Blue Flamingos. Nati per essere unici
Genere: Narrativa Contemporanea
Autore: Cate Gattullo
9 Luglio
Ci sono storie d'amore che più di altre riescono a farci sognare. Certe storie d'amore sono semplicemente destinate a far palpitare i nostri cuori e a far veleggiare la nostra fantasia verso mondi lontani. Quella di Holden e Kristin, lui cantante, lei top model, è proprio una storia di questo tipo. Dopo tutto come potrebbe essere diversamente? Entrambi giovanissimi, bellissimi e baciati da uno straordinario successo, sono due creature speciali, uniche. E si sa, le persone speciali spesso si attraggono ed entrano fatalmente l'uno nell'orbita dell'altra. È scritto nel loro destino, è inevitabile. Ma questa loro natura è anche la loro condanna, perché due come loro, che lo vogliano o meno, hanno gli occhi di tutti puntati addosso.
A Holden e Kristin non è concesso vivere nulla da "normali ventenni", men che meno la passione magica e incontenibile che si accende non appena le loro traiettorie si intersecano. Perché fin da subito, inevitabilmente, anche la loro storia finisce sotto i riflettori, come ogni altro minuto dettaglio della loro esistenza. Eppure nessuno dei due, pur tra dubbi e ripensamenti, è davvero disposto a rinunciarvi. Come potrebbero privarsi di emozioni tanto forti? Così, muovendosi in un mondo super glam popolato di modelle, stylist e cantanti famosi, amici fidati e complici, famigliari eccentrici e invadenti, Holden e Kristin cercheranno di dare una possibilità al loro amore, tra serate in locali esclusivi, fughe romantiche in luoghi inaspettati, e notti infuocate sotto cieli pieni di stelle.
A Holden e Kristin non è concesso vivere nulla da "normali ventenni", men che meno la passione magica e incontenibile che si accende non appena le loro traiettorie si intersecano. Perché fin da subito, inevitabilmente, anche la loro storia finisce sotto i riflettori, come ogni altro minuto dettaglio della loro esistenza. Eppure nessuno dei due, pur tra dubbi e ripensamenti, è davvero disposto a rinunciarvi. Come potrebbero privarsi di emozioni tanto forti? Così, muovendosi in un mondo super glam popolato di modelle, stylist e cantanti famosi, amici fidati e complici, famigliari eccentrici e invadenti, Holden e Kristin cercheranno di dare una possibilità al loro amore, tra serate in locali esclusivi, fughe romantiche in luoghi inaspettati, e notti infuocate sotto cieli pieni di stelle.
Salve lettori!
Oggi purtroppo vi parlo di un libro che per me è stato un gigantesco boh.
Si tratta di “Blue flamingos” di Cate Gattullo, edito Mondadori.
Chiamarlo romanzo mi sembra perfino eccessivo, perché per essere tale avrebbe dovuto avere come minimo tre elementi: una trama con uno sviluppo approfondito e coerente, personaggi ben caratterizzati capaci di colpire il lettore e di lasciargli qualcosa e uno stile di scrittura degno di essere definito in questo modo, quindi curato, ricercato quanto basta per non essere banale, capace di dare ritmo alla storia, accompagnando il lettore lungo la lettura con più o meno tensione a seconda dei momenti.
E purtroppo tutto questo manca.
Le premesse erano positive e facevano sperare in una storia d’amore leggera e piacevole da leggere, ed è stata una vera delusione accorgermi durante la lettura che quello che stavo leggendo somigliava a un diario scritto da una dodicenne completamente in balìa degli ormoni, incapace di raccontare una storia e di analizzare i propri sentimenti, i propri pensieri e ciò che la circonda se non in maniera incredibilmente superficiale e banale.
La protagonista è Kristin, una ragazza di cui sappiamo solo che è la modella più pagata e richiesta al mondo, che ha delle sorelle che fanno il suo stesso lavoro, che ha delle amiche che fanno il suo stesso lavoro e, infine, che ha una madre dispotica che l’ha costretta a fare questo lavoro perché il suo unico obiettivo è fare soldi e guadagnarne sempre di più.
A dare il via alla storia (in teoria) è l’incontro con Holden, il cantante di una famosa boy band, durante una festa a casa di una delle sue tante amiche modelle.
Kristin e Holden scambiano qualche parola su un terrazzo e lei perde la testa per lui. Seguono una serie di feste alternate ai servizi fotografici e ai suoi sfoghi melodrammatici, in cui i due si incontrano e qualcosa tra di loro succede. Ma entrambi sono così famosi che i paparazzi sono sempre in agguato, arrivando a contaminare il loro rapporto.
