The Seafare Chronicles


La serie è composta da: 

1. Bear, Otter e Kid 

2. La nostra identità

3. L'arte di respirare

4. La lunga strada tortuosa 


 

Genere: Romance m/m

Scritto da: TJ Klune

31 gennaio 2022

Bear McKenna non ha ancora diciotto anni quando la madre lo abbandona per rifarsi una vita con un altro uomo. Gli lascia un centinaio di dollari e Tyson, detto Kid, il fratellino di appena sei anni. Bear rinuncia a tutto per prendersi cura di lui. Passano tre anni, i due se la cavano, ma Bear deve rassegnarsi a condurre una vita quasi solitaria. Fino al ritorno di Otter.
Otter è il fratello maggiore del suo migliore amico. Il loro rapporto va avanti tra alti e bassi, tra cose non dette e incomprensioni. Ma stavolta sono costretti ad ammettere la natura del sentimento che li unisce.
Per Bear la cosa più importante resta il benessere del fratellino. Non può permettersi le complicazioni di un legame sentimentale. Ma non merita anche lui qualcosa di più al mondo? Non merita anche lui di avere qualcuno al suo fianco?


Salve lettrici e lettori! 
Il 31 gennaio esce, per Triskell edizioni, uno dei primi romanzi di TJ Klune, “Bear, Otter e Kid”, un romanzo m/m con un cast di personaggi a cui è impossibile non affezionarsi. 

“Non so che tipo di storia è questa. Spero solo che non sia sdolcinata e non vi faccia venire la nausea o che. Quello mi metterebbe a disagio.”

A Seafare, una città dell’Oregon, vive una famiglia davvero particolare. Bear McKenna (non è il suo vero nome, ma vi lascio scoprire da solə perché si chiama così) non ha nemmeno 18 anni quando sua madre decide di abbandonarlo e di lasciargli in custodia il fratellino di 6 anni, Tyson, detto Kid. 
Da quel momento, Bear mette tutta la sua vita da parte e dedica ogni secondo a Kid. Fortunatamente non sono soli, hanno Creed, il migliore amico di Bear, Anna, la fidanzata di Bear, e Otter (di nuovo, non è il suo vero nome, ma lo scoprirete), il fratello maggiore di Creed. Sono loro la famiglia di Bear e Ty e, per quanto Bear cerchi di fare il duro e di allontanarli (terrorizzato che feriscano come ha fatto sua madre), per loro due ci saranno sempre, per qualsiasi cosa, non dovranno mai contare solo su loro stessi. 
Ma Creed deve andare al college, Anna lavora e studia, e Otter… Otter non mantiene la sua promessa e se ne va. 
Otter è gay, mentre Bear è convinto di essere etero. Eppure c’è stato un momento con Otter, prima che sparisse, in cui Bear si è sentito vivo. 
Quando se ne va Otter, Bear si spegne, si chiude in sé stesso, più ferito di quando è stata la madre a sparire. Quando Otter torna, Bear si riaccende, di rabbia, di speranza, di sentimenti a cui non riesce a dare un nome, ma ritorna in vita. 
Quando Otter torna, arrivano anche delle domande su sé stesso a cui non sa dare una risposta. Il percorso per arrivare ad accettarsi è lungo e pieno di stupidaggini, ma grazie all’aiuto di Otter, e soprattutto di Kid, Bear riuscirà a capire che ciò che lo rende felice è una cosa meravigliosa. 
Ma accettare questa cosa per sé e trovare il coraggio di dirlo agli altri, alla sua famiglia, sono due cose molto diverse. La strada è lunga e gli ostacoli, soprattutto quelli messi dallo stesso Bear, sono tanti. 
Ce la farà questa bellissima famiglia a raggiungere la felicità? 

“Molti non si rendono conto che ogni tanto è bello non parlare. Parlare rende le cose reali. Parlare porta le cose in superficie. Parlare è una perdita di tempo. Non si risolve niente parlando di qualcosa. La gente parla troppo e si pente di quello che dice, ma se si evita di parlare è impossibile sentirsi stupidi dopo.”

Parto col dire che si vede che “Bear, Otter e Kid” è il primo romanzo dell’autore, e soprattutto si sentono gli anni. Il romanzo è stato pubblicato nel 2011, quando i diritti degli omosessuali erano davvero pochi e la loro considerazione era abbastanza bassa (in America eh, in Italia abbiamo ancora tanta strada da fare). Per questo motivo, i termini utilizzati e le relative battutine, il modo in cui lo stesso Bear affronta l’argomento con sé stesso, nel 2022 sono abbastanza discutibili, ma nel 2011 era la normalità. Sottolineo questa cosa perché capisco che, se si pensa che sia un romanzo recente, questi elementi possono influire in modo negativo sulla valutazione del romanzo. 
Tornando al fatto che è il primo romanzo, invece, questo si sente dallo stile, ovviamente, e dalla lunghezza: Bear è un tipo di persona che pensa tanto, fin troppo. 
I suoi flussi di coscienza sono davvero lunghi e spesso si ripetono; non i concetti, quello è normale, quanto le parole, le frasi stesse. Avendo letto gli ultimi libri dell’autore si nota che lo stile è acerbo ma, di nuovo, è normalissimo, volevo solo sottolinearlo per lo stesso motivo di prima.

Quindi, detto questo, passo con dire che “Bear, Otter e Kid” è davvero un bellissimo romanzo sulla famiglia, non quella di sangue, ma la famiglia che si forma negli anni, la seconda, quella degli amici. Bear pensa di essere da solo, vuole essere da solo per non soffrire ed essere deluso di nuovo, quello che non capisce è che qualsiasi cosa lui dica, i suoi amici ci saranno e basta. Zio Creed continuerà a comprare documentari sulla PETA a Kid, Anna continuerà ad accoglierlo, Otter continuerà a proteggerlo. Potrebbero esserci incidenti di percorso, ma l’amore che provano per i McKenna è inestinguibile. 
Le scene dove questo amore viene ribadito sono davvero dolcissime e riempiono il cuore, sono tra le mie preferite. 
Passando ai personaggi, Bear a volte è insopportabile, ma è un figlio del suo tempo e dei suoi traumi, quindi lo si accetta così com’è, come fa Kid! 
Voleva essere uno scrittore e si percepisce dai monologhi interiori e dalle metafore che crea per rappresentare i momenti di difficoltà o di panico. Queste ultime davvero molto belle. 
Bear prova ad essere freddo e distaccato, un ragazzo che ha perso completamente fiducia nel prossimo, ma non può riuscirci, non con la bellissima famiglia che ha e che fa costantemente arrabbiare. 
Bear è anche l’unico narratore e racconta la sua storia in modo particolare, tra salti temporali e momenti in cui si rivolge direttamente a noi lettori. 
Mi è piaciuto il suo modo di raccontare, caotico proprio come lui. Si addice perfettamente al personaggio. 
Kid è meraviglioso, è il personaggio migliore di tutti e vi sfido a dire il contrario! 
Kid ha 9 anni quando lo conosciamo, è molto intelligente per la sua età, un adorabile “so tutto io”, ecoterrorista in erba. Trova sempre le parole adatte e non si fa fregare dai tentativi di Bear di nascondergli le cose. È sensibile e saggio, capisce più di quello che dovrebbe un bambino della sua età e, con semplicità e naturalezza, riesce a spiegare a Bear quelle cose per cui il fratello maggiore si fa mille problemi. 
Kid mi ha fatto sbellicare dalle risate e mi ha fatto anche tanto emozionare, sia nei suoi momenti saggi che nei momenti di paura. 

«Ho paura.» 
«Anch’io. Ma se non afferriamo questa opportunità, allora qual è lo scopo di tutto questo?» 

