Captive in the Underworld
Buon anno, lettrici e lettori!
Non riesco ancora a credere che siamo nel 2021. Non ho neanche ancora pensato alla TBR list!
Ma posso dirvi che ho iniziato quest’anno col botto. Vorrei parlarvi di un libro in inglese che ho avuto l’opportunità di leggere in anteprima grazie a Booksprout. Su di esso ci sono vari pareri contrastanti che, insieme alla trama, mi hanno spinta a leggerlo tutto d’un fiato.
Si tratta di “Captive in the Underworld” di Lianyu Tian.
“Non capisci quanto tu sia preziosa? Quanto fragile? Potremmo anche essere immortali, ma possiamo soffrire ugualmente.”
Forse avrete già sentito parlare di “Captive in the Underworld”, una delle uscite più attese di questo 2021. Ebbene, per chi non lo sapesse, è una rivisitazione del mito di Ade e Persefone. Ha suscitato scalpore specialmente perché qui Ade è genderbent, ossia il suo personaggio è di sesso femminile, al contrario della versione originale. È la temuta Regina dell’Oltretomba, che trascinerà Persefone, dea della primavera, nel suo regno in un momento di debolezza della fanciulla e contro la sua volontà.
Troverete ovviamente l’immancabile Demetra, madre di Persefone che, a un certo punto della storia, la rinnegherà. Ed è a quel punto che inizia realmente questo racconto, che si allontana molto dall’originale per genere e tematiche, poiché molto più ricca di eros e sofferenza.
“Ma la vita è piena di dolore, cara Persefone, e fingere che sia il contrario non aiuterà.”
Devo dire che su questo libro ho opinioni contrastanti.
Da un lato, ho adorato il gender bend poiché vedere Ade in chiave femminile è stata una bella sorpresa. È una svolta davvero originale e io, personalmente, non ci avrei mai pensato. Per fortuna è stato molto scorrevole e non tanto pesante, fatta eccezione per qualche scena. Inoltre ho apprezzato tantissimo le descrizioni delle ambientazioni.
Però, d’altro canto, ci sono stati molti momenti in cui mi sono sentita davvero a disagio. Non mi riferisco alle scene esplicite in sé poiché, essendo un romance, sono immancabili. Piuttosto, è stata la crudezza dei gesti di Ade, la cui relazione con Persefone è stata fin troppo tossica per i miei gusti, picchiandola e punendola in più punti della storia. Si sa che nella mitologia Zeus è il primo ad agire senza il consenso delle sue innumerevoli mogli, ma ogni volta che Ade ha fatto lo stesso con Persefone è stato come se fossi io stessa a ricevere gli schiaffi. E, come in ogni relazione tossica, la dea della primavera è giunta a un punto in cui non riusciva più a staccarsi dalla regina dell’Oltretomba. Ade ha più volte dato una spiegazione ai propri atteggiamenti, giustificandosi con il fatto che la legge nel regno delle tenebre era uguale per tutti, e neanche sua moglie era esonerata dalle punizioni per le sue azioni “deplorevoli”.
Ho odiato tantissimo il personaggio di Demetra, e la devozione di Persefone nei suoi confronti, nonostante ella fosse continuamente maltrattata da sua madre. Ciò dimostra che la nostra protagonista ha una personalità molto debole e da sempre è stata alla mercé di ogni persona della sua vita. Ciò non varia con Ade.
“Il peccato di un uomo è il piacere di un altro.”
Io penso che ciò che provo nei confronti di questi personaggi sia influenzato dal fatto che l’autrice stessa abbia voluto farci riflettere sui loro atteggiamenti, attenendosi agli istinti e alle azioni delle divinità nei miti originali, come si può intendere anche dal trigger warning nella trama. Ciò che accade nei libri potrebbe anche essere di finzione, ma è innegabile che ti stravolgano.
È una storia che, al di là dell’erotismo e le dinamiche avvincenti, può essere davvero dura da sostenere, e ovviamente non può essere apprezzata da tutti.
Ma, considerando i miti greci e loro tematiche che riecheggiano in questa rivisitazione, direi che l’autrice ha fatto un buon lavoro nel narrare situazioni di un certo calibro, senza però ricadere nella bassezza di un kink che non dovrebbe essere considerato tale.
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