Charlotte Holmes



La serie è composta da: 
 
1. Un caso per Charlotte Holmes
 
2. L'ultimo dei Moriarty
 
3. The Case for Jamie 
 
4. A Question of Holmes
 




Genere: Young Adult

Scritto da: Brittany Cavallaro 

James Watson, aspirante scrittore, rugbista per caso, ha sempre sognato di incontrare Charlotte Holmes e diventarne amico; ma quando, suo malgrado, si ritrova in un college americano frequentato anche da lei si rende conto che non sarà facile: Holmes ama il violino e la chimica e oltre alla straordinaria capacità di deduzione ha ereditato da Sherlock anche la dipendenza da certe sostanze… Poi un giorno, nei dormitori, avviene un omicidio e Charlotte e James sono gli unici sospettati. Dedicandosi alle indagini per scagionarsi, Holmes e Watson rivivono nei panni dei progenitori e il loro legame diviene sempre più forte. Sarà un secondo crimine a rischiare di spezzarlo facendo emergere dal passato delle verità scomode. Da questo momento nessun luogo sarà sicuro per James e Charlotte, e l’unica cosa che potranno fare per salvarsi è fidarsi l’uno dell’altra.

Salve lettori!
Per la tesi mi serviva un retelling di Sherlock Holmes da analizzare e la mia attenzione si è soffermata su “A Study in Charlotte”, primo libro di una quadrilogia dal titolo “Charlotte Holmes” di Brittany Cavallaro. Questo primo libro è uscito nel 2016, mentre l’ultimo proprio quest’anno. In Italia è uscito per Feltrinelli con il titolo “Un caso per Charlotte Holmes”. 

James Watson si ritrova solo e senza amici in un collegio americano fin troppo vicino alla casa del padre (con cui non ha un buon rapporto), grazie ad una borsa di studio per uno sport che nemmeno gli piace.
L’unica nota positiva della scuola è che anche Charlotte Holmes la frequenta.
Eh già, lui è proprio quel Watson e lei quella Holmes.
I due ragazzi discendono dal famoso detective e dal suo biografo, le loro famiglie hanno mantenuto i tratti dei loro antenati.
Gli Holmes educano i loro figli a risolvere casi e alla vita solitaria sin da piccoli, mentre i Watson sono costantemente attirati dal pericolo, rappresentato dalla loro controparte.
E James non fa differenza. Ha sempre sognato di incontrare Charlotte e diventare suo amico. Ma sembra che Charlotte non sia dello stesso parere.
Finché al collegio non compare un cadavere, la cui morte riprende “L’avventura della banda maculata” e di cui i due ragazzi sembrano gli unici sospettati.
Inizia così la loro avventura, proprio come i loro antenati, una Holmes e un Watson riprendono i loro ruoli: Charlotte deve dimostrare alla sua famiglia di essere capace di risolvere un caso da sola e Watson, fedele biografo, che sul suo taccuino trascrive tutto ciò che succede.
Ma quando un altro crimine viene commesso, di nuovo riprendendo una delle avventure di Sherlock Holmes e di nuovo con Charlotte e James come unici sospettati, verranno a galla verità scomode e i due dovranno stare attenti a non far spezzare il debole legame che si sta formando. 

Lettori, sono molto contenta di aver letto questo retelling, sia perché amo Sherlock Holmes, ed è sempre meraviglioso ritrovarlo, che perché sviluppa un’idea davvero originale e simpatica.
A differenza degli altri retelling in cui Holmes e Watson sono trasportati in un altro spazio e tempo, in questo romanzo abbiamo i loro discendenti, che hanno ricevuto dai loro antenati abilità e vizi e che devono vivere con il peso, soprattutto Charlotte, del loro cognome.
I riferimenti alle storie del Canone sono tantissimi, ma alcuni li ho potuti notare solo grazie ai miei recenti studi sul personaggio originale e ciò dimostra che la scrittrice è una vera Sherlockiana e che quindi il lavoro è davvero meritevole, non solo per la scrittura, ma anche per la passione che ci ha messo.

“Non sono brava con le parole. Troppo imprecise. Troppe sfumature di significato. E le persone le usano per mentire. Hai mai sentito qualcuno mentire con un violino? Beh. Immagino possa essere fatto, ma servirebbe tanta abilità.”

