The Seafare Chronicles
La serie è composta da:
1. Bear, Otter e Kid
2. La nostra identità
3. L'arte di respirare
4. La lunga strada tortuosa
Genere: Romance m/m
Scritto da: TJ Klune
31 gennaio 2022
Bear McKenna non ha ancora diciotto anni quando la madre lo abbandona per rifarsi una vita con un altro uomo. Gli lascia un centinaio di dollari e Tyson, detto Kid, il fratellino di appena sei anni. Bear rinuncia a tutto per prendersi cura di lui. Passano tre anni, i due se la cavano, ma Bear deve rassegnarsi a condurre una vita quasi solitaria. Fino al ritorno di Otter.
Otter è il fratello maggiore del suo migliore amico. Il loro rapporto va avanti tra alti e bassi, tra cose non dette e incomprensioni. Ma stavolta sono costretti ad ammettere la natura del sentimento che li unisce.
Per Bear la cosa più importante resta il benessere del fratellino. Non può permettersi le complicazioni di un legame sentimentale. Ma non merita anche lui qualcosa di più al mondo? Non merita anche lui di avere qualcuno al suo fianco?
Genere: Romance m/m
Scritto da: TJ Klune
6 aprile 2022
L’estate è passata e Bear, Otter e Kid sono riusciti a superarla mantenendo anima e cuore integri. Sono andati a vivere nella Mostruosità Verde e Bear è finalmente in grado di ammettere il suo amore per l’uomo che l’ha salvato da se stesso.
Ma la loro storia non finisce qui. Come potrebbe?
I ragazzi scoprono che la vita non si ferma solo perché hanno trovato il loro lieto fine. Devono ancora affrontare la battaglia legale per la custodia di Kid. Il ritorno dei genitori di Otter. La prima serata in un locale gay. E Kid che va in terapia, e la signora Paquinn che si è messa in testa che Bigfoot esiste. Poi ci sono Anna e Creed, che stanno combinando qualcosa. Fa qualche comparsa la gelosia. Si ripresentano vecchi nemici, brutte poesie e gabbiani misantropi. E durante tutto questo, Bear lotta per comprendere il motivo per cui la madre ha abbandonato lui e il fratello, solo per trovarsi invischiato ancora più profondamente nel loro passato condiviso. Ciò che scopre cambierà per sempre le loro vite e lo aiuterà a capire cosa serve davvero per diventare chi si è destinati a essere.
La famiglia non è sempre definita dai legami di sangue. È definita da chi ci rende completi: sono loro che plasmano la nostra identità.
Genere: Romance m/m
Scritto da: TJ Klune
30 agosto 2022
Grazie alla Triskell edizioni sono tornata nello strambo e incasinato mondo di Bear, Kid e Otter con “L’arte di respirare”.
Il terzo volume della Seafare Chronicles, scritta da T. J. Klune, cambia narratore.
È Kid, anzi Tyson, prima da quindicenne e poi da ventenne a raccontarci la loro storia.
A 15 anni, Tyson Thompson (Bear e Otter si sono sposati!) sì è diplomato, è stato accettato a Dartmouth con una borsa di studio onnicomprensiva, ha fatto coming out durante il discorso alla cerimonia del diploma e… si è innamorato del suo migliore amico Dom.
In realtà non ne è davvero consapevole, anche se quando lo vede sorridere a Stacey, i terremoti lo colpiscono inarrestabili.
Nonostante sia super intelligente per la sua età, è abbastanza ottuso sulle emozioni. Inoltre, cosa ancora più spaventosa, sta diventando sempre più uguale a Bear: voli pindarici, conclusioni astruse, frasi sconclusionate urlate all’improvviso nei momenti più disparati.
Per la famiglia Thompson inizia una nuova avventura: Bear e Otter si trasferiscono sull’altra costa del paese per seguire Kid, il cui destino è cambiare il mondo.
Ma succede qualcosa, qualcosa che fa tornare i terremoti più forti che mai, inarrestabili.
Passano quattro anni: Tyson non è più tornato a Seafare, non ha più parlato con Dominic. Si è perso. Per diversi motivi la sua permanenza a Dartmouth è in pericolo, per questo dopo quattro anni torna a Seafare, il luogo dove tutto è iniziato, la sua casa, anche se non la sente più tale, il luogo dove tutto potrebbe cambiare oppure farlo finire in un baratro ancora più profondo.
Dopo quattro anni rivede Dominic, diventato un poliziotto ben piazzato, muscoloso, alto, bellissimo e quei sentimenti che Tyson pensava fossero passeggeri ritornano come un pugno nello stomaco.
Tyson incontra anche il motivo per cui quattro anni prima aveva vissuto il terremoto più forte della sua vita, e capisce che non potrebbe mai odiarlo.
Tyson ha tanto su cui lavorare, su sé stesso (i suoi traumi, le sue insicurezze, i suoi demoni) e sul rapporto con gli altri, partendo da Bear e Otter, che inconsapevolmente sta buttando fuori, e con Dominic, che potrebbe essere interessato a lui in modi molto diversi dalla semplice amicizia.
