato, senza che il dolore per la perdita di Ruby le annodasse la gola? Era come sbattere la tibia sempre sullo stesso mobile al buio. Come mai era ancora su quella strada? Perché faceva male, di nuovo?”

 

A primo acchito non sembra, ma tema principale del libro è proprio il lutto e il suo superamento. Viene affrontato in modo molto delicato, rispettoso, dal punto di vista di due bambini che hanno subito una terribile perdita e da questa sono stati separati.
Pearl e Vally, infatti, erano molto legati a Ruby, non come un trio, ma come due coppie. Ruby era divisa tra fratello e sorella, mostrando due lati di sé all’uno e all’altra, creando una distanza che, con la sua scomparsa, ha finito per sembrare invalicabile.
Questa storia mostra come il dolore, apparentemente superato, in realtà crei delle crepe in tutte le persone che tocca e di come basti una piccola scossa per far crollare tutto… o per sistemare ogni cosa.
Pearl e Vally lo capiranno con tanta fatica e tanta paura, nel disperato tentativo di salvare la Cole’s Book Arcade, il padre e loro stessi.
C’è un sottotesto macabro incredibilmente costruito e nascosto sotto la patina della magia. Ma a volte questa magia fa venire quasi i brividi, soprattutto se si considera ciò che comporta. È inaspettato, davvero, non saprei come altro definirlo.
Inaspettatamente (direi che è la parola del giorno), ho letto il libro in pochissimo tempo. Non saprei definire con precisione cosa mi abbia risucchiata così profondamente nella lettura, ma è impossibile staccarsi. Sarà l’ambientazione così particolare, la pericolosità della scommessa e delle partite, la misteriosa motivazione dell’Ombromante, due personaggi che è impossibile non capire e appoggiare, l’amore che si percepisce scorrere tra i vari membri della famiglia e verso la libreria, sarà stata l’atmosfera (bizzarra, triste, ansiosa, gioiosa) o lo stile di scrittura, che ricrea perfettamente lo stupore, la frustrazione, la paura, il desiderio, l’amore che due bambini coraggiosi e disperati possono provare.

 
“La paura e l’incertezza appartenevano al mondo fuori. Casa doveva essere un posto sicuro e felice, un luogo in cui risolvere un problema era semplice come trovare il libro giusto.”

 
Pearl e Vally sono molto diversi. Pearl è vivace, chiassosa, curiosa, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, è anche dolcissima e leale. Ama la magia, adora i suoi poteri, si allena in ogni momento disponibile.
Vally è più serio, compito, silenzioso ed è infastidito dalla sorellina così caotica, tanto da chiamarla “Irritazione Costante”. Inoltre, non si fida della magia, non è sicura, non è costante, troppo imprevedibile e pericolosa. Ci ha già avuto fin troppe brutte esperienze.
La crepa tra loro due è quella più ampia, più spaventosa, e non è un caso che i protagonisti del gioco dell’Ombromante saranno proprio loro.
Alla fine la storia lascia una sensazione meravigliosa, di ottimismo, di estrema dolcezza, di amore e felicità, di speranza, un toccasana, un sentore di freschezza e leggerezza posatasi sui nostri cuori maltrattati dal mondo che ci circonda.

 
Sapere che Amelia Mellor si è liberamente ispirata a una storia vera e caratteristica della storia di Melbourne per scrivere il libro è stato ancora più magico!
A quanto pare la Cole’s Book Arcade è esistita davvero!
Così come il signor Cole e la sua famiglia, l’appartamento sulla libreria e, purtroppo, la morte di Ruby.
Edward William Cole sembrava davvero un uomo incredibile, molto avanti rispetto ai suoi tempi su tantissimi temi, soprattutto di inclusione. Come specifica l’autrice, era comunque un uomo del suo tempo e ha fatto degli errori, ma aveva una mente spettacolare e da cui qualcuno potrebbe ancora imparare tanto.
L’unica cosa che manca nella realtà a cui Mellor si è ispirata è la magia.
Il lavoro che ha fatto, rendendo fantastici un luogo e una persona così importanti e leggendari nella storia della città e del paese, è incredibile; ha armonizzato ogni singolo dettaglio e ha creato una storia indimenticabile, da leggere e rileggere, da soli o in compagnia dei più piccoli.
Credo che i principi della magia possano essere persino utili per spiegare come costruire una frase, mentre la creazione di incantesimi aiuterebbe a rendere divertenti e stimolanti i relativi esercizi.