Charlotte Holmes è una ragazza cresciuta in modo particolare, se così possiamo definirlo, educata all’arte della deduzione, si è abbandonata presto alla dipendenza che ha tormentato anche il suo bis-bis-bis-nonno. Ma in un mondo così diverso e avanzato, la soluzione di cocaina al 7% non è più abbastanza.
Charlotte all’apparenza è una ricca ragazzina viziata, in realtà vorrebbe solamente essere lasciata in pace nel suo piccolo laboratorio, con il suo vìolino e i suoi esperimenti.
In un qualsiasi altro libro una ragazza così fredda e distaccata sarebbe sembrata antipatica, ma sapendo da chi discende non si può fare altro che amarla e aspettare le incredibili deduzioni.
Anche James, sotto alcuni aspetti riprende il dottore, ma, a differenza del suo antenato, i sentimenti che prova per Holmes sono più profondi, inoltre si preoccupa costantemente per la sua nuova amica, tenta addirittura di farla guarire dalla sua dipendenza e cerca disperatamente una guida su quella “stramba” famiglia.

L’autrice tocca tantissimi problemi attuali, senza però appesantire la narrazione. Anzi, la presenza di questi rendeva il tutto più reale e ci ricordava che, purtroppo, discendenti di Holmes e Watson non esistono davvero.
La Cavallaro ha ripreso le caratteristiche più famose dei personaggi adattandole perfettamente a due adolescenti del XXI secolo ed è riuscita anche a trasmettere l’atmosfera del Canone, l’affetto nella coppia, la volatilità di un Holmes e la pazienza di un Watson, l’adrenalina di un nuovo mistero, la disperazione della polizia, la sorpresa per la risoluzione, il tutto narrato dal fedele biografo James, che si affida ai suoi appunti proprio come un vero Watson.
Il tutto è accompagnato da uno stile leggero e fresco, a tratti ironico, a tratti drammatico, ma sempre interessante.

Questo romanzo è una vera perla nel mondo del retelling, che potrebbe piacere sia agli appassionati di Sherlock Holmes che a chi desidera leggere uno Young Adult con un pizzico di mistero, adrenalina e personaggi che ricordano tanto delle persone famose... tipo un detective e un medico/scrittore.
Baci 



Voto libro - 4
 




Genere: Young Adult

Scritto da: Brittany Cavallaro

9 settembre 2022

Dopo un semestre di studio in America, durante il quale sono stati accusati di essere degli assassini e hanno rischiato la vita, Jamie Watson e Charlotte Holmes decidono di passare le vacanze invernali nella casa di famiglia di lei nel Sussex. Nell’antica
e maestosa dimora, però, Charlotte non è l’unica a custodire dei segreti e la tensione tra i due ragazzi
si fa sempre più palpabile. Qualcosa di non detto sembra insinuarsi tra di loro.
Quando improvvisamente l’amato zio Leander, che si stava occupando di un giro di falsi d’arte in Germania, scompare, Charlotte è determinata a ritrovarlo e Watson, ancora una volta, è pronto ad aiutarla. Prima fermata: Berlino. Primo contatto: August Moriarty (sì, discendente proprio di quel Moriarty…) creduto morto dai più e amato-odiato da Charlotte.
Mentre esplorano la scena underground berlinese e poi si spingono fino a Praga per un’asta davvero singolare, Holmes e Watson si rendono conto che questo caso è molto più complesso di una semplice scomparsa e ben più pericoloso; quello che scopriranno infatti potrà cambiare per sempre ciò che sanno delle proprie famiglie e di se stessi.
 
Salve salve!
L'autunno scorso è arrivata in Italia, grazie a Feltrinelli, la serie “Charlotte Holmes”, retelling delle canoniche avventure di Sherlock Holmes e del fidato Dottor Watson.
A differenza dei soliti retelling, questa serie mi aveva attirato perché i protagonisti sono i discendenti del famoso detective e del suo assistente e, ovviamente, per la versione femminile di Holmes (nonostante questa sia ormai comune).
Iniziata con “Un caso per Charlotte Holmes”, che avevo trovato bello e originale, continua con “L'ultimo dei Moriarty”, di cui vi parlo in questa recensione. Ringrazio infinitamente Feltrinelli per la copia cartacea. Uscirà il 9 settembre!

