Loki: Il giovane dio dell'inganno
Genere: Fantasy
Autore: Mackenzi Lee
3 Marzo
3 Marzo
Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l'apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. È l'unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell'unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell'ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos'è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.
Buongiorno lettori,
sono felicissima di aver partecipato al review party di “Loki. Il giovane dio dell’inganno” di Mackenzi Lee, pubblicato in originale dalla Marvel Press e portato in Italia dalla Oscar Vault, che ringrazio per l’anteprima.
Non ho mai letto niente dell’autrice, anche se ne avevo già sentito parlare, ma appena ho saputo che questo libro sarebbe uscito anche in italiano è diventato uno dei libri che attendevo di più quest’anno.
Il mio amore per il personaggio di Loki nasce già ai tempi in cui mi sono avvicinata ai miti e alla cultura norrena e si è rafforzato con la versione che conosciamo tutti nei film dell’universo Marvel.
Nel libro speravo di trovare un Loki abbastanza fedele alle leggende ma rivisitato in chiave moderna e che potesse entrare più a fondo nella personalità di questa figura ambigua.
La lettura sarà stata all’altezza delle mie aspettative?
Odino deve ancora decidere quale dei suoi due figli, Loki e Thor, gli succederà al trono di Asgard come re dei nove regni, ma è risaputo che il dio ha una predilezione per figlio maggiore, così simile a lui per aspetto e per carattere, quando invece Loki si ritrova continuamente in lotta per avere il favore dei suoi genitori.
I due fratelli sono ancora dei giovani che si affacciano nel mondo adulto e che farebbero di tutto per essere apprezzati dal padre ma il più giovane, nonostante i suoi continui tentativi di seguire gli insegnamenti, si ritrova sempre dalla parte sbagliata della ragione e a deludere suo padre in tutte le sfide che mette loro davanti per decidere chi dei due sia più adatto al ruolo di re.
Loki e Thor sono in lotta l’uno contro l’altro e si ritrovano ad affondarsi per poter prevalere e mostrarsi migliori agli occhi del padre, ma le colpe ricadono sempre su Loki, il quale spera invano che il fratello si prenda anche le sue parti di responsabilità.
Dopo che per l’ennesima volta un suo piano fallisce e porta imbarazzo a corte, Odino decide di punire Loki mandandolo a Midgard, la nostra Terra, per rispondere ad una chiamata di aiuto da parte della Sharp Society e non potrà ritornare finché non avrà risolto il mistero.
Tutti i nove regni considerano gli umani la peggior specie dell’universo, quindi questa missione è come un esilio a tempo indeterminato.
Loki si ritrova nella Londra del diciannovesimo secolo, un posto a lui sconosciuto e quasi senza poteri magici, a indagare su delle fantomatiche uccisioni magiche collaborando con tre umani che non si fidano di lui, mentre suo fratello può dare prova di sé nella ricerca di alcuni cimeli magici Asgardiani scomparsi.
È quando arriva sulla Terra che inizia veramente la storia del romanzo, ma quelli che mi hanno colpito di più sono stati i capitoli precedenti, dove Loki è più ingenuo e apre i propri pensieri al lettore, facendoci conoscere da subito le sue insicurezze e debolezze e come lui voglia solamente e disperatamente essere accettato.
In un regno dove i maghi non sono visti di buon occhio, al giovane principe non è permesso studiare e praticare la magia, ma deve occupare il suo tempo a rafforzare la sua forza fisica, cosa in cui il fratello sarà sempre un passo avanti a lui. Si sente solo e non capito, quindi si avvicina all’unica persona che forse lo comprende, Amora, l’apprendista maga di corte che sembra pronta a combinare guai quasi più di lui, anche se la loro amicizia ha come sfondo una sensazione strana che anche i lettori riescono a percepire.
Non nascondo che queste prime parti le ho lette con le lacrime agli occhi e mi sono stupita di quanto mi abbia colpito leggere di questo giovane Loki sdraiato sul suo letto a fissare il soffitto col cuore spezzato, reduce dell’ennesima volta che il padre l’ha definito una delusione, proprio come un normale adolescente che sta male e che non si stupisce di avere fallito ancora una volta.
Siamo abituati a vedere nei film il Loki potente e indifferente alle sofferenze altrui, spesso cattivo e senza morale, che nasconde dietro la sua maschera di freddezza le emozioni che tiene intrappolate.
