Find Me.
Genere: Romance
Autore: Kathinka Engel
Delusa dall'amore e ferita dalla perdita dell'adorato nonno che le ha trasmesso l'amore per i libri, Tamsin lascia il Maine di nascosto, contro il parere dei genitori, e si iscrive all'università di Pearley, in California, per studiare letteratura e realizzare finalmente i suoi sogni. Concentrata su se stessa e sulle sue passioni, è determinata a iniziare una nuova vita e soprattutto a evitare per sempre gli uomini, dopo aver tanto sofferto a causa del suo ex. Un giorno, nel bar sotto casa, conosce Rhys: bello, enigmatico e pieno di segreti. Il ragazzo, infatti, è stato in riformatorio perché ingiustamente condannato per un crimine che non ha commesso e sta cercando di ricominciare in un mondo che gli è ostile e lo guarda con sospetto. Il primo incontro tra Tamsin e Rhys è un vero disastro, tuttavia, col passare del tempo, l'attrazione tra loro diventa irresistibile, tanto che i due sono inseparabili. Ma proprio mentre stanno cominciando a fidarsi davvero l'uno dell'altra, il passato torna a bussare alla porta di Rhys, mettendo in discussione la sua storia con Tamsin…
Salve Confine,
oggi vorrei parlarvi del primo volume di una trilogia tedesca di stand alone che è stata molto acclamata in patria. Si tratta di “Find Me. Ora” di Kathinka Engel, edito Sperling & Kupfer, che ringrazio per la bellissima copia cartacea con una cover che davvero incanta.
Tamsin è una bravissima ragazza, sincera e leale, che non vuole deludere i genitori che, da parte loro, sono esigenti e prevaricanti.
Dopo la delusione ricevuta dal suo fidanzato, che l’ha tradita spudoratamente alla vigilia della loro convivenza, e la morte del suo amato nonno, l’unico in grado di capirla e di incoraggiarla nelle sue scelte, decide di lasciare il Maine di nascosto e di seguire il suo sogno: studiare letteratura all’università di Pearly, in California.
È il passo più importante della sua vita, il primo che fa in completa autonomia e senza il consenso dei genitori.
Decide di cominciare una nuova vita dedicata alle sue passioni e alle sue scelte, possibilmente evitando di cadere nella rete di un nuovo rapporto amoroso.
Purtroppo non fa i conti con l’irresistibile attrazione che sente nel momento in cui incontra per la prima volta il curioso ragazzo scontroso del bar di fronte il suo nuovo appartamento.
Rhys, dall’altra parte, combatte una battaglia tutta sua. Il ragazzo è da poco uscito dal riformatorio, dove è stato chiuso per sei anni, per un crimine che non aveva commesso.
Il mondo in cui si trova a vivere adesso gli è sconosciuto e ostile, ma grazie all’aiuto di una zelante assistente sociale e di una rete di sostegno per il reinserimento di persone come lui, passo dopo passo, sta ricostruendo la sua vita.
Quella ragazza, entrata nel bar dove lavora così all’improvviso, porta una ventata di emozioni nuove nel suo cuore. Ma può qualcuno come lui andare bene per una come lei?
Che bella trama vero? Lo sentite il fantastico potenziale che vibra sotto le parole del mio breve riassunto del romanzo?
Ecco, sì, l’ho sentito anche io quando ho letto la sinossi in anteprima.
“Deve essere mio”, mi sono detta, “qui si piange alla grande!”
Ecco, il potenziale l’abbiamo visto tutte mi sa, tranne l’autrice.
Da questo pensiero intriso di ironia (ma nemmeno troppo) capirete già che sono rimasta davvero delusa da questa lettura e la cosa mi spiace tantissimo per diversi motivi.
Innanzitutto perché non mi piace per nulla parlare male di un romanzo, qualunque esso sia, faccio sempre una gran fatica perché so che, in linea di massima, dietro ad ogni storia c’è un grandissimo lavoro.
In secondo luogo perché ho paura di lasciarmi guidare troppo dal mio gusto personale e di non riuscire a comprendere a fondo il messaggio della storia che sto leggendo a causa di questo, dando un parere poco entusiasta e influenzando così i lettori.
Però devo dire che davanti a “Find me. Ora”, le remore sono davvero poche.
A partire dallo stile dell’autrice poco efficace e per nulla impressivo, per finire ai personaggi da lei creati, che risultano piatti e anonimi.
La storia raccontata è ricca di potenziale non sfruttato. Gli ingredienti ci sono tutti e anche di più: una ragazza oppressa da genitori sensibili solo alle apparenze e alla forma, che si ribella e scappa per inseguire il suo sogno; un ragazzo che ha subito uno sgambetto veramente sleale dalla vita, costretto a vivere gli anni migliori della sua adolescenza, quelli della formazione, delle prime esperienze importanti, rinchiuso in un riformatorio in cui ha visto l’inferno coi suoi occhi, che cerca di risalire dal pozzo oscuro verso la luce di una timida promessa di vita normale.