Vi avverto che ci saranno un po’ di spoiler sul finale del primo libro, quindi se desiderate leggerlo passate direttamente all’analisi!

Charlotte e Jamie hanno risolto il loro primo caso, ma non senza difficoltà e pericolo di morire, soprattutto per Watson.
Ma la minaccia dei Moriarty non svanisce nemmeno durante le feste di Natale che i due ragazzi decidono di passare insieme.
All’inizio sono a Londra con la madre e la sorella di Jamie, come una famiglia normale, in un appartamento modesto, passando le loro giornate come adolescenti comuni. Poi vanno nel Sussex (dove Sherlock Holmes decise di ritirarsi e diventare apicoltore), nella magione dei genitori di Charlotte, coloro che l’hanno cresciuta a pane e logica, e dove ha avuto luogo il misfatto che ha portato all’ennesima frattura tra gli Holmes e i Moriarty.
La convivenza, o assenza di questa, con gli Holmes non è affatto facile per Jamie, considerato quasi un moscerino dagli adulti e ignorato, se non per litigare, da Charlotte, che sembra scomparire in quella grande casa.
La situazione sembra migliorare quando arriva Leander, zio di Charlotte e migliore amico del padre di Jamie, ma l’idillio dura poco poiché egli scompare senza lasciare traccia, se non un messaggio vocale a cui Charlotte non riesce a credere.
I due ragazzi si ritrovano così in viaggio per Berlino, dove ha sede l’agenzia di Milo (fratello di Charlotte) e dove Leander stava lavorando sotto copertura.
E ovviamente di mezzo ci sono i Moriarty, soprattutto uno che ha perso tutto per colpa di Charlotte Holmes e che per Jamie è il colpevole di quello che è capitato loro.

“Non c’è molto su cui puoi avere il controllo, sai. Dove sei nato. Chi è la tua famiglia. Quello che le persone da te, quello che, in fondo in fondo, sei. Quando hai così poca voce in capitolo, penso che sia importante esercitare un certo controllo quando ne hai l’opportunità.”

L'uscita di questo romanzo è capitata proprio a pennello, avevo bisogno qualcosa che sapevo essere leggero e simpatico.
“L'ultimo dei Moriarty” ha soddisfatto queste necessità, ma, a differenza del primo volume, davvero intrigante e ben fatto, questo mi ha lasciato leggermente perplessa.
Non è brutto, ma è discontinuo.
Insomma, passiamo da un libro ricco di azione, di riferimenti, di nottate passate in un laboratorio ad ascoltare la musica tormentata di un violino, a uno pieno di litigi che non si capisce da dove arrivino e per quale motivo inizino, incomprensioni cadute dal cielo, missioni senza né capo né coda, un mistero che si risolve e un altro di cui non si capisce niente perché manca l’indispensabile spiegazione finale per i comuni Watson, data da un esasperato Holmes.
In compenso abbiamo un cliffhanger che mi ha lasciato sulle spine e curiosa di leggere il seguito.

Anche il comportamento dei protagonisti non è lineare.
Jamie è distratto dai suoi sentimenti e di conseguenza anche la narrazione è offuscata dall’amore che prova, la disillusione derivante dalle discussioni con Holmes, la paura, la rabbia, rendono il caso molto confuso; senza dimenticare le congetture sconclusionate tipiche dei Watson che condizionano il suo modo di spiegare gli eventi.
Questa cosa, però, l’ho apprezzata, perché si avvicina tanto alla narrazione del dottore che tenta in ogni modo di dedurre ma finisce sempre fuori strada.
Inoltre, in questo caso avere il solo punto di vista di Watson non aiuta perché Charlotte ha un bel bagaglio di traumi da accettare e superare per poter dare a Jamie la relazione che desidera e permettere a se stessa di amare di nuovo, ma ovviamente non possiamo sperimentare tutti questi complicati dissidi interiori (dal punto di vista di Jamie, Charlotte sembra solamente una ragazzina fredda e volatile) e quando arrivano quei capitoli raccontati da Charlotte (riferimento apprezzatissimo a quei racconti, nell’ultima raccolta di Doyle, in cui Sherlock diventa anche narratore) le sue azioni sembrano del tutto fuori luogo.
Conosciamo finalmente August Moriarty, completamente diverso dal resto dei vendicativi fratelli, un cavaliere contemporaneo che tenta di aiutare Jamie a non commettere i suoi stessi errori.
Bello anche il personaggio di Leander, un Holmes con un cuore, una rarità e un bene di cui prendersi cura.

