Un compleanno ancora
Autore: Meredith Russo
Genere: Narrativa LGBT; YA
18 Dicembre
Due migliori amici.
Un compleanno condiviso.
Sei anni...
ERIC
C’è stato il giorno in cui siamo nati. C’è stato il momento in cui io e Morgan abbiamo deciso che saremmo stati migliori amici per tutta la vita. Poi, gli anni in cui siamo rimasti l’uno al fianco dell’altro: quando la madre di Morgan è morta, quando lui e suo padre si sono trasferiti dall’altra parte della città, quando mi sono unito alla squadra di football, quando i miei genitori hanno cominciato a litigare. A volte, però, temo che non saremo migliori amici per sempre. Che verrà un giorno, un minuto, un secondo, in cui tutto andrà a rotoli e non si potrà tornare indietro.
MORGAN
So che ogni compleanno dovrebbe sembrare un nuovo inizio, ma sono intrappolato, a ripetizione, in questo corpo estraneo e confuso, in questa vita sbagliata, in una cittadina morente del Tennessee. Con un papà che tiene alla sua squadra di football più che a me, una mamma che mi manca più di ogni altra cosa e un migliore amico che non potrà mai conoscere il mio più grande segreto. Forse un giorno sarò pronto a diventare la persona che sento di essere. A diventare lei. A raccontarlo al mondo. E a dirlo a Eric. Ma quando?
Sei compleanni che sveleranno pian piano il percorso di Eric e Morgan, un lasso di tempo che li vedrà unirsi, separarsi, innamorarsi e scoprire chi sono destinati a essere e, soprattutto, se sono destinati a stare insieme.
Buongiorno Confine,
quest’ultimo periodo per me è costellato di letture una più bella dell’altra e anche il romanzo di cui vi andrò a parlare non fa eccezione. Sto parlando di “Un compleanno ancora” di Meredith Russo edito dalla Hope Edizioni, che ringrazio molto per l’invio della copia digitale in anteprima.
Eric e Morgan sono nati durante una tormenta lo stesso giorno nello stesso ospedale, ed è da allora che sono migliori amici. Passano insieme più tempo possibile, si vogliono un gran bene, e per loro è tradizione festeggiare insieme il compleanno e divertirsi con le rispettive famiglie unite.
Il giorno del loro tredicesimo compleanno, però, è diverso dai precedenti perché è il primo dopo che la mamma di Morgan è morta, portata via da una malattia, e l’atmosfera non è quella di sempre. Morgan è triste e pensieroso, ma soprattutto vuole rivelare il segreto che si porta dentro da praticamente sempre all’amico che l’ha sempre sostenuto e lo conosce meglio di tutti. Lui stesso non comprende in pieno le sue sensazioni e il suo stato d’animo, ma di una cosa è certo: sarebbe dovuto nascere ragazza, ma le domande turbinano nella sua mente e i dubbi lo assalgono ogni volta che è sul punto di rivelarlo a Eric e, alla fine, un altro compleanno passa senza che Morgan abbia trovato il coraggio di mettersi a nudo.
“So, più che mai, che dovrei essere una ragazza. O che sarei più felice se fossi una ragazza. O che sono proprio una ragazza.”
Il romanzo continua così, raccontandoci ad ogni capitolo il giorno del loro compleanno dell’anno successivo, raccontando come cambia la vita in un anno, paure e sconforto che si sommano, famiglie che si sgretolano, maschere e distacco che vengono indossati per fare in modo di essere quello che gli altri vogliono. Io personalmente ho apprezzato davvero molto questa scelta narrativa inusuale che ha dato modo di coprire vari anni raccontando l’essenziale, ma in modo così profondo, vero e reale che è impossibile non emozionarsi.
