So che sei qui


Genere: Narrativa Contemporanea

Autore: Clèlie Avit



Elsa ha trent'anni, adora la montagna e le gite in alta quota. Ma è a causa di questa passione che ora si trova in un letto d'ospedale, dopo una brutta caduta da una parete ghiacciata. È in coma da venti settimane. Sente tutto, ma nessuna delle persone accanto a lei se ne accorge. Un giorno, per errore, entra nella sua stanza un ragazzo sconosciuto. Thibault non sa nulla della storia di Elsa, ma inizia a parlarle, conosce i suoi amici, qualcosa nella ragazza addormentata che profuma di gelsomino e gli sembra così dolce lo tiene legato magneticamente alla sua stanza. Giorno dopo giorno torna a farle visita. Ed Elsa? Sente tutto, ma non può rispondere. Non può chiedere a quel ragazzo gentile di prometterle che tornerà anche il giorno dopo, non può dirgli che sa riconoscere il suono della sua risata in corridoio e che ora quasi sente il calore del suo bacio sulla guancia. Thibault non sa che Elsa non si risveglierà più, perché a breve la staccheranno dalle macchine che la tengono in vita. L'hanno deciso i medici, la famiglia ha acconsentito. Tutti credono che sia impossibile che Elsa si risvegli, eppure ogni volta che Thibault entra nella stanza il suo cuore… 




Ciao a tutte fanciulle, sono qui oggi per parlarvi di un romanzo davvero particolare, “So che sei qui”, che segna l’esordio della scrittrice Clélie Avit , edito da Mondadori per la collana Omnibus. Un libro emozionante, una storia d’amore diversa dalle altre, che dimostra come l’amore può essere il motore che muove il mondo… Elsa ha 29 anni, personalità forte e
indipendente e una grande passione per la montagna e l’alpinismo, tanto da averne fatto anche il suo lavoro. Ma è proprio a causa di questa sua passione che durante un’arrampicata su un ghiacciaio ha un brutto incidente e finisce su un letto d’ospedale. Adesso è in coma da venti settimane e per i medici non si sveglierà mai più, tanto che consigliano ai genitori di prendere in considerazione la possibilità di staccare le macchine che la mantengono in vita. Quello che nessuno sa è che Elsa nelle ultime sei settimane ha iniziato a sentire tutto. Facendo riferimento al suo unico senso funzionante, Elsa è cosciente di tutto ciò che le succede intorno, cercando di immaginare chi non conosce. Grazie alla radiolina che la donna delle pulizie tiene accesa tutte le notti, scandisce il passare dei giorni, aspetta le visite puntuali della sorella insieme al fidanzato della settimana, quelle più sporadiche dei genitori, e dei suoi amici di cordata. I suoi giorni passano lenti, monocromatici, quasi metodici, fino a quando non irrompe per sbaglio nella sua stanza Thibault… Thibault ha trentaquattro anni e si trova in quell'ospedale a causa di suo fratello, che in seguito a un incidente per guida in stato di ebbrezza ha causato la morte di due quattordicenni. Thibault non riesce a perdonarlo, lo accusa di essere un irresponsabile, così un giorno, dopo l’ennesima discussione con la madre a causa del suo rifiuto di far visita al fratello, e in cerca di un posto tranquillo, entra per sbaglio nella camera di Elsa. Affascinato dall'odore di gelsomino che la ragazza emana, cerca di capire chi è e perché si trovi sdraiata su quel letto, scoprendo dalla sua cartelletta che è in coma. Inizia così l’incontro di queste due vite che non potevano essere così lontane, di questo rapporto inconsueto, “diverso”, speciale, portando Thibault a passare sempre più tempo nella stanza di Elsa, quasi non riuscendo a fare a meno del tempo trascorso insieme, fino a legarsi profondamente a questa ragazza di cui non conosce praticamente nulla ma che gli offre un senso di pace e tranquillità, un momento di evasione dal rancore che prova verso il fratello, la voglia di ritornare ad amare. Un sentimento d’amore che cresce gentile e delicato, e quando le dichiara i suoi sentimenti e capisce che è ricambiato e che Elsa può sentirlo perfettamente, lotterà per il suo risveglio. Per Elsa, il ragazzo è una boccata d’ossigeno, la novità di cui necessitava per capire di essere ancora viva e vegeta, quel bisogno di contatto a cui aveva ormai rinunciato, l’arcobaleno che da colore a tutto il suo mondo, lo scopo segreto per cui risvegliarsi, in cui credere, in cui sperare.
Grazie all'alternanza delle voci dei due protagonisti, ci ritroviamo catapultati nelle parole e nei ricordi di Elsa, che combatte per ritornare alla vita, e subito dopo a lavoro o in giro per la città con gli amici e la figlioccia insieme a Thibault, che non sa come affrontare il rapporto ormai incrinato col fratello.
“So che sei qui” ci mette davanti al fatto che l’amore non conosce limiti, che può nascere ad ogni angolo e in ogni situazione, anche le più improbabili. Non è la tipica storia fatta di cuori, musica e cioccolatini, ma è piena di speranza (con tutte le sue sfaccettature), voglia di combattere per se stessi e per l’altro, per tornare a vivere ed essere finalmente felici. Diverso dai soliti libri che amo leggere, a me ha conquistato immediatamente, ti spinge a fermarti e riflettere sulle piccole cose che magari diamo per scontate nella vita di tutti i giorni, ma che in realtà sono tutto ciò di cui abbiamo bisogno. È una lettura che vi consiglio caldamente, ti fa sperare fino alla fine, ti incoraggia a non arrenderti mai, neanche quando l’ostacolo sembra insormontabile. Un libro per sognare, che ci fa credere ancora una volta nella forza dell’amore e nella sua magia che tutto può! Alessandra


Voto Storia - 4 Bellissima







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