Posso affermare senza ombra di dubbio che questa è stata la peggior lettura dell’anno e uno dei libri più brutti e insignificanti che io abbia letto finora.
La scrittura è scialba, insulsa, piatta e troppo colloquiale, si passa da un tempo a un altro come niente, sempre usando il presente naturalmente.
Le situazioni e i personaggi vengono solo accennati, mai descritti né tantomeno analizzati.
I personaggi vengono giudicati sulla base di quanto sono fighi e più o meno disinvolti. La nostra Kristin non ci racconta nulla di più su nessuno di loro e non approfondisce nessun tipo di relazione, né quelle all’interno della sua famiglia né quelle d’amicizia.
Quindi noi non conosciamo a fondo il rapporto tra madre e figlia, non capiamo il personaggio della madre né abbiamo una retrospettiva sull’infanzia di Kristin per capire come abbia influenzato la loro relazione; così come non sappiamo come e perché sia diventata amica delle altre modelle (ma poi è possibile che tutte le sue amiche siano modelle?) né come è composta la sua famiglia esattamente (mi sono persa quante sorelle ha e poi una sua amica modella a quanto pare è anche una cugina. Una vera confusione, insomma). La stessa superficialità la dimostra nella sua storia con Holden.
A un certo punto nel corso del libro fanno la loro apparizione anche dei capitoli dal punto di vista di Holden.
Scopriamo così cos’è che lo frena dal lasciarsi andare con Kristin, che cosa lo preoccupa all’idea di avere una storia ufficiale con lei e veniamo anche a sapere che ha sofferto in passato per una relazione con un’altra ragazza famosa, una certa Tonya (guarda caso nemica giurata di Kristin).
Eppure anche qui troviamo delle mancanze. Non sappiamo come e perché è finita la storia con questa Tonya, ma soprattutto non si capisce l’utilità di questo personaggio che viene inserito ogni tanto come se dovesse smuovere la situazione creando chissà quali complicazioni, invece alla fine è tutto un nulla di fatto.
Non c’è traccia di profondità, ogni cosa viene messa in scena così, tanto per mettere un po’ di roba sulla pagina.
La protagonista è immatura, superficiale e incoerente sia nei pensieri che nelle azioni, a volte (passatemi il termine) si comporta proprio in maniera stupida. È difficile far capire il livello di stupidità raggiunto da questo libro senza citare come esempio alcuni episodi, ma sarebbero degli spoiler quindi mi trattengo.
Kristin si differenzia dal resto della sua famiglia per avere un carattere più riservato e perché preferisce indossare tute da maschiaccio e truccarsi in modo semplice piuttosto che dedicarsi al make-up e a ogni cura del corpo possibile e immaginabile.
Questo basta perché lei si creda la più profonda e sensibile di tutte, come se essere appassionate di make-up implichi essere frivole e sciocche, mentre truccarsi poco è indice di profondità. Mah. Nonostante la nostra Kristin dica di essere un maschiaccio e di amare il trucco semplice, non si fa problemi ad ammettere di non saper rinunciare al suo rossetto rosso (un trucco molto naturale, vero?) e più di una volta per recarsi a delle feste ha scelto dei vestiti così aderenti (e quindi provocanti), che è dovuta uscire senza la biancheria altrimenti l’intero outfit ne avrebbe risentito (tutto molto mascolino, vero?).
Altra cosa che la fa sentire diversa dal resto della sua famiglia è l’argomento telecamere. A quanto ci è detto, la famiglia di Kristin ha un programma televisivo di cui non sappiamo niente con precisione, e tutto ciò che riguarda la sua famiglia finisce sempre sotto i riflettori.
Kristin è l’unica che soffre per questo motivo, perché dopotutto lei non è diventata una modella per sua scelta ma perché è stata la madre a trascinarla in questo mondo.
Un minuto prima è sconvolta e spaventata per l’arrivo improvviso di un gruppo di paparazzi, qualche riga dopo è già tranquilla e serena perché tanto è abituata (se sei abituata allora perché tanta paura e tanto sconvolgimento?). Non si è mai innamorata di nessuno prima di Holden perché ha sempre avuto delle barriere intorno a sé e ha un carattere riservato, però non si fa problemi a ubriacarsi e a ballare in maniera provocante davanti a tutti.
A un certo punto compare anche uno stalker, in apparenza come tentativo di movimentare un po’ le cose dando una parvenza di trama al tutto, ma alla fine questa questione non viene nemmeno risolta. In pratica, questo fantomatico stalker viene inserito solo per creare un po’ di movimento al centro del libro, giusto per interrompere per un momento il ripetersi costante delle stesse situazioni, ma l’autrice non si preoccupa di farci sapere se poi questa persona verrà presa e soprattutto se la persona che si pensava fosse il mandante lo era veramente.