 
Ho scoperto che Mellor ha scritto un secondo libro, in realtà prequel, che vede un signor Cole più giovane, il suo apprendista, l’Ombromante e altri personaggi realmente esistiti!
Lo dico che non vedo l’ora di leggerlo? Ovvio che sì! Ti prego Edizioni El, non farci aspettare tanto!
Baci


 

Voto libro - 5 




Genere: Narrativa ragazzi

Scritto da: Amelia Mellor

12 Settembre 2023


Se c’è una cosa che Billy Pyke sa fare meglio di chiunque altro è risolvere problemi, che si tratti della sua famiglia numerosa o dell’affollata bancarella di libri del Paddy’s Market, dove lavora come apprendista dell’eccentrico signor Cole. Il mercato, cuore pulsante e chiassoso di Melbourne, è un luogo pieno di vita e meraviglie, ma è anche un covo di truffatori e loschi figuri, come l’Ombromante, un sinistro mago che conclude affari che mettono in ginocchio i clienti sprovveduti. E quando questi si spingerà troppo oltre, Billy capirà che il solo modo per fermarlo, salvando il mercato e la bancarella del signor Cole, sarà sfidarlo in una grande gara di ingegno senza esclusione di colpi. E batterlo, costi quel che costi.


Salve salve!
Dopo aver amato e aver trovato semplicemente meraviglioso “La magica libreria delle meraviglie” di Amelia Mellor, reputandolo persino uno dei libri più belli letti nel 2022, non potevo lasciarmi scappare “Libri magici e altre meraviglie”, ambientato prima delle vicende del primo libro.

Billy Pyke è il primo figlio di una famiglia davvero numerosa. Nonostante abbia solo dodici anni, la famiglia poggia praticamente sulle sue spalle. Billy prepara il pranzo, controlla i fratelli e le sorelle e insegna loro a leggere e a scrivere, aiuta la madre a costruire le scatole di fiammiferi, etc. Eppure, i suoi genitori lo notano a stento, anzi lo considerano solamente quando hanno bisogno di lui. Ad esempio, ora hanno bisogno che lasci la scuola e inizi a lavorare.
Nonostante Billy ami studiare, non gli dispiace iniziare a lavorare, ma vorrebbe fare qualcosa di coinvolgente, che lo appassioni e gli permetta di continuare ad imparare.
Per fortuna il signor Cole di “Libri a buon mercato” lo assume come apprendista librario nella sua bancarella al Paddy’s Market, cuore pulsante ed eccentrico di Melbourne.
Il Paddy’s Market, però, non ospita solamente persone gentili e altruiste come il signor Cole o la colorata e frizzante Kezia Nessuno (che diventa la migliore amica di Billy), ma anche criminali e persone malvagie come l’Ombromante, che approfitta delle disgrazie e dei desideri delle persone per trascinarli in patti ingarbugliati e truffaldini.
Dopo essere scampato per un pelo alle grinfie dell’Ombromante e aver visto fin troppi venditori del mercato cadere nella sua trappola, Billy decide di sfidare il mago a un duello di magia e di intelligenza al fine di mandarlo via per sempre dal mercato. Ma se perdesse… a quel punto sarebbe lui a scomparire!

“La cosa che devi sapere sull’Ombromante è che non può mentire, ma è meglio non fidarsi di quello che dice. Ti dà proprio quello che ti promette, proprio nel modo in cui tu non vuoi.”