Poi c’è Otter, un principe azzurro comprensivo e paziente, che ha commesso un errore e non smetterà mai di farsi perdonare per questo. Otter è il salvagente, il porto sicuro, la montagna a cui appoggiarsi; è quello che soffre di più per mano di Bear, ma lo capisce e lo sostiene, e stavolta mantiene la promessa. 
Creed è l’amico divertente e superficiale che in realtà nasconde tanto, e scoprirlo sarà bellissimo. Anna non ha tempo di brillare, ma si distingue per la sua fedeltà a Bear e Kid, anche quando il primo le spezza il cuore. 
E poi c’è la signora Paquinn, una vecchietta pimpante e adorabile! 

In “Bear, Otter e Kid” ci sono momenti di puro divertimento, altri di una dolcezza infinita, altri tristissimi, purtroppo arriva anche la parte in cui si teme che stia andando tutto a rotoli, ed è stata davvero terribile. Ho provato talmente tanto odio in quei capitoli che avrei dato volentieri un pugno a qualcuno. 
Per essere il suo primo libro, TJ Klune sapeva già come farci affezionare a dei personaggi che riescono a scavarsi un posticino nel nostro cuore e a farci provare mille emozioni, dalle più belle alle più brutte. 
Che dire, mi manca Kid! Sono davvero curiosa di scoprire cosa ci riserva questa piccola, bellissima famiglia così particolare. 
Quindi, Triskell edizioni mi appello a te… non farci aspettare troppo! 
Baci 


Voto libro - 4





Genere: Romance m/m

Scritto da: TJ Klune

6 aprile 2022

L’estate è passata e Bear, Otter e Kid sono riusciti a superarla mantenendo anima e cuore integri. Sono andati a vivere nella Mostruosità Verde e Bear è finalmente in grado di ammettere il suo amore per l’uomo che l’ha salvato da se stesso.

Ma la loro storia non finisce qui. Come potrebbe?


I ragazzi scoprono che la vita non si ferma solo perché hanno trovato il loro lieto fine. Devono ancora affrontare la battaglia legale per la custodia di Kid. Il ritorno dei genitori di Otter. La prima serata in un locale gay. E Kid che va in terapia, e la signora Paquinn che si è messa in testa che Bigfoot esiste. Poi ci sono Anna e Creed, che stanno combinando qualcosa. Fa qualche comparsa la gelosia. Si ripresentano vecchi nemici, brutte poesie e gabbiani misantropi. E durante tutto questo, Bear lotta per comprendere il motivo per cui la madre ha abbandonato lui e il fratello, solo per trovarsi invischiato ancora più profondamente nel loro passato condiviso. Ciò che scopre cambierà per sempre le loro vite e lo aiuterà a capire cosa serve davvero per diventare chi si è destinati a essere.


La famiglia non è sempre definita dai legami di sangue. È definita da chi ci rende completi: sono loro che plasmano la nostra identità.



Salve lettrici e lettori! 
Il 6 aprile esce in Italia “La nostra identità” di TJ Klune, secondo capitolo della serie “The Seafare Chronicles” iniziata con “Bear, Otter e Kid”. 
Il primo libro mi era piaciuto tantissimo, sono passati solo due mesi ma Bear, Kid, Otter e la loro stramba famiglia mi sono mancati davvero tanto, quindi potete immaginare la mia gioia quando ho scoperto che sarebbero tornati.
Finito “La nostra identità” posso affermare con certezza che di TJ Klune mi piace sia la penna Fantasy adult che quella Romance: entrambe sono un misto di risate, emozioni devastanti e personaggi indimenticabili. 

Mi tocca avvertire che se non avete letto “Bear, Otter e Kid” potreste incappare in spoiler sul finale. Detto ciò, torniamo a Seafare! 

Tra terremoti e scosse d’assestamento, Bear e Kid hanno finalmente ottenuto la famiglia che si meritavano. 
Bear non deve più lottare da solo, combattere per rimanere a galla a stento, perché adesso ha Otter, il suo partner (non dite ragazzo che è da scuola media, parola di Kid), la sua forza. Insieme affronteranno tutte le difficoltà che si pareranno sulla loro strada, quelle relative all’adozione di Tyson, la minaccia del ritorno della madre, il giudizio dei loro cari, l’inizio del college per Bear e il salto di un anno scolastico per Kid. 
Stanno succedendo tante cose, tanti cambiamenti che devono essere accolti a braccia aperte così come con estrema cautela. Bear e Kid sono tra le persone più forti che potremmo mai incontrare, ma sono pur sempre persone: complicate e fragili. 
Le scelte personali dovrebbero essere ormai certe, ma le novità di un nuovo stile di vita a volte sono travolgenti: riuscirà Bear a non perdere la testa? 

“Lo so, lo so. Io, io, io. Sempre la stessa solfa, vero?”

Ho il cuore che mi scoppia: che libro meraviglioso! Ho riso tanto, ho pianto tantissimo, ho provato orgoglio, tristezza, estrema felicità così come annichilente paura. 
Ho provato, in modo travolgente, una giravolta di emozioni che mi hanno lasciata frastornata. Non credo di essere mai stata così triste per aver finito un libro; avrei letto altre mille pagine delle elucubrazioni di Bear, del sarcasmo di Kid e della dolcezza di Otter. 

“Non c’è niente di troppo veloce se significa per sempre, Bear.”

Bear e Kid sono due personaggi da stringere in un abbraccio fortissimo e da non abbandonare più. 
Bear è esilarante, la sua mente è una giostra di assurdità, si perde nei discorsi con la voce nella sua testa, facendo voli pindarici inaspettati e assolutamente divertenti. Dietro questa maschera di pensieri idioti estenuanti, però, Bear nasconde tanta fragilità, dubbi, paure, per sé, per Otter, ma soprattutto per Kid. Il percorso dell’adozione li metterà a dura prova, ma gli darà anche la conferma che Kid e Bear sono tutto l’uno per l’altro, sono loro due contro il mondo, loro due più Otter, più la loro famiglia, ma prima di tutto Bear e Kid. 

Kid è spettacolare, che dire? 
Ogni parola di questo ecoterrorista di nove anni è strabiliante e spassosa. È meraviglioso il modo in cui mette in difficoltà Bear con le richieste più inaspettate o le domande più imbarazzanti, si percepisce l’adorazione e l’amore che prova per il fratello maggiore. Sarebbero persi l’uno senza l’altro e lo sanno. 
Infatti, per quanto Kid sia intelligente e forte, è comunque un bambino di 9 anni che ha affrontato più cose di quelle che avrebbe dovuto un bambino della sua età. Per questo motivo, a volte i terremoti si fanno sentire, anche quando si è tanto ostinati; ma quando la vasca aspetta, ad attendere ci sono anche le braccia di Bear e Otter. 
Grazie a Kid conosciamo anche Dominic, un ragazzo di 15 anni con un passato tremendo e impensabile; a causa di quello che gli è successo è molto restio ad aprirsi con le persone, non parla e, soprattutto, non sorride. Eppure Kid, con il suo candore e la sua schiettezza, lo riporta in vita stupendo tutti. 

«Ti voglio bene, lo sai? Solo perché c’è Dominic non vuol dire che smetterò di aver bisogno di te. Avrò sempre bisogno di te, papà Bear, perciò non preoccuparti. Okay?»

Se parliamo di Bear e Kid non possiamo dimenticare Otter, il nostro cavaliere, la forza, il pilastro. Senza Otter, Bear e Kid sono sopravvissuti, ma con lui possono finalmente vivere appieno, ricoperti di amore. 

La narrazione è fantastica, è il punto di vista di Bear, quindi come potrebbe non esserlo! 
Bear è un narratore davveeero prolisso, soprattutto quando parla con la sua voce interiore: alcune delle conversazioni più esilaranti, su questo non c’è dubbio. 
Le interazioni tra i personaggi sono incredibili, sono costruiti in modo meraviglioso e si completano alla perfezione. 

“Perciò, invece di dire addio, facciamo finta che ci vedremo più tardi. Penso sia più facile così. Almeno per me. Allora. Ci vediamo più avanti, okay?”

Ho solo cose belle da dire per questo libro, è senza alcun dubbio uno dei libri più belli che ho letto fino ad adesso, per adesso è sicuramente il migliore di marzo. Amo, amo, amo e non vedo l’ora di leggere il prossimo volume, che vedrà come voce narrante un Kid sedicenne… avete un po’ paura, eh? 
Triskell, per favore, datecelo in fretta! 
Baci 

Voto libro - 5




Genere: Romance m/m

Scritto da: TJ Klune

30 agosto 2022

Tyson Thompson si è diplomato al liceo a sedici anni e ha lasciato la città di Seafare, nell’Oregon, diretto verso quello che gli sembrava un futuro migliore. Ha presto scoperto che il mondo reale ha i denti e torna sulla costa dopo quattro anni di fallimenti. Suo fratello, Bear, e il marito di suo fratello, Otter, credono che tornare a casa sia esattamente ciò di cui Tyson ha bisogno per ritrovare se stesso. Circondato dalla famiglia nella Mostruosità Verde, Tyson tenta di rimettere insieme i pezzi della sua vita spezzata.
Ma poco dopo il suo arrivo a casa, Tyson si trova faccia a faccia con l’inevitabilità sotto forma del suo amico d’infanzia e primo amore, Dominic Miller, che non vede dal giorno in cui ha lasciato Seafare. Quando le loro strade si incrociano, vecchie ferite si riaprono, nuovi segreti vengono rivelati e Tyson scopre che c'è di più nella sua stessa storia di quanto non gli fosse stato detto tanti anni prima.

Salve salve!
Grazie alla Triskell edizioni sono tornata nello strambo e incasinato mondo di Bear, Kid e Otter con “L’arte di respirare”.
Il terzo volume della Seafare Chronicles, scritta da T. J. Klune, cambia narratore.
È Kid, anzi Tyson, prima da quindicenne e poi da ventenne a raccontarci la loro storia. 

A 15 anni, Tyson Thompson (Bear e Otter si sono sposati!) sì è diplomato, è stato accettato a Dartmouth con una borsa di studio onnicomprensiva, ha fatto coming out durante il discorso alla cerimonia del diploma e… si è innamorato del suo migliore amico Dom.
In realtà non ne è davvero consapevole, anche se quando lo vede sorridere a Stacey, i terremoti lo colpiscono inarrestabili.
Nonostante sia super intelligente per la sua età, è abbastanza ottuso sulle emozioni. Inoltre, cosa ancora più spaventosa, sta diventando sempre più uguale a Bear: voli pindarici, conclusioni astruse, frasi sconclusionate urlate all’improvviso nei momenti più disparati.
Per la famiglia Thompson inizia una nuova avventura: Bear e Otter si trasferiscono sull’altra costa del paese per seguire Kid, il cui destino è cambiare il mondo.
Ma succede qualcosa, qualcosa che fa tornare i terremoti più forti che mai, inarrestabili. 