La storia d’amore poi è praticamente inesistente. Mancano i presupposti perché nasca un vero sentimento fra i due, ma loro ci riescono perché, dopotutto, sono nati per essere unici (come dice il sottotitolo in copertina) e iniziano questa storia, prima clandestinamente, poi alla luce del sole. A questo punto siamo portati a pensare che tanta agonia porti infine a qualcosa, che questa storia in fondo celasse un qualche tipo di messaggio, invece l’autrice ci stupisce regalandoci un finale che ha ancora meno senso di quanto lo abbia l’intero libro messo insieme.
Per concludere, visto che ho già speso fin troppe parole per questo libro, non consiglio questa storia a nessuno. Leggetelo solo se proprio non avete niente di meglio da fare, perché è un libro che non dice niente e lo fa pure male. Non lo consiglio nemmeno alle adolescenti, anzi soprattutto a loro, perché sarebbe un insulto alla loro intelligenza.
L’unica cosa positiva sono i capitoli brevi che mi hanno permesso di leggerlo in fretta, mettendo presto fine alla mia agonia.
Oggi purtroppo vi parlo di un libro che per me è stato un gigantesco boh.
Si tratta di “Blue flamingos” di Cate Gattullo, edito Mondadori.
Chiamarlo romanzo mi sembra perfino eccessivo, perché per essere tale avrebbe dovuto avere come minimo tre elementi: una trama con uno sviluppo approfondito e coerente, personaggi ben caratterizzati capaci di colpire il lettore e di lasciargli qualcosa e uno stile di scrittura degno di essere definito in questo modo, quindi curato, ricercato quanto basta per non essere banale, capace di dare ritmo alla storia, accompagnando il lettore lungo la lettura con più o meno tensione a seconda dei momenti.
E purtroppo tutto questo manca.
Le premesse erano positive e facevano sperare in una storia d’amore leggera e piacevole da leggere, ed è stata una vera delusione accorgermi durante la lettura che quello che stavo leggendo somigliava a un diario scritto da una dodicenne completamente in balìa degli ormoni, incapace di raccontare una storia e di analizzare i propri sentimenti, i propri pensieri e ciò che la circonda se non in maniera incredibilmente superficiale e banale.
La protagonista è Kristin, una ragazza di cui sappiamo solo che è la modella più pagata e richiesta al mondo, che ha delle sorelle che fanno il suo stesso lavoro, che ha delle amiche che fanno il suo stesso lavoro e, infine, che ha una madre dispotica che l’ha costretta a fare questo lavoro perché il suo unico obiettivo è fare soldi e guadagnarne sempre di più.
A dare il via alla storia (in teoria) è l’incontro con Holden, il cantante di una famosa boy band, durante una festa a casa di una delle sue tante amiche modelle.
Kristin e Holden scambiano qualche parola su un terrazzo e lei perde la testa per lui. Seguono una serie di feste alternate ai servizi fotografici e ai suoi sfoghi melodrammatici, in cui i due si incontrano e qualcosa tra di loro succede. Ma entrambi sono così famosi che i paparazzi sono sempre in agguato, arrivando a contaminare il loro rapporto.
Posso affermare senza ombra di dubbio che questa è stata la peggior lettura dell’anno e uno dei libri più brutti e insignificanti che io abbia letto finora.
La scrittura è scialba, insulsa, piatta e troppo colloquiale, si passa da un tempo a un altro come niente, sempre usando il presente naturalmente.
Le situazioni e i personaggi vengono solo accennati, mai descritti né tantomeno analizzati.
I personaggi vengono giudicati sulla base di quanto sono fighi e più o meno disinvolti. La nostra Kristin non ci racconta nulla di più su nessuno di loro e non approfondisce nessun tipo di relazione, né quelle all’interno della sua famiglia né quelle d’amicizia.
Quindi noi non conosciamo a fondo il rapporto tra madre e figlia, non capiamo il personaggio della madre né abbiamo una retrospettiva sull’infanzia di Kristin per capire come abbia influenzato la loro relazione; così come non sappiamo come e perché sia diventata amica delle altre modelle (ma poi è possibile che tutte le sue amiche siano modelle?) né come è composta la sua famiglia esattamente (mi sono persa quante sorelle ha e poi una sua amica modella a quanto pare è anche una cugina. Una vera confusione, insomma). La stessa superficialità la dimostra nella sua storia con Holden.
A un certo punto nel corso del libro fanno la loro apparizione anche dei capitoli dal punto di vista di Holden.
Scopriamo così cos’è che lo frena dal lasciarsi andare con Kristin, che cosa lo preoccupa all’idea di avere una storia ufficiale con lei e veniamo anche a sapere che ha sofferto in passato per una relazione con un’altra ragazza famosa, una certa Tonya (guarda caso nemica giurata di Kristin).
Eppure anche qui troviamo delle mancanze. Non sappiamo come e perché è finita la storia con questa Tonya, ma soprattutto non si capisce l’utilità di questo personaggio che viene inserito ogni tanto come se dovesse smuovere la situazione creando chissà quali complicazioni, invece alla fine è tutto un nulla di fatto.
Non c’è traccia di profondità, ogni cosa viene messa in scena così, tanto per mettere un po’ di roba sulla pagina.
La protagonista è immatura, superficiale e incoerente sia nei pensieri che nelle azioni, a volte (passatemi il termine) si comporta proprio in maniera stupida. È difficile far capire il livello di stupidità raggiunto da questo libro senza citare come esempio alcuni episodi, ma sarebbero degli spoiler quindi mi trattengo.
Kristin si differenzia dal resto della sua famiglia per avere un carattere più riservato e perché preferisce indossare tute da maschiaccio e truccarsi in modo semplice piuttosto che dedicarsi al make-up e a ogni cura del corpo possibile e immaginabile.
Questo basta perché lei si creda la più profonda e sensibile di tutte, come se essere appassionate di make-up implichi essere frivole e sciocche, mentre truccarsi poco è indice di profondità. Mah. Nonostante la nostra Kristin dica di essere un maschiaccio e di amare il trucco semplice, non si fa problemi ad ammettere di non saper rinunciare al suo rossetto rosso (un trucco molto naturale, vero?) e più di una volta per recarsi a delle feste ha scelto dei vestiti così aderenti (e quindi provocanti), che è dovuta uscire senza la biancheria altrimenti l’intero outfit ne avrebbe risentito (tutto molto mascolino, vero?).
Altra cosa che la fa sentire diversa dal resto della sua famiglia è l’argomento telecamere. A quanto ci è detto, la famiglia di Kristin ha un programma televisivo di cui non sappiamo niente con precisione, e tutto ciò che riguarda la sua famiglia finisce sempre sotto i riflettori.
Kristin è l’unica che soffre per questo motivo, perché dopotutto lei non è diventata una modella per sua scelta ma perché è stata la madre a trascinarla in questo mondo.
Un minuto prima è sconvolta e spaventata per l’arrivo improvviso di un gruppo di paparazzi, qualche riga dopo è già tranquilla e serena perché tanto è abituata (se sei abituata allora perché tanta paura e tanto sconvolgimento?). Non si è mai innamorata di nessuno prima di Holden perché ha sempre avuto delle barriere intorno a sé e ha un carattere riservato, però non si fa problemi a ubriacarsi e a ballare in maniera provocante davanti a tutti.
A un certo punto compare anche uno stalker, in apparenza come tentativo di movimentare un po’ le cose dando una parvenza di trama al tutto, ma alla fine questa questione non viene nemmeno risolta. In pratica, questo fantomatico stalker viene inserito solo per creare un po’ di movimento al centro del libro, giusto per interrompere per un momento il ripetersi costante delle stesse situazioni, ma l’autrice non si preoccupa di farci sapere se poi questa persona verrà presa e soprattutto se la persona che si pensava fosse il mandante lo era veramente.
La storia d’amore poi è praticamente inesistente. Mancano i presupposti perché nasca un vero sentimento fra i due, ma loro ci riescono perché, dopotutto, sono nati per essere unici (come dice il sottotitolo in copertina) e iniziano questa storia, prima clandestinamente, poi alla luce del sole. A questo punto siamo portati a pensare che tanta agonia porti infine a qualcosa, che questa storia in fondo celasse un qualche tipo di messaggio, invece l’autrice ci stupisce regalandoci un finale che ha ancora meno senso di quanto lo abbia l’intero libro messo insieme.
Per concludere, visto che ho già speso fin troppe parole per questo libro, non consiglio questa storia a nessuno. Leggetelo solo se proprio non avete niente di meglio da fare, perché è un libro che non dice niente e lo fa pure male. Non lo consiglio nemmeno alle adolescenti, anzi soprattutto a loro, perché sarebbe un insulto alla loro intelligenza.
L’unica cosa positiva sono i capitoli brevi che mi hanno permesso di leggerlo in fretta, mettendo presto fine alla mia agonia.
Lauretta
Voto: 1
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