La spedizione Donner
Genere: Thriller
Autore: Preston & Child
04 agosto 2020
Quella della Spedizione Donner è una storia vera che ancora oggi risveglia paure ataviche e curiosità morbose. Rimanda al 1846, quando una carovana di pionieri diretti in California rimase bloccata per mesi dalla neve nella Sierra Nevada. Alcuni di loro morirono di stenti dopo poco tempo. Altri, stipati nello spazio soffocante dei carri, portati alla follia dai morsi del freddo e della fame, si abbandonarono al cannibalismo. Quasi nessuno si salvò. Lo storico Clive Benton, lontano discendente di alcuni sopravvissuti a quell'orrore, è entrato in possesso del diario di uno dei pionieri, giungendo alla conclusione che sia finalmente possibile localizzare il campo perduto della Spedizione Donner e svelarne i misteri. È lui a convincere la dottoressa Nora Kelly, ricercatrice dell'Istituto di archeologia di Santa Fe e già direttrice di molte campagne di scavo sulla Sierra Nevada, a guidare una squadra sulle tracce dell'accampamento. Ma arrivati tra le montagne, i ricercatori scoprono che l'epilogo degli avventurieri della Donner nasconde verità sconvolgenti e atroci, che gettano un ponte tra passato e presente, allacciandosi a un'indagine su alcuni recenti casi di omicidio condotta dall'agente dell'FBI Corrie Swanson. D'un tratto, quella che doveva essere una spedizione scientifica si trasforma in uno spaventoso viaggio di abiezione e follia.
Salve Confine,
grazie alla mia partecipazione al review party ho potuto leggere “La spedizione Donner” degli autori Preston & Child, edito da Rizzoli, uscito lo scorso 4 agosto.
Il duo di scrittori in questione non mi è nuovo, come credo non lo sarà a chi, come me, è appassionata di thriller, quindi mi aspettavo già una storia interessante e ricca di particolari. Ovviamente non mi ha deluso.
“Ai vivi dobbiamo rispetto, ma ai morti dobbiamo solo la verità.”
L’archeologa Nora Kelly viene contattata dallo storico Clive Benton per guidare una spedizione in Sierra Nevada, dove nell’inverno tra il 1846 e il 1847 una carovana di pionieri, diretti in California, rimase bloccata dalla neve per mesi. Questi, stremati dal freddo e dalla fame, cominciarono a morire e quelli di loro che avevano ancora le forze per sopravvivere alla tragedia, si abbandonarono al cannibalismo per non morire.
La tragedia che fu “La spedizione Donner”, così passò alla storia quel tragico evento, rimase avvolta dal mistero e Clive, discendente di una delle famiglie che vi presero parte, vuole svelare ciò che mai si è riusciti a conoscere.
Grazie all’aiuto di un diario scritto dalla moglie del capo spedizione, Tamzene Donner, che Clive ha ritrovato, riesce a collocare la posizione di uno degli accampamenti, quello in cui accaddero i fatti più macabri e che non fu mai ritrovato.
Con la promessa della possibilità di trovare una grossa cassa d’oro, riesce a convincere la direttrice dell’Istituto di Archeologia a finanziare la ricerca.
Nel frattempo Corrie Swanson, giovane agente dell’FBI, viene assegnata al suo primo caso, un omicidio avvenuto in un cimitero storico, vittima un trafugatore di tombe trovato riverso sui resti di uno scheletro di una donna di cui manca la parte superiore.
Un’altra tomba viene violata e i resti della parte superiore dello scheletro trafugati, poi viene data per scomparsa una giovane donna.
In tutti e tre gli eventi è coinvolta la stessa antica famiglia, quella dei Parkin, i cui antenati morirono in quella spedizione.
Come mai dopo più di centocinquanta anni, improvvisamente, quel tragico evento desta l’interesse di tutta questa gente?
E può essere un caso che, mentre vengono riesumati i resti dei corpi morti nell’accampamento perduto, comincino a sparire discendenti di un personaggio di rilievo morto in quell’accampamento?
E se anche un reale legame ci fosse, quale potrebbe essere? E per quale motivo?
Spetterà all’agente Swanson, osteggiata da tutti nonostante le sue intuizioni, a scoprire cosa e chi si cela dietro tutto questo e, chi lo sa, magari qualcuno alla fine si fiderà del suo intuito e la aiuterà in questa impresa tanto impossibile quanto pericolosa.
“Sapere cosa è successo qui è importante. Questo non è solo un caso di cannibalismo. Per me è una testimonianza di coraggio e una storia di sopravvivenza.”
Quello che mi ha convinto a leggere questo romanzo, quando ne ho letto la trama, è stato il fatto che conoscevo già qualcosa riguardo la tragica spedizione Donner, che davvero è avvenuta e che davvero è ancora oggetto di studio e di morbosa curiosità.
Pensare a come, in situazioni di estrema necessità, l’essere umano possa riscoprire risorse infinite e trovare modi, anche così terribili, per tentare di sopravvivere, mi lascia sempre tra lo sconcerto e lo stupore.
L’istinto di sopravvivenza è forse quello più forte negli esseri viventi, soprattutto nell’uomo, che non smentisce la sua appartenenza al regno animale, abbandonandosi ad atti inimmaginabili come quello terribile di mangiare la propria specie.
Preston & Child hanno ripreso questo evento storico e ne hanno tirato fuori un romanzo davvero interessante e, per certi versi, raccapricciante.
Il tutto comincia con un furto in una casa abbandonata e un omicidio a sangue freddo, per poi passare alla profanazione di tombe, ancora omicidi e sparizioni di persone.
Questi eventi sono apparentemente scollegati tra loro e solo l’agente Swanson fiuta l’accenno di un legame.
Nel frattempo, in un altro luogo degli Stati Uniti uno storico accreditato, Clive Benton, riesce a farsi finanziare una spedizione per ritrovare l’accampamento perduto della spedizione Donner, il cui capo pioniere, guarda caso, era il capostipite della famiglia Parkin, i cui discendenti stanno sparendo dalle loro tombe, e non solo.
A causa della necessità di introdurre le varie vicende il romanzo parte lento e in maniera un po’ confusa, questo è quello che ho provato all’inizio della mia lettura, ma poco dopo gli eventi prendono una svolta e ci si concentra maggiormente sugli scavi archeologici e la vita nel campo, dove, oltre ai raccapriccianti ritrovamenti di ossa che mostrano i chiari segni del cannibalismo, cominciano ad accadere cose veramente strane che mi hanno portata a farmi parecchie domande che esigevano risposte.
Così il ritmo di lettura si è impennato alla grande, rimanendo alto in tensione fino alla fine.
Per quanto riguarda lo stile e il modo in cui gli autori sono riusciti a creare aspettative e tensione non c’è nulla da dire, si riconosce perfettamente la loro mano, la loro bravura nel creare momenti tensivi grazie all’uso sapiente delle parole, all’alternanza di dialoghi e parti descrittive davvero evocative.
I personaggi, soprattutto quelli importanti, rimangono impressi nella mente del lettore e ci si fa un’idea precisa anche di quelli del passato che gli scavi riportano alla luce.
A chi ha letto alcuni dei loro romanzi voglio annunciare che alla fine c’è una specie di “cameo”, che apprezzeranno.
L’unico appunto che mi sento di fare a questo romanzo riguarda il finale, il momento in cui tutto viene rivelato in un modo o nell’altro; avrei preferito un po’ più di tensione emotiva, di adrenalina, ma la perfezione reale non esiste e “La spedizione Donner” comunque ci va vicino, quindi non mi lamento.
Buona lettura.
Voto libro - 4
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