Conoscendo questo personaggio e amandolo come me, è impossibile rimanere indifferenti leggendo di lui così giovane e indifeso, di fronte alla tristezza che prova in questa prima parte di romanzo.
Quando arriva sulla Terra, come punizione per aver quasi fatto rivoltare un regno sottoposto, troviamo un Loki che ha già capito come schermarsi dietro doppi vetri per proteggersi dalle altre persone e riconosciamo di più il Loki che è dovuto diventare forte e insensibile.
Come tutti gli Asgardiani, non considera gli umani né al suo livello né degni del suo tempo, e non prova neanche a nasconderlo.
La signora S, che dirige la Sharp dopo la morte del marito, un poliziotto che li aiuta in segreto e Theo, sono i tre membri della società che hanno chiesto aiuto ad Odino in merito ai misteriosi omicidi che sembrano legati a magia estranea al pianeta Terra.
Sono molto guardinghi nei suoi confronti e sembrano giudicarlo ancora prima di averlo conosciuto; l’unico che sembra volersi aprire almeno un po’ alla sua conoscenza è Theo, un giovane appassionato di letteratura ed ex carcerato che è costretto a spostarsi con l’aiuto di un bastone.
La trama continua con le indagini del gruppo sui cadaveri che non hanno l’aspetto di cadaveri e animano tutta Londra di preoccupazioni, ma a cui Loki non è minimamente interessato se non per risolvere in fretta il mistero e tornare a casa.
Contrariamente a ciò che si era aspettato, inizia a conoscere meglio gli umani e il loro mondo, inizia ad avvicinarsi a Theo, anche se il ragazzo sembra prevenuto nei suoi confronti come se la sua reputazione lo precedesse.
Infatti sulla Terra gli antichi popoli del nord hanno già descritto il giovane principe come il dio degli inganni, raccontando una storia che lui stesso deve ancora vivere e condannandolo al ruolo di cattivo.
Ho apprezzato la trama, anche se a parere mio è solo di contorno, un pretesto per raccontarci di questo giovane dio dell’inganno in una veste che non abbiamo mai visto.
Qui viene analizzato in modo innovativo, con uno studio del personaggio davvero ben fatto, riuscendo però a mantenere una semplicità di trama e narrazione invidiabili.
Normalmente apprezzo di più romanzi che si soffermano sulle descrizioni e con uno stile ricco, ma l’autrice è riuscita a impressionarmi con un linguaggio semplice che con il suo essere diretto e scarno nella sintassi è arrivato dritto e forte nei messaggi che voleva mandare senza bisogno di altro.
Gli altri personaggi secondari, come Amora e Theo, secondo me avrebbero potuto dare di più e non hanno avuto il giusto spazio, ma non mi ritengo insoddisfatta poiché non mi sono sembrati incompleti ma solamente figure profonde descritte molto semplicemente.
Un’altra cosa che ci tengo a citare è la scelta di rendere Loki genderfluid e pansessuale, un tocco in più che si adatta in modo naturale e calzante, tanto da sembrare scontato.
In conclusione, ho amato questo libro nonostante i suoi difetti che, non nego, ho trovato nella superficialità in cui i personaggi secondari sono stati descritti, anche se riconosco che il protagonista indiscusso è Loki e che lui aveva bisogno del suo spazio dopo essere stato sempre rappresentato “filmicamente” e nei miti originali in modo negativo.
L’ho trovato a metà strada tra i due modi in cui lo abbiamo conosciuto, vicino all’immagine che la Marvel gli ha dato ma anche abbastanza fedele all’originale; un perfetto mix che me lo ha fatto conoscere ancora più a fondo, raccontandolo in una chiave più moderna.
Non so come altro riuscire a trasmettere quello che ho provato nel leggere questo semplice young adult.
Mi ha insegnato che nelle storie che leggiamo amiamo i personaggi che ammiriamo, ma sono i personaggi che reputiamo più simili a noi a rimanerci nel cuore. E questo è uno dei pochi che lo è da sempre.
Se avete deciso di dare una possibilità a questo romanzo, non posso che augurarvi buona lettura.
sono felicissima di aver partecipato al review party di “Loki. Il giovane dio dell’inganno” di Mackenzi Lee, pubblicato in originale dalla Marvel Press e portato in Italia dalla Oscar Vault, che ringrazio per l’anteprima.
