La spada della verità



La serie è composta da: 

1. Darken Rahl
  • La Prima Regola Del Mago
  • La Pietra delle Lacrime
2. I figli di D'Hara
  • L’Uomo Scarabocchiato
  • Cose Terribili
  • Landa Desolata
  • Il Giuramento della Strega
  • Nell’Oscurità


Genere: Fantasy

Autrice: Terry Goodkind

19 gennaio 2021

«Ne abbiamo colto tutti qualche sprazzo fugace: il mostro sotto il letto, un'ombra scura appena fuori dal campo visivo, il nodo di terrore improvviso alla bocca dello stomaco.» 

In un mondo minacciato dall'ombra di un tiranno sanguinario, Richard Cypher, giovane guida dei boschi, conosce un giorno la misteriosa Kahlan Amnell, ultima Madre Depositaria. Kahlan gli svela che il suo amico Zedd è in realtà un grande mago di cui si sono perse le tracce e lo coinvolge nella sua ricerca. Richard scoprirà così di essere lui stesso un mago guerriero, l'unico della sua epoca, destinato a brandire la leggendaria Spada della Verità e deciderà di impegnarsi in prima persona in una lunga lotta contro nemici umani e fantastici, in nome della salvezza dell'umanità. Un ciclo monumentale, un grande classico dello "sword and sorcery" di cui si pubblicano qui i primi due romanzi: La prima regola del mago e La pietra delle lacrime.


Ciao a tutti voi, lettrici e lettori!
Avete mai sentito parlare de “La Spada della Verità” di Terry Goodkind?
Probabilmente alcuni di voi accaniti di Serie TV si ricorderanno dell’omonimo adattamento televisivo del 2008 (vi consiglio caldamente di guardarlo), che ha fatto sognare e appassionare migliaia di spettatori.
Per chi non ne fosse a conoscenza, alla base della Serie TV, c’è un intero ciclo di libri, che conta ben 20 volumi, più due prequel e un sequel. Si dividono tutti in 6 archi narrativi che, nel corso del tempo, hanno subito qualche variazione, a seconda delle edizioni. Vi cito l'ordine originale:
“Darken Rahl” (due volumi), “L’Ordine Imperiale” (quattro volumi), “I pilastri della creazione” (due volumi), “La catena di fuoco” (tre volumi), “Le Terre Oscure” (quattro volumi) e “I Figli del D’Hara” (cinque volumi).
Oggi, vi parlerò de “La Prima Regola Del Mago”, primo volume del primo arco narrativo “Darken Rahl”, edito da Mondadori.

“Maestro Rahl guidaci. Maestro Rahl insegnaci. Nella tua luce prosperiamo. Nella tua pietà troviamo riparo. Siamo umili al cospetto della tua saggezza. Viviamo solo per servirti. Le nostre vite sono tue.”

Ne “La Prima Regola del Mago”, Terry Goodkind ci introduce a un mondo nuovo, ricco di avventure.
La storia ha inizio quando Richard Cypher, il nostro protagonista che, dopo aver perso il padre di recente, incontra una donna misteriosa nella foresta. Allarmato da quattro uomini che la stanno inseguendo, decide di farsi avanti e aiutarla. La fanciulla, che più tardi scoprirà chiamarsi Kahlan Amnell, non solo è dotata di grande intelligenza, ma anche di poteri straordinari che lasceranno Richard di stucco. A partire da quel momento, i due stringeranno una grande amicizia.
A mano a mano, Kahlan gli racconterà parte del motivo per cui è giunta nelle Terre Occidentali, attraversando il temuto Confine che c’è tra queste e le Terre Centrali. Gli rivelerà che è alla ricerca del Primo Mago, scomparso dalle Terre Centrali da molto tempo. Egli dovrà nominare una figura importantissima: il Cercatore di Verità, l’unico che potrà impugnare la Spada della Verità e il solo che riuscirà a sconfiggere Darken Rahl, malvagio Signore del D’Hara (territorio ad est delle Terre Centrali).
Richard dovrà affrontare situazioni mai viste e immaginate prima, e la sua vita subirà un cambiamento drastico e radicale.
Siete pronti a vivere questa grande avventura? Unitevi ai nostri eroi e viaggiate con la mente!

