The Immortal Descendants


Autore: April White

Genere: Fantasy

La tagger diciassettenne Saira Elian può gestire qualsiasi cosa… una madre che scompare misteriosamente, uno sconosciuto che la segue in giro per Londra, e perfino la nobile nonna inglese che ha buttato fuori dalla famiglia lei e sua madre. Ma quando un vecchio tag graffito in una stazione della metropolitana la trasporta nel diciannovesimo secolo, e lei si trova faccia a faccia con Jack lo Squartatore, si rende conto di aver bisogno d'aiuto, dopotutto.
Incontra Archer, un affascinante studente, che la aiuta a mimetizzarsi per quanto possibile a un'adolescente statunitense moderna e molto alta finita nell'Inghilterra vittoriana. Lui le rivela l'esistenza degli Immortali: Tempo, Natura, Fato, Guerra e Morte. Poi le spiega che è possibile spostarsi tra i secoli... se si è discendenti di Tempo.
Saira scopre amicizie inaspettate in un collegio per discendenti degli Immortali, e un amore complicato con un giovane uomo del passato. Ma per sua madre il tempo stringe, e per salvarla lei deve abbracciare la sua nuova identità mentre nel frattempo nasconde ad Archer un segreto devastante riguardo al suo futuro, che gli potrebbe costare la vita.