Non ho mai letto niente dell’autrice, anche se ne avevo già sentito parlare, ma appena ho saputo che questo libro sarebbe uscito anche in italiano è diventato uno dei libri che attendevo di più quest’anno.
Il mio amore per il personaggio di Loki nasce già ai tempi in cui mi sono avvicinata ai miti e alla cultura norrena e si è rafforzato con la versione che conosciamo tutti nei film dell’universo Marvel.
Nel libro speravo di trovare un Loki abbastanza fedele alle leggende ma rivisitato in chiave moderna e che potesse entrare più a fondo nella personalità di questa figura ambigua.
La lettura sarà stata all’altezza delle mie aspettative?
Odino deve ancora decidere quale dei suoi due figli, Loki e Thor, gli succederà al trono di Asgard come re dei nove regni, ma è risaputo che il dio ha una predilezione per figlio maggiore, così simile a lui per aspetto e per carattere, quando invece Loki si ritrova continuamente in lotta per avere il favore dei suoi genitori.
I due fratelli sono ancora dei giovani che si affacciano nel mondo adulto e che farebbero di tutto per essere apprezzati dal padre ma il più giovane, nonostante i suoi continui tentativi di seguire gli insegnamenti, si ritrova sempre dalla parte sbagliata della ragione e a deludere suo padre in tutte le sfide che mette loro davanti per decidere chi dei due sia più adatto al ruolo di re.
Loki e Thor sono in lotta l’uno contro l’altro e si ritrovano ad affondarsi per poter prevalere e mostrarsi migliori agli occhi del padre, ma le colpe ricadono sempre su Loki, il quale spera invano che il fratello si prenda anche le sue parti di responsabilità.
Dopo che per l’ennesima volta un suo piano fallisce e porta imbarazzo a corte, Odino decide di punire Loki mandandolo a Midgard, la nostra Terra, per rispondere ad una chiamata di aiuto da parte della Sharp Society e non potrà ritornare finché non avrà risolto il mistero.
Tutti i nove regni considerano gli umani la peggior specie dell’universo, quindi questa missione è come un esilio a tempo indeterminato.
Loki si ritrova nella Londra del diciannovesimo secolo, un posto a lui sconosciuto e quasi senza poteri magici, a indagare su delle fantomatiche uccisioni magiche collaborando con tre umani che non si fidano di lui, mentre suo fratello può dare prova di sé nella ricerca di alcuni cimeli magici Asgardiani scomparsi.
È quando arriva sulla Terra che inizia veramente la storia del romanzo, ma quelli che mi hanno colpito di più sono stati i capitoli precedenti, dove Loki è più ingenuo e apre i propri pensieri al lettore, facendoci conoscere da subito le sue insicurezze e debolezze e come lui voglia solamente e disperatamente essere accettato.
In un regno dove i maghi non sono visti di buon occhio, al giovane principe non è permesso studiare e praticare la magia, ma deve occupare il suo tempo a rafforzare la sua forza fisica, cosa in cui il fratello sarà sempre un passo avanti a lui. Si sente solo e non capito, quindi si avvicina all’unica persona che forse lo comprende, Amora, l’apprendista maga di corte che sembra pronta a combinare guai quasi più di lui, anche se la loro amicizia ha come sfondo una sensazione strana che anche i lettori riescono a percepire.
Non nascondo che queste prime parti le ho lette con le lacrime agli occhi e mi sono stupita di quanto mi abbia colpito leggere di questo giovane Loki sdraiato sul suo letto a fissare il soffitto col cuore spezzato, reduce dell’ennesima volta che il padre l’ha definito una delusione, proprio come un normale adolescente che sta male e che non si stupisce di avere fallito ancora una volta.
Siamo abituati a vedere nei film il Loki potente e indifferente alle sofferenze altrui, spesso cattivo e senza morale, che nasconde dietro la sua maschera di freddezza le emozioni che tiene intrappolate.
Conoscendo questo personaggio e amandolo come me, è impossibile rimanere indifferenti leggendo di lui così giovane e indifeso, di fronte alla tristezza che prova in questa prima parte di romanzo.