Come il suo predecessore, anche “Libri magici e altre meraviglie” è ispirato a luoghi e personaggi reali. Amelia Mellor ci mostra, attraverso il filtro della magia e dell’immaginazione, una parte di storia e di geografia della lontana e affascinante Australia.
Cosa ancora più entusiasmante, è che ad ispirarla è stata sempre la storia del signor Cole e della sua meravigliosa libreria, ma da un punto di vista, un luogo e un tempo diversi. 
La bancarella dei “Libri a buon mercato” al Paddy’s Market è, infatti, precedente alla magica libreria delle meraviglie che abbiamo conosciuto nel primo libro, il signor Cole è molto più giovane e il signor Pyke è stato davvero il suo apprendista libraio e fedele collaboratore nel corso degli anni.
Questi aspetti storici e geografici, rivisitati sotto una luce magica e fantastica, sono alcune delle cose che mi piacciono di più dei libri di Amelia Mellor, perché non solo ci permettono di conoscere luoghi e persone che altrimenti sarebbero rimaste ignote (almeno per me), ma li rendono ancora più speciali e spettacolari.

“Sono io quello che mette a posto le cose, quando nessun altro lo fa. Dovevo intervenire, perché se non l'avessi fatto, non avrei usato il mio potere nel mondo per fare il bene. E se non posso fare del bene, allora... allora sono un buono a nulla.”

Amelia Mellor, poi, è bravissima a costruire immagini colorate e complesse e a trascinare chi legge con le sue parole.
È stato facilissimo immergermi tra le pagine e immaginare di camminare con Billy e Kezia tra le strade del Paddy’s Market, tra i suoi rumori, i suoi odori e le sue peculiarità.
Lo stile di Mellor è coinvolgente e accogliente, aprire il libro per continuare la lettura è come ricevere un caldo abbraccio.
Le sue storie, poi, si fanno leggere con i loro tempi, senza fretta, in questo modo chi legge può godersi la storia e prestare la giusta attenzione a ciò che viene raccontato.
Ad esempio, anche stavolta, Mellor ha nascosto messaggi significativi e profondi tra le avventure di Billy e Kezia.
Billy sente la pressione di dover sostenere la sua intera famiglia, senza neanche un minimo di ringraziamento da parte dei genitori. Sembra quasi invisibile ai loro occhi, solido solamente quando hanno bisogno di lui per cucinare, pulire o contribuire alle spese.
Questo lo porta a misurarsi solo in base all’utilità che può dimostrarsi per gli altri e non per le altre incredibili qualità che lo rendono chi è.
Nonostante sia il protagonista, Billy non mi è piaciuto quanto Kezia Nessuno, un personaggio indimenticabile. Kezia è orfana, non sa nulla del suo passato, per questo si dà questo cognome in attesa di scoprire qualcosa sulla sua famiglia e avere finalmente la possibilità di definirsi.
Kezia si reputa nessuno, eppure è un’amica incredibile, una persona super intelligente e una maga niente male.
Sia Billy che Kezia si vedono in un certo modo a causa di altre persone o eventi; nel corso della storia dovranno imparare che sono altre le cose che definiscono una persona, basta imparare a vederle e soprattutto a credere di essere speciali.

“Se Billy non era in grado di risolvere i problemi che nessun altro avrebbe potuto risolvere, allora a cosa serviva? Chi lo avrebbe voluto accanto a sé, se non era piú di alcuna utilità?”

“Libri magici e altre meraviglie” non mi è piaciuto quanto “La magica libreria delle meraviglie” poiché mi è mancato il coinvolgimento emotivo del primo volume, ma è riuscito comunque a farmi sognare con i suoi misteri, le sue sfide magiche e la confusione di un incredibile Paddy’s Market.
Baci

 

Voto libro - 4














 

 

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Genere: Fantasy 

Scritto e illustrato da: Rob Biddulph

25 ottobre 2022

Un libro di narrativa illustrato per bambini e bambine dai 10 anni dedicato a lettori curiosi e sognatori, perfetto per imparare a coltivare i propri talenti, segni della propria unicità. Un fantasy che celebra la forza dell’immaginazione e della creatività e il potere della collaborazione e della solidarietà. Un libro avvincente, divertente e ricco di avventura, che ruota intorno all’amicizia e alla creatività in tutte le sue forme. Da quando suo padre è scomparso in circostanze misteriose, la vita della dodicenne Peanut Jones sembra aver perso luce e colore. Da allora è andato tutto storto: non riesce più a disegnare come un tempo ed è bloccata in una scuola rigida e noiosa in cui la creatività è bandita. Finché un giorno non si imbatte in una matita dai poteri straordinari che la conduce in un mondo parallelo. Un universo traboccante di colori e fantasia, ma anche di pericoli inimmaginabili che Peanut è disposta ad affrontare, se significa scoprire cosa è davvero accaduto al suo amato papà. 

