L'inganno delle buone azioni


Genere: Narrativa

Autrice: Kiley Reid

25 febbraio 2021

Alix è una donna e una madre di successo. Tutto, intorno a lei, è perfetto. Nel suo blog dispensa consigli su come realizzarsi ed essere felici, ma soprattutto esorta le persone a confidare nell'importanza delle buone azioni. Nell'importanza di aiutare chi è meno fortunato. Lei, che è una privilegiata, non crede nei privilegi e nei preconcetti. Per questo, affida la figlia a Emira, anche se per la sua cerchia di conoscenti il colore della pelle della giovane potrebbe rappresentare un problema. Ma un giorno, al supermercato, Emira viene accusata di aver rapito la bambina: non può certo essere la baby-sitter di una famiglia così per bene. Nessuno le crede, tutti si limitano a giudicarla in base all'apparenza. In risposta a quest'ingiustizia, Alix decide di accrescere il proprio impegno: tesse le lodi di Emira ogni volta che ne ha l'occasione, le offre un contratto a lungo termine e si scaglia contro tutti coloro che l'hanno ritenuta colpevole senza appello. Inizia una lotta contro i pregiudizi. Una lotta un po' troppo appariscente. Forse Alix ha qualcosa da nascondere. Forse teme che il velo di ipocrisia di cui per anni si è fatta schermo scivoli via e metta a nudo la verità. Perché le buone azioni non sempre sono spontanee. A volte dissimulano segreti e false intenzioni. A volte dietro il bene può celarsi il male.

Ciao Lettori,
ho letto il romanzo d’esordio di Kiley Reid “L’inganno delle buone azioni”, edito da Garzanti che ringrazio per la copia recensione. Il tema del romanzo è il razzismo e le forme in cui esso può manifestarsi.
Premetto che il libro è scritto e tradotto molto bene, lo stile è semplice e pulito, la narrazione scorre veloce, la scrittrice riesce a tenere viva la curiosità del lettore perché i personaggi sono imprevedibili e gli sviluppi inaspettati, il mio voto finale sarà quindi un voto alla storia in sé e non all’abilità dell’autrice, che ho apprezzato.
Il libro è scritto in terza persona, con stile quasi giornalistico. Ho avuto la sensazione che la scrittrice volesse dare al lettore un punto di vista staccato dall’intera storia e infatti è così che mi sono sentita io durante tutta la lettura, disconnessa, estranea sia ai fatti che ai personaggi.

Mrs Alix Chamberlain vive a New York con la sua famiglia e in quella città ha costruito la sua carriera: è specializzata nella redazione di recensioni per prodotti commerciali e lettere di presentazione per le persone che vogliono promuovere sé stesse ed è molto apprezzata e ricercata nell’ambiente newyorkese per queste sue abilità, in altre parole è un genio del marketing della comunicazione. Specifico che è una donna bianca, sposata con un uomo bianco di qualche anno più grande di lei.
Con la seconda gravidanza, Alix cede alle pressioni del marito e da New York si trasferiscono a Filadelfia, città più a misura d’uomo e maggiormente alla loro portata. È interessante il modo in cui la Reid ci faccia conoscere Alix attraverso le dinamiche della sua vita lavorativa che, però, ha un brutto arresto a Filadelfia, dove Alix un po’ si perde.
E qui interviene la nostra seconda protagonista, Emira Tucker, venticinquenne di colore che viene assunta dalla famiglia Chamberlain come baby-sitter part-time della loro figlia maggiore, Briar.
Emira è una ragazza che Reid descrive in modo non molto chiaro, a differenza di Alix, i cui pensieri sono palesati e messi in evidenza nel racconto; di Emira sappiamo solo che è laureata ma senza obiettivi, non sa cosa fare della sua vita lavorativa e questo la blocca anche a livello personale.
È un personaggio ermetico e ciò che esprime non ce la fa conoscere né tantomeno ci fa simpatizzare con lei.
Infine c’è il terzo protagonista, Kelley Copeland, anche lui bianco, sviluppatore informatico che Emira conosce nelle prime pagine del libro durante l’evento che sarà poi un po’ il filo conduttore di tutto l’intreccio. Kelley è anche lui un bravo ragazzo che da subito cerca di creare un legame con Emira, a cui si lega molto e che ha un peso rilevante nello sviluppo della storia.

Bene, detto questo, di cosa stiamo parlando? Perché questi personaggi sono importanti e lo è la loro storia? Che nesso c’è con il titolo del libro? Mi sono fatta questa domanda per quasi tutto il romanzo, ne ho intuito le conclusioni solo al suo epilogo. Non posso entrare nel dettaglio perché farei un pesante spoiler, togliendovi il gusto della lettura. I temi trattati sono importanti perché girano intorno al razzismo nella sua manifestazione più sottile e subdola, nella presunzione di trattare il diverso proprio come tale e non come nostro pari, evidenziandone le diversità anziché abbracciando le uguaglianze. Non parlo di diversità come etnia o origine diversa, no, si parla proprio della differenza tra l’essere nero e l’essere bianco.
Queste sono le conclusioni cui sono arrivata personalmente, ma mi rendo conto di essere una voce fuori dal coro, perché la maggior parte delle recensioni lette in giro sono in netto contrasto con la mia opinione. Questo è uno di quei libri che consiglierei non perché mi sia piaciuto, ma per chiedere “fammi sapere che ne pensi”, ed è quello che chiedo anche a chi vorrà leggerlo nonostante la mia recensione. Fatemi sapere cosa ne pensate.


Voto libro - 2.5







 

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