“Richard aveva sentito che le persone continuavano a parlare di esseri selvaggi che avevano superato il confine.
Magia.”

Parlare de “La Prima Regola del Mago” non è affatto semplice. Ci sarebbe un’infinità di cose da dire e, con molte probabilità, potrei finire di parlarne tra qualche annetto!
Ma cercherò di non dilungarmi troppo (e di non spoilerare più del dovuto)!
Ci terrei, per prima cosa, ad elogiare il world-building pazzesco che Goodkind ci ha donato. Un mondo vasto e magico, che ho avuto il piacere di attraversare insieme ai nostri personaggi. Ho apprezzato immensamente le descrizioni delle ambientazioni, che mi hanno trasmesso un’atmosfera da sogno, anche se minacciata da qualche pericolo da affrontare.
I personaggi sono costruiti in modo impeccabile. All’inizio, devo ammettere di non aver per niente simpatizzato con Kahlan. È stata molto impulsiva in vari punti della storia, ma col passare del tempo e delle pagine, ho riconosciuto in lei una grande quantità di arguzia e coraggio che mi hanno donato una visione diversa, rendendola uno dei miei personaggi femminili preferiti.
Al principio, ho commesso l’errore madornale di scambiare la fragilità di Richard per debolezza, per poi rendermi conto, nel corso della storia, di quanto reale sia. Al di là del racconto di fantasia, credo che Richard sia uno dei pochissimi personaggi che presentano a pieno caratteristiche emotive “umane” e reali, nelle quali una persona può ritrovarsi.
È stata un’esperienza unica, per me, immedesimarmi in un protagonista all’apparenza semplice, ma caratterizzato dalla stessa complessità presente in noi. Non lo dimenticherò facilmente.
Il personaggio di Zeddicus (o meglio, Zedd) è stato una sorpresa pagina dopo pagina. Non voglio parlarvene troppo, dato che sarà di grande importanza all’interno della storia, e ci tengo che siate voi stessi a scoprire quanto sia particolare ed essenziale.
È stato meraviglioso assistere a sviluppi dei personaggi così notevoli. A forza di avventure e lotte, ogni singolo personaggio ha appreso e affrontato situazioni nuove, maturando il proprio pensiero. È una crescita che mi ha coinvolto sin dal primo istante.

“Be’, tutti noi siamo solo ciò che siamo, né più, né meno.”

Mi preme dire che c’è giusto qualche nota dolente che vorrei citare.
Prima di tutto, la relazione tra Richard e Kahlan. Trovo che la loro amicizia sia iniziata in un modo quasi troppo “utopico”. Dopo aver affrontato insieme gli uomini alle calcagna della donna, diventano improvvisamente affiatati, in un istante. Avrei preferito di sicuro delle interazioni meno affrettate, uno slow burn a tutti gli effetti. Penso che, se tutto fosse accaduto a tempo debito, avrei apprezzato molto di più il loro rapporto.
Un'altra caratteristica che mi ha fatto storcere leggermente il naso sono alcuni dialoghi, un po’ troppo fiabeschi per i miei gusti.
Ma, in difesa di tutto ciò che ho appena precisato, c’è da dire che le caratteristiche del genere fantasy sono cambiate tantissimo col passare degli anni. Bisogna ricordare che il primo volume de “La Spada della Verità” risale al 1998 e ha in sé elementi che nello Sword & Sorcery odierno sono ormai andati a scemare, se non rimpiazzati. Un esempio è il puro valore dell’amicizia, sostituito dall’alleanza (che risulta vuota e nulla, data l’assenza di fratellanza e affiatamento alla base). Il mondo magico sta passando in secondo luogo e ci si sofferma più sui sentimenti d’angoscia e violenza, che sulla meraviglia e la speranza.

