Il lupo e la farfalla

 
 Genere: Narrativa Contemporanea

Autore: Francesco Niccolini

26 Febbraio 

Nonno, cane e bambino rimasero lì a guardare quello spettacolo, ma piano piano il bambino cominciò ad avanzare finché il nonno fu costretto a trattenerlo. E se con una mano lo teneva fermo, con l'altra gli tappava la bocca, per impedirgli d'urlare o fare mille domande. E quella mano del nonno che gli chiudeva la bocca e anche un po' il naso aveva l'odore di legna bruciata, tabacco e polvere da sparo che per lui, da quel giorno, fu anche l'odore dei lupi.
 

Buongiorno lettori,
oggi vi voglio parlare della mia ultima lettura in uscita per Mondadori, “Il lupo e la farfalla” di Francesco Niccolini, un autore italiano che ci porta un breve romanzo contemporaneo per giovani ragazzi di cui non sapevo niente, neanche cosa aspettarmi.
Inizialmente lo stile dell’autore mi ha preso in contropiede e non riuscivo a stare al passo con cosa voleva trasmettermi, mi sono dovuta abituare al linguaggio del libro, ma quando ci sono riuscita ho iniziato ad apprezzarlo molto di più.
Non saprei come descrivere la trama. Tutto ruota intorno alla foresta e all’amore che prova il protagonista per essa. Parliamo di un bambino rimasto orfano che vive con il nonno in un paesino di montagna dove la sua vita è divisa al mattino con la scuola e il pomeriggio con le passeggiate con il nonno nella foresta.
Il nonno è un cacciatore, ma fa parte della scuola di pensiero che professa di voler rispettare la natura e gli animali, quindi sparare solo per mangiare e esclusivamente nella quantità di cui si ha bisogno per sopravvivere. Da lui il piccolo apprenderà tutto ciò che bisogna sapere sugli animali che popolano il bosco e soprattutto il grande rispetto che dobbiamo avere nei confronti di questi. Ma non tutti gli uomini del villaggio la pensano così, alcuni hanno paura di cosa si può nascondere al suo interno.

Tutta la prima parte mi ha ricordato in modo quasi vivido quando da piccola rimanevo ad ascoltare i racconti dei miei nonni. Anch’io, come il giovane protagonista, passeggiavo tra i boschi mano nella mano con mia nonna che mi raccontava i segreti di quel magico posto. Le mille domande del bambino erano specchio delle mie, che, con una curiosità infinita, ascoltavo mia nonna rispondermi e mi meravigliavo di tutto quello che scoprivo.
Quindi durante la lettura mi sono salite alla mente emozioni e ricordi a cui non ripensavo da molto tempo e in un certo senso questo racconto è stato un mix di malinconia e tristezza.
Se voglio sforzarmi di essere obiettiva e allontanare la mia sfera sentimentale, devo per forza parlarvi di qualche difetto che ho trovato nel libro. Prima di tutto, non lo consiglierei ad un pubblico giovanissimo, come invece è stato proposto, perché la scrittura non favorisce la lettura e, secondo me, i giovani lettori potrebbero essere fermati dalla non scorrevolezza del libro. Non ci sono elementi che catturano l’attenzione e invogliano a continuare la lettura, nonostante sia un racconto molto breve non è stato veloce da leggere anche se, dopo l’impatto iniziale, mi sono abituata allo stile di scrittura.

“Gli uomini riescono a distruggere tutto. Solo la grande foresta è ancora lì. Ferita, ma è ancora lì e aspetta. Aspetta il giorno in cui piano piano, lentamente, ricomincerà a crescere.”
In conclusione consiglio la lettura a chi come me è innamorato del bosco e dei suoi animali, come ho già detto ho amato la prima parta, in cui mi sono venuti alla mente ricordi dove io stessa ero la piccola protagonista esploratrice di luoghi oscuri e se anche voi vi ci rispecchiate dovete assolutamente recuperare questa lettura.
In più i disegni che troviamo ad inizio capitolo sono veramente spettacolari e hanno saputo accompagnare magistralmente il racconto.
Ci sentiamo presto con nuove letture!


Voto: 3.5 
 



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