Un primo incontro poco promettente che è solo il preludio di una contrastata storia d’amore che oscilla tra giorni felici fatti di sorprese e nuove esperienze, e giorni di insicurezza e inadeguatezza che minacciano quella felicità.
Sapete quante lacrime avrei versato davanti ad una storia come questa, sviluppata come Dio comanda? Un fiume, un mare, un oceano…
Invece il racconto della Engel risulta privo di emozioni forti, di colpi di scena che avrebbero dovuto esserci inevitabilmente.
Diversi momenti del racconto sembravano sul punto di arrivare a quagliare in qualcosa di concreto per poi volgersi al nulla. Molti episodi mi hanno lasciata insoddisfatta e alcuni mi hanno quasi fatta ridere per la loro poca autenticità.
Io davvero ho paura ad andare avanti a parlarne perché non voglio risultare cattiva, come quelle che sparano a zero senza ritegno… però ho bisogno di esprimere la mia delusione e il mio disappunto davanti ad una bellissima storia mancata!
Se Tamsin e Rhys mi fossero stati presentati con un po’ più di profondità, mi sarei sicuramente innamorata di loro, perché è innegabile il messaggio che portano con loro, ma tant’è!
Vedremo come andrà col prossimo volume della serie, che è già uscito e che attendo di ricevere, COVID permettendo!
Buona lettura.
RecensioneSalve Confine,
oggi vorrei parlarvi del primo volume di una trilogia tedesca di stand alone che è stata molto acclamata in patria. Si tratta di “Find Me. Ora” di Kathinka Engel, edito Sperling & Kupfer, che ringrazio per la bellissima copia cartacea con una cover che davvero incanta.
Tamsin è una bravissima ragazza, sincera e leale, che non vuole deludere i genitori che, da parte loro, sono esigenti e prevaricanti.
Dopo la delusione ricevuta dal suo fidanzato, che l’ha tradita spudoratamente alla vigilia della loro convivenza, e la morte del suo amato nonno, l’unico in grado di capirla e di incoraggiarla nelle sue scelte, decide di lasciare il Maine di nascosto e di seguire il suo sogno: studiare letteratura all’università di Pearly, in California.
È il passo più importante della sua vita, il primo che fa in completa autonomia e senza il consenso dei genitori.
Decide di cominciare una nuova vita dedicata alle sue passioni e alle sue scelte, possibilmente evitando di cadere nella rete di un nuovo rapporto amoroso.
Purtroppo non fa i conti con l’irresistibile attrazione che sente nel momento in cui incontra per la prima volta il curioso ragazzo scontroso del bar di fronte il suo nuovo appartamento.
Rhys, dall’altra parte, combatte una battaglia tutta sua. Il ragazzo è da poco uscito dal riformatorio, dove è stato chiuso per sei anni, per un crimine che non aveva commesso.
Il mondo in cui si trova a vivere adesso gli è sconosciuto e ostile, ma grazie all’aiuto di una zelante assistente sociale e di una rete di sostegno per il reinserimento di persone come lui, passo dopo passo, sta ricostruendo la sua vita.
Quella ragazza, entrata nel bar dove lavora così all’improvviso, porta una ventata di emozioni nuove nel suo cuore. Ma può qualcuno come lui andare bene per una come lei?
“Vengo sopraffatto da un'ondata di dolcezza verso questa ragazza seduta accanto a me, che nonostante le sue stranezze riesce a farmi sentire una persona normale. Ma in realtà non è così, e ne sono dolorosamente consapevole. Non c'è verso di riportare i battiti del mio cuore a un ritmo regolare. Lo sento rimbombare in tutto il corpo e quasi mi paralizza.”
Che bella trama vero? Lo sentite il fantastico potenziale che vibra sotto le parole del mio breve riassunto del romanzo?
Ecco, sì, l’ho sentito anche io quando ho letto la sinossi in anteprima.
“Deve essere mio”, mi sono detta, “qui si piange alla grande!”
Ecco, il potenziale l’abbiamo visto tutte mi sa, tranne l’autrice.
Da questo pensiero intriso di ironia (ma nemmeno troppo) capirete già che sono rimasta davvero delusa da questa lettura e la cosa mi spiace tantissimo per diversi motivi.
Innanzitutto perché non mi piace per nulla parlare male di un romanzo, qualunque esso sia, faccio sempre una gran fatica perché so che, in linea di massima, dietro ad ogni storia c’è un grandissimo lavoro.
In secondo luogo perché ho paura di lasciarmi guidare troppo dal mio gusto personale e di non riuscire a comprendere a fondo il messaggio della storia che sto leggendo a causa di questo, dando un parere poco entusiasta e influenzando così i lettori.