 

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Genere: Graphic novel

Scritto da: Tonja Esch 

Un giallo divertente raccontato in un graphic novel colorato, ideale per avvicinare i giovani alla lettura. Una storia che parla di amicizia, scuola, scoperte, crescita, avventura. Otto e i suoi amici Tita, Heiko e Sven indagano su crimini e segreti di ogni tipo. O almeno vorrebbero. A cosa serve infatti essere la migliore banda di detective se a scuola non c’è nessun cattivo e non succede mai niente di interessante? La situazione cambia con l’arrivo in classe di una nuova compagna, Uli. Con le sue strane abitudini e i genitori eccentrici, Uli desta i sospetti dei giovani investigatori, che avviano subito un’indagine. Soltanto Otto è contrario: perché spiare delle brave persone? Chi avrà ragione? Tanto divertimento, mille avventure e una clamorosa scoperta finale! 
 

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Scritto da: Erika McGann

Genere: Narrativa per ragazzi

Un libro di narrativa illustrato in bianco e nero per bambine e bambini dai 9 anni, perfetto per i lettori in cerca di una storia piena di magia, in cui il coraggio e la determinazione di una bambina possono fare la differenza. Un racconto che affronta il tema fondamentale e attuale della fragilità del mondo in cui viviamo. La storia di una ragazza straordinaria che riesce a vedere la luce anche nel buio più profondo. Tabitha Plimtock è una bambina fuori dal comune che vive in una casa su un dirupo ai confini del mondo. I suoi orribili parenti la obbligano a scendere la ripida parete per procurare noci, uova e altre cose. Ma Tabitha lo fa volentieri, perché gli abitanti di quelle rocce sono meravigliosi, in particolare il signor Cratchley, che vive nell’oscurità più profonda, dove il sole non arriva. Quando si sparge la voce che strane creature pronte a divorare ogni cosa si stanno arrampicando sulla parete, è proprio per lui che Tabitha si preoccupa di più, ed escogita un piano per tenere tutti i suoi amici al sicuro.


Salve salve! 
Grazie alla Edizioni EL (Einaudi ragazzi) ho avuto l’opportunità di leggere “Tabitha e un mondo da salvare” di Erika McGann. 
La storia è accompagnata dalle bellissime illustrazioni di Phillip Cullen. Quindi, grazie Ediozioni EL per la meravigliosa copia, una rigida piccolina ma preziosa, e parliamo della casa ai confini del mondo! 

“So cosa state pensando. Scommetto che dopo aver letto il titolo qui sopra crederete che si tratti di una metafora. Non esistono i confini del mondo […]”

La Terra è rotonda, di questo siamo certissimi, ma se provaste a farne il giro un bel numero di volte vi ritrovereste ai confini del mondo! I confini del mondo sono uno strapiombo, una parete alta e ripida su cui si possono trovare caverne o sporgenze in cui e su cui abitano personaggi davvero particolari. 
Sulla parete scende una rete naturale cresciuta inaspettatamente dalla casa che si trova proprio sul precipizio. Lì abita la famiglia Plimtock, una famiglia davvero orribile e crudele, se non per Tabitha, la nostra protagonista. 
Tabitha è stata adottata dai Plimtock e viene trattata in modo orribile: deve cucinare, pulire, andare su e giù per la rete per fare la spesa, e viene trattata anche con cattiveria e ingratitudine. 
La casa ai confini del mondo è un ambiente spaventoso, ma per fortuna dà la possibilità alla piccola Tabitha di arrampicarsi alla parete, la sua vera casa, e andare a trovare i suoi amici: il signor Offal, i gemelli gementi, Richard e Molly, e il signor Cratchley. 
Una minaccia però si avvicina; alla base della parete, sotto la linea del sole, qualcosa si sta agitando, qualcosa che potrebbe distruggere non solo i confini del mondo, ma il mondo intero! 