Passano quattro anni: Tyson non è più tornato a Seafare, non ha più parlato con Dominic. Si è perso. Per diversi motivi la sua permanenza a Dartmouth è in pericolo, per questo dopo quattro anni torna a Seafare, il luogo dove tutto è iniziato, la sua casa, anche se non la sente più tale, il luogo dove tutto potrebbe cambiare oppure farlo finire in un baratro ancora più profondo.
Dopo quattro anni rivede Dominic, diventato un poliziotto ben piazzato, muscoloso, alto, bellissimo e quei sentimenti che Tyson pensava fossero passeggeri ritornano come un pugno nello stomaco.
Tyson incontra anche il motivo per cui quattro anni prima aveva vissuto il terremoto più forte della sua vita, e capisce che non potrebbe mai odiarlo.
Tyson ha tanto su cui lavorare, su sé stesso (i suoi traumi, le sue insicurezze, i suoi demoni) e sul rapporto con gli altri, partendo da Bear e Otter, che inconsapevolmente sta buttando fuori, e con Dominic, che potrebbe essere interessato a lui in modi molto diversi dalla semplice amicizia. 

«Siamo arrivati fin qui e siamo ancora vivi, no? Ci sono state volte in cui non credevo che ce l’avremmo fatta, invece ci siamo e ne parliamo. Quindi, anche quando tutto andrà a puttane, ricordati che sei vivo, perché se sei vivo vuol dire che puoi andare avanti. E se puoi andare avanti non c’è possibilità che tu possa essere sconfitto.»

Mamma mia che libro! Sono ancora segnata dalla dolcezza, dal dolore, dal divertimento, dalla semplice familiarità di questa storia.
Iniziare “L’arte di respirare” è stato come aprire la porta di casa, ritrovare Bear, Otter e Kid (e le loro narrazioni senza capo né coda) è stato come ritrovare membri della propria famiglia.
Questo romanzo è stato un inno a Kid e Bear, al legame inscindibile che li unisce, all’amore e alla devozione dell’uno verso l’altro.
È un inno alla famiglia che si costruisce col tempo: Bear e Kid sono stati sfortunati con la madre, ma hanno trovate molte più persone pronte a tutto affinché stessero bene, a partire da Otter.
A differenza della narrazione di Bear, incentrata più sul dover capire sé stesso, tenere Kid al sicuro e combattere per lui, Tyson valuta tutta la loro storia, ripercorre i momenti e le persone che compongono la loro identità. 

“Senza Bear non sarei vivo, di questo ho la certezza. Ma senza Dominic, non sarei integro.”

Allo stesso tempo ragiona su sé stesso, si rende conto di quanto sia stato egoista e codardo negli ultimi quattro anni, ponendo sempre sé stesso al centro, senza mai considerare le persone che lo amano e che hanno sacrificato tutto per lui. Capisce di avere un lungo percorso davanti e numerosi ostacoli, ma alla fine potrebbe trovarsi il lieto fine… il suo e quello della sua famiglia.
In perfetto stile Klune, nonostante la narrazione a volte estenuante tipica dei McKenna, è impossibile mettere giù il libro. Prende il cuore in una morsa sin dalla prima pagina e lo stritola sempre di più. Quanto mi hanno emozionata le istruzioni sull’arte di respirare, all’apparenza semplicissime, ma che nascondono un significato profondissimo. 

«Bear?»
«Dimmi.»
«Sto facendo la cosa giusta, vero?» «Riguardo a…?»
«Tutto.» 
Lui scrolla le spalle. «Credo di sì. Lo spero. Lo scopriremo, immagino. E se anche non facessi la cosa giusta, o non andasse come crediamo, tu torni da me e io ti rimetto insieme, assicurandomi che le crepe reggano.»

Le scene emozionanti, ovviamente, sono equilibrate da quelle esilaranti. Quante volte sono scoppiata a ridere per i ragionamenti di Bear e Kid, gli scambi tra Otter e Dominic.
Spettacolare il crossover con la serie “A prima vista” di Klune. “L’arte di respirare” si inserisce nell’altra serie dopo il primo volume. E ovviamente mi ha fatto venire voglia di leggerla! Fortuna che la Triskell l’ha già tradotta.
Stavolta mi hanno un po’ deluso la traduzione e la revisione. Della prima la scelta di non tradurre espressioni assolutamente traducibili come “happy end”, della seconda alcune scelte nei tempi verbali e la decisione di usare “famigliare” al posto di “familiare”. Lo so che è corretto, ma è meno comune; inoltre la seconda è più “dotta”, siccome è modellata sull’etimo latino (parola di Treccani e Accademia della Crusca). 