Però devo dire che davanti a “Find me. Ora”, le remore sono davvero poche.
A partire dallo stile dell’autrice poco efficace e per nulla impressivo, per finire ai personaggi da lei creati, che risultano piatti e anonimi.
La storia raccontata è ricca di potenziale non sfruttato. Gli ingredienti ci sono tutti e anche di più: una ragazza oppressa da genitori sensibili solo alle apparenze e alla forma, che si ribella e scappa per inseguire il suo sogno; un ragazzo che ha subito uno sgambetto veramente sleale dalla vita, costretto a vivere gli anni migliori della sua adolescenza, quelli della formazione, delle prime esperienze importanti, rinchiuso in un riformatorio in cui ha visto l’inferno coi suoi occhi, che cerca di risalire dal pozzo oscuro verso la luce di una timida promessa di vita normale.
Un primo incontro poco promettente che è solo il preludio di una contrastata storia d’amore che oscilla tra giorni felici fatti di sorprese e nuove esperienze, e giorni di insicurezza e inadeguatezza che minacciano quella felicità.
Sapete quante lacrime avrei versato davanti ad una storia come questa, sviluppata come Dio comanda? Un fiume, un mare, un oceano…
Invece il racconto della Engel risulta privo di emozioni forti, di colpi di scena che avrebbero dovuto esserci inevitabilmente.
Diversi momenti del racconto sembravano sul punto di arrivare a quagliare in qualcosa di concreto per poi volgersi al nulla. Molti episodi mi hanno lasciata insoddisfatta e alcuni mi hanno quasi fatta ridere per la loro poca autenticità.
Io davvero ho paura ad andare avanti a parlarne perché non voglio risultare cattiva, come quelle che sparano a zero senza ritegno… però ho bisogno di esprimere la mia delusione e il mio disappunto davanti ad una bellissima storia mancata!
Se Tamsin e Rhys mi fossero stati presentati con un po’ più di profondità, mi sarei sicuramente innamorata di loro, perché è innegabile il messaggio che portano con loro, ma tant’è!
Vedremo come andrà col prossimo volume della serie, che è già uscito e che attendo di ricevere, COVID permettendo!
Buona lettura.
Voto libro - 2.5
Genere: Romance
Autore: Kathinka Engel
«Non mi interessa se nel suo passato sono accadute cose che potrebbero spaventarmi, né se proveniamo da mondi molto diversi. Non ora. Non qui. Non mentre mi sciolgo davanti al suo sguardo». Erede di una ricca dinastia, ogni fine settimana Zelda è costretta a tornare a casa dai genitori che, determinati a combinarle un matrimonio di convenienza, le presentano un pretendente dietro l'altro nella speranza che si sistemi con un rampollo dell'alta società. Finito il supplizio, torna a Pearley, dove studia e si diverte con gli amici. Tramite la sua compagna di corso e il ragazzo di lei, conosce Malik, che proviene da una numerosa famiglia afroamericana, affettuosa ma modesta, e che ha appena iniziato il tirocinio per diventare chef, la sua grande occasione dopo la detenzione in riformatorio. Anche se è evidente che Malik non rientra per nulla nei canoni dei genitori, Zelda perde la testa per lui e la felicità che il ragazzo le dona fa passare in secondo piano ogni dubbio e preoccupazione. Con il trascorrere del tempo, però, i due si troveranno costretti a combattere contro tutto e tutti per realizzare i loro sogni e soprattutto per difendere il loro amore.
Salve Confine,
con un po’ di ritardo oggi vi parlo del secondo volume della serie “Find Me” dell’esordiente scrittrice tedesca Kathinka Engel, “Hold Me. Qui”, uscito un po’ di tempo fa per Sperling & Kupfer.
I protagonisti questa volta saranno Zelda e Malik, amici di Tamsin e Rhys, che abbiamo conosciuto nel primo volume.
Malik è un giovane afroamericano da poco uscito dal riformatorio che abita in un appartamento insieme a Rhys, che ha conosciuto durante la detenzione e al quale si è legato come ad un fratello.
Grazie all’aiuto di un’assistente sociale che non molla la presa, sta ricominciando da capo e lo sta facendo seguendo la sua passione per la cucina, cominciando un tirocinio come chef. Proviene da una famiglia numerosa e molto umile ma che conosce il significato della parola unità e il sentimento dell’amore.
Zelda frequenta l’università a Pearly insieme a Tamsin, è un tipino particolare e tutto pepe che non si risparmia. Ma nel fine settimana si trasforma radicalmente, indossando una maschera che le permette di tenere a bada i suoi pretenziosi genitori.
Zelda infatti proviene da una famiglia ricca e snob, ne è l’erede e come tale è costretta a contrarre un matrimonio ricco e di convenienza. Questi le presentano ricchi rampolli dell’alta società nella speranza che a lei piaccia qualcuno.