“La Prima Regola del Mago”, con la sua scorrevolezza, ti fa vivere un viaggio piacevole e avventure sorprendenti, di immensa rarità.
Ve lo consiglio vivamente, non solo per le tematiche e per la storia in sé, ma per come è costruito. Mi riferisco specialmente al sistema magico, che trovo spettacolare. Ma di questo… ne parleremo un’altra volta!


Voto libro - 5




Ciao a tutti, lettrici e lettori!
Come procede il vostro approccio al mondo pazzesco di Goodkind?
Per chi si fosse perso la notizia, la Mondadori ha deciso di ripubblicare “La Spada della Verità” di Terry Goodkind. In particolare, il 19 Gennaio è uscito il primo ciclo narrativo intitolato “Darken Rahl” e composto dai primi due libri: “La Prima Regola del Mago” e “La Pietra delle Lacrime”.

Già vi ho parlato del primo volume, “La Prima Regola del Mago”, qui in blog e, a breve, vi parlerò anche del secondo. Ma prima ci terrei a soffermarmi su un aspetto che ha reso questa saga una delle più discusse e amate, a partire dalla fine degli anni ’90 fino ad oggi.

Il ciclo fantasy de “La Spada della Verità” di Terry Goodkind è uno dei fantasy tradizionali più famosi al mondo. Non è elogiato soltanto per i suoi personaggi e le dinamiche interessanti, ma anche per il magico world-building che ha creato.
Il sistema magico scelto e operato da Goodkind è molto ricco. Suppongo sia stato molto complesso da costruire, e forse è difficile anche da comprendere. Purtroppo, l’autore non si dilunga nella descrizione accurata della magia, perciò bisogna prestare molta attenzione a quelle frasi che riguardano il mondo magico e che, anche se all’apparenza possono sembrare inutili, in realtà hanno moltissima importanza per comprenderlo meglio.
Quindi, tenetevi pronti con penna e taccuino alla mano e partiamo per questo viaggio!

LA MAGIA E I DOTATI

Prima di tutto, va specificato che ci sono due tipi di magia: Aggiuntiva e Detrattiva.

La Magia Aggiuntiva riguarda tutto ciò che esiste e ha legame con il Creatore. Con essa, non solo si possono modificare le caratteristiche degli oggetti che esistono concretamente, ma si possono anche creare esseri nuovi, partendo sempre da ciò che è già presento.

Per quanto riguarda la Magia Detrattiva, essa è legata al Darken Rahl, alle Sorelle dell’Oscurità e al Guardiano del Mondo sotterraneo. Questo, rispetto al primo, è un tipo di magia che può prendere tutto ciò che esiste e distruggerlo totalmente.

Sia la Magia Aggiuntiva che quella Detrattiva sono ormai rare. I pochi maghi ancora in vita posseggono la magia collegata al Creatore ma, coloro i cui poteri sono indeboliti, possono sempre fare affidamento su simboli magici. Però, i Dotati di magia si possono praticamente contare sulle dita di una mano.

C’è da precisare che esistono varie tipologie di mago.
Difatti, i Dotati possono essere Profeti, Guerrieri, Incantatori o Incantatrici, o anche Guaritori.

La figura del Profeta, all’interno di questa saga, è di grande importanza. Egli è infatti in grado di prevedere il futuro. Se ci fate caso, tutto nasce da una profezia secondo cui il Cercatore, scelto dal Primo Mago, sarà colui in grado di sconfiggere il male.

Poi abbiamo i Maghi Guerrieri. Essi sono rari e hanno una caratteristica davvero particolare: il loro potere si manifesta soltanto attraverso la rabbia!

Di altrettanta rarità sono gli Incantatori, che incontreremo più avanti nel corso della serie.

Ma ne “La Pietra delle Lacrime”, ossia il secondo volume, ci troviamo a contatto con delle Incantatrici: le Sorelle della Luce e le Sorelle dell’Oscurità.
Le Sorelle della Luce sono fedeli al Creatore e praticano la Magia Aggiuntiva. Esse risiedono nel Palazzo dei Profeti a Tanimura e hanno il compito di istruire i Dotati.
Invece, le Sorelle dell’Oscurità hanno giurato fedeltà al Guardiano, dedicandosi alla Magia Detrattiva segretamente.

A partire dal primo libro, troviamo anche una Strega.
Le Streghe non vanno confuse con i Profeti. Anche loro possono prevedere eventi futuri, ma non collocati in un tempo preciso.

IL CERCATORE DELLA VERITÀ, LE DEPOSITARIE E LE MORD-SITH

Ora che abbiamo fatto un po’ di distinzione tra i Dotati, prima di passare ad altre creature, non posso non parlare di tre figure che per me sono semplicemente geniali: il Cercatore della Verità, le Depositarie e le Mord-Sith.

Partiamo dalla figura che, all’interno del ciclo narrativo de “La Spada della Verità”, ha sempre avuto un ruolo di estrema importanza: il Cercatore.
Il Cercatore è colui che è in grado di impugnare la Spada della Verità. Essa ha in sé una magia molto potente, che può variare a seconda delle intenzioni del Cercatore che la utilizza. Ogni volta che uccide un avversario, la Spada fa provare al Cercatore un dolore atroce, come per metterlo alla prova.
In tempi antichi, una figura così importante veniva stesso utilizzata dal Consiglio delle Terre Centrali per i propri scopi politici, sminuendo il suo grande valore.
Il suo compito, in realtà, è quello di andare in giro, fare domande e informarsi. Ma, cosa più importante, deve operare con un solo pensiero in mente: la giustizia.

Non posso, inoltre, non parlare delle Depositarie. Esse sono persone che passano la loro vita a viaggiare. Fin da piccole, vengono insegnate loro tutte le lingue, fatta eccezione per pochissime secondarie. Sono abituate a proteggere e a combattere il male. Non a caso, il Darken Rahl ha mandato molti eserciti contro di loro, dimostrando quanto possano essere potenti e pericolose per i loro nemici.

Infine, Goodkind ci regala le Mord-Sith. Esse sono guerriere addestrate duramente, in grado di sottomettere i Dotati e renderli schiavi nel momento in cui questi cerchino di attaccarle con le proprie capacità.

CREATURE MAGICHE

La prima creatura spaventosa che i nostri eroi (o meglio, Richard) trovano sul loro cammino è un garg.
I garg possono essere di due tipologie: dalla coda lunga o dalla coda corta.
Quelli che Richard e Kahlan si ritrovano davanti è un garg dalla coda lunga. Esso è definito dalla stessa protagonista “stupido”. È un essere molto grande, con un paio di ali larghe sulla schiena. Per cacciare le proprie prede, esso utilizza delle mosche vampiro. Le mosche si depositano sulla vittima del garg, che poi la divora.
Ragione in più per ringraziare Kahlan quando Richard, erroneamente, sta per uccidere la mosca che gli si avventa sul collo. Se non fosse stato per lei, il ciclo narrativo si sarebbe concluso già alla prima pagina!
Tornando a noi, è un bene che non si siano imbattuti in un garg dalla coda corta, essendo una creatura più piccola e astuta, che conta le proprie mosche con attenzione per percepire su chi andranno a posarsi e sbranare il malcapitato.

Un altro essere che incontriamo già all’inizio di questa avventura è una creatura che molti amanti del fantasy (e non) già conoscono: il drago!
Si pensava che fossero solo protagonisti di leggende poco verosimili, invece sono reali e di vario tipo. Vengono citati, ad esempio, i draghi grigi, quelli verdi e i rossi.
I draghi grigi sono i più piccoli e manifestano una grande timidezza (e mi ricordano un po’ Sdentato di “Dragon Trainer”!). Coloro che ne possiedono uno, lo impiegano solo nella caccia.
Invece, i draghi verdi sono un po’ più grandi, e non sono esattamente “amichevoli”. Hanno un caratteraccio e, inoltre, non sono granché intelligenti.
I draghi rossi, infine, sono molto più pericolosi. La loro dimensione non è l’unica caratteristica spaventosa. Essi sono incredibilmente furbi e, se sono arrabbiati o affamati, possono addirittura divorare delle persone!

