Il fuoco
Genere: Narrativa
Autore: Laura Bates
4 Febbraio
Anna ha cambiato città, buttato il telefono e chiuso tutti i suoi profili social. Nulla sembra legarla al passato in cui è accaduto l'"incidente" che ha spinto lei e sua madre a trasferirsi dalla grande città in un incantevole villaggio della costa scozzese che sembra vivere fuori dal tempo. Non è facile costruirsi delle nuove amicizie e una nuova vita, ed è proprio quando pensa di avercela fatta, di non essere più sola, che tutto precipita. Mentre deve fare i conti con il passato e con l'inferno in cui si sta trasformando il presente, non è un caso che Anna si appassioni alla storia di Maggie, una ragazza che, secoli prima, era stata accusata di stregoneria in quello stesso villaggio. Due storie, le loro, che s'intrecciano a distanza di centinaia di anni e che testimoniano come una diceria possa dar vita a un'insensata caccia alle streghe, allora come oggi.
Salve Confine,
ritorno a voi con una lettura fatta di recente, l’unica del mese di marzo che mi ha coinvolto veramente per i temi importanti e attuali che tratta, anche se per certi versi mi ha fatto storcere un po’ il naso.
Si tratta de “Il fuoco” di Laura Bates, edito Rizzoli.
Anna e la madre si trasferiscono in un piccolo paesino della Scozia, Saint Monans, dopo alcune vicissitudini che le hanno costrette ad abbandonare il Maine.
A causa di un’azione sconsiderata di Anna, compiuta senza immaginarne le conseguenze, sono costrette a cominciare una nuova vita altrove, dove nessuno le conosce e dove sperano di poter abbandonare alle loro spalle i problemi che si erano creati.
Cominciare la scuola a metà dell’anno non è semplice e, per le sue brutte esperienze, Anna diffida dei nuovi compagni, anche se, in maniera molto naturale, alla fine riesce a legarsi a due ragazze che sembrano comprenderla.
Purtroppo, il passato ritorna e i problemi che pensava di essersi lasciata alle spalle nel Maine tornano a tormentare la sua nuova vita, causando ancora una volta scompiglio e vergogna.
A distrarla dalla sua vecchia vita arriva anche una scoperta fatta per portare a termine un progetto scolastico, e la vita della ragazza si intreccia a quella di Maggie, una donna vissuta nel 1600 accusata di stregoneria.
Anna comincia a fare delle ricerche per portare alla luce la vita di questa giovane donna ed entra in una strana sintonia con le sue vicende.
Ma per quanto voglia fare finta di non sentire i bisbigli e le frasi cattive che le vengono lanciate a scuola mentre cammina per i corridoi, per quanto finga di non importarsene dell’abbandono delle sue due nuove amiche, per quanto cerchi di concentrarsi sulla storia di Maggie, Anna deve affrontare quello che le sta accadendo ancora una volta, perché quando scappi dai problemi, prima o poi quelli ti raggiungono.
“In uno dei miei libri ho letto una frase che dice: Siamo le nipoti delle streghe che non siete riusciti a bruciare.
Penso
a Maggie, alla collana, a sua figlia, a quanto mi sono immedesimata in
lei. È come se un frammento di lei ora si trovasse dentro di me, mi
sorreggesse, mi aiutasse a raddrizzare la schiena. E sussurro a me
stessa: Siamo le nipoti delle streghe che avete bruciato. E non lo
tollereremo più.”
Bellissima storia che tratta temi attuali e di grande importanza che avvelenano la nostra società, soprattutto tra gli adolescenti: bullismo, Revenge Porn e isolamento, ma non solo.
“Il fuoco” ci catapulta nella vita travagliata di Anna, questa adolescente che nell’ingenuità dei suoi anni si lascia trasportare dai sentimenti che prova per un ragazzo e per non perderlo si trova a compiere azioni che non immaginava e di cui non si aspettava le conseguenze.
Anna ha perso il padre e probabilmente per questo fa di tutto per non perdere questo nuovo legame.
Solo che questo si rivela deleterio non solo per lei ma anche per la madre, che però vede un’opportunità di cambiamento e rinascita nel trasferimento che sono costrette a fare verso un’altra regione.
Una volta arrivati a Saint Monans, mentre la madre trova subito un ambiente fertile di rapporti e di amicizie nel lavoro, Anna fatica molto a lasciarsi andare e anche quando trova amiche nuove rimane sempre un po’ sulle sue per paura di soffrire un altro tradimento come quello che le hanno fatto le sue amiche del Maine.
Non passa molto perché ciò che Anna ha lasciato lì la venga a cercare e la trovi, e allora quel poco di serenità, quella parvenza di normalità, si sgretola e crolla e Anna cerca di combattere da sola per non turbare ancora una volta la madre. Ma la scintilla divampa e diventa un fuoco indomabile, proprio come quello che lambiva le innocenti carni di quelle donne che nel lontano passato venivano accusate di stregoneria e condannate al rogo.
Anna fa proprio una scoperta in tal senso quando per un progetto scolastico si imbatte in un libro di storia di Saint Monans che accenna a una giovane donna in particolare, accusata di stregoneria nel 1600.
Per uno strano motivo Anna si trova coinvolta fin troppo e comincia a fare delle ricerche che, in un certo senso, la salvano dalla gogna che sta subendo a scuola.
La storia di Maggie, questo il nome della presunta strega, ha molte analogie con quella di Anna e il lettore si appassionerà tanto a questa parte del romanzo.
Non mi addentro molto nello spiegarvi i motivi che hanno spinto Anna ad andare via dalla sua città e che la ritrovano e Saint Monans perché sarebbe uno spoiler, ma sappiate che è per questi motivi che Anna subisce bullismo e ostracismo dai suoi compagni di liceo.
Questi argomenti, ammetto, potevano essere trattati meglio e con maggiore approfondimento da parte dell’autrice, che ha dedicato poco tempo ad alcuni aspetti fondamentali della vicenda. Proprio questo mi ha fatto storcere il naso, perché Anna è una vittima recidiva che non denuncia, che lascia che le venga fatto ciò che le viene fatto, subisce e non si ribella.
In questo nemmeno il comportamento della madre mi ha convinto né mi è piaciuto.
Trattati benissimo invece i capitoli riguardanti Maggie, che avvincono molto il lettore e lo trasportano in un momento storico difficile e davvero crudele per chi nasceva femmina.
Per il resto, il complesso fa il suo dovere e risulta una lettura davvero interessante.
Lo stile dell’autrice è elegante e incisivo, la lettura scorrevole e senza intoppi, anche nei passaggi tra le due vicende, quella di Anna e quella di Maggie.
Ne consiglio la lettura anche se il messaggio che potrebbe lanciare agli adolescenti che si approcciano a questo romanzo potrebbe essere fuorviante.
Mi raccomando, qualsiasi forma di bullismo va denunciata!
Voto libro - 4.5
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