Il segreto di Dior

 

 Genere: Romanzo Rosa 

Autrice: Natasha Lester

3 Settembre 

Inghilterra, 1939. Skye Penrose, un’abilissima pilota, decide di contribuire allo sforzo bellico che il suo Paese sta sostenendo. Durante la guerra incontra la sorella Liberty, da cui si era allontanata tempo prima, e Nicholas Crawford, l’amore della sua infanzia, adesso legato a una misteriosa donna francese di nome Margaux Jourdan.
Parigi, 1947. Lo stilista Christian Dior mostra la sua prima stravagante collezione a un mondo prostrato dal dolore della guerra. Contemporaneamente, svela anche il suo primo profumo: si chiama Miss Dior, in onore della sorella, che fu membro della Resistenza francese.
Giorni nostri. La restauratrice di abiti di alta moda Kat Jourdan scopre un armadio segreto pieno di vestiti firmati Dior, dal valore inestimabile, nel cottage abbandonato di sua nonna. Mentre indaga per scoprirne l’origine, Kat comincia a dubitare di tutto ciò che ha sempre saputo della sua famiglia. Perché un terribile tradimento del passato potrebbe avere ripercussioni inimmaginabili sul presente…
Un armadio di vestiti firmati, un segreto mantenuto per sessantacinque anni, tre donne unite per sempre…
 

Ciao lettori,
i privilegi di far parte di un blog di lettura e recensioni sono davvero tanti, ma uno dei miei preferiti è quello di poter allargare i propri confini letterari e leggere opere che per convenzienza, pigrizia o pregiudizio sarei stata portata a non leggere o a non scegliere nello scaffale di una libreria.
È il caso di “Il segreto di Dior” scritto da Natasha Lester e edito da Newton Compton editori, che ringrazio per la copia recensione. La Lester ha creato un’opera molto complessa, intrecciando il romanzo storico a quello romantico e a tratti alla spy story.

Generalmente non leggo libri sulle donne, perché trovo assurdo che il valore delle donne si debba testimoniare e non si dia per scontato o sia universalmente riconosciuto (opinione non condivisibile e del tutto personale, me ne rendo conto). Non leggo libri sulla guerra, soprattutto la II Guerra Mondiale, perché rimango tutte le volte troppo scossa dagli orrori che l'umanità è stata in grado di perpetrare in quel periodo maledetto della storia umana. Eppure questo è un libro sulle donne e sulla guerra ed è bellissimo e commovente, e Natasha Lester è meravigliosa perché ha un tratto delicato e sensibile che ha reso ancora più bello seguire le vite dei suoi protagonisti.
Il romanzo si apre con la sfilata di Debutto di Dior a Parigi nel 1947, sfilata che segna il rilancio della moda parigina nell'immediato dopoguerra.
Margaux Jourdan sfila magnificamente avvolta dagli opulenti abiti che Christian Dior presenta alla città e che passeranno alla storia con il titolo di New Look, in smacco alla miseria, alla povertà e alle ristrettezze che la guerra ha imposto a tutti.

"New Look, un aspetto nuovo, per un mondo nuovo. Un mondo in cui la morte e la perdita e i cuori spezzati diventeranno da quel momento in avanti emozioni mute e non una dolorosa ferita esposta sulla pelle della gente."

Il romanzo è narrato su due fronti: il fronte della guerra attraverso gli occhi e la vita di Skye Penrose, a partire dalla sua infanzia e fino alla fine della guerra, e il fronte moderno attraverso gli occhi di Kat Jourdan. Se e perché le due donne sono o meno legate si potrà comprendere a fondo solo alla fine della storia.
Poiché, come accennavo, l'intreccio è molto complesso e fortemente legato ai personaggi narrati, farei molta confusione a separare trama da personaggi, quindi vi racconterò di cosa parla il libro mentre descrivo i suoi protagonisti.
Skye Penrose ha dieci anni quando incontra per la prima volta Nicholas Crawford, che ne ha undici. Nicholas ha perso il padre all'improvviso e insieme alla madre depressa e alla zia arcigna si trasferisce da New York a Porthleven, in Cornovaglia. Nonostante il suo bellissimo carattere, Nicholas avrebbe forse avuto una vita molto diversa se non fosse stato per Skye, la bambina incontrata quasi per caso un pomeriggio mentre faceva le capriole per strada e di cui la prima cosa che vede sono le mutande:

"Ti si vedono le mutande". "Ora vedo io le tue". "Pensavo fosse giusto, se mai diventeremo amici, che nessuno dei due sappia di più rispetto all'altro, - disse Skype - quindi ho dovuto vedere anche io le tue".

Skye e Nicholas si salvano reciprocamente, perché mentre lui è orfano (praticamente di entrambi i genitori), lei e sua sorella Liberty sono figlie illegittime. Vivienne, la madre, per vivere fa la cartomante in un cottage su una scogliera lontano dal mondo. Immaginate nel 1928 questo cosa possa significare per due bambine; Nicholas sarà il loro salvagente in un mare di ostilità. Skye è uno spirito libero, ama passare le sue giornate all'aperto a catturare i granchi, nuotare anche d'inverno e esplorare le scogliere che circondano il cottage, ma soprattutto ama volare sull'aereo della madre. In questo mondo introduce Nicholas che, da sperduto, si ritrova in un posto incantanto ai confini del mondo con una fatina che gli fa da guida.
Trascorrono uniti e inseparabili cinque meravigliosi anni, durante i quali Nicholas imparerà a nuotare e volare e ad essere uomo. Alle soglie dei quindici anni, la zia di Nicholas decide che per il ragazzo è giunto il momento di tornare a casa e iniziare quell'educazione che gli farà prendere il posto del padre e le redini degli affari di famiglia. Non si vedranno più. Per entrambi la separazione sarà straziante, ma la lontananza e gli adulti spezzeranno i fili che li legano.

Leggere le pagine dell'infanzia dei tre bambini è stato bellissimo, la Lester ha il dono di narrare gli eventi con questo calore e quasi un profumo che si diffondono intorno alle parole e ti fa vivere le emozioni narrate senza filtro, il lettore non può che rimanerne avvolto e inebriato.

Liberty è la sorella minore di Skye, possiamo dire che dove Skye è luce, Liberty è ombra. È sempre arrabbiata, sempre petulante, molto sensibile all'affetto della madre e della sorella, che però vorrebbe trattenere fino a soffocare. Le due sorelle, così diverse ma molto unite, avranno per tutto il libro un rapporto davvero difficile e contrastato perché Liberty dimostra il suo affetto con gesti che creano solo dolore e senso di colpa: i granchi nei costumi da bambine, gli squarci nelle ruote delle biciclette da ragazze, le attenzioni degli uomini rubate da adulte, e lo stesso fa con tutti coloro che la circondano. Il personaggio di Liberty non l'ho capito fino in fondo, è il tipico carattere che vuoi odiare ma non puoi, perché, nonostante tutti i suoi difetti, è visto sempre attraverso gli occhi di chi le vuole bene e la giustifica.

Quasi in corrispondenza dell'allontanamento di Nicholas, Vivienne decide di mandare le due ormai ragazzine dalla cognata a Parigi, per permettere loro di crescere in un'ambiente più cosmopolita rispetto alla remota Cornovaglia, ma principalmente per andare incontro al proprio sogno: attraversare il mondo in aereo, fino in Australia.
Mi ha lasciata molto perplessa leggere della figura di questa madre così eccentrica, così fuori dalle righe, che di punto in bianco abbandona le figlie adolescenti nelle mani di una cognata praticamente sconosciuta alle ragazzine, per intraprendere un'impresa quasi suicida da cui potrebbe non tornare, ma la Lester non lascia niente al caso e lascia in sospeso il lettore fino alla fine, quando il nodo viene al suo pettine e il comportamento egoistico di Vivienne diventa quasi una decisione logica e inevitabile.