A Zelda non interessano i ragazzi che i genitori le mettono sotto al naso, non le interessa nemmeno il patrimonio di famiglia, lei vuole soltanto trovare la sua strada lontana da loro.
Due persone così diverse, appartenenti a mondi così lontani tra loro, sembrano non avere nulla in comune, ma chi può dire cosa conta e cosa no quando i sentimenti si mettono in mezzo?
Durante una riunione tra amici, i due scoprono di avere una profonda affinità che li lega saldamente in una girandola di sentimenti profondi ed emozioni intense.
Entrambi sanno perfettamente che una relazione tra loro è parecchio improbabile, ma la bolla di felicità che li protegge dal mondo esterno quando sono insieme, conta più di qualsiasi brutta realtà.
Inoltre Zelda è talmente determinata a non rovinare questa relazione che finisce per nascondere diverse cose a Malik, cose che verranno fuori e che provocheranno i problemi che già bruciavano sotto la cenere.
I due saranno capaci di affrontarli e lottare contro tutte le avversità che si metteranno di traverso nella loro storia d’amore?
«Non mi interessa se nel suo passato sono accadute cose che potrebbero spaventarmi, né se proveniamo da mondi molto diversi. Non ora. Non qui. Non mentre mi sciolgo davanti al suo sguardo»
Lettori, se avete già letto il primo volume della serie e seguito la mia recensione in blog, sapete già che ai tempi ne rimasi profondamente insoddisfatta e delusa. Il ricco potenziale non sfruttato mi fa sempre andare in bestia purtroppo.
Ecco, devo dire che anche questo secondo volume non brilla come dovrebbe ma l’ho trovato decisamente meglio sviluppato del precedente.
Lo stile della Engel non è cambiato, non è migliorato molto. La sua scrittura risulta piatta e scialba di emozioni. Ci ho pensato parecchio, è come se l’autrice sapesse dove vuole portare i suoi personaggi ma non riuscisse a trovare la strada giusta per farceli arrivare. Diciamo che si perde nel mezzo.
Anche qui i personaggi sono sviluppati male, non hanno una grossa profondità, non sono delineati nettamente. Avrebbero dovuto avere uno spessore più corposo con storie come le loro alle spalle.
Zelda è allegra, spensierata, festaiola, quando si trova a Pearly; mentre diventa fredda e distaccata quando torna in famiglia. È comprensibile questo suo cambiamento visto che i genitori sono altrettanto freddi e distaccati, snob e attenti alla forma.
Zelda sa già che non ammetteranno mai nei loro ranghi un ragazzo, un ex galeotto senza arte né parte e per giunta di colore, ma questo non la ferma dal vivere i suoi sentimenti in modo pieno, anche se non completamente onesto.
È un personaggio che sicuramente avrebbe potuto fare e dare di più, ma non sono riuscita ad empatizzare troppo con lei.
Malik, forse, riesce a venire fuori meglio, ci si affeziona un po’ di più a lui perché ha quel mix esplosivo fatto di tenerezza e romanticismo ma anche di sensualità. È un bravo ragazzo nonostante quello che ha passato e grazie alla sua meravigliosa famiglia.
Devo dire che con questa storia mi è andata meglio, quindi credo che con la terza, che vedrà protagonisti altri due ragazzi che abbiamo conosciuto nel corso della lettura, l’asticella possa salire un altro po’, per lo meno lo spero.
Valeria
Voto libro 3
Genere: Romance
Autore: Kathinka Engel
3 Giugno 2020
Sempre pronta ad aiutare chiunque si trovi in difficoltà, Amy è completamente assorbita dal suo lavoro di assistente sociale e da Jeannie, la bambina che ha da poco in affido. Dopo una settimana particolarmente faticosa, una sera, in un bar, si imbatte in Sam, affascinante dottorando dell'università di Pearley, ma capisce all'istante che non è assolutamente la persona adatta con cui iniziare una relazione. Infatti lui, dopo essere stato rifiutato dal suo grande amore, passa da una storiella all'altra, senza mai rivedere nessuna delle sue conquiste. Eppure, gli basta una serata con Amy per non riuscire più a togliersela dalla testa. Tuttavia, sebbene in cuor suo desideri qualcuno che si prenda cura di lei, la ragazza fatica ad aprirsi con gli altri a causa di un trauma che l'ha segnata nel profondo e, soprattutto, ha paura a fidarsi di un uomo che non le sembra il più affidabile del mondo. Spetterà a Sam tentare l'impossibile per far innamorare Amy, dimostrandole non solo di essere capace di un sentimento vero, ma anche di poter diventare una figura di riferimento per la piccola Jeannie. Con quest'ultimo capitolo si conclude la trilogia di Kathinka Engel.
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