Il mondo tra di noi


Genere: Young Adult
Autrice: Sarah Ann Juckes

08 giugno 2021

Alice, sedici anni, è affetta da una malattia cronica che le sottrae tutte le energie. Il suo contatto con il mondo esterno è Stream Cast, la piattaforma social attraverso la quale segue le dirette streaming delle attività dei suoi “amici”: da una passeggiata tra i negozi delle affollate strade di Tokyo allo sfrecciare in bicicletta per le vie della sua città, Alice vive ogni giorno senza lasciare mai la sua stanza. Ma poi arriva un nuovo streamer, Rowan. Occhi scuri, amante della street art e del mare, Rowan incoraggia Alice a smettere di guardare e basta e a prendere in mano la sua vita. Ma Rowan ha un segreto che non è pronto ad ammettere neppure a se stesso, e Alice teme che se Rowan sapesse della sua malattia lo perderebbe. Mentre insieme provano a dar vita ai loro sogni, i rispettivi segreti minacciano di allontanarli. Quanto saranno pronti a rischiare per difendere il loro amore appena nato?


Salve Confine,
Mentre il caldo sta sciogliendo la mia città, io, dalla confortevole frescura di casa mia, vorrei parlarvi di un romanzo che ho letto da poco, “Il mondo tra di noi” di Sarah Ann Juckes, uscito qualche giorno fa per Rizzoli, che ringrazio per l’invio della copia digitale.
Alice ha sedici anni e una strana malattia a cui nessuno riesce a dare un nome.
Questa la costringe a stare a letto, rinunciando alla scuola, ai divertimenti e agli amici, perché ogni piccolo gesto che compie le costa grandissimo sforzo e un dispendio di energia notevole.
Nella solitudine della sua stanza, vive la vita altrui attraverso Stream Cast, seguendo una cerchia di persone che lei conosce e che trasmettono la loro vita, o parte di essa, on line, attraverso delle telecamere. Ad Alice questo basta, insieme alla compagnia del suo pesce, Manta, che le ricorda tanto la sua passione, l’oceano.
Quando uno dei suoi Stream Caster preferiti ha un grave incidente, ecco fare la sua comparsa un tizio nuovo, Rowan, che trasmette attraverso la cam del cellulare e gli consente addirittura di parlare con lei.
Per Alice, ancora scossa dall’incidente, si apre un mondo nuovo, non solo può vivere attraverso Rowan, ma può anche comunicare con lui e chiedergli magari di fare cose che lei stessa vorrebbe fare se solo le sue gambe e le sue forze lo permettessero.
Rowan è un ragazzo dolcissimo e Alice non vuole raccontargli della sua malattia, ha paura che anche lui, come i suoi amici, scappi via, ma anche Rowan ha un segreto pesante che nessuno deve scoprire, anche se, suo malgrado, comincia proprio ad aprirsi con Alice, questa ragazza fantasma che, giorno dopo giorno, comincia a diventare importante per lui.
Ma quanto può spingersi oltre Alice prima che anche il suo segreto venga scoperto?
E come reagirà Rowan?

“Riprendo fiato e oltre la spalla di mamma vedo Manta nell’acquario, scuro come un’ombra fino a quando viene illuminato da un raggio di sole e diventa d’oro. Mentre mamma abbassa il letto, le dico che io e Manta siamo uguali. Che sì, il mio corpo sarà rinchiuso in questa stanza-acquario, ma io sono libera di far brillare una luce ovunque voglia. Il mondo è pieno zeppo di cose bellissime che nascondono dell’oro al loro interno, basta solo guardarle alla luce giusta e… Che cosa stavo dicendo? Mi dispiace, penso di aver perso…No, no, non sono stanca. È il mio corpo. Si è fermato.”

Quando ho letto la trama di questo romanzo, sono rimasta colpita immaginando la storia che mi avrebbe raccontato, prometteva strizzate di cuore e fazzolettini stropicciati sul comodino…
Ecco, non c’è stata strizzata di cuore né un fazzoletto stropicciato, mi sono fatta un film da sola e ci sono rimasta male.
Non dico che sia brutto, devo anche dire che è ben scritto per quanto riguarda stile e tutto il resto. Anche il punto di vista esclusivo da parte di Alice, con capitoli che si aprono, a turno, attraverso le telecamere di uno degli Stream Caster che segue (per poi dare spazio ai pensieri di Rowan ogni qualvolta è il ragazzo a trasmettere) mi è piaciuta molto come scelta narrativa, sebbene nella copia digitale non è resa bene a livello grafico e, prima che si prenda la mano, ci vuole un po’.
Solo che tutta la storia, tutta, manca del pathos che merita.
Il potenziale c’è, vibra in ogni pagina per poi rimanere sempre e solo una sensazione di quello che avrebbe potuto essere.
Alice e Rowan hanno due storie importantissime da raccontare.
Alice vive, anzi sopravvive, fianco a fianco con una malattia sconosciuta che la tiene costretta in un fondo di letto, qualsiasi azione le costa fatica ed energia, rischia di morire ogni volta che vuole fare qualcosa in più, ogni volta che un’emozione troppo grande le succhia via la poca linfa vitale che riesce a conservare nella sua immobilità. La sua tragedia di adolescente malata è segnata per sempre, è palese e ben chiara a tutti i lettori, solo che il modo in cui ci viene raccontata non suscita alcuna empatia, non riesce a toccarci il cuore fino in fondo, tanto da farci stare male per lei.
Lo stesso Rowan, ad appena diciassette anni, deve prendersi cura del fratellino tutto da solo, perché la madre, che vive con una dipendenza grave, è andata via e li ha lasciati soli. Rowan cerca in tutti i modi di non far scoprire quello che sta succedendo a casa sua, non vuole entrare nella rete dell’assistenza sociale, non vuole separarsi dal fratellino. Studia, lavora e si occupa come può della casa, ha rinunciato alla passione più grande che abbia mai avuto, l’arte, il disegno, la pittura, perché non ha il tempo né le possibilità per coltivarlo. A un certo punto, dovrà lottare perché tutto quello che sta proteggendo è in pericolo, eppure a noi lettori non arriva nulla di questo dolore, di questa lotta per la sopravvivenza.
Non mi piace dirlo, ma dal punto di vista emozionale, questo romanzo, è abbastanza piatto. Ecco l’ho detto e mi spiace.
Rimane comunque una storia carina da leggere, se vi va, ma se vi aspettate quello che anche io mi ero aspettata leggendo la trama, allora abbassate l’asticella delle vostre aspettative. 
Buona lettura.



Voto libro - 3




 

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