Quindi, che cosa abbiamo capito da questa recensione? Mi sembra ovvio: che non vedo l’ora di leggere il quarto e ultimo volume! Sarà assolutamente orribile lasciare questa adorabile e incasinata famiglia, ma non vedo l’ora di godermi un’ultima avventura piena di risate e lacrime con loro.
Baci

Voto libro - 5
 



 

Genere: Romance m/m

Scritto da: TJ Klune

16 dicembre 2022

La storia di Bear, Otter e Kid è giunta ormai al suo capitolo finale, ma prima di arrivare al tanto agognato “…e vissero per sempre felici e contenti” ci sono altre curve da affrontare, altri personaggi da conoscere.


Una ragazzina che non ha un altro posto dove andare bussa alla loro porta.

Una telefonata improvvisa comunica novità inaspettate.

Un fratello torna finalmente a casa dopo aver imparato a camminare da solo.

E, mentre questi tre elementi convergono, le vite di tutti subiranno una svolta dalla quale sarà impossibile tornare indietro.


Salve salve!

Come ogni cosa, anche il nostro viaggio con Bear, Kid e Otter è giunto alla conclusione, purtroppo.

Con “La lunga strada tortuosa”, uscito per Triskell il 9 dicembre, TJ Klune ci racconta l’ultimo capitolo della storia di questa famiglia indimenticabile.


“Ricordate come tutto è cominciato? Io sì. E qui è dove comincia di nuovo, Un’ultima volta.”


Tra passato, presente e futuro, Bear ritorna ad essere il narratore, dopo aver ceduto il posto a Ty in “L’arte di respirare”.

Il libro ricomincia da dove ci eravamo lasciati: qualcuno bussa alla porta di Bear, una bambina sporca e triste, identica a Kid, che gli annuncia la morte di Julie McKenna.

Facciamo un passo indietro e nei primi capitoli Bear ci racconta gli anni a New Hampshire dal suo punto di vista: vivere in un posto così diverso da Seafare e lontano dalla loro famiglia, la scoperta della dipendenza di Kid, il momento in cui lui e Otter hanno affrontato Ty, imparare insieme l’arte di respirare.

Poi il ritorno a Seafare, nuovi terremoti e l’immane decisione di avere dei figli.

Bear e Otter desiderano diventare genitori; la loro unica opzione è l’inseminazione artificiale e hanno avuto la fortuna di trovare la donna perfetta per loro in questo percorso, Megan.


Torniamo al presente, al momento in cui arrivano diverse notizie scioccanti tutte insieme, come al solito.

Megan è incinta di due gemelli (non mancano le battute sul “supersperma” di Bear), Julie McKenna è morta e Izzie, la sorellina che non aveva mai incontrato è sporca e tremante davanti alla sua porta. L’unica opzione possibile per Bear è aprire le braccia e far entrare la piccola Isabel nella loro caotica e strabiliante famiglia.

E via così, eventi dopo eventi, i più significativi, i più ordinari, tante risate e brutti litigi, tutti i momenti che definiscono una vita e la rendono speciale, perché la rendono vissuta.

La differenza tra vivere e sopravvivere viene sottolineata spesso da Bear e Kid, che ricordano quei momenti quando Bear si comportava ancora da stupido e Kid era piccolo, in cui i due fratelli sopravvivevano e basta. Poi è arrivato Otter e con lui hanno iniziato a vivere: hanno visitato una vita di amore, una vita di coraggio, una vita di gioia, una vita piena di tutto ciò che conta e tutto ciò che definisce una persona.