I Mriswith, invece, possiamo vederli un po’ come camaleonti grandi quanto una persona. Sono incroci tra un rettile e un umano, come si può notare dalla statura e dalle caratteristiche facciali e corporee. Essi possono assumere il colore dell’ambiente che li circonda, mimetizzandosi con esso. Ciò, favorisce la sua caccia, ed è proprio per questo che è quasi impossibile ucciderlo. Specialmente di notte!

Voglio concludere con delle creature che ho amato alla follia e, sono sicura, lo farete anche voi: i Ciuffi Notturni!
I Ciuffi Notturni mi ricordano un po’ i fuochi fatui di “Ribelle – The Brave” della Disney.
Sono spiriti che emanano una luce intensa e bluastra che, citando il libro, “si riunivano al tramonto per danzare sopra i prati e i fiori come falene gioiose”. Uno di essi si rivelerà fondamentale e guiderà Kahlan durante il suo viaggio. Possono essere portati con sé anche appesi al proprio collo e sono creature amichevoli.

Più andrete avanti con la serie de “La Spada della Verità”, più incontrerete creature sempre nuove, che potranno essere così belle da farvi desiderare di possederne una, oppure così terrificanti da non farvi dormire la notte!

Ciao a voi, lettrici e lettori!
La settimana scorsa vi ho parlato de “La Prima Regola del Mago” di Terry Goodkind, primo libro un po’ datato della serie “La Spada della Verità” che la Mondadori ha pensato bene di ripubblicare in un’edizione veramente mozzafiato!
È una storia che, con il passare degli anni, ha tenuto sulle spine migliaia di lettori e suscita emozioni che rimangono impresse.
Oggi sono qui per parlarvi del secondo volume di questa serie, intitolato “La Pietra delle Lacrime”.

“La cosa fondamentale è che tu accetti te stesso. Se non lo farai danneggerai la parte più importante di te stesso: la tua capacità di libera scelta. Se tu agissi senza conoscenza, rischieresti di cadere nel caos.”

Dopo il finale spettacolare presente ne “La Prima Regola del Mago”, è quasi impossibile non gettarsi subito tra le pagine de “La Pietra delle Lacrime”.

Avverto che ci sarà qualche spoiler del primo libro nella trama, quindi potreste voler passare direttamente alla lettura del mio parere!

Dopo la vittoria, l’avventura di Richard e Kahlan continua, ma saranno separati.
Il Velo tra il loro mondo e il mondo sotterraneo è stato lacerato, e ciò non promette nulla se non sofferenza e morti.
Dopo aver ricevuto il marchio del Guardiano del Mondo sotterraneo, Richard incontrerà le Sorelle della Luce e verrà portato al Palazzo dei Profeti della città di Tanimura. Lì gli verranno impartiti degli insegnamenti e dovrà imparare a controllare la magia. Ma le Sorelle della Luce non sono le uniche ad avere dei piani ben precisi per il nostro protagonista, poiché dovranno fare i conti con le Sorelle dell’Oscurità.
Nel mentre Kahlan, di ritorno a Aydindril, sosta a Ebinissia, per poi scoprire che quest’ultima, capitale della Galea, è stata vittima di un grande massacro. Viene così a conoscenza dell’Ordine Imperiale, uomini senza regno che combattono e uccidono con l’obiettivo di guadagnare potere e conquistare il mondo.

Come potete capire, i nostri eroi avranno molto di cui occuparsi. Ed emotivamente parlando, una volta giunti alla fine di questo libro, avrete anche voi molto a cui pensare. Quindi, afferrate il coraggio a due mani e continuate l’avventura da dove si era interrotta!