I capitoli sono alternati tra i due protagonisti e li ho amati entrambi, ovviamente quelli di Morgan erano spesso i più toccanti, ma anche Eric è un ragazzo che ne passa tante ed è stato costretto a nascondersi a causa delle aspettative degli altri. Il padre non ha mai visto di buon occhio il suo lato sensibile e lo ha sempre spinto a essere “più uomo”, a entrare nella squadra di football e ad essere più simile ai fratelli maggiori; l’ha incoraggiato ad accantonare la sua passione per la musica e dissuaso dall’imparare a suonare la chitarra, perché troppo da “femminuccia” per suo figlio. Vede male l’amicizia tra il figlio e Morgan, che tutti trovano troppo “effeminato” e probabilmente gay.
Eric vuole che suo padre sia orgoglioso di lui e si convince che il football gli piace, che gli permetterà di prendere una borsa di studio e fare sport all’università come suo fratello maggiore, l’unica cosa che non mette mai in discussione è Morgan, anche se più passano gli anni e più il suo amico si fa distante, chiuso e triste. Vorrebbe essere un amico migliore e riuscire a donargli di nuovo la felicità, ma non ha idea di come fare, sente che c’è qualcosa che l’amico non gli ha mai detto e che può essere la chiave per fargli ritornare il sorriso, ma non ha idea di cosa possa essere.
Morgan non sa cosa pensare di sé, è nata nel corpo sbagliato? È malata? Vede la pubertà arrivare e la teme: i primi peli sul petto, la voce più bassa, il suo corpo la sta intrappolando e i capelli lunghi che non ha più tagliato dalla morte della madre non bastano come velo tra sé e quello che il suo corpo rispecchia esteriormente. È impensabile vivere una vita da maschio, ma come potrebbe mai viverla da femmina?
È stata una sofferenza leggere i suoi capitoli e leggendo questo libro capiamo quanto siamo fortunati noi cisgender. Morgan arriva a odiarsi, a odiare il corpo che è come una gabbia infuocata, mostruoso ai suoi occhi. Scende in un baratro sempre più profondo, strappando pezzi di se stessa lungo la strada per l’oscurità più profonda, maltrattandosi, distruggendosi, mentre nessuno se ne accorge. Ricomincia a giocare a football, si rasa i capelli e fa di tutto per adattarsi al genere che tutti pensano che sia, a ciò che la società identifica come ragazzo, vivendo giorno per giorno senza pensare al futuro; ma il suo stato d’animo non si placa e sente che non può essere salvata.
“Perché è una tregua dall’essere me stesso. Qualunque cosa è meglio che essere me, perché a cosa è servito tutto questo? Ho lentamente strangolato il mio vero io, con l’alcol, e i pesi, e il football. I discorsi da spogliatoio, lo stupido punteggio, le infinite e insensate strategie. E per cosa? Per cosa?”
Bisogna toccare il fondo, giù nell’oscurità più nera, per darsi la possibilità di risalire.
Ma anche quello richiede coraggio, troppo coraggio. Le emozioni che trasmette questa lettura sono dure e crude, i temi importanti e difficili sono stati affrontati con un’accuratezza e una forza incredibili.
“Cosa si fa quando non si può nuotare in risalita, non si può nuotare in discesa, e sai che rimanere immobile ti soffocherà? Dov’è il mio aiuto? Perché nessuno si è accorto che ho bisogno di aiuto?
Mi rendo conto che l’aiuto non arriverà mai. Non è mai arrivato.”
La trama si concentra sui due protagonisti, ma ci vengono presentati e delineati vari altri personaggi, caratterizzati anche loro al punto giusto e che non fanno solo da contorno alla storia, come il padre di Morgan, coach della squadra di football del liceo, e Jasmine, un’amica di Morgan, che sono fondamentali per i due.
Lo stile dell’autrice è scorrevole e molto introspettivo, semplicemente lo amo. Di suo avevo già letto il suo primo libro di cui trovate anche la recensione in bog. Sono contenta che lei da donna trans ci racconti storie con protagonisti come questi e ci possa così trasmettere i veri sentimenti che ragazze e ragazzi transgender provano.
Tutti dovrebbero leggere questo libro o altri libri come questo così da sapere cosa si prova realmente in situazioni a cui la maggior parte delle persone sono estranee. Buona lettura.
Voto libro - 4.5
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