Tu sei parte di me


Genere: Racconti 

Autori: Federica Bosco, Cristina Caboni, Valentina D'Urbano, Evita Greco, Clara Sánchez, Carmela Scotti, Simona Sparaco


15 Novembre


NON ESISTE LEGAME PIÙ FORTE DI QUELLO TRA MADRE E FIGLIO. UN LEGAME CHE PUÒ ESSERE UN NODO DIFFICILE DA SCIOGLIERE O L’ABBRACCIO CHE NON FA SENTIRE SOLI E NON SI SPEZZA MAI.


Amiche, complici, nemiche o rivali, ma sempre madri e figlie. 


Nulla può spezzare il legame speciale che si crea in nove mesi, quando è solo un filo a unire due vite. Un legame che si fa ancora più forte quando finalmente le mani si stringono e ci si sente al sicuro l’una nelle braccia dell’altra.
Gli anni passano, le certezze si modificano, i baci cambiano il loro sapore. Si diventa amiche, complici, confidenti. Si piange e si ride all’unisono. A volte la parola «insieme» fa paura e ci si ritrova nemiche, rivali. Ci si scambiano frasi che bruciano dentro e si chiudono porte che non si apriranno mai più. Ma si resta per sempre madri e figlie. Per sempre. È così per Isabella, che ha messo in pausa la sua vita per seguire le ossessioni di Virginia e sin da piccola è cresciuta nella sua ombra. È così per la giovane Lenora, che non riesce a essere mai abbastanza perfetta per Veronique e il modello di figlia che ha in mente. C’è Cara, che ha paura dei cambiamenti e dell’influenza che possono avere sulla piccola Vita, e c’è Lucía che, con il suo arrivo, ha scombussolato in modo inatteso e totalizzante il destino della donna che l’ha messa al mondo. E poi Adua, che si è persa e vive una vita a ruoli invertiti con la figlia, e Ioan, che ha bisogno di un gesto materno che fatica ad arrivare. Infine Barbara, sorpresa da una gravidanza che le fa scoprire cose inaspettate di sé stessa.







Salve Confine. 
Manca giusto un mese a Natale e vorrei consigliarvi qualche lettura che vi possa tenere compagnia nei momenti di relax, magari sedute comodamente sul vostro divano, in salotto, cullate dall'intermittenza delle lucine del vostro albero.
Cominciamo con un romanzo, "Tu sei parte di me", che è una raccolta di storie brevi taggato Garzanti, che ringrazio per il file.
Il filo conduttore che lega queste storie riguarda il rapporto più importante e indissolubile, nel bene e nel male, quello madre/figlia.
Le scrittrici che hanno dato il loro contributo sono sette e sono molto conosciute nel panorama letterario italiano.
Si comincia con Federica Bosco e "La diva", una storia toccante che parla di sacrificio e abnegazione, in cui una figlia annulla se stessa per dedicarsi ad una madre egocentrista e dispotica. Una vita persa nell'intenzione di non deludere la persona più importante in assoluto fino a perdere ogni conocenza di se stessa.
La seconda storia è proposta da Cristina Caboni, “La donna di ghiaccio", in cui una donna in carriera scopre di essere incinta subito dopo la fine dell'unica storia importante della sua vita. Si ritrova a dover affrontare da sola la gravidanza, scoprendo, alla fine, che il suo essere riservata e poco espansiva aveva creato un grosso equivoco che poteva costarle una famiglia.
La terza storia nasce dalla penna di Valentina D'Urbano, "Fame", che ci presenta un rapporto madre/figlia dominato da una madre insensibile e poco incline alle manifestazioni d'affetto, che vede nella figlia la possibilità di avverare il suo sogno e che per questo le rende la vita invivibile per una tredicenne. Una vita fatta di sacrifici e rinunce troppo grandi.
La quarta storia ce la presenta Evita Greco, "Siamo noi la nostra casa". Una donna e la sua bambina, una madre che cresce la propria figlia da sola, che fa del suo piccolo appartamento un nido colmo d'amore e che continua a riempire con i ricordi della loro vita insieme. Quando arriva l'amore e il conseguente cambiamento, la donna non riesce ad abbandonare quel rifugio d'amore, ne soffre così tanto da mettere in dubbio l'amore per l'uomo che ha scelto lei e la sua bambina, fino a che la bambina stessa non indicherà la via alla sua mamma.
La quinta storia è firmata da Clara Sanchez, unica straniera del gruppo, con "Il mio cioccolatino". La Sanchez ci racconta di una madre così determinata a crescere, accontentare e far realizzare la figlia, da non avere limiti d'azione per farle avere tutto. Protegge e favorisce la figlia con ogni mezzo, anche quello più estremo, come darsi al commercio di droga per mantenere un alto livello di vita oppure togliere di mezzo chi le intralcia il cammino.
La sesta storia, “Adua", è scritta da Carmela Scotti e qui entriamo nel vivo del legame madre/figlia, quel filo indissolubile che le lega e che le farà ricongiungere nonostante troppi anni di lontananza. È anche la storia di una donna tirata dentro ad un matrimonio senza amore, con un uomo che la disprezza, dove l'unico focolare di sentimento puro è rapprensentato da una figlia che senza volerlo gioca il ruolo fondamentale per la sua rapida caduta.
La settima e ultima storia, “Il giono zeta", è scritta da Simona Sparaco ed è la storia di una donna che a tre mesi dal parto non riesce a legare col suo figlioletto, che piange giorno e notte e la stanca fino a renderla disattenta e superficiale. Ne paga lo scotto nel modo più terribile, ma sarà anche grazie a questo che si risveglia dal suo stato di stress e compatimento e accoglie l'amore tra le braccia.

Questo è un romanzo che non vedevo l'ora di leggere.
Tutto mi attraeva, dalla cover alla trama, dall'argomento trattato alle autrici che hanno partecipato al progetto.
Devo dire che, forse perché ho caricato di troppe aspettative questa lettura, ne sono rimasta un po' delusa.
Ho trovato un paio di storie un po' "fuori tema", perché il fulcro non era rappresentato dal rapporto madre/figlia come la raccolta annuncia. 
Inoltre alcuni racconti si dilungano tanto all'inizio per arrivare ad una fine veloce e scialba, tanto da farli sembrare troncati di netto.
Gli stili sono differenti, ma si legano bene tra loro, non si sente una differenza troppo marcata passando da un racconto all'altro. Questo mi è piaciuto perché, sebbene la firma di ogni autrice è ben percepibile, il tutto rimane scorrevole e godibile.
Una storia mi ha colpita maggiormente ed è "Adua" di Carmela Scotti, un'autrice a me sconosciuta ma che ho apprezzato tantissimo. Il racconto è scritto con una delicata eleganza che mi ha toccato profondamente.
La storia in sé è delicata e dolorosamente straziante.
Sebbene non abbia centrato in pieno il senso del filo conduttore che avrebbe dovuto legare le varie storie, consiglio questa lettura sia alle mamme che alle figlie, alcuni racconti potrebbero essere rivelatori.
Buona lettura. 




voto libro - 3.5 Molto Bello










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