La paziente scomparsa
Genere: Thriller
Autore: Liz Lawler
29 Agosto
29 Agosto
Emily Jacobs è appena stata ricoverata nell’ospedale dove lavora come infermiera per una piccola operazione. Quando si sveglia nel cuore della notte, ancora confusa dall’anestesia, fatica a capire bene cosa stia succedendo. Per un momento le sembra quasi che un medico stia cercando freneticamente di rianimare la paziente nel letto a fianco. Al risveglio chiede spiegazioni, ma la risposta è che il letto accanto al suo è sempre stato vuoto. Una volta tornata al lavoro, Emily è decisa a non dare più peso alla cosa, ma il ritrovamento di un braccialetto riporta a galla tutte le sue inquietudini. Potrebbe essere della donna scomparsa? Più ci pensa e più si convince che i suoi colleghi nascondano un terribile segreto. Potrebbe sbagliarsi, è vero. Forse per colpa di un trauma del suo passato che rischia di influenzarla… E se invece avesse ragione? Chi altro sarebbe in pericolo?
Salve lettori!
Oggi voglio parlarvi di un thriller che ho appena finito di leggere: “La paziente scomparsa” di Liz Lawler, edito Newton Compton editori.
La protagonista è Emily Jacobs, una giovane infermiera che è costretta a convivere tutti i giorni con un pesante fardello: la sorella minore, Zoe, è scomparsa poco più di un anno fa e non è ancora stata ritrovata.
Nonostante sia passato tanto tempo, Emily non si è arresa, continua a cercare la sorella nella speranza che sia ancora viva e sia solo nascosta da qualche parte. Dopo mesi di dolore affrontati grazie al supporto dell’ispettrice Geraldine Sutton, ormai diventata quasi un’amica, e del psicologo Eric, Emily decide di tornare al lavoro ma, invece di riprendere il suo vecchio posto, inizia a lavorare in una clinica privata.
È proprio qui che Emily si sottopone anche a un intervento chirurgico, peccato che durante la sua breve esperienza come paziente della clinica si ritrovi ad assistere a una scena insolita e inquietante.
La notte dopo la sua operazione, Emily si sveglia di colpo e si accorge che la ragazza nel letto accanto al suo deve aver avuto un malore perché qualcuno sta cercando di rianimarla con un defibrillatore. Tuttavia, non fa in tempo a mettere a fuoco chi siano le persone nella stanza e che cosa stia succedendo che qualcuno le punta una torcia contro e le inietta qualcosa che la fa addormentare all’istante.
Il mattino dopo, al suo risveglio, trova il letto accanto vuoto.
Quando il dottor Dalloway e la caposala Barrows passano a controllarla, chiede loro come sta la ragazza che era con lei nella stanza, ed è allora che la vita già spezzata di Emily subisce un altro colpo: entrambi le dicono che è sempre stata da sola, che non c’era nessun’altra paziente oltre lei.
Emily è sconvolta. È certa di quello che ha visto, anche se tutti sembrano determinati a convincerla che quella notte ha solo avuto un incubo e hanno dovuto darle qualcosa per calmarla e farla riaddormentare. Emily fatica a crederci, cerca di capire se è stata l’unica a vedere quella ragazza o se qualcun altro l’abbia vista.
Dopo un po’ è pronta a mettersi il cuore in pace, ma l’incontro con una donna e il ritrovamento di un oggetto particolare la costringeranno a fare i conti con ciò che ha visto e la metteranno di fronte a una scelta: lottare contro tutti per dimostrare che quanto dice è la verità e quindi risolvere il mistero della paziente scomparsa, oppure arrendersi e accettare la versione che cercano di farle credere tutti gli altri.
Perfino Eric e Geraldine, a cui ha rivelato la verità, iniziano a dubitare di lei, convinti che la scomparsa di Zoe abbia danneggiato profondamente il comportamento e l’equilibrio psichico di Emily, portandola a fare pensieri e a compiere azioni che non sono da lei, come se fosse uscita di senno, perdendo il controllo di sé e il contatto con la realtà. Perfino in clinica qualcuno inizia a mettere in dubbio le capacità di Emily, nonostante abbia dimostrato in più occasioni di essere non solo un’infermiera preparata, ma di saper anche gestire con prontezza situazioni d’emergenza.
È tutto così confuso e frenetico che a volte persino Emily dubita di se stessa e la comparsa di un biglietto che sembra essere stato scritto dalla sorella scomparsa complica ulteriormente le cose. Secondo Eric, il suo psicologo, è normale che tanto dolore unito a tanto stress la portino a comportarsi in modo strano.
O forse a qualcuno fa comodo che tutti la credano pazza.
“La paziente scomparsa” è un romanzo che parte in sordina.
Per i primi due/tre capitoli ho fatto un po’ di fatica a immergermi nella storia, ma dal quarto capitolo la trama inizia a farsi sempre più interessante e coinvolgente.