“Perché non si intraprende una professione simile senza pensare di fare davvero la differenza, di rendere sul serio il mondo migliore. E non pensi che puoi rendere il mondo un posto migliore. E non si pensa di farlo senza essere eccezionali egomaniaci.”

Il caso è interessante, abbastanza semplice in realtà, le complicazioni derivano solamente dal raccogliere le prove per smascherare pubblicamente i colpevoli che sono noti da subito, questo perché il focus è su un altro dilemma, altri due anzi, di cui però scopriamo i risvolti solamente alla fine perché Watson non è stato abbastanza attento da rendersi conto della distrazione e perché Holmes è molto brava a tenere per sé ciò che non desidera far sapere nemmeno al suo migliore amico.
La narrazione è scorrevole, veloce, confusionaria, a volte, per i motivi sopra citati, ma comunque permette di finire il libro ancora interessati a quello che sta succedendo, e il bello è stato proprio questo secondo me!
Nonostante non fossi convinta completamente di ciò che stavo leggendo, continuavo comunque la lettura con curiosità.
Insomma, canonico o no, leggere di un Watson lamentarsi di un Holmes è sempre fantastico, ed è questo che mi permetterà sempre di apprezzare queste storie, perché nel bene e nel male sono legate a Sherlock Holmes e io non posso che amare qualsiasi cosa riguardi l’investigatore del 221B di Baker Street.
Sono proprio i piccoli riferimenti a farmi impazzire!
Per questo motivo non mi sento di bocciare il libro e do il seguente voto.
Sono fiduciosa, sono sicura che questo secondo volume fosse sottotono perché serviva da ponte per gli avvenimenti del terzo, che immagino saranno molto movimentati date le ultime pagine di questo libro, e per dare una base alla relazione romantica tra Charlotte e Jamie.
Baci


Voto libro - 3




Genere: Young Adult
 
Scritto da: Brittany Cavallaro
 
È passato un anno dalla morte scioccante di August Moriarty, e da quando Jamie e Charlotte non si parlano.
Jamie sopravvive a Sherringford e cerca di finire il suo ultimo anno senza incidenti, con una ragazza carina di cui non riesce ad innamorarsi.
Charlotte è in fuga, da Lucien Moriarty e i suoi stessi errori. Nessuno l'ha vista da quella fatidica notte nel giardino in Sussex, e a lei va bene così. Sa che è un pericolo starle intorno. Sa che il suo Watson non può perdonarla.
Holmes e Watson potrebbero non cercare di riconciliarsi, ma quando strani avvenimenti iniziano ad accadere è chiaro che qualcuno rivuole il team insieme. Qualcuno che li stava osservando di nascosto. Facendo piani. Prendendosi il proprio tempo. Qualcuno che vuole vedere uno di loro soffrire e l'altro morto.



Genere: Young Adult

Scritto da: Brittany Cavallaro

Charlotte Holmes e Jamie Watson hanno finalmente la possibilità di ricominciare. Il programma estivo pre-college gli lascia molto tempo libero e senza nessuno alle calcagna l’unico mistero che devono risolvere, una volta per tutte, è cosa sono l’uno per l’altro.
Appena arrivati ad Oxford, Charlotte è risucchiata in un nuovo caso: una serie di incidenti hanno colpito il programma di teatro l’anno prima, culminati nella scomparsa di una giovane donna la sera della rappresentazione più importante.
Il mistero è rimasto irrisolto, il caso archiviato. Nessuno, neanche le ragazze del particolare, affiatato gruppo di amiche parla.
Quando Watson e Holmes si uniscono al programma di teatro, gli incidenti ricominciano, non dandogli altra scelta se non quella di buttarsi nel caso. Mentre i confini di amicizia, amore e lealtà si offuscano, il tempo scorre e la tragedia attende dietro le quinte.

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