I doni degli abissi


La serie è composta da: 
 
1. Il circo del mare

2.  Il castigo del mare




Genere: M/m, Fantasy

Autore: Maurice Fay

17 gennaio 2022

Per sfuggire al massacro del suo popolo, il sireneide Fati cerca rifugio in un peschereccio, ma viene venduto a Ismael, lo spietato proprietario del Circo del Mare. In fuga dal passato, catapultato in un presente ancora peggiore, deciso a scappare e trasformato nell’attrazione principale del circo, Fati si ritrova invischiato in una società che non conosce, quella umana, fatta di maschere e sottintesi, e quando un efferato delitto si consuma fra gli artisti, la possibilità di fuggire e tornare negli abissi gli si presenta, ma inizia a chiedersi se sia ciò che vuole davvero. Possibile debba scendere a patti proprio con Ismael e collaborare per scoprire il colpevole? Una cosa è certa: l’assassino non può essere la Bestia, nonostante tutto sembri ricondursi a lui. Fati sa che è innocente e intende dimostrarlo, ma ecco che gli abitanti del circo iniziano a sparire misteriosamente.
Riuscirà a risolvere questo enigma e a salvare tutti quanti?

Sulle note di “Povera Patria” proverò oggi a recensire “Il Circo del mare”, opera scritta dallo scrittore Maurice Fay e edita dalla Triskell Edizioni, che ringrazio per la copia recensione.
Siamo davanti a un m/m fantasy autoconclusivo. L'autore, nella sua biografia, ci racconta che adora le sirene e che attraverso le sue storie fantasy parla degli abusi e delle difficoltà che tutti i “diversi” sono costretti a subire.
Attraverso personaggi “diversi”, parla a tutti i diversi della nostra società, con l'auspicio di offrire speranza a tutti coloro che si sentono soli nella loro specialità...
Io dopo tanto leggere e tanto osservare sono arrivata alla conclusione che ciò che davvero non esiste è la normalità, la diversità è ciò che ci contraddistingue, la norma è solo un cluster statistico.

Bene... Fati è un sirendeide, quello che in alternativa è meglio noto come tritone, ossia un essere mezzo uomo (dalla vita in su) e mezzo pesce (dalla vita in giù), con il potere di trasformarsi e diventare umano una volta che il suo corpo si è completamente asciugato. Ricordate il film “Splash, Una sirena a Manhattan”? Uguale.
La metamorfosi tuttavia non è naturalmente controllata; Fati solo con sforzo riesce a indurre la trasformazione da sirena a essere umano.
Al suo risveglio, Fati si trova legato e imprigionato davanti a Ismael, trascinato dai suoi scagnozzi verso una meta sconosciuta. Ismael è violento e spietato, ma Fati si ritrova inspiegabilmente, soprattutto per sé stesso, affascinato da quest'uomo freddo e bellissimo come un marmo.
Alla fine si ritroverà nel Circo di Ismael, il Circo del mare.
Come ci rivela il suo nome, le principali attrazioni del circo del mare sono esseri marini, naturali e mutaforma, che, insieme a esseri umani, si esibiscono ogni sera e affascinano i cittadini dell'isola che li ospita.
All'inizio, Fati si sente un prigioniero nelle violente mani del suo direttore, che gli ha già “gentilmente” comunicato che d'ora in avanti sarà un'altra delle attrazioni del suo circo, non escludendo “prestazioni” accessorie per i clienti più esigenti. All'inizio Fati non pensa ad altro che a fuggire. All'inizio. Ma con il trascorrere delle ore e dei giorni la sua determinazione si fa meno prepotente, osserva e comprende che la maggior parte delle creature non è obbligata alla cattività, catene e caverne non servono a bloccare i prigionieri, ma a impedire che chi si trova al di là delle catene e delle caverne non ne abbia paura. Gli abitanti del circo non sono costretti, ma protetti dallo stesso.
Anche Ismael a suo modo interpreta un personaggio, che tuttavia è meno orrendo di quello che all'inizio si aspettava... e poi c'è la Bestia. Nel mix di creature, un mix nel mix: uomo, sirena, squalo; un abominio che non potrebbe nemmeno esistere e che invece risulta affascinante e conturbante agli occhi di Fati, nonostante il male che gli uomini squalo gli hanno fatto in passato.

Tutta la storia ruota intorno a Fati, il suo personaggio è il vero protagonista del romanzo, gli altri personaggi sono più o meno importanti, complementari, ma è lui il fulcro della storia. La sua straordinaria empatia, la sua capacità di entrare in sintonia con l'anima delle persone, la totale assenza di pregiudizio nel valutarle anche quando queste lo picchiano, lo violentano, lo terrorizzano, è balsamica. Per lui e per chi lo circonda. In pochi giorni riesce a superare il velo delle apparenze e andare in profondità, all'essenza delle cose e degli altri. Il suo potere è quello di guarire le ferite inferte a sé o agli altri, ma ciò non vale solo per le ferite fisiche, vale soprattutto per quelle più profonde, nascoste e invisibili agli occhi.
Mi sono concentrata su Fati perché la storia in sé è poco più di un racconto, anche lo stile narrativo dell'autore, seppure privo di brutture, non è particolarmente accattivante e a volte risulta ripetitivo, acerbo. Mette in campo diversi personaggi, dal passato anche importante, ma non ne approfondisce nessuno; alcuni personaggi di sua invenzione non sono descritti, come, ad esempio, la “medutropa”, che viene da un'altra sua opera e che si fa fatica a immaginare se non si conosce gli altri suoi scritti.

Nonostante l'empatia di Fati verso gli altri, io non sono riuscita a entrare in sintonia con il racconto, con le parole dello scrittore e ho aspettato diversi giorni prima di recensire, proprio per avere la possibilità di riflettere sulla storia e lasciarla sedimentare.
Ciò che mi è piaciuto molto invece sono stati i ringraziamenti a fine libro, lì ho sentito lo scrittore, mi hanno aiutato a interpretarlo; dovrebbe lasciarsi andare sempre come in quelle poche pagine.
Consiglio il libