Sisters of the Salt
eccoci alla mia tappa per il blog tour per la nuova uscita della casa editrice Fanucci, “La casa di sale e lacrime” di Erin A. Craig, un romanzo dark fantasy che ho appena finito di leggere e che mi ha stupita piacevolmente. Ma passiamo alla mia tappa, che è un approfondimento sul tema centrale di questo romanzo: la famiglia.
La famiglia Thaumas è stata colpita da tante disgrazie, ma non ha mai smesso di essere unita. Alla morte della madre durante il parto della sua dodicesima filgia, il resto della famiglia si è fatto forza avvicinandosi ancora di più e supportandosi a vicenda; è stato molto bello leggere di questa affinità e di come questo loro amore sia così puro e infinito che davanti alle difficoltà si può solo rafforzare.
O di come il padre, il Duca di Salann, sia estremamente legato alle sue figlie, le dodici sorelle che si amano infinitamente e si supportano fra loro anche se a volte ci sono dei litigi. Chi ha fratelli o sorelle capirà benissimo la dinamica fra loro e che spesso gli attriti sono proprio a causa del grande affetto, del voler proteggere e sperare il meglio per le altre.
Ma conosciamo un po’ meglio i componenti della famiglia Thaumas:
La primogentita era Ava, i suoi fiori preferiti erano le rose, che ora contornano la sua statua al mausoleo di famiglia; è morta per un’epidemia di febbre, mentre tutti erano al suo capezzale sperando in un miglioramento. La madre era morta di parto poco prima e il dolore provocato da questa seconda perdita è stato immenso.
La seconda nata era Octavia, sulla cui tomba si trova scolpito un libro aperto, morta un anno dopo la sorella maggiore a causa di una caduta fatale. Era maldestra e goffa, e questa è stato la sua condanna a morte.
Poi Elizabeth, ritrovata annegata nella sua vasca da bagno. Era rimasta tremendamente sconvolta dalla morte di Octavia ed è pensiero comune che sia stato un suicidio.
L’ultima tragedia riguarda Eulaile, la quarta delle figlie, ritrovata in mare dopo essere scivolata da una scogliera, ed è con questo avvenimento che si apre il romanzo.
Dopo tutta questa successione di orribili incidenti, la famiglia è allo stremo e le otto sorelle rimaste ancora in vita cercano di trovare modi per superare i lutti.
Camille, che ora sarà l’erede al titolo di Duca di Salann, è decisa a lasciarsi alle spalle gli abiti neri e la reclusione in casa, è decisa a trovarsi un marito, socializzare e partecipare a balli di classe vestita con abiti curati e sfarzosi. Vuole vivere a pieno e non all’ombra dei ricordi dei defunti, ed è sua convinzione che anche le sue sorelle venute a mancare la penserebbero allo stesso modo.
Con un pensiero diametralmente opposto troviamo Annaleight, la nostra protagonista e portavoce all’interno del romanzo. Ama il mare e la sua terra, il suo sogno da bambina era diventare custode del faro; era molto legata ad Eulaile ed è decisa ad indagare sul mistero della sua morte, il tutto mentre si oppone alla volontà del padre di girare pagina abbandonando la tradizione del lutto.
Poi ci sono Rosalie, Ligeia e Lenore, le tre gemelle che vivono quasi in simbiosi e adorano scarpe e vestiti eleganti.
Infine le tre bambine più piccole, chiamate da tutti le Grazie, Honor, Mercy, e Verity, che insieme formano un tornado dispettoso e instancabile che gira per casa senza tregua.
Nella famiglia rientrano anche Hanna, la domestica e balia, che ha cresciuto con amore tutte le sorelle, e la nuova moglie del padre, Morella, che alcune delle ragazze più grandi vedono come un’intrusa ma che le più piccole adorano.
Questi sono i personaggi centrali della storia, tutti estremamente caratterizzati e con personalità uniche e interessanti.
Non mi resta che augurarvi una buona lettura e spero che adorerete come me il romanzo. Non dimenticatevi di passare a scoprire anche le altre tappe!
dopo la tappa è il turno della mia recensione de “La casa di sale e lacrime” di Erin A. Craig, un fantasy autoconclusivo ispirato alla favola dei Fratelli Grimm “Le dodici principesse danzanti”, rielaborata in modo originale con tinte magiche e dark che hanno reso la lettura molto emozionante.
Ci troviamo sulle coste dell’isola di Salten, nella residenza della famiglia Thaumas a Higtmoore, un posto che ha già visto numerose disgrazie e che adesso è di nuovo protagonista di un terribile lutto. Dopo un'epidemia, una caduta fatale, un annegamento, adesso anche la terza sorella Thaumas è vittima di un disgraziato incidente: il suo corpo senza vita viene ritrovato dai pescatori in mare, portata a riva dalle onde dopo essere probabilmente scivolata da una scogliera. Le dodici sorelle adesso sono rimaste solamente in nove e insieme al padre, il Duca di Salann, sono costretti a piangere un’altra terribile perdita.