Mamma mia che libro! Sono ancora segnata dalla dolcezza, dal dolore, dal divertimento, dalla semplice familiarità di questa storia.
Iniziare “L’arte di respirare” è stato come aprire la porta di casa, ritrovare Bear, Otter e Kid (e le loro narrazioni senza capo né coda) è stato come ritrovare membri della propria famiglia.
Questo romanzo è stato un inno a Kid e Bear, al legame inscindibile che li unisce, all’amore e alla devozione dell’uno verso l’altro.
È un inno alla famiglia che si costruisce col tempo: Bear e Kid sono stati sfortunati con la madre, ma hanno trovate molte più persone pronte a tutto affinché stessero bene, a partire da Otter.
A differenza della narrazione di Bear, incentrata più sul dover capire sé stesso, tenere Kid al sicuro e combattere per lui, Tyson valuta tutta la loro storia, ripercorre i momenti e le persone che compongono la loro identità.
Allo stesso tempo ragiona su sé stesso, si rende conto di quanto sia stato egoista e codardo negli ultimi quattro anni, ponendo sempre sé stesso al centro, senza mai considerare le persone che lo amano e che hanno sacrificato tutto per lui. Capisce di avere un lungo percorso davanti e numerosi ostacoli, ma alla fine potrebbe trovarsi il lieto fine… il suo e quello della sua famiglia.
In perfetto stile Klune, nonostante la narrazione a volte estenuante tipica dei McKenna, è impossibile mettere giù il libro. Prende il cuore in una morsa sin dalla prima pagina e lo stritola sempre di più. Quanto mi hanno emozionata le istruzioni sull’arte di respirare, all’apparenza semplicissime, ma che nascondono un significato profondissimo.
«Dimmi.»
«Sto facendo la cosa giusta, vero?» «Riguardo a…?»
«Tutto.»
Le scene emozionanti, ovviamente, sono equilibrate da quelle esilaranti. Quante volte sono scoppiata a ridere per i ragionamenti di Bear e Kid, gli scambi tra Otter e Dominic.
Spettacolare il crossover con la serie “A prima vista” di Klune. “L’arte di respirare” si inserisce nell’altra serie dopo il primo volume. E ovviamente mi ha fatto venire voglia di leggerla! Fortuna che la Triskell l’ha già tradotta.
Stavolta mi hanno un po’ deluso la traduzione e la revisione. Della prima la scelta di non tradurre espressioni assolutamente traducibili come “happy end”, della seconda alcune scelte nei tempi verbali e la decisione di usare “famigliare” al posto di “familiare”. Lo so che è corretto, ma è meno comune; inoltre la seconda è più “dotta”, siccome è modellata sull’etimo latino (parola di Treccani e Accademia della Crusca).
Quindi, che cosa abbiamo capito da questa recensione? Mi sembra ovvio: che non vedo l’ora di leggere il quarto e ultimo volume! Sarà assolutamente orribile lasciare questa adorabile e incasinata famiglia, ma non vedo l’ora di godermi un’ultima avventura piena di risate e lacrime con loro.
Baci
Genere: Romance m/m
Scritto da: TJ Klune
16 dicembre 2022
La storia di Bear, Otter e Kid è giunta ormai al suo capitolo finale, ma prima di arrivare al tanto agognato “…e vissero per sempre felici e contenti” ci sono altre curve da affrontare, altri personaggi da conoscere.
Una ragazzina che non ha un altro posto dove andare bussa alla loro porta.
Una telefonata improvvisa comunica novità inaspettate.
Un fratello torna finalmente a casa dopo aver imparato a camminare da solo.
E, mentre questi tre elementi convergono, le vite di tutti subiranno una svolta dalla quale sarà impossibile tornare indietro.
Salve salve!
Come ogni cosa, anche il nostro viaggio con Bear, Kid e Otter è giunto alla conclusione, purtroppo.
Con “La lunga strada tortuosa”, uscito per Triskell il 9 dicembre, TJ Klune ci racconta l’ultimo capitolo della storia di questa famiglia indimenticabile.
“Ricordate come tutto è cominciato? Io sì. E qui è dove comincia di nuovo, Un’ultima volta.”
Tra passato, presente e futuro, Bear ritorna ad essere il narratore, dopo aver ceduto il posto a Ty in “L’arte di respirare”.
Il libro ricomincia da dove ci eravamo lasciati: qualcuno bussa alla porta di Bear, una bambina sporca e triste, identica a Kid, che gli annuncia la morte di Julie McKenna.
Facciamo un passo indietro e nei primi capitoli Bear ci racconta gli anni a New Hampshire dal suo punto di vista: vivere in un posto così diverso da Seafare e lontano dalla loro famiglia, la scoperta della dipendenza di Kid, il momento in cui lui e Otter hanno affrontato Ty, imparare insieme l’arte di respirare.
Poi il ritorno a Seafare, nuovi terremoti e l’immane decisione di avere dei figli.