La narrazione è in terza persona, cosa che permette di conoscere non solo i pensieri e le azioni di Emily, ma anche quelli di tutti gli altri personaggi principalmente coinvolti nella trama.
Man mano che si prosegue nella lettura i capitoli si susseguono come in una specie di montaggio alternato, mostrandoci ogni volta un personaggio diverso e il modo in cui le sue azioni si incastrano con quelle di tutti gli altri pagina dopo pagina, fino a creare un intreccio perfetto e sconvolgendo che risolverà tutte le questioni lasciate in sospeso e ogni mistero.
Il fulcro del romanzo è Emily, un personaggio già provato dal trauma della scomparsa della sorella e dal senso di colpa che la tormenta incessantemente, che si ritrova a compiere un’importante e dolorosa ricerca della verità che la porterà a interrogarsi su se stessa, ad affrontare le sue paure e a fare sconvolgenti scoperte sulla vera natura di alcune persone che la circondano.
Perché lei ha visto davvero una ragazza nel letto accanto al suo, deve solo scoprire come è arrivata in quella stanza e che cosa le è successo, anche se quello che scoprirà porterà alla luce ben più di quello che spera di trovare.
Perché forse la paziente scomparsa è collegata in qualche modo a un’altra sparizione: quella di Zoe.
Ho adorato lo sviluppo dei personaggi e il modo in cui ogni dettaglio si intreccia perfettamente all’altro, creando una storia capace di rapire il lettore e di spingerlo a voler sapere sempre di più.
Forse la verosimiglianza di alcuni particolari è discutibile, ma in fondo si tratta di un romanzo, per di più di un thriller, perciò non mi sono focalizzata troppo su questi dettagli e mi sono goduta la storia per quello che è.
Non è uno di quei thriller paurosi che ti riempiono di ansia e non ti fanno chiudere occhio la notte, ma è una storia che intrattiene, che sorprende e che lascia emozioni profonde.
Ogni personaggio ci segna in qualche modo, ma è Emily quella da cui impariamo di più e per cui soffriamo.
Tutta la sofferenza che ha dovuto sopportare, tutte le persone che l’hanno delusa, tradita o abbandonata, tutte le volte in cui lei avrebbe potuto arrendersi, colpiscono con forza il lettore spingendolo a riflettere, a crescere e a soffrire con lei. Emily viene abbandonata da tutti, ma nonostante questo non perde mai la sua determinazione nel fare della verità e della giustizia una ragione per vivere e per lottare anche quando sembra inutile. Emily ci insegna ad avere coraggio e speranza anche quando all’apparenza non ci sono motivi per farlo, anche quando sarebbe molto più facile lasciar perdere.
Intenso, coinvolgente ed emozionante, consiglio questo romanzo a chiunque sia alla ricerca di una lettura che lo assorba completamente, costringendolo a girare le pagine con ansia e trepidazione nell’attesa di scoprire finalmente se e come Emily riuscirà nella sua impresa.
Io alla fine ho pianto, non riuscendo proprio a trattenere la commozione per questa storia così turbolenta e dal finale così toccante.
Oggi voglio parlarvi di un thriller che ho appena finito di leggere: “La paziente scomparsa” di Liz Lawler, edito Newton Compton editori.
La protagonista è Emily Jacobs, una giovane infermiera che è costretta a convivere tutti i giorni con un pesante fardello: la sorella minore, Zoe, è scomparsa poco più di un anno fa e non è ancora stata ritrovata.
Nonostante sia passato tanto tempo, Emily non si è arresa, continua a cercare la sorella nella speranza che sia ancora viva e sia solo nascosta da qualche parte. Dopo mesi di dolore affrontati grazie al supporto dell’ispettrice Geraldine Sutton, ormai diventata quasi un’amica, e del psicologo Eric, Emily decide di tornare al lavoro ma, invece di riprendere il suo vecchio posto, inizia a lavorare in una clinica privata.
È proprio qui che Emily si sottopone anche a un intervento chirurgico, peccato che durante la sua breve esperienza come paziente della clinica si ritrovi ad assistere a una scena insolita e inquietante.
La notte dopo la sua operazione, Emily si sveglia di colpo e si accorge che la ragazza nel letto accanto al suo deve aver avuto un malore perché qualcuno sta cercando di rianimarla con un defibrillatore. Tuttavia, non fa in tempo a mettere a fuoco chi siano le persone nella stanza e che cosa stia succedendo che qualcuno le punta una torcia contro e le inietta qualcosa che la fa addormentare all’istante.
Il mattino dopo, al suo risveglio, trova il letto accanto vuoto.
Quando il dottor Dalloway e la caposala Barrows passano a controllarla, chiede loro come sta la ragazza che era con lei nella stanza, ed è allora che la vita già spezzata di Emily subisce un altro colpo: entrambi le dicono che è sempre stata da sola, che non c’era nessun’altra paziente oltre lei.