“Tutti hanno un effetto sugli altri. Alcune persone ispirano altri a fare delle grandi cose, altre le spingono a commettere dei crimini. Quelle che hanno il dono hanno ancor più influenza su quelli che gli stanno intorno.”

Come sempre, non vi spoilererò molto (o almeno, ci provo)!
Nella recensione de “La Prima Regola del Mago”, ho elogiato molto il world building proveniente dalla mente fantasiosa e geniale di Goodkind. Per “La Pietra delle Lacrime”, il mio parere rimane invariato.
Ci addentriamo in nuove città e ambientazioni descritte in modo accurato. Ogni volta che si parla di un determinato luogo, mi sembra sempre di attraversarlo insieme ai personaggi protagonisti delle scene. Alcuni sono più spaventosi di altri, eppure la curiosità permane. Sarei pronta ad affrontare ogni pericolo e creatura pur di visitarli. Ma, come sempre, vivrò queste odissee solo nella mia mente (il che non è per niente un peccato!).
Incontriamo sempre più personaggi, e ciò porta a galla una problematica personale, che sorge sempre ogni qual volta leggo un fantasy così ben costruito come “La Spada della Verità”. Quando vengono introdotti troppe figure nuove, o anche solo accennate, tendo ad andare in confusione. Forse perché ho una propensione naturale ad empatizzare con ogni singolo personaggio presente nei libri e, di conseguenza, vedere un personaggio da cui mi sarei aspettata qualche azione più significativa messo in secondo piano, mi destabilizza. Con questo non sto rivolgendo una critica, è semplicemente una sensazione che provo io.

Parlando di personaggi, ancora una volta mi soffermo sui protagonisti.
Ho visto una crescita notevole sia in Richard, il cui mondo è stato completamente stravolto, che in Kahlan, che ha la sua grande carrellata di ostacoli e sfide da affrontare. La nota stonata che durante la lettura dell’intero volume de “La Spada della Verità” mi ha fatto storcere un po’ il naso, è stato il romance. Probabilmente la mia è una unpopular opinion in piena regola, ma mi preme dire che non ho apprezzato la relazione nata tra i due. Come ho accennato nella recensione del primo volume, la loro è un’amicizia nata in modo rapido. Non appena si sono salvati a vicenda (anzi, se vogliamo essere corretti, è stata Kahlan a salvare entrambi), è nato istantaneamente un legame affettivo, come se in realtà si conoscessero da anni. Se da un lato potrebbe far sospirare sognanti, dall’altro è fin troppo utopico e la relazione di tipo amoroso mi dà la stessa impressione.

“Sapevi, Richard, che è il peso di un fiocco di neve di troppo a causare una valanga? Senza quell’ultimo fiocco la catastrofe non avverrebbe. Quando usi la magia devi sapere qual è il fiocco di neve di troppo prima di aggiungerlo al tutto. I danni della valanga andrebbero ben al di là di quello che avevi previsto quando avevi aggiunto il peso di quel fiocco di neve in più.”

Mi sono accorta di aver parlato poco della prosa di Goodkind.
Il libro è stato molto scorrevole, nonostante il carico elevato di informazioni e di azione. Più volte, però, ho notato una certa ripetitività nei dialoghi. Hanno rallentato un po’ la lettura e, a tratti, reso le interazioni più noiose. Come a dire “Sì, l’hai già detto. Andiamo avanti?”
Capisco che possa essere un escamotage per far sì che il lettore tenga a mente i dettagli di una determinata situazione ma, a lungo andare, credo che sia inutile soffermarsi sempre sulle stesse cose, poiché ciò blocca il ritmo narrativo.
Credo sia evidente che la mia preferenza ricada su “La Prima Regola del Mago”, ma ciò non vuol dire che non ho apprezzato “La Pietra delle Lacrime”. Certamente ha i suoi difetti, ma le avventure vissute nel secondo volume, a mio parere, sono di sicuro molto più entusiasmanti.


