Genus Magica

  

Genere: Fantasy

Autrice: Raine Reiter

Quando la Professoressa Elena Lukas torna nella sua accogliente città di origine a Nord-Ovest nel Pacifico con un cuore spezzato, viene catapultata di nuovo in un destino da cui ha cercato di fuggire. Come sua madre e sua nonna prima di lei, Elena deve dedicare la sua vita all’antica e potente dea lituana. Anche se è preparata a vivere come sacerdotessa nascosta in una cittadina turistica, scopre che una serie di “attacchi animali” stanno terrorizzando la sua foresta. 

Con l’aiuto di un affascinante detective del Washington Department of Fish and Wildlife, Elena usa la sua conoscenza delle specie invasive e a rischio per scoprire che questi non sono attacchi animali normali. Il bosco è maledetto da un’oscura, mistica creatura determinata a devastare l’area nel tentativo di calmare la sua fame insaziabile. Quando sua sorella minore scompare, Elena realizza che la bestia può essere eliminata solo se ha il coraggio di affrontarla di persona, abbracciare la sua identità come sacerdotessa e mostrare i suoi poteri all’uomo per cui sta iniziando a provare dei sentimenti.

Salve lettrici e lettori!
Vi parlo di un romanzo letto grazie a NetGalley, “Takakush” di Reine Reiter, che mi ha catturato per la cover (ovviamente), con un grande orso sullo sfondo che mi ricordava la trilogia di “L’orso e l’usignolo” di Katherine Arden, e per i riferimenti alla cultura lituana. Non credo di averlo mai detto nelle mie recensioni, ma nel 2018 sono andata in Erasmus in Lituania e non mi hanno mai raccontato delle vecchie divinità, quindi ho deciso di dare una possibilità a questo primo volume della serie Genus Magica, anche perché non era troppo lungo.

Protagoniste di questa storia sono le donne della famiglia Lukas, la nonna Regana, la madre Mina, la figlia maggiore Elena e la minore Gabby.
Vivono in America, ma hanno radici balcaniche, lituane per la precisione, e sono una famiglia, come dice Mina, “colorata”.
Tutte e quattro, infatti, sono i vessilli di antiche divinità lituane, pregano per loro e in cambio ricevono i loro poteri, ma usarli ha un prezzo: risucchiano la loro forza. La nonna rappresenta Laima, la dea del fato, infatti può visualizzare i fili del destino e modificarli leggermente; Mina serve Žemyna, la dea della terra e della fertilità, riesce a seguire lo spirito di una persona in fin di vita e riportarlo a casa; Elena è legata a Medeina, dea dei boschi, è un’etnobiologa e in qualche modo rende omaggio alla dea con il suo lavoro; Gabby è adolescente e ancora non ha sentito la sua dea, ma il suo nome, Gabija, è anche quello della dea del fuoco.

La storia inizia con Elena, che torna a casa per riprendersi dalla rottura con il fidanzato; pensava di doversi allontanare per stare bene, ma in realtà tornare a Swan House è liberatorio, è di nuovo vicino alla sua dea.
Nei boschi della città, però, uomini e donne stanno morendo terribilmente per gli attacchi di un animale feroce su cui sta indagando il sergente Boone Anderson del Washington Department of Fish and Wildlife, che richiede l’aiuto di Elena su dei risultati di DNA molto particolari.
Così Elena e Boone si conoscono e tra loro si tende subito una corda che nessuno dei due sa identificare.
Mina sta tentando di salvare Swan House, un bed & breakfast, invitando un famoso critico che potrebbe risollevare o distruggere la sua reputazione. Gabby, invece, tra la scuola, gli sguardi cattivi dei compagni e le incomprensioni con la madre, non si sente più tranquilla.
Nel frattempo, gli attacchi diventano più frequenti, nell’aria si sente qualcosa di crudele e terribile, e sembra che nei boschi non si aggiri un animale, ma qualcosa di un altro mondo e un altro tempo.

“Mi offro a te, Mediena, protettrice della foresta. Io sono il tuo tramite. Sii con me, sii in me."

Allora, inizio col dire che la storia è originale, anche perché riprende un tipo di mitologia che non avevo mai trovato prima in un fantasy, quella lituana. Generalmente, non è un paese tenuto molto in considerazione, quindi ritrovarlo in un fantasy mi ha incuriosito molto. Ho apprezzato anche che venissero usati termini o frasi in lituano, ma sarebbe stata molto utile una traduzione, perché dover interrompere la lettura per andare su Google Traduttore non è stato molto piacevole.
Interessante la magia delle protagoniste, che deriva dalle divinità che offrono i loro poteri a queste donne che si dedicano a loro, ma, secondo il mio parere, non è stata sviluppata bene.
Essendo una cultura poco conosciuta, sarebbe stato bello, e utile, ricevere qualche informazione sulle divinità o gli altri esseri magici che compaiono: come è nato questo legame?
Come si viene scelte dalle dee?
Chi sono queste divinità?

Viene tutto accennato mentre succedono le cose, ma non viene approfondito nulla, ed è un peccato. Le cose che vi ho raccontato all’inizio ho dovuto cercarle su internet.
Questo libro mi ha dato l’idea di uno di quei romanzi incentrati su una famiglia e le loro difficoltà, in questo caso con il B&B, infatti ci sono questi capitoli inconcludenti con il critico. Ma fondamentalmente al centro di tutto c’è la storia d’amore, che si sviluppa in cinque giorni contati.
Poi abbiamo un po’ di cliché buttati in mezzo: il personaggio maschile principale esponente delle forze dell’ordine, ex militare che ha deciso di vivere in una zona tranquilla; l’adolescente ribelle che scrive messaggi in un linguaggio al limite dell’estremo e il cui obiettivo di vita è trovare il fidanzato figo da sventolare sotto il naso dei ragazzini sfigati del liceo.
Credo che il problema principale del romanzo sia il fatto che sia breve e l’autrice non ha avuto la possibilità di sviluppare bene la storia; poteva essere molto più approfondita, sia per la parte magica che le relazioni.

In ogni caso, dei lati positivi ci sono: nonostante sia veloce, la storia è interessante e coinvolge il lettore, inoltre è scritta molto bene, con descrizioni dettagliate degli ambienti e diversi momenti di tensione.
L’idea della magia, ripeto, mi è piaciuta molto, così come l’utilizzo del folklore lituano, quasi sconosciuto ma ricco di potenziale.
Anche i personaggi si fanno piacere, in particolare Elena e Boone, l’instalove è stato più veloce di uno schiocco di dita, ma diamo la colpa a un legame molto antico tra i due.
Interessante la struttura del romanzo, diviso in giorni e in paragrafi, ognuno dal punto di vista di un personaggio, non per forza umano, accompagnato dal luogo in cui si trovava.

Vi dico la verità, me lo potevo risparmiare, ma per una lettura veloce, in attesa di un’altra uscita, può andare, inoltre mi ha fatto conoscere la mitologia balcanica e le sue dee, e lo elogio soprattutto per questo.
Baci.

Voto libro - 2.5









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