Bear e Otter desiderano diventare genitori; la loro unica opzione è l’inseminazione artificiale e hanno avuto la fortuna di trovare la donna perfetta per loro in questo percorso, Megan.
Torniamo al presente, al momento in cui arrivano diverse notizie scioccanti tutte insieme, come al solito.
Megan è incinta di due gemelli (non mancano le battute sul “supersperma” di Bear), Julie McKenna è morta e Izzie, la sorellina che non aveva mai incontrato è sporca e tremante davanti alla sua porta. L’unica opzione possibile per Bear è aprire le braccia e far entrare la piccola Isabel nella loro caotica e strabiliante famiglia.
E via così, eventi dopo eventi, i più significativi, i più ordinari, tante risate e brutti litigi, tutti i momenti che definiscono una vita e la rendono speciale, perché la rendono vissuta.
La differenza tra vivere e sopravvivere viene sottolineata spesso da Bear e Kid, che ricordano quei momenti quando Bear si comportava ancora da stupido e Kid era piccolo, in cui i due fratelli sopravvivevano e basta. Poi è arrivato Otter e con lui hanno iniziato a vivere: hanno visitato una vita di amore, una vita di coraggio, una vita di gioia, una vita piena di tutto ciò che conta e tutto ciò che definisce una persona.
Infine il futuro, il dolceamaro futuro che da un lato ci riempie di una gioia senza confini e di un amore incontenibile, dall’altro di una malinconia inevitabile. Con il futuro arriva la fine e con la fine arriva la consapevolezza che dobbiamo definitamente salutare l’allargatissima e adorata famiglia Thompson.
“La lunga strada tortuosa” è, in fin dei conti, un resoconto. Facciamo il punto della situazione, di anni di battaglie, di ansie e di speranza, e andiamo avanti fino alla fine, fino all’epilogo, fino al vissero felici e contenti che tanto si meritano. Anzi, riceviamo anche di più, perché l’epilogo va molto oltre il finale che avremmo potuto immaginare.
“[…] solo perché ho paura non significa che non sia in grado di cavarmela. Non siamo più come eravamo, Kid, l’ho già detto. Anche allora eravamo spaventati, questo è certo, ma… non avevamo ciò che abbiamo adesso.”
Tutti i personaggi hanno raggiunto nuove consapevolezze, sono cresciuti, sono maturi adesso, ma non hanno perso le caratteristiche che li rendono unici: Bear è sempre paranoico, Otter è una roccia, Creed è l’eterno bambino, Anna è la persona seria, Kid è il bambino più forte e l’ecoterrorista più spaventoso. Eppure riusciranno comunque a sorprenderci, fino alla fine, inaspettatamente.
Lo stile è classico Klune: coinvolgente, impossibile da lasciare, che ti fa provare migliaia di emozioni e ti lascia tremante e con le lacrime agli occhi.
La narrazione è classica Bear, fatta di voli pindarici semplicemente assurdi e assurdamente divertenti.
“Abbiamo plasmato con le nostre mani questa vita e questa strana famiglia. Perché la famiglia non è definita solo dai legami di sangue. È definita da coloro che ci permettono di restare integri.”
Volevo aggiungere un commento sulla traduzione. Prima però specifico che io ho letto la copia in anteprima, la quale potrebbe essere stata modificata prima di essere pubblicata e di andare in stampa.
Mi duole davvero lamentarmi del lavoro di chi ha tradotto e revisionato, ma sembra che la traduzione sia stata fatta in modo approssimativo, inoltre c’è una mancanza di congiuntivi spaventosa, che forse è dovuta alla decisione di utilizzare un linguaggio più vicino al parlato. La mia mente, però, non poteva fare a meno di correggere i verbi.
Nonostante ciò, siccome nel parlato solitamente siamo meno rigidi con la lingua, alla fine questi elementi non inficiano la lettura.
“Abbiamo vissuto. Abbiamo amato. Abbiamo perduto. Ma siamo ancora in piedi. Siamo qui e siamo in piedi.”
Non appena ho girato l’ultima pagina e la realtà è tornata pesante a bussare alla mia porta, ho desiderato ardentemente ricominciare il libro daccapo, per tornare in quella bolla di amore incondizionato, discorsi assurdi e amore, amore, amore, amore incondizionato che Bear, Otter, Ty e la loro famiglia allargata sa dare.
Provo una tristezza infinita a lasciarli andare, ma so che è la cosa giusta, proprio come ha detto TJ Klune. Ci hanno dato tutto quello che potevano, li abbiamo resi parte di noi, ma adesso dobbiamo fare spazio a un nuovo inizio. Ciò non significa che dovrò cacciarli, al contrario, il mio cuore è un po’ più grande proprio grazie a loro. Non li dimenticherò mai.
Sono consapevole che, oggettivamente, il libro varrebbe un po’ meno di 5 stelle, ma siamo arrivati fin qui e se siete qui con me vuol dire che anche voi avete amato questi pazzi, quindi capirete come mi sento e il motivo del mio voto. Ci hanno dato tanto e anche un po’ di più, se lo meritano.
Baci
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