Voto libro - 4




Genere: Fantasy

Autrice: Terry Goodkind

19 Gennaio 2021

Nel 1994 La prima regola del mago ha fatto conoscere ai lettori di tutto il mondo i personaggi di Richard Cypher, giovane guida dei boschi destinata a brandire la leggendaria Spada della Verità, e Kahlan Amnell, ultima Madre Depositaria in un mondo minacciato dall'ombra di un tiranno sanguinario.

"La Spada della Verità" è una delle più imponenti saghe fantasy mai scritte: un ciclo composto da 15 romanzi principali e svariati spin-off che hanno richiesto decenni di lavoro, sono stati tradotti in 20 lingue e hanno venduto oltre 26 milioni di copie.

I figli del D'Hara riprende le fila del racconto là dove si è concluso nel 2016 con il romanzo Cuore guerriero. Nelle cinque storie raccolte in questo volume, Richard e Kahlan si troveranno a fronteggiare l'avidità insaziabile della Dea Dorata, il potere oscuro del giuramento della strega e una frattura nel mondo dei vivi che li condurrà pericolosamente vicini a quello dei morti. Tutto per riuscire nell'impresa più importante della loro vita: salvaguardare il loro retaggio attraverso i figli del D'Hara.
 

Ciao a tutti voi, lettrici e tettori!
Se non avete letto il mio pensiero nei riguardi di “La prima regola del mago” e “La pietra delle lacrime”, primi due libri della serie “La Spada della Verità”, vi consiglio di farlo prima e dare anche un’occhiata all’approfondimento sulle creature magiche.

Oggi vi parlerò de “I figli del D’Hara”, una raccolta di cinque storie che vedranno di nuovo come protagonisti Richard e Kahlan, pronti ad affrontare la Dea Dorata. Gli eventi descritti prendono piede subito dopo “Cuore guerriero”, l’opera conclusiva della serie dedicata ai due protagonisti.

“L’uomo luccicante illumina questo mondo con questa strana cosa: la magia.”

L’opera raccoglie cinque libri:
-L’Uomo Scarabocchiato
-Cose Terribili
-Landa Desolata
-Il Giuramento della Strega
-Nell’Oscurità

“Per quanto fosse esausta, lei riuscì a sfoderare il suo sorriso speciale. Per quanto fosse esausto, lui non poté fare a meno di sorriderle a sua volta, pur sapendo di non poter eguagliare in alcun modo il fulgore che emanava dal suo viso. Vedere quel sorriso, il suo viso meraviglioso e l’amore nei suoi occhi gli scaldò il cuore.”

Kahlan e Richard dovranno affrontare nuove insidie proprio quando la pace sembra essersi finalmente stabilita. Di sicuro, non avevano previsto la Dea Dorata e ben altri avversari potenti.
Quest’opera lascia il lettore con il fiato sospeso man mano che ci si avvicina alla fine. Ritroviamo molti personaggi che abbiamo già incontrato nel corso della serie, ma anche nuove figure davvero interessanti, e il dinamismo che caratterizza la vita e le avventure dei nostri eroi è sempre più avvincente.
Inutile elogiare come sempre il Mondo e il Sistema Magico di Goodkind, che non smette mai di deludermi con la sua originalità e creatività. Infatti, vengono inseriti nuovi elementi che accrescono l’entusiasmo di chi legge. Infatti, credo di aver apprezzato moltissimo di più quest’opera (specialmente Il Giuramento della Strega).

“Si trattava semplicemente di scegliere tra lo spostamento delle stelle e la fine della vita. Io ho scelto la vita.”

Lo stile di scrittura è semplice e rende la lettura molto scorrevole, quindi non lasciatevi spaventare dal numero di pagine, perché il ritmo narrativo è veloce e vi tiene così tanto sulle spine che è quasi impossibile staccarsi dalle pagine finché non è concluso.
Il finale mi ha lasciata un po’ perplessa, ma ho deciso di non far pesare troppo questa caratteristica, considerata la portata del libro e lo stile così accurato e ricco di dettagli sempre più particolari.
Non mi sarei aspettata niente di meno da Terry Goodkind!


Voto libro - 5
 









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