Viste le numerose morti a poco tempo di distanza, gli abitanti del posto iniziano a sospettare che la famiglia sia vittima di una terribile maledizione iniziata con la morte della madre durante il parto e che ora proseguirà portandosi via anche le altre figlie, per questo le temono e si guardano bene dall’entrare in contatto con loro.
La nostra protagonista Annaleigh si ritrova, quindi, inaspettatamente seconda in linea di successione per ereditare il titolo e i possedimenti di famiglia, nuovamente distrutta dalla perdita di una delle sue amate sorelle, ed è sempre più convinta che tutto ciò che sta succedendo non siano incidenti casuali ma veri e propri omicidi.
Per proteggere la famiglia che ancora le rimane, è decisa a far luce sulla faccenda che diventerà per lei un’ossessione, al punto di iniziare ad avere strane visioni spettrali.
Appena iniziata la lettura ho capito subito che questo fantasy sarebbe stato più particolare delle mie solite letture, vicino al genere thriller ma mantenendo le caratteristiche di uno young adult, il romanzo si apre subito con il funerale di Eulaile, che secondo la loro tradizione secolare viene restituita al sale, inabissandosi in fondo al mare. L’atmosfera è triste e cupa e Annaleigh vorrebbe rispettare il lutto come da tradizione, ma le sue sorelle più giovani e la nuova moglie del padre non sono d’accordo e vogliono un cambio di rotta improvviso senza mettere in pausa le loro vite per un altro intero anno. Morella, quella che adesso è la loro matrigna, senza mostrare il dovuto rispetto annuncerà al funerale di aspettare un figlio e ciò porterà una gioia immensa al Duca, suo marito.
Annaleigh non ha davvero accettato l’arrivo di Morella e, anche se ha da subito conquistato le sue sorelle piccole, è sospettosa nei suo confronti, soprattutto quando viene fuori il desiderio della donna di portare in grembo un figlio maschio che possa diventare l’erede dei possedimenti di suo padre. Oltre a questo la tormenterà la misteriosa morte di Eulaile e non si darà pace finché non scoprirà perché quella notte la sorella era andata sulla cima della scogliera e come può essere stata così maldestra da scivolare. Lei non è convinta che si sia trattato di un brutto incidente e gli indizi che trova fanno pensare che la sua morte nasconda molto di più.
Una delle cose che ho apprezzato di più in questo romanzo è proprio che il mistero è da subito appassionante e che l’autrice lascia indizi e depistaggi ovunque, arrivando verso la fine che ancora non si ha nessuna idea chiara di come si concluderà la storia, lasciando senza fiato con il finale che personalmente non mi sarei mai aspettata, con la scoperta di chi è dietro a tutto questo e le sue opinabili motivazioni.
Durante la lettura siamo proprio come Annaleigh, sentiamo che c’è qualcosa che ci sfugge ma siamo spaesate dai nuovi indizi e dalle scoperte inaspettate che fanno intrecciare gli eventi in una trama assai più complessa e studiata di come sembrava inizialmente.
I personaggi principali sono tutti abbastanza caratterizzati, anche se si risente della scelta di inserirne così tanti senza avere modo di dare il giusto spazio a tutti. Sicuramente Annaleigh è il personaggio con cui ho legato di più e apprezzato per il suo carattere e i suoi ideali, è caratterizzata a tutto tondo e sono sicura che non potrete fare a meno di apprezzarla.
Una cosa che mi ha fatto un po’ storcere il naso è stata l’instalove, che però non diventa mai il punto centrale della storia ma solo un piccolo contorno, per questo motivo l’ho sopportato abbastanza, nonostante all’inizio non mi convinceva.
Se cercate un buon fantasy dai tratti dark con una trama incalzante che non riuscirete a mettere giù, “La casa di sale e lacrime” potrebbe fare per voi. Buona lettura!
Una villa sul mare, una sorella è ancora vittima di una maledizione. Nonostante sogni avventure ben oltre le coste di Salann, la diciassettenne Verity Thaumas è rimasta nella tenuta di famiglia, Highmoor, con la maggiore Camille, mentre le altre sorelle si sono sparpagliate per Arcannia. Quando Mercy, una di loro , comunica loro che la Duchessa di Bloem, moglie di un celebre botanico, è interessata a far dipingere a Verity un ritratto del figlio Alexander, lei si mostra subito entusiasta, ma Camille glielo impedisce. Costretta a rivelare il segreto che ha tenuto nascosto per anni, un giorno Camille le svela la verità: anche se lei stessa non se ne rende conto, Verity vede ancora i fantasmi. Sconcertata da questa rivelazione, fugge da Highmoor e, non sapendo a chi altri rivolgersi, si dirige verso Bloem. All’inizio, è conquistata dal paesaggio florido e lussureggiante ed è rapidamente attratta dall’affascinante, spiritoso e avvenente Alexander, del quale finirà per innamorarsi. Ma ben presto, grazie anche agli incubi che la tormentano, Verity inizia a intravedere il lato oscuro di Bloem, nascosto con cura dietro una facciata così vigorosamente stucchevole.
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