Forgotten Gods

 

Genere: Young Adult / Fantasy

Autore: Marie Rutkoski

30 Novembre 2021

Nel mondo in cui vive Nirrim il crimine dilaga, nonostante la durezza con cui viene punito, e i piaceri non esistono. O meglio, sono riservati all'Alta Stirpe. Per le persone di basso rango, gli abitanti del Rione, come Nirrim, la vita è solo cupezza e castigo, è vietato anche soltanto assaggiare dolci o indossare abiti colorati. Due sono le scelte possibili: seguire le regole oppure pagare pegno e sopportare le conseguenze. E così Nirrim ha imparato presto a tenere la testa china, e a nascondere il pericoloso segreto che custodisce. Fino al giorno in cui non incontra Sid, che giunge da lontano, le racconta che l'Alta Stirpe possiede una magia, e la sprona a conquistare quello stesso potere per sé. Ma per farlo, Nirrim deve abbandonare la sua vecchia vita e riporre tutta la sua fiducia in una persona sconosciuta che sembra chiedere, più di tutto, di non darle fiducia. Un fantasy epico e romantico assieme che ci mostra come liberarci dalle bugie che ci raccontano gli altri, e da quelle che raccontiamo a noi stessi.

Salve a tutti! Oggi partecipo con piacere a un review party di un libro particolare, per cui ringrazio di cuore la Mondadori di avermi dato la possibilità di leggere. Con "La bugia di mezzanotte" Marie Rutkoski ci riporta nel mondo di "The Winner’s Trilogy", ma in un ambiente completamente diverso. Non solo, la narrazione è quasi surreale e narrata non in terza persona bensì in prima, dalla protagonista Narrim. 

Ad Herrath, una piccola isola lontana dall'impero valoriano e dalla penisola herrana, le leggi sociali sono rigide e severe e vi sono tre classi: i Mezza Stirpe, i Mediocriti e gli Alta Stirpe. I primi sono costretti a indossare colori spenti come il marrone, vivono nel Rione, dentro ad alte mura, lavorano tutta la vita per produrre beni per gli Alta Stirpe e se infrangono anche una sola delle leggi sono costretti a pagare pegno o finiscono in prigione. Il pegno spesso è una fialetta di sangue, o una parte del corpo, e basta poco perché i miliziani decidano che un Mezza Stirpe deve pagare, anche solo per averli guardati di traverso. Gli Alta Stirpe godono di ogni privilegio, vivono una vita da edonisti a caccia del prossimo piacere, possono mangiare dolci e vestirsi con colori sgargianti. I Mediocriti invece sono la classe media, gli intermediari tra gli Alti e i Mezzi. 

"È una bugia di mezzanotte, aveva affermato lei.
Quel tipo di menzogna che dici per il bene di qualcun altro, una bugia che sta a cavallo tra giusto e sbagliato, proprio come la mezzanotte sta a cavallo tra la notte e il giorno."

Nirrim cerca di non attirare l'attenzione su di sé. Vive rendendosi invisibile, ma in segreto aiuta la persona che l'ha adottata a falsificare i passaporti necessari a cambiare vita. Spesso ha delle illusioni che riguardano cose che non sembrano mai esistite, o così almeno le dicono, e ha una memoria fotografica capace di ricordare a colpo d'occhio anche il minimo dettaglio. Un giorno trova uno degli uccellini colorati di un Alta Stirpe, che invece di tenere per paura di ciò che può succedere, restituisce alle milizie. In cambio loro la arrestano e le fanno pagare pegno con il suo sangue per un mese. In cella conosce Sid, la prima viaggiatrice di un paese lontano, un paese chiamato Herran. Sid è seducente, si definisce una bugiarda ed è a caccia della fonte della magia che sembra fiorire solo nei quartiere dell'Alta Stirpe. Elisir che modificano l'aspetto, polverine magiche che alterano le percezioni, case che crescono da sole durante la notte. Sid è disgustata dal modo in cui i Mezza Stirpe vengono trattati e aiuta Nirrim a uscire prima del tempo. Nirrim inizia a vedere le cose in modo diverso, sia per il desiderio che la spinge verso la straniera, sebbene sia assolutamente vietata una relazione omosessuale, sia perché ritrova in sé il bisogno di scoprire la verità. Perché le cose vanno come vanno? Perché i Mezza Stirpe sono carcerati dentro il Rione e vengono salassati? Inizia allora la ricerca delle due ragazze dei segreti dell'isola, che le spinge ad avvicinarsi l'una all'altra. 
Nirrim sa che Sid andrà via, ma non può fare a meno di desiderarla. Sid è difficile da leggere all'inizio, con la sua civetteria e il suo atteggiamento sfrontato rivolto a chiunque, mentre di nascosto è a caccia di un modo per salvare se stessa dalle richieste impellenti dei suoi genitori, motivo per cui è scappata da Herran. 

«Vuoi me?» 
«Sì.»
«Nirrim, non posso farti alcun bene.»
«E allora fammi male.»

Se pensate che la trama si esaurisca in queste poche righe, vi sbagliate di grosso. 
Con una narrazione incalzante ma poetica, descrizioni brutali e oneste di chi subisce il volere altrui ed è prigioniero senza via di fuga, personaggi stravaganti ma reali fin nel midollo per i loro bisogni e le loro aspirazioni, vi lascerà con il fiato sospeso fino alla fine, dove il plot twist e il cliffhanger finale vi lasceranno con l'amaro in bocca e il bisogno spaspomodico di sapere cosa succede dopo. Solo le storie narrate e costruite con maestria hanno questo potere, insieme a quello di far riflettere su temi importanti come la libertà di scelta, la possibilità di essere se stessi, la possibilità di esprimersi. In questo libro vi è anche un'accurata, seppur delicata e rispettosa, descrizione di cosa sia davvero la violenza psicologica e di come viene vissuta in prima persona dalla protagonista. 

Nirrim è un personaggio controverso. Avrei voluto prenderla a schiaffi e scuoterla per metà del libro, mentre nell'altra metà avrei voluta abbracciarla. È difficile accettare le sue scelte, ma si empatizza con lei facilmente per il modo in cui ha vissuto. E quando infine si riappropria della sua vita non si può fare altro che applaudire.

"Preferirei averti per un periodo breve piuttosto di non averti affatto.
Ti ricorderò perfettamente. La mia memoria potrà toccare la tua pelle, le tue labbra. Sarà un ricordo doloroso, ma sarà mio."

Sid invece è il joker, il menestrello incantevole e incantatore, che con una mano suona tutte le tue note e con l'altra ti deruba, non solo del tuo cuore, ma anche di ogni altra certezza che Nirrim ha avuto prima di incontrarla. Eppure ho ammirato la sua onestà nei confronti di se stessa: sa ciò che vuole ed è disposta a combattere per averlo. 
Non mi è mancata rabbia e frustrazione, mentre leggevo. Ma anche intensità e ansia per la suspense di scoprire la verità. 
Il punto di vista è quello di Nirrim, ma ci permette di capire molto anche degli altri personaggi. 

Se cercate una storia che vi faccia male, ma anche bene per il messaggio che passa, questa è la storia per voi.


Voto libro - 4.5















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