Salve lettori!
Devo farvi una confessione: mi sono innamorata. E il responsabile di questa cotta di proporzioni gigantesche è un libro che posso descrivere soltanto come bellissimo. Il romanzo che mi ha fatta innamorare perdutamente è “Marcare il tempo” di April White, edito da Quixote Edizioni. Si tratta del primo volume della saga “The Immortal Descendants”, composta da cinque libri.
Questa storia unisce in maniera accattivante e geniale paranormal, young adult e, in una certa misura, perfino il romanzo storico.
La trama del romanzo ruota intorno alla figura chiave di Jack lo Squartatore, la cui storia viene raccontata e reinterpretata in modo davvero interessante e originale, inserendola in una storia articolata e intrigante che vede all’origine di tutto gli Immortali e i loro Discendenti. Gli Immortali sono cinque: Natura, Tempo, Fato, Guerra e Morte. Da ognuno di loro discendono delle famiglie che, pur non godendo del dono dell’immortalità, hanno delle capacità speciali a seconda del tipo di sangue che scorre nelle loro vene. I Discendenti di Fato hanno la capacità di vedere alcuni frammenti del futuro, per esempio, mentre i Discendenti di Tempo possono muoversi attraverso dei portali da un tempo all’altro. La protagonista è Saira Elian, una tagger di diciassette anni appassionata di free-running e con un debole per la storia, in particolare per tutto ciò che è nascosto, segreto o sotterraneo. Non ha mai conosciuto il padre, è cresciuta da sola con la madre Claire, senza altri parenti o amici a farle compagnia, dato che ogni due anni, puntualmente, sua madre decideva di trasferirsi. Ma la vera stranezza di Claire è un’altra: ogni due anni scompare per qualche giorno, senza dare alla figlia nessuna vera indicazione su dove va e perché. Saira è una ragazza solitaria, che si veste come un maschiaccio e che ha imparato presto a cavarsela da sola, sfruttando la sua intelligenza e il suo forte istinto di sopravvivenza. Non ha mai sentito il bisogno di nessuno, né le riesce facile fidarsi di qualcuno. Sono sempre state solo lei e sua madre, e quando Claire scompare di nuovo la vita di Saira finisce in una spirale di eventi che la porteranno a scoprire rivelazioni importanti su di sé e sul mondo in cui vive, in particolare sulla storia della sua famiglia.
Tutto comincia mentre Saira fa uno dei suoi giri notturni fra i tunnel di Venice Beach, quando viene improvvisamente seguita da un gruppo di uomini e, nella corsa a perdifiato per sfuggire da loro, finisce contro un paio di poliziotti. Questi, scoprendo che è minorenne e che non è possibile rintracciare la madre, la costringono a rivolgersi all’unico altro parente che ha al mondo, anche se non hanno alcun rapporto: la nonna Millicent, che vive a Londra nella grande tenuta di famiglia. Così Saira si ritrova in Inghilterra, nel Manor della famiglia Elian, che si presenta subito come un luogo pieno di segreti e cose che non quadrano.
Ma la sua voglia di scoprirne di più e di esplorare in giro viene smorzata presto dall’atteggiamento fin troppo autoritario della nonna, cosa che la spinge a fuggire in piena notte. Peccato che, una volta fuori dalle mura della casa, trovi ad attenderla gli stessi uomini da cui era dovuta fuggire a Venice Beach. Chi sono quelle persone? E come hanno fatto a trovarla e a seguirla dall’America a Londra?
Mentre scappa da loro ancora una volta, un’auto sopraggiunge dal nulla, guidata da un ragazzo dall’aspetto ambiguo ma affascinante che, senza un apparente motivo, si propone di aiutarla. Saira supera la sua naturale diffidenza verso il prossimo accettando il suo aiuto e nascondendosi nella stazione di Whitechapel. Qui ritrova su una parete la stessa spirale che l’aveva affascinata fra i graffiti dei tunnel di Venice e, mentre ripercorre le curve del disegno con le dita, succede la cosa più strana di tutte. Finisce nella stazione di Whitechapel del 1888. E si ritrova faccia a faccia con lo stesso ragazzo che l’ha aiutata a salvarsi nella Londra del presente, che le spiega che lei è una Tictoc, ossia una Discendente di Tempo, e poco prima di riattraversare il portale per tornare al presente, rivede sua madre, inseguita niente meno che da Jack lo Squartatore. Al rientro dal suo breve viaggio nella Londra vittoriana, Saira viene iscritta contro la sua volontà al St. Brigid, una scuola speciale per i Discendenti degli Immortali. Adesso sa che ha una missione da compiere, quella di salvare sua madre e riportarla a casa, ma oltre a questo inizia a rendersi conto sempre di più che la sua identità, per non parlare del mondo in cui vive, sono molto diversi da quello che credeva.
Queste sono solo le premesse di una storia che si è rivelata avvincente, emozionante e coinvolgente sotto tutti i punti di vista. La costruzione della trama e dei vari intrecci, la cura nelle descrizioni e nella rappresentazione della Londra vittoriana, la caratterizzazione e lo sviluppo psicologico di ogni personaggio, sono stati semplicemente perfetti. Inoltre, cose già sentite come viaggi nel tempo, vampiri e lupi mannari, vengono descritti e raccontati in maniera veramente originale, tanto che le spiegazioni dietro a questi eventi sembrano così sensate da essere quasi plausibili.
Il mistero che circonda la famiglia di Saira, i segreti e gli intrighi tra le Famiglie degli Immortali, insospettabili complotti fra Discendenti diversi, sete di potere, amori impossibili che sfidano il tempo e ogni avversità senza mai arrendersi, amicizie che nascono all’improvviso per durare per sempre, una scuola antica e immensa, che sembra il castello gotico di un film horror, dove ogni giorno è una fonte di inaspettate scoperte, tutto questo fa parte di “Marcare il tempo”. A questo si aggiungono i viaggi nel tempo in una suggestiva e intrigante Londra vittoriana rappresentata in modo vivido e magistrale, con i modi di dire, l’abbigliamento e il paesaggio urbano dell’epoca, dove Saira incontrerà persone che si riveleranno sempre più importanti, non solo per la sua crescita, ma anche per il dipanarsi della storia, perché non c’è un solo frammento che sia di troppo o fuori posto. Ogni cosa, dal 1888 al presente, arriva a combaciare alla perfezione, lasciandoti a bocca aperta ad assorbire il tutto, lottando con le lacrime e cercando di scegliere quale emozione provare.
Lo stile di scrittura mi ha conquistata completamente: semplice ma dettagliato, scorrevole e magnetico. Ho amato questo libro in tutto e per tutto: un’ambientazione intrigante e suggestiva costruita alla perfezione, che ti fa catapultare completamente nelle atmosfere cupe e affascinanti di questa storia; una trama ingegnosa, incalzante e piena di emozioni e significati nascosti; personaggi caratterizzati con cura, così interessanti e simpatici che ti si scolpiscono nella mente e, almeno per quanto mi riguarda, nel cuore.
Ho amato Saira, una ragazza forte che sa il fatto suo e non si lascia abbindolare da niente e nessuno, si prende il suo tempo per capire e conoscere i suoi sentimenti; Archer, così deliziosamente inglese, con le sue buone maniere impeccabili, la sicurezza dei gesti, la passione per lo studio e la conoscenza e il coraggio di fare di tutto e di più per quelli che ama; e poi Ringo, oh Ringo. Il migliore amico che avrei voluto avere. E a tutti loro si aggiungono gli amici del St. Brigid, che vi auguro davvero di conoscere.
Poter viaggiare nel tempo è un potere tanto affascinante quanto pericoloso e delicato. Significa anche saper gestire il fatto di sapere che cosa accadrà senza poter far nulla per mutare il corso degli eventi. Saira dovrà capire che cosa è giusto, affrontare le conseguenze delle proprie azioni, cogliere l’importanza di ogni scelta, capire che ogni cosa successa è destinata in un modo o nell’altro a succedere, non importa se siamo in grado di viaggiare indietro nel tempo. E forse, finalmente, dopo diciassette anni di vita solitaria chiusa in se stessa, riuscirà ad aprirsi agli altri, a girare le chiave che teneva rinchiuso il suo cuore.
Spero che la casa editrice ci dia presto notizie per i seguiti perché, anche se questo primo volume ha già una conclusione soddisfacente, è chiaro che si tratta di una condizione provvisoria e che la storia è molto più ampia, che i poteri di Saira sono più grandi di quanto possiamo immaginare, che ci sono ancora tanti misteri da svelare, tante nuove avventure da affrontare e tante sfaccettature dei personaggi e dei rapporti fra di loro da scoprire. In poche parole, che questo era solo l’inizio. E che inizio!


LAURETTA

Voto libro - 5




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