Infine il futuro, il dolceamaro futuro che da un lato ci riempie di una gioia senza confini e di un amore incontenibile, dall’altro di una malinconia inevitabile. Con il futuro arriva la fine e con la fine arriva la consapevolezza che dobbiamo definitamente salutare l’allargatissima e adorata famiglia Thompson.

“La lunga strada tortuosa” è, in fin dei conti, un resoconto. Facciamo il punto della situazione, di anni di battaglie, di ansie e di speranza, e andiamo avanti fino alla fine, fino all’epilogo, fino al vissero felici e contenti che tanto si meritano. Anzi, riceviamo anche di più, perché l’epilogo va molto oltre il finale che avremmo potuto immaginare.


“[…] solo perché ho paura non significa che non sia in grado di cavarmela. Non siamo più come eravamo, Kid, l’ho già detto. Anche allora eravamo spaventati, questo è certo, ma… non avevamo ciò che abbiamo adesso.”


Tutti i personaggi hanno raggiunto nuove consapevolezze, sono cresciuti, sono maturi adesso, ma non hanno perso le caratteristiche che li rendono unici: Bear è sempre paranoico, Otter è una roccia, Creed è l’eterno bambino, Anna è la persona seria, Kid è il bambino più forte e l’ecoterrorista più spaventoso. Eppure riusciranno comunque a sorprenderci, fino alla fine, inaspettatamente.

Lo stile è classico Klune: coinvolgente, impossibile da lasciare, che ti fa provare migliaia di emozioni e ti lascia tremante e con le lacrime agli occhi.

La narrazione è classica Bear, fatta di voli pindarici semplicemente assurdi e assurdamente divertenti.


“Abbiamo plasmato con le nostre mani questa vita e questa strana famiglia. Perché la famiglia non è definita solo dai legami di sangue. È definita da coloro che ci permettono di restare integri.”


Volevo aggiungere un commento sulla traduzione. Prima però specifico che io ho letto la copia in anteprima, la quale potrebbe essere stata modificata prima di essere pubblicata e di andare in stampa.

Mi duole davvero lamentarmi del lavoro di chi ha tradotto e revisionato, ma sembra che la traduzione sia stata fatta in modo approssimativo, inoltre c’è una mancanza di congiuntivi spaventosa, che forse è dovuta alla decisione di utilizzare un linguaggio più vicino al parlato. La mia mente, però, non poteva fare a meno di correggere i verbi.

Nonostante ciò, siccome nel parlato solitamente siamo meno rigidi con la lingua, alla fine questi elementi non inficiano la lettura.


“Abbiamo vissuto. Abbiamo amato. Abbiamo perduto. Ma siamo ancora in piedi. Siamo qui e siamo in piedi.”


Non appena ho girato l’ultima pagina e la realtà è tornata pesante a bussare alla mia porta, ho desiderato ardentemente ricominciare il libro daccapo, per tornare in quella bolla di amore incondizionato, discorsi assurdi e amore, amore, amore, amore incondizionato che Bear, Otter, Ty e la loro famiglia allargata sa dare.

Provo una tristezza infinita a lasciarli andare, ma so che è la cosa giusta, proprio come ha detto TJ Klune. Ci hanno dato tutto quello che potevano, li abbiamo resi parte di noi, ma adesso dobbiamo fare spazio a un nuovo inizio. Ciò non significa che dovrò cacciarli, al contrario, il mio cuore è un po’ più grande proprio grazie a loro. Non li dimenticherò mai.


Sono consapevole che, oggettivamente, il libro varrebbe un po’ meno di 5 stelle, ma siamo arrivati fin qui e se siete qui con me vuol dire che anche voi avete amato questi pazzi, quindi capirete come mi sento e il motivo del mio voto. Ci hanno dato tanto e anche un po’ di più, se lo meritano.

Baci


Voto libro - 5
 























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