CYBERPUNK. Antologia assoluta
Genere: Fantasy
Autori: William Gibson, Bruce Sterling, Neal Stephenson
9 febbraio 2021
I romanzi e i racconti che hanno fondato l'immaginario cyberpunk
I testi fondamentali degli autori di culto:
William Gibson NEUROMANTE
Neal Stephenson SNOW CRASH
Bruce Sterling LA MATRICE SPEZZATA
La leggendaria antologia MIRRORSHADES
Salve, lettrici e lettori!
Sapete ormai che non mi piace rimanere ben fissa su un genere letterario preciso, ma mi piace affrontare viaggi nuovi, avventure diverse e visitare territori ancora inesplorati. Il Cyberpunk fa parte di questi. Non avevo mai letto un’opera di questa tipologia e non posso negare di essere rimasta piacevolmente colpita dal libro di cui vi parlerò oggi.
Sapete ormai che non mi piace rimanere ben fissa su un genere letterario preciso, ma mi piace affrontare viaggi nuovi, avventure diverse e visitare territori ancora inesplorati. Il Cyberpunk fa parte di questi. Non avevo mai letto un’opera di questa tipologia e non posso negare di essere rimasta piacevolmente colpita dal libro di cui vi parlerò oggi.
Si tratta dell’Antologia assoluta “Cyberpunk”, edito da Mondadori.
“Cyberpunk: Antologia assoluta” raccoglie quelli che sono dei cult letterari del genere:
1. “Neuromante”, scritto da William Gibson. Ci troviamo in un mondo governato dall’elettronica e mafie della finanza. Vede come protagonista Case che, dopo essersi messo contro gli uomini sbagliati, è costretto a rinunciare al cyberspazio e a essere intrappolato nel ricostruire le sue sinapsi.
2. “Snow Crash” scritto da Neal Stephenson, ambientato in un’America dove il capitalismo è fuori controllo. Qui, vi è un mondo governato da fattorini che consegnano pizze e Hiro, il protagonista di questo romanzo, è tra questi. Lavora per la CosaNostra Pizza per conto di Zio Enzo. Quando entrerà in contatto con Juanita, la sua ex, viene a conoscenza dello “Snow Crash”, che è visto come una droga, ma in realtà è molto più di questo. È un virus sumerico che nel Metaverso è in grado di intaccare le menti degli hacker.
3. “La Matrice Spezzata”, scritto da Bruce Sterling, narra di un mondo diviso tra Plasmatori (favorevoli alla biologia e all’umanità biologica) e Meccanisti (favorevoli al dominio della macchina). “Matrice Spezzata” è il nome che viene dato alla civiltà multiforme, dove il progresso scientifico è in continua evoluzione. Il protagonista di quest’avventura mozzafiato è Abelard Lindsay.
4. “Mirrorshades”, curata da Bruce Sterling, è un’antologia che raccoglie vari racconti rappresentativi del filone cyberpunk. In essa troviamo:
“Il continuum di Gernsback” (William Gibson), “Occhi di serpente” (Tom Maddox), “Il rock non muore mai” (Pat Cadigan), “Le imprese di Houdini” (Rudy Rucker), “400 Mocciosi” (Marc Laidlaw), “Solstizio” (James Patrick Kelly), “Petra” (Greg Bear), “Fin quando voci umane non ci sveglieranno” (Lewis Shiner), “Freezone” (John Shirley), “Stone è vivo” (Paul Di Filippo), “Stella rossa, orbita d’inverno” (Bruce Sterling, William Gibson), “Mozart con gli occhiali a specchio” (Bruce Sterling, Lewis Shiner).
Lasciatemi dire che sono veramente colpita non solo dalla bellezza di tutte queste opere, ma anche dalla loro complessità. Ti fanno venire voglia di approfondire di più il genere e mettono in moto l’immaginazione usando temi e caratteristiche tipiche del mondo reale e creando mondi distopici e rivoluzionari da basi concrete.
Ho amato ogni singola opera. “Neuromante” è stato molto complesso da capire all’inizio, probabilmente perché è stato il primo libro dell’antologia e, di conseguenza, il primo in assoluto del filone cyberpunk che abbia mai letto. Man mano che andavo avanti, ho iniziato ad abituarmi all’ottica di questo genere così interessante e ricco di dinamismo. L’opera che mi ha colpito più di tutte per l’originalità elevatissima è stata “Snow Crash” di Stephenson. “La Matrice Spezzata” tratta di temi di grande attualità e che spingono alla riflessione. I racconti di “Mirrorshades” sono tutti estremamente vividi e rimangono nella mente per tantissimo tempo. I miei preferiti sono stati “Il rock non muore mai” (eccezionale), “Petra” e “Mozart con gli occhiali a specchio”.
Sia la prefazione di Sterling che la postfazione di Guglieri mi hanno aiutata a comprendere di più il genere e la portata di queste opere, all’apparenza frutto di fantasia, ma in realtà più vicine a noi di quanto si possa immaginare.
Voto - 5
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