«È meglio se mi stai lontano. Saremo nemici alla fine del mondo.» Si aspettava che Thor protestasse. Che usasse le sue solite, monotone scuse. Invece rimase in silenzio, e Loki sentì che qualcosa di oscuro e gelido gli si attorcigliava dentro.
Quando arriva sulla Terra, come punizione per aver quasi fatto rivoltare un regno sottoposto, troviamo un Loki che ha già capito come schermarsi dietro doppi vetri per proteggersi dalle altre persone e riconosciamo di più il Loki che è dovuto diventare forte e insensibile.
Come tutti gli Asgardiani, non considera gli umani né al suo livello né degni del suo tempo, e non prova neanche a nasconderlo.
La signora S, che dirige la Sharp dopo la morte del marito, un poliziotto che li aiuta in segreto e Theo, sono i tre membri della società che hanno chiesto aiuto ad Odino in merito ai misteriosi omicidi che sembrano legati a magia estranea al pianeta Terra.
Sono molto guardinghi nei suoi confronti e sembrano giudicarlo ancora prima di averlo conosciuto; l’unico che sembra volersi aprire almeno un po’ alla sua conoscenza è Theo, un giovane appassionato di letteratura ed ex carcerato che è costretto a spostarsi con l’aiuto di un bastone.
La trama continua con le indagini del gruppo sui cadaveri che non hanno l’aspetto di cadaveri e animano tutta Londra di preoccupazioni, ma a cui Loki non è minimamente interessato se non per risolvere in fretta il mistero e tornare a casa.
Contrariamente a ciò che si era aspettato, inizia a conoscere meglio gli umani e il loro mondo, inizia ad avvicinarsi a Theo, anche se il ragazzo sembra prevenuto nei suoi confronti come se la sua reputazione lo precedesse.
Infatti sulla Terra gli antichi popoli del nord hanno già descritto il giovane principe come il dio degli inganni, raccontando una storia che lui stesso deve ancora vivere e condannandolo al ruolo di cattivo.
«Lo sai chi sono» rispose Loki. «La mia storia esiste da secoli. È scritto in ogni libro che tu abbia mai letto, in ogni mito che adori. Sono il cattivo delle tue storie. Non potrò mai essere nient’altro.»
Ho apprezzato la trama, anche se a parere mio è solo di contorno, un pretesto per raccontarci di questo giovane dio dell’inganno in una veste che non abbiamo mai visto.
Qui viene analizzato in modo innovativo, con uno studio del personaggio davvero ben fatto, riuscendo però a mantenere una semplicità di trama e narrazione invidiabili.
Normalmente apprezzo di più romanzi che si soffermano sulle descrizioni e con uno stile ricco, ma l’autrice è riuscita a impressionarmi con un linguaggio semplice che con il suo essere diretto e scarno nella sintassi è arrivato dritto e forte nei messaggi che voleva mandare senza bisogno di altro.
Gli altri personaggi secondari, come Amora e Theo, secondo me avrebbero potuto dare di più e non hanno avuto il giusto spazio, ma non mi ritengo insoddisfatta poiché non mi sono sembrati incompleti ma solamente figure profonde descritte molto semplicemente.
Un’altra cosa che ci tengo a citare è la scelta di rendere Loki genderfluid e pansessuale, un tocco in più che si adatta in modo naturale e calzante, tanto da sembrare scontato.
In conclusione, ho amato questo libro nonostante i suoi difetti che, non nego, ho trovato nella superficialità in cui i personaggi secondari sono stati descritti, anche se riconosco che il protagonista indiscusso è Loki e che lui aveva bisogno del suo spazio dopo essere stato sempre rappresentato “filmicamente” e nei miti originali in modo negativo.
L’ho trovato a metà strada tra i due modi in cui lo abbiamo conosciuto, vicino all’immagine che la Marvel gli ha dato ma anche abbastanza fedele all’originale; un perfetto mix che me lo ha fatto conoscere ancora più a fondo, raccontandolo in una chiave più moderna.
Non so come altro riuscire a trasmettere quello che ho provato nel leggere questo semplice young adult.
Mi ha insegnato che nelle storie che leggiamo amiamo i personaggi che ammiriamo, ma sono i personaggi che reputiamo più simili a noi a rimanerci nel cuore. E questo è uno dei pochi che lo è da sempre.
Se avete deciso di dare una possibilità a questo romanzo, non posso che augurarvi buona lettura.
Voto libro - 4.5
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