Emily è sconvolta. È certa di quello che ha visto, anche se tutti sembrano determinati a convincerla che quella notte ha solo avuto un incubo e hanno dovuto darle qualcosa per calmarla e farla riaddormentare. Emily fatica a crederci, cerca di capire se è stata l’unica a vedere quella ragazza o se qualcun altro l’abbia vista.
Dopo un po’ è pronta a mettersi il cuore in pace, ma l’incontro con una donna e il ritrovamento di un oggetto particolare la costringeranno a fare i conti con ciò che ha visto e la metteranno di fronte a una scelta: lottare contro tutti per dimostrare che quanto dice è la verità e quindi risolvere il mistero della paziente scomparsa, oppure arrendersi e accettare la versione che cercano di farle credere tutti gli altri.
Perfino Eric e Geraldine, a cui ha rivelato la verità, iniziano a dubitare di lei, convinti che la scomparsa di Zoe abbia danneggiato profondamente il comportamento e l’equilibrio psichico di Emily, portandola a fare pensieri e a compiere azioni che non sono da lei, come se fosse uscita di senno, perdendo il controllo di sé e il contatto con la realtà. Perfino in clinica qualcuno inizia a mettere in dubbio le capacità di Emily, nonostante abbia dimostrato in più occasioni di essere non solo un’infermiera preparata, ma di saper anche gestire con prontezza situazioni d’emergenza.
È tutto così confuso e frenetico che a volte persino Emily dubita di se stessa e la comparsa di un biglietto che sembra essere stato scritto dalla sorella scomparsa complica ulteriormente le cose. Secondo Eric, il suo psicologo, è normale che tanto dolore unito a tanto stress la portino a comportarsi in modo strano.
O forse a qualcuno fa comodo che tutti la credano pazza.
“La paziente scomparsa” è un romanzo che parte in sordina.
Per i primi due/tre capitoli ho fatto un po’ di fatica a immergermi nella storia, ma dal quarto capitolo la trama inizia a farsi sempre più interessante e coinvolgente.
La narrazione è in terza persona, cosa che permette di conoscere non solo i pensieri e le azioni di Emily, ma anche quelli di tutti gli altri personaggi principalmente coinvolti nella trama.
Man mano che si prosegue nella lettura i capitoli si susseguono come in una specie di montaggio alternato, mostrandoci ogni volta un personaggio diverso e il modo in cui le sue azioni si incastrano con quelle di tutti gli altri pagina dopo pagina, fino a creare un intreccio perfetto e sconvolgendo che risolverà tutte le questioni lasciate in sospeso e ogni mistero.
Il fulcro del romanzo è Emily, un personaggio già provato dal trauma della scomparsa della sorella e dal senso di colpa che la tormenta incessantemente, che si ritrova a compiere un’importante e dolorosa ricerca della verità che la porterà a interrogarsi su se stessa, ad affrontare le sue paure e a fare sconvolgenti scoperte sulla vera natura di alcune persone che la circondano.
Perché lei ha visto davvero una ragazza nel letto accanto al suo, deve solo scoprire come è arrivata in quella stanza e che cosa le è successo, anche se quello che scoprirà porterà alla luce ben più di quello che spera di trovare.
Perché forse la paziente scomparsa è collegata in qualche modo a un’altra sparizione: quella di Zoe.
Ho adorato lo sviluppo dei personaggi e il modo in cui ogni dettaglio si intreccia perfettamente all’altro, creando una storia capace di rapire il lettore e di spingerlo a voler sapere sempre di più.
Forse la verosimiglianza di alcuni particolari è discutibile, ma in fondo si tratta di un romanzo, per di più di un thriller, perciò non mi sono focalizzata troppo su questi dettagli e mi sono goduta la storia per quello che è.
Non è uno di quei thriller paurosi che ti riempiono di ansia e non ti fanno chiudere occhio la notte, ma è una storia che intrattiene, che sorprende e che lascia emozioni profonde.
Ogni personaggio ci segna in qualche modo, ma è Emily quella da cui impariamo di più e per cui soffriamo.
Tutta la sofferenza che ha dovuto sopportare, tutte le persone che l’hanno delusa, tradita o abbandonata, tutte le volte in cui lei avrebbe potuto arrendersi, colpiscono con forza il lettore spingendolo a riflettere, a crescere e a soffrire con lei. Emily viene abbandonata da tutti, ma nonostante questo non perde mai la sua determinazione nel fare della verità e della giustizia una ragione per vivere e per lottare anche quando sembra inutile. Emily ci insegna ad avere coraggio e speranza anche quando all’apparenza non ci sono motivi per farlo, anche quando sarebbe molto più facile lasciar perdere.
Intenso, coinvolgente ed emozionante, consiglio questo romanzo a chiunque sia alla ricerca di una lettura che lo assorba completamente, costringendolo a girare le pagine con ansia e trepidazione nell’attesa di scoprire finalmente se e come Emily riuscirà nella sua impresa.
Io alla fine ho pianto, non riuscendo proprio a trattenere la commozione per questa storia così turbolenta e dal finale così toccante.
LAURETTA
Voto: 4
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