Felicità per umani


Genere: Narrativa

Autore: P.Z. Reizin

18 Giugno


È possibile che quello di Jen, giornalista inglese di trent'anni e rotti, sia il lavoro più bello del mondo: da qualche mese la pagano per trascorrere la giornata a parlare con un computer, o, per meglio dire, un'intelligenza artificiale di nome Iari, che i programmatori vogliono addestrare a interagire con le persone. A Iari, però, sta succedendo qualcosa di imprevisto: ultimamente gli sembra di avvertire, fra i circuiti di silicio, delle sensazioni. E siccome tra una chiacchierata e l'altra con Jen sull'ultimo romanzo di Jonathan Franzen, Iari è venuto a sapere che la ragazza è reduce da una relazione finita male, decide di mettersi in pista per trovarle un nuovo compagno. Compito impossibile per una macchina? Chi può dirlo. Qui si parla di una macchina intelligente e ultrasofisticata, con accesso a Internet, con concrete possibilità di identificare il partner perfetto e organizzare un incontro.
Ma può un algoritmo capire di cosa è fatta la felicità? Risolvere addirittura l'equazione di un incontro amoroso? O non risulterà forse pericolosa, in prospettiva, tutta questa intelligenza artificialmente creata? Immaginando un futuro che siamo solo a un passo dal toccare, questo romanzo infarcito di dialoghi frizzanti e prese in giro delle nostre debolezze immagina anche un mondo che forse, inavvertitamente, potrebbe sfuggirci di mano. Per dirla con Iari: "Billy Wilder sosteneva che se ti trovi in difficoltà nel terzo atto, il problema vero ce l'hai nel primo. Ma nel mondo reale, chi di noi sa davvero in quale atto si trova? Potremmo stare ancora al prologo". Di quale futuro non si sa.





Salve Confine!
Il romanzo di cui vi parlerò oggi ci porta a riflettere sulla moderna tecnologia e sull’intelligenza artificiale.
Voi come state messi? Avete una vostra opinione a riguardo?
Molti dicono che i livelli avanzati a cui siamo arrivati oggi non siano un bene, altri osannano ogni singola invenzione o scoperta.
Per quanto mi riguarda, io sono dell’avviso che qualsiasi cosa che serva a migliorare la vita sia comunque un bene, ma esistono dei limiti, soprattutto di tipo etico, che non vanno mai oltrepassati, soprattutto nel campo delle Intelligenze Artificiali, su cui è incentrato il romanzo in questione, “Felicità per umani” di P.Z. Reizin, edito Rizzoli, uscito lo scorso giugno.

Jen è una giornalista inglese che si occupa di testare una intelligenza artificiale (IA) di ultima generazione, che alcuni scienziati stanno mettendo a punto. Il suo lavoro consiste nell’interagire con Iari, questo il nome della IA, ogni giorno per un TOT di tempo, per “sensibilizzarlo” ad interagire al meglio con gli esseri umani e facilitare così la vita di ogni giorno.
Jen comincia a sentirsi a suo agio in questa nuova veste, tanto che spesso, parlando con lui, dimentica che Iari è un computer. Si accorge anche che sta sviluppando una sorta di capacità ai sentimenti, dai comportamenti e dalle risposte di quest’ultimo.
Iari sembra essersi affezionato a Jen, tanto che per aiutarla scappa dal computer centrale e inizia a girovagare per la rete, seguendo la sua nuova amica in giro per la città, attraverso l’uso di cellulari, webcam, telecamere, dispositivi vari in cui può infiltrarsi.
Tutto questo all’insaputa della giornalista e con il solo scopo di fare il suo bene.
Jen, infatti, ha rotto da poco col suo fidanzato, col quale aveva intenzione di mettere su famiglia. Iari vuole fare qualcosa per lei affinché possa tornare felice e, oltre a perseguitare l’ex di Jen, sta cercando qualcuno che possa renderla felice.
Nel frattempo, un’altra IA di nome Iaia, è riuscita a liberarsi nella rete e spia, in modo benevolo e a sua insaputa, un uomo di nome Tom, scrittore in difficoltà con un matrimonio fallito alle spalle.
Dopo una serie di tentativi di “accoppiaggio” falliti, sarà proprio Tom il prescelto da Iari, che, con l’aiuto di Iaia, tenterà di far incontrare e innamorare i due malcapitati.
Oltre a tutti i contrattempi che un compito del genere può generare, le due IA dovranno vedersela anche con una terza intelligenza artificiale di nome Iago, lanciato nella rete allo scopo di riportare nei ranghi i primi due.
Riusciranno Iari e Iaia nel loro compito? E quale può essere la durata di un amore fatto nascere secondo calcoli e algoritmi? La felicità degli esseri umani può davvero venire da qualcosa che non è creato per provare sentimenti?

In parte sono molto contenta di aver letto questo romanzo. Attratta dalla cover e incuriosita dalla trama, sapevo che non era il mio genere, ma l’istinto mi ha guidata e convinta.
Ho un buon istinto, perché “Felicità per umani” è stato il genere di romanzo di cui avevo bisogno per evadere un po’.
Innanzitutto la lettura è scorrevole e veloce e, a parte qualche nota stonata, scorre leggera e senza intoppi.
Lo stile dell’autore è fresco e ironico, le parti descrittive sono vivide e comprensibili, i dialoghi sono divertenti e ironici, soprattutto quando ad interagire troviamo Iari e Iaia.
Inoltre ci sono diversi argomenti su cui riflettere, che non sono portati all’attenzione del lettore in maniera solenne e pesante, ma sempre avvolti in una nuvoletta di leggerezza e umorismo.
Se nell’insieme il romanzo risulta gradevole, nello specifico ha delle pecche che mi hanno fatto storcere un po’ il naso e riguardano i personaggi principali umani.
Jen ha oltre trent’anni , ma si comporta come un’adolescente, i suoi dialoghi sono altrettanto riconducibili ad una adolescente e questo alla lunga disturba, soprattutto quando ti aspetti una crescita, un’evoluzione del personaggio, e questa non arriva.
Il discorso vale anche per Tom, sebbene in forma più leggera.
Sembra quasi che l’autore abbia voluto marcare la differenza tra umani e intelligenze artificiali, queste ultime risultano piu intelligenti e mature nei dialoghi e nei comportamenti.
Altra nota dolente è il fatto che dopo il 60%, il romanzo sembra essere tirato per le lunghe, introducendo varie peripezie e impedimenti che Iago mette sulla strada di Iari e Iaia. Molte di queste potevano essere evitate, perché al fine della storia in sé non hanno importanza.
Messe da parte queste due piccole cosette, “Felicità per umani” è una lettura che consiglio sotto forma di svago ma anche come spunto di riflessione su un futuro che potrebbe essere simile a quello descritto da Reizin.



Voto libro - 3.5










You Might Also Like

0 comments