In luce fredda
Genere: Romance
Autore: Micol Mian - Sabrina Romiti
Quando si trasferisce in Massachusetts per studiare Legge, Carlos ha le idee piuttosto chiare sul proprio futuro: sogna un posto in uno studio legale prestigioso, una moglie elegante, una vita che riscatti la sua infanzia povera trascorsa in Arizona. Non prevede certo di innamorarsi di un ragazzino maschio che gli farà mettere in discussione ogni aspetto della sua vita, né che questo ragazzino conviva con segreti dolorosi che renderanno i dubbi sul proprio orientamento sessuale l’ultimo dei loro problemi. Per Viv il sesso non è qualcosa di intimo, ma una dimensione anonima che cerca più per punirsi che per farsi del bene. Non ha mai neanche pensato alla possibilità di innamorarsi di qualcuno, o che qualcuno possa innamorarsi di lui, finché l’incontro con Carlos non cambia le carte in tavola costringendolo a scelte molto più spaventose di quelle che si è concesso fino a quel momento. Nella vita non esiste nulla di completamente innocuo, però, e anche i desideri più veri nascondono trappole e insidie: l’amore può ferire più a fondo dell’odio, se credi di non meritarlo, ed è fin troppo facile trasformare quel dolore in arma e puntarla contro chi meno lo meriterebbe. Sullo sfondo di un processo che porta alla luce ricordi difficili e costringe tutti a una scelta di campo, Viv e Carlos dovranno imparare il modo giusto per aprirsi l’uno all’altro, ed entrambi al mondo.
Hi guys,
Oggi vorrei parlavi del libro “In luce fredda” di Micol Mian e Sabrina Romiti, edito da Triskell edizioni.
Per Carlos, dopo il trasferimento in Massachusetts, esiste solo lo studio, il lavoro e se rimane tempo costruirsi una famiglia.
Non si aspetta di certo di innamorarsi di un uomo, o meglio un ragazzino con tanti problemi.
Viv usa il sesso come punizione per dare sfogo alla rabbia e alla paura che reprime, non sa neanche cosa sia l’amore e di certo non lo cerca, però quando incontra Carlos questo sentimento lo travolge. Riusciranno a superare i loro problemi e a vivere in modo giusto la loro vita?
Magari insieme?
Prima di iniziare presentiamo due nuove autrici, Micol Mian e Sabrina Romiti, due italiane che spesso scrivono a quattro mani. Si conoscono ormai da una decina di anni, galeotto fu un forum dedicato alla scrittura. Il loro lavoro, prima solo online, è arrivato da qualche tempo in libreria sia come pubblicazione self che con case editrici.
Il libro di cui oggi vi parlo fa parte del materiale dedicato alla “rosa dei venti”, progetto che le due inseguono da parecchio ma che ora sta prendendo la sua forma definitiva.
Questa si presenta già dalla trama come una storia moto sofferta, con note parecchio tristi e drammatiche, ed è così, purtroppo però io non sono riuscita ad entrare nel libro o nei sentimenti trattati.
Mi spiego meglio, lo stile delle autrici è molto poetico, azzarderei il termine filosofico, per via delle divagazioni un po’ arzigogolate, ma è uno stile che per i miei e gusti risulta poco fluido e scorrevole. Non metto in dubbio la bellezza e l’eleganza, la percepisco anche io, solo che tutto questo mi deconcentra, mi fa perdere il contatto con i protagonisti e con la realtà dei fatti.
Non sono riuscita a percepire molte delle emozioni che i due provavano, troppo concentrata nel leggere.
Ovviamente il problema è mio, perché riconosco che sia uno stile che piace e che molti hanno apprezzato e apprezzeranno.
Al di là dello stile a me poco congeniale, per la prima metà del libro ho trovato anche la storia un po’ carente sotto certi aspetti.
Ad esempio non ho apprezzato del tutto la costruzione del rapporto tra i due protagonisti, i dialoghi, in tutto il libro, almeno tra i due sono quasi a zero, sono infatti d’accordo con quello che Viv dice a Carlos durante una litigata, ovvero che i due non si conoscono quasi per niente.
Forse tutto questo riguarda soprattutto la loro giovane età (che oscilla intorno alla ventina), pur magari riuscendo a parlare del loro rapporto con gli altri.
«Tutti sbagliamo qualcosa e Carlos ha senz'altro i suoi casini.»
«A me piacciono i suoi casini,» insistette Viv, ostinato. «Non sono sbagli, o difetti, sono semplicemente parte di lui. La parte che lo rende vero. La parte che...» Lasciò cadere la frase nel silenzio. Dall'altra parte del tavolino, l'amico aspettò qualche istante per dargli il tempo di ammortizzare davvero ciò che aveva detto, comprenderlo e assorbirlo in tutte le sue ripercussioni - e poi cercò il suo sguardo con un mezzo sorriso. «Hai mai pensato che lui, forse, potrebbe dire lo stesso di te?»
Ho scelto questo estratto perché questa conversazione risulta un punto di svolta per la relazione tra i due, che mi è piaciuta molto e ha dato un bello sprint alla storia.
Inoltre mi piace pensare che l'amore sia questo, accettare e amare i casini dell'altro.
per quanto riguarda i personaggi singolarmente mi è piaciuta la caratterizzazione, così come quella dei personaggi secondari e dell’antagonista.
Carlos, burbero, rude e serioso, è il classico caso di bisessuale che ancora non lo sa o meglio non lo vuole ammettere perché crede sia qualcosa di vergognoso, ma con la giusta spinta riesce a uscire dall’armadio.
Viv, ferito e spezzato, dietro il sorriso nasconde la sofferenza, una vena autolesionista lo segue da sempre ed è visibile in molte sue scelte (ogni riferimento alla cavolata dell’80% è puramente casuale).
In ogni caso l'ultimo 20% è la parte che mi è piaciuta di più, dove i sentimenti si sono finalmente focalizzati e dove abbiamo avuto tutte le risposte.
In sintesi, “In luce fredda” è un libro dolce e romantico, con molta introspezione dei protagonisti, particolare e con un mix di emozioni scure e drammatiche.
Voto libro - 4
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