“Sarò felice di raccontarvi di più su Tabitha Plimtock e confini del mondo — molto di più — ma credo sia abbastanza per un capitolo. Probabilmente, avete bisogno di una piccola pausa per assimilare quanto avete letto finora; perciò prendetevi una tazza di tè e un biscotto, fate una sosta e ci vediamo nel secondo capitolo.”

Con “Tabitha e un mondo da salvare”, in modo fantasioso e avvincente, Erika McGann affronta il problema del cambiamento climatico. La minaccia che sta risalendo dalla base della parete e che potrebbe distruggere il mondo intero, infatti, non si sarebbe mai svegliata se gli abitanti dei confini del mondo non avessero sfruttato quel luogo fino all’osso, lasciandolo arido e senza vita, impedendo alla flora e alla fauna di continuare il proprio ciclo. È un modo davvero furbo di presentare un problema terribilmente attuale ai più piccoli, che attraverso le avventure di Tabitha, tra scalate e parenti orribili, possono capire che la Terra deve essere curata e custodita con cura, e che anche loro, per quanto piccoli, devono fare qualcosa per cambiare la situazione. Anzi, forse è proprio il loro sguardo innocente e coraggioso che potrebbe cambiare le cose. 

“Se guardi nell’ignoto e vedi solo mostri, allora di sicuro ti perderai tutte le cose straordinarie che vi sono nascoste.” 

Importanti anche i messaggi lanciati attraverso i personaggi: quelli sopra la parete sono disinteressati al problema, egoisti e cattivi, rappresentati dai quattro Plimtock che rendono la vita di Tabitha un inferno. 
C’è Bertha, una vecchia scorbutica convinta che ogni giorno sia il suo compleanno, mangia solamente torte di compleanno, è puzzolente e disgustosa, disinteressata alla sua salute e a quella del luogo in cui vive: è l’emblema dell’ingordigia delle persone. 
Gli altri tre membri della famiglia sono poco più grandi di Tabitha, ma cattivi, scostumati, insopportabili e viziati. Verrebbe da chiedersi come abbia fatto Tabitha a non diventare orribile anche lei con questi esempi e la riposta sarebbe molto semplice: la parete. Salire e scendere dalla parete, esplorare un mondo così diverso e “grande”, nel suo essere limitato, conoscere persone così bizzarre e buone, ha aiutato Tabitha a restare buona e gentile, nonostante le brutture e la cattiveria della casa in cui vive.
Tabitha è una protagonista estremamente curiosa, un’avventuriera coraggiosa, una bambina gentile, premurosa e attenta. 
Lo capiscono gli abitanti della parete, che la adorano e la ascoltano, e anche gli animali, che la seguono senza remore. 

“È possibile che vi abbia appena fornito la miccia per innescare brutti sogni e, se state leggendo questa parte proprio prima di andare dormire, mi scuso. Forse è meglio chiudere qui il capitolo e cominciare il prossimo domani, alla meno spaventosa luce del giorno. Dormite bene e cercate di non pensare ai topi volanti dagli occhi rossi e ai mostri giganti con le zanne.”

Erika McGann mi ha conquistata con la sua fantasia e il suo stile narrativo. Il libro è in terza persona e il nostro narratore ci coinvolge spesso, parlando direttamente con noi per ricordarci dove eravamo rimasti o consigliandoci di fermarci prima di una parte “spaventosa”. 
La storia incuriosisce sin da subito grazie all’ambientazione così particolare: i confini del mondo, niente di meno! 
La narrazione semplice ma diretta mantiene l’attenzione viva e non la lascia mai calare. 
Le illustrazioni sono bellissime, catturano perfettamente l’anima della storia. Sono molto dettagliati e aiutano a immedesimarsi ancora di più nel libro. Sembra davvero di arrampicarsi su per la parete ai confini del mondo, visitare le varie tasche e vivere avventure incredibili. 

Lo consiglio ovviamente per i più piccoli, da leggere insieme ai grandi magari, così da poter rispondere alle loro domande, che sono sicura potrebbero esserci, ma anche ai grandi che amano le storie per ragazzi. 
Baci 


Voto libro - 4







 

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