A Parigi le due sorelle si scambiano di ruolo, Liberty fiorisce e vive la città e la società parigina al massimo delle sue potenzialità, Skye, gravata dalla solitudine del silenzio di Nicholas e dell'assenza della madre, vive come l'ombra di sé stessa. Vuole tornare in Cornovaglia.
Andrà via quando Liberty compirà la maggiore età, e questo la sorella non glielo perdonerà mai, tant'è che non si vedranno più per molti anni.

Siamo alle porte degli anni della guerra. A un certo punto l'Inghilterra dirama un decreto per cui i voli civili sono banditi e Skye si ritrova privata dell'unica cosa che la rende felice: volare. Caparbia e testarda decide di provarle tutte per entrare a far parte della RAF (Royal Air Force), ma potete immaginare cosa fosse l'areonautica militare inglese in quel periodo. Vogliamo veramente parlare del maschilismo e dello snobismo di un popolo che ancora oggi ospita i club che ammettono l'ingresso ai soli uomini? Ecco, non ne parliamo.
Ma per Skye si apre uno spiraglio, le donne che pilotano in Inghilterra si contano sulle punte delle dita e il Paese è così a corto di piloti che decide di permettere a un ristrettissimo (all'inizio) nucleo di donne di entrare a far parte dell'ATA (Air Transport Auxiliary) prima e della WASP (Women Airforce Service Pilots) dopo. Parliamo quindi di donne che hanno scritto la storia, le prime pilote donne nei corpi militari inglesi.

Comincia quindi la seconda fase della vita di Skye, tra soprusi e affronti a terra e voli al limite dell'impossibile in aria, fino al giorno in cui rivede Nicholas. Un Nicholas chiuso e sfuggente, fidanzato con un'altra donna, un Nicholas che fa a cazzotti con la figura del bambino della sua infanzia e che lei ha amato e continua ad amare. Ritorna anche la sorella, con le sue meschinità e le sue piccolezze, ma Skye è comunque felice perché, nonostante la guerra e le precarietà, è circondata da persone che ama e che le vogliono bene.
Nicholas è il personaggio maschile principale. Così come Skye, è un personaggio meravigliosamente costruito. Nonostante provenga da una famiglia newyorkese molto ricca non ha le caratteristiche negative tipiche americane (snob, arrogante e mitomane), è un ragazzino leale e sincero e molto coraggioso, cose che lo accompagneranno per tutta la vita. Dopo la separazione, molto sofferta anche per lui, da Skye, inizia la sua carriera scolastica come preteso dalla zia, ma quasi subito si sgancia dal solco già segnato per lui e inizia a vivere la sua vita come meglio crede, fino a decidere di volare in Inghilterra per arruolarsi come pilota e dare il suo contributo contro la guerra, e dove entra a far parte di un corpo militare segreto. È in questo momento che incontra Skye, ma non può offrirle quello che veramente vorrebbe.

In questo momento si intrecciano i destini di quelli che sono i protagonisti del libro: Skye e Nicholas, Margaux Jourdan, Liberty e quello che conosceremo solo per il suo cognome, O'Farrel. Il libro racconta le loro storie e le loro missioni fino alla terza parte del libro, quella in cui si trovano tutti in missione in territorio francese fino alla fine della guerra e in qualche modo fino alla loro fine.
Come dicevo nell'introduzione, il libro è narrato su due fronti e quello moderno è quello di Kat Jourdan. Kat è la nipote di quella Margaux Jourdan, l’indossatrice conosciuta all’inizio. È sopravvissuta agli orrori della guerra e oggi vive in una remota villetta in Australia, dove vivono anche Kat e le sue figlie. Kat è divorziata, si barcamena tra le bambine e il suo lavoro di restauratrice di abiti d'epoca ed è per lavoro che si trova in Inghilterra quando la nonna le chiede di andare a controllare un cottage di sua proprietà in Cornovaglia. Arrivata al cottage, Kat fa una scoperta sensazionale, negli armadi sono custoditi circa una sessantina di abiti di alta moda firmati Dior. Kat è scioccata, quegli abiti sono tutti intonsi, mai indossati, un patrimonio di valore inestimabile. Cosa ci fanno abbandonati in uno sperduto cottage in Cornovaglia? Come fa sua nonna ad avere quegli abiti?
Ma le sorprese non finiscono qui. Tornata in Australia scopre che nella collezione di abiti Dior donati al museo da una filantropa c'è il gemello di uno degli abiti della collezione di sua nonna. Il mistero si infittisce quando è raggiunta al telefono da uno scrittore inglese, Elliot Beaufort, che è sulle tracce di Margaux Jourdan perché ha bisogno della sua testimonianza della guerra per scrivere il suo prossimo libro.
 
Kat torna in Inghilterra per lavoro e incontra Elliot decisa a smentire le sue convinzioni circa sua nonna, ma Elliot le svela particolari che la convincono sempre di più che sua nonna potrebbe non essere quello che lei ha sempre creduto e inizia ad indagare insieme allo scrittore per capire quanto di vero c'è nelle sue parole e supposizioni. Lo scrittore, in più, la conquista e affascina anche sul piano emotivo e sentimentale. Il matrimonio e la sua triste fine, gli impegni di lavoro e le sue bambine hanno finito per spegnere Kat, che ha messo in cantina la sua femminilità a favore di pragmatismo e praticità, ma Elliot le ricorda che lei è prima di tutto una donna, colta, brillante e affascinante che ancora può sortire malìa negli uomini. La scoperta del passato di Margaux aiuterà Kat a ritrovare sé stessa e a ricordarle che la vita e l'amore possono ancora essere protagonisti in lei.
Anche quello di Elliot è un bel personaggio, gentile, carismatico, aperto e anche lui coinvolto a un livello molto personale nella ricerca di Margaux.
 
Il romanzo si chiude con un finale a sorpresa i cui sospetti non riusciamo a svelare se non davvero arrivati al termine, e anche qui devo sottolineare il talento di narratrice della Lester che in nessun momento del libro ci fa arrivare alle vere conclusioni.

Grazie a questo libro ho scoperto moltissime cose nuove e sconvolgenti sulla guerra, sulle donne e il ruolo fondamentale che hanno avuto (insieme a tanti altri e tante altre che non ci è dato conoscere) per sconfiggerla. Il libro è bellissimo perché concentrato sulle vite di questi personaggi meravigliosi, vite intense, vite vissute come un fumatore fumerebbe la sua ultima sigaretta, con tiri forti, brucianti e fino al filtro. L'autrice dipinge i suoi personaggi come Caravaggio i suoi dipinti, nitidi, veri. Li ami e li odi come fossero reali. Sono stata emotivamente coinvolta nelle vite di queste persone dall'inizio alla fine e, altra cosa sorprendente, nonostante il mio coinvolgimento, non sono stata sopraffatta dalla voglia di finirlo, non l'ho bruciato in poche ore, ma ho assaporato ciò che il libro mi trasmetteva parola dopo parola, evento dopo evento, pian piano. Ed è stato il ritmo che mi ha imposto l'autrice, non mi era mai successo.

Prima, riferendomi ai personaggi, li ho appellati come “persone” e non è stato un caso; sono convinta che Skye, O'Farrel, Liberty, Margaux e tutte le persone coinvolte nella guerra narrate in questo libro non siano personaggi inventati dalla penna della Lester, ma realmente esistiti, che abbiano davvero attraversato questa terra in quel periodo orribile e abbiano davverto contribuito a sconfiggerlo con il loro valore e coraggio.

 
Voto libro - 5
 

 


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