Il volo dei cuori sospesi


Genere: Narrativa

Autore:  Elvia Grazi 

6 Settembre


Le gemelle Ariele e Rebecca, di origine ebraica, non potrebbero essere più diverse. La prima, occhi così limpidi che ci si può vedere attraverso, è timida e schiva; la seconda, penetranti occhi verdi, è una ribelle pronta a sfidare tutto e tutti pur di non subire la vita. Ma Ariele possiede un talento che Rebecca non ha: fa sogni premonitori. Una fortuna e una condanna, perché spesso le cose che vede accadono senza che lei possa impedirlo. A nulla, infatti, servono quei sogni quando l’odio nazista si riversa sul paese in cui hanno trovato riparo. Così, la loro madre Giuditta si trova costretta a prendere una decisione cui nessuno dovrebbe essere chiamato: può salvare solo una delle figlie. E sceglie di salvare Ariele, affidandola alle cure di un’amica, e di portare con sé ad Auschwitz Rebecca, convinta che il suo carattere forte potrà salvarla. Una decisione che lascia un segno indelebile nella storia di tutta la famiglia. Negli anni a venire, Rebecca, che sopravvive all’orrore dei campi, chiude il suo cuore al mondo e decide che a nessuno sarà più permesso di calpestarlo. Al contrario, Ariele cerca di non sprecare l’occasione che le è stata offerta. Accoglie l’amore che le viene dato e se ne fa portavoce nella vita di tutti giorni. Senza mai tirarsi indietro. Anche quando Rebecca, con la quale non è più riuscita a ricostruire un rapporto, bussa alla sua porta e le chiede di occuparsi di una figlia, la sua, che non riesce nemmeno ad abbracciare, una bimba cui ha voluto dare un nome che racconta tutta una storia: Catena. Talvolta i ricordi sono come sassi che possono trascinarci a fondo, bloccando in un freddo, sincopato respiro gli ingranaggi del cuore.

Recensione 



Bentrovati, cari lettori. 
Per oggi lasciamo da parte i romanzi più leggeri e immergiamoci in una lettura dalle tinte più forti ambientata in Italia, a cavallo del periodo nazista. “Il volo dei cuori sospesi” è opera dell’autrice Elvia Grazi, pubblicato da Garzanti e in uscita proprio questo mese.

Ariele e Rebecca sono gemelle e sono identiche, eppure non potrebbero essere più diverse. Rebecca è coraggiosa, forte e spavalda, vuole vivere la vita appieno e ne pretende il meglio senza accontentarsi mai, a volte arrivando a mettersi in pericolo per questo. Ariele, invece, è timida e si muove invisibile nel mondo, non vuole farsi notare, vivendo con angoscia anche lo straordinario dono che la
natura le ha fatto: Ariele può sognare il futuro, ma non può cambiarlo. Questa consapevolezza spesso è talmente paralizzante che la giovane si ritrova ad aver paura non solo del futuro, ma anche del presente. Ecco perché, quando la guerra e l’odio nazista bussano alla loro porta, la madre Giuditta sceglie di proteggere Ariele, affidandola ad una donna che la farà passare per figlia propria in modo da evitarle il campo di concentramento che ne spezzerebbe il carattere fragile. Purtroppo può salvare solo una delle due e non può fare nulla per Rebecca, che viene deportata con lei ad Auschwitz. 
Gli orrori subiti cambiano per sempre il rapporto tra le due sorelle e quando Rebecca torna dal campo, si è indurita e mal sopporta la vita perfetta che la sorella si è costruita nel frattempo. Ecco perché decide di allontanarsi e cavarsela da sola, senza nessun legame, neanche quello viscerale con la figlia, Catena, con cui non vuole avere nulla a che fare e che lascia ancora in fasce nelle mani di Ariele. 
Sarà lei a crescerla come propria e forse questa seconda generazione avrà la possibilità di riscattare quella promessa di felicità che alle due sorelle è stata negata.
Quattro i personaggi principali: Giuditta, Ariele, Rebecca e Catena; quattro donne che in un modo o nell’altro portano avanti lo stesso destino in una sorta di ciclo d’amore, odio e vendetta. 
Impossibile non provare pena per Giuditta, che si trova a compiere la scelta più dolorosa che possa essere fatta da una madre: scegliere quale figlia salvare. Impossibile. In questo caso, però, lei riesce, con un'unica consapevolezza, quella del conoscere bene le sue ragazze. Giuditta sa bene che Ariele con il suo carattere schivo non sopravvivrebbe a quegli orrori di cui ha solo sentito parlare, mentre Rebecca, così simile a lei, forse avrà qualche possibilità in più. La madre non può sapere però che questo carattere così forte che prima era votato alla vita, le permetterà sì di sopravvivere, ma la farà chiudere in una corazza di odio e risentimento che le corroderanno così a fondo l’animo da non permetterle di amare neppure la sua bambina. Risentimento che si riversa soprattutto su Ariele, colpevole, a suo dire, insieme a Giuditta, di averla condannata all’inferno. Ariele si ritrova, suo malgrado, favorita dal fato e decide subito di non rinnegare questa seconda chance votandosi all’amore e alla vita, ma sempre nell’unico modo che conosce, remissiva e timida. Entrambe subiscono le conseguenze di quella scelta che non può essere né giusta né sbagliata ma solo necessaria, che si riversa su Catena, innocente vittima che si ritrova destinataria dell’amore di Ariele e dell’odio di Rebecca.

Leggere qualcosa ambientato nei lager nazisti prevede sempre una buona dose di pesantezza, assolutamente lecita dati gli orrori che vi sono stati perpetrati, per cui quando ho letto la sinossi del libro ero un po’ titubante. Se devo essere sincera, una delle ragioni che mi ha convinta nella scelta, più che il contesto storico, è stata la componente paranormale legata ai sogni premonitori di Ariele che avevo immaginato con tutta un’altra impronta sul libro. Una volta entrati nel vivo della storia, mi è stato chiaro che le mie aspettative sulla lettura sarebbero state disattese. Mentre il contesto del campo di concentramento ha una sua rilevanza nella storia, i sogni di Ariele potrebbero esserci o non esserci e la storia non subirebbe nessuna variazione. 
Specificato questo, devo ammettere di non aver trovato quella pesantezza che tanto temevo quando ho iniziato la lettura. Ovviamente non è stato un libro facile da affrontare o tantomeno leggero, ma fluido e vario, con quel giusto equilibrio tra dramma e realtà. Sicuramente non è il libro giusto se cercate una lettura d’intrattenimento per passare uno o due pomeriggi, anche per il fatto che si tratta di più di 300 pagine, ma rappresenta un’ottima scelta per chi è interessato a qualcosa di più profondo che faccia riflettere.


Manuela

voto libro - 4 Bellissimo 


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