Metamorfosi. Gli dei, gli umani e la natura. I miti della trasformazione

Autori: Laura Manaresi, Giovanni Mannage

Genere: Mitologia

16 Febbraio 2021

Nell’universo tutto cambia e tutto è unito. In un gioco di continue trasformazioni, i miti raccontano il legame indissolubile tra la natura e l’essere umano. Le più affascinanti storie di Ovidio nelle parole limpide di Laura Manaresi e nelle illustrazioni senza tempo di Giovanni Manna.

Salve lettrici e lettori!
Il 16 febbraio esce per Rizzoli un gioiellino imperdibile: “Metamorfosi”, scritto da Laura Manaresi, che ha creato dei racconti tratti dalle meravigliose Metamorfosi di Ovidio, accompagnate dai magici disegni ad acquerello e pastello di Giovanni Manna.
Prima di parlarvi di quest’opera straordinaria, devo ringraziare la casa editrice Rizzoli per avermi omaggiato della copia cartacea. Avrà un posto d’onore nella mia libreria. 
 
“L’animo mi spinge a raccontare di figure trasformate in corpi nuovi.” 
 
Laura Manaresi parte dalla creazione del mondo per poi legare i vari protagonisti dei miti di Ovidio in una sequenza che si incastra alla perfezione.
L’uomo perde la pace dell’età dell’oro e vive nella violenza del tempo di guerra, tutto a causa di Giove e degli altri dei.
Gli uomini diventano superbi, pensano di poter essere superiori agli dei e questi non si lasciano scappare l’occasione di dimostrare il contrario, trasformando coloro che li hanno sfidati in animali senza pace: come Licaone, che diventa un lupo crudele come è sempre stato da uomo, o come Aracne, che viene trasformata in ragno dalla gelosa Minerva.
Molto spesso, gli uomini o le altre creature semi divine, non hanno neanche bisogno di fare qualcosa di male per scatenare l’ira degli dei; se attirano la loro attenzione nel momento sbagliato, ecco che li puniscono per sempre, come è successo ad Atteone, trasformato in cervo dopo aver visto la dea della caccia Diana nuda mentre faceva il bagno.
Altre volte una metamorfosi è necessaria: la bellissima ninfa Dafne viene perseguitata da Apollo, follemente innamorato di lei, e prega il padre affinché la liberi dal giovane dio che non rispetta la sua richiesta, così come Cornacchia, che fugge dal dio Nettuno; le figlie del re Anio verranno trasformate in colombe per non essere trascinate in guerra; mentre Pernice viene trasformato in uccello da Minerva per salvargli la vita dopo il tradimento dello zio Dedalo.
A volte questi mostri restano tali per sempre, altre arriva un eroe, che per un motivo o per un altro, decide di ucciderli e farne un trofeo, ma in ogni caso non scompaiono mai, trovano il modo di tornare sulla terra e farsi ricordare.
Oppure gli dei, sempre loro, puniscono quegli eroi che si sono permessi di fare del male alle loro creature, maledicendo loro e anche i loro discendenti, come è successo a Cadmo e alla sfortunata città di Tebe. 
 
“Mentre alcuni giovani si perdono per amore, altri lottano per trovare la propria strada.”
 
La cosa che mi è piaciuta di più delle storie riprese dell’autrice è il modo in cui sono state legate: un’impresa richiama un’altra, una vittoria causa una maledizione, le maledizioni possono essere simili o opposte, oppure gli dei e gli umani fanno parte di più miti, in alcuni sono protagonisti e in altri personaggi secondari.
Come Pan, protagonista nella creazione del suo famoso flauto e una delle cause della trasformazione di Re Mida.
Anche il modo in cui sono riscritte le storie mi è piaciuto tanto, sono semplici ma d’impatto, l’obiettivo è far appassionare, introdurre, ma anche insegnare.
 
“Gli dei a volte fanno doni molto strani.
 
Ma le parole non sono l’unica magia dell’opera. Le illustrazioni di Giovanni Manna sono eteree, delicate, fiabesche. Sono animali, fiori e alberi, divinità, ninfe, eroi e semplici uomini e donne, alcuni tentano di vivere in pace in un mondo dominato dai capricci degli dei, altri sono talmente dominati da orgoglio e superbia da attirare su di sé la loro ira vendicativa.
Sono tavole grandi di acquerelli e pastelli, quindi i colori sono a tratti sfumati, in altri più decisi, vibranti.
I disegni ammaliano i lettori così come le parole che accompagnano, creando un quadro armonico che resta impresso a lungo. 
 
“Niente conserva a lungo lo stesso aspetto, ma nell’universo immenso niente finisce, credetemi. Tutto si trasforma.”
 
Chiedere quest’opera è stata un’ottima scelta, ne sono assolutamente innamorata. È una rivisitazione delle magiche storie di Ovidio perfetta sia per i grandi che già le conoscono, ma desiderano ritornare in quei mitici momenti di un tempo passato fantastico, e anche da leggere ai più piccoli, per avvicinarli ai miti, agli dei, ai mostri e agli eroi.
Baci 

 Voto libro - 5
 

 


 

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