The Mirror

 
La serie è composta da: 

1. Broken Wish 
 
2. Shattered Midnight 
 
3. Fractured Path 
 
4. Splintered Magic 
 

 Genere: Fantasy

Autrice: Julie C. Dao 

La sedicenne Elva ha un segreto. Ha visioni e strani poteri che farà di tutto per nascondere. Conosce gli avvertimenti di ciò che capita alle streghe nel loro piccolo villaggio di Hanau. Ha sentito le cose orribili che le persone dicono della Strega del Bosco del Nord, e le cacce maligne che seguono...

Quando Elva è accidentalmente testimone di una visione devastante del futurom decide che deve fare tutto il possibile per impedire che si avveri. Attingendo per la prima volta ai suoi poteri, Elva scopre uno specchio magico, e il suo proprietario non è altri che la Strega del Bosco del Nord stessa. Mentre Elva impara di più sulla sua magia fiorente, e la distinzione tra eroe e cattivo inizia a confondersi, deve trovare un modo per correggere gli errori passati prima che sia troppo tardi.
 

Quattro libri, quattro autori, quattro generazioni, due famiglie, una maledizione.
 
Cari lettori, oggi sono qui per parlarvi di "Broken Wish", primo libro della quadrilogia "The Mirror" di Julie C. Dao, edito da Disney Hyperion, fresco d'uscita in America e ancora inedito in Italia.
Questa serie si presenta come una raccolta di quattro libri scritti da autori diversi, che tenteranno di raccontare la storia di una famiglia e di una maledizione in quattro epoche storiche differenti a partire dall'800 fino ai giorni nostri. Ed è stata questa iniziativa interessante che mi ha spinto a leggere il primo volume, essendo poi il fantasy e il romanzo storico alcuni tra i miei generi preferiti non potevo assolutamente farmelo mancare. Ma ora vediamo nel dettaglio di che cosa parla "Broken Wish". 

"Dove la magia dà, la magia anche toglie, e in modi che nessuno può prevedere..."

1849-1865, Hanau, Germania. Due giovani sposi giungono in un villaggio alla ricerca di una vita diversa da quella che il loro passato sembrava scrivere per loro. Qui Agnes fa subito amicizia con Mathilda, una donna misteriosa che vive ai margini del bosco perché ripudiata da tutti nel paese. Presto ella scoprirà che Mathilda non è una ragazza comune ma una vera e propria strega, con poteri magici e abilissima nelle pozioni. A lei chiederà di risolvere il problema di infertilità che impedisce a lei e suo marito di coronare il sogno di avere una famiglia, e un patto è subito stretto: in cambio del suo desiderio, Agnes dovrà rimanere amica di Mathilda e dovrà cenare da lei almeno una volta al mese. Ma la strega la avverte, la magia ha sempre un prezzo e nel caso in cui la donna non lo pagherà le conseguenze potrebbero essere davvero disastrose. Detto fatto, nasce una bambina, ma il marito impedisce ad Agnes di proseguire il suo rapporto con la strega per evitare ostracismo da parte dei compaesani e la moglie accetta, non dando peso alle parole di Mathilda. Ma quando la loro primogenita Elva dimostra di possedere abilità fuori dal comune e una serie di sventure minacciano di rovinare la loro vita per sempre, Agnes inizia a dubitare dell'inefficacia di quanto detto della strega...

"Già da quando ero bambina avrei voluto diventare una grande strega... ma sapevo anche che per poterlo fare avrei dovuto rinunciare al mondo."

"Broken Wish" è un buon libro e un ottimo "La" per la quadrilogia "The Mirror".
Una delle caratteristiche più elogiabili è senz'altro la sua imprevedibilità: all’inizio pensi che il protagonista sia uno, poi pensi sia un altro, poi più di uno e alla fine scopri che ti eri semplicemente sbagliato e che quello che sembra il "pretesto" è in realtà il motore. Così come per la catena degli eventi e i personaggi, proprio quando credi che andrà in un certo modo e che quel personaggio compirà quella scelta, puntualmente ti ritrovi a sbagliare.
Dopo aver letto tanti libri è piacevole trovare ancora qualcosa che riesca ancora a sorprenderti. Brava Julie C. Dao!
I personaggi sono decisamente "vivi": dinamici, imparano insieme a te nel corso della storia, crescono, si rivelano, ti fanno dubitare di loro, anche Elva e Mathilda. Soprattutto di quest'ultima mi piace molto come si conclude il suo percorso nella storia perché è inaspettato e c'è tanto da imparare.
Il setting del libro è ben costruito, i boschi e i villaggi dell'epoca corrispondono perfettamente all'idea che nel corso di varie letture e studi mi sono fatto di quei luoghi in quel tempo e ho trovato davvero gradevoli tutti i riferimenti ai fratelli Grimm e alle fiabe, espliciti in alcuni punti quanto impliciti in altri. 

È una lettura che consiglio se volete leggere una storia di altri tempi, imprevedibile, che ricordi le fiabe popolari dei fratelli Grimm, ma che sconsiglio se non avete intenzione di leggere i successivi perché giunti alla fine, anche se la storia sembra conclusa, avrete l'esigenza di saperne di più. Spero solo che il resto della saga regga il confronto.
Alla prossima recensione!

Voto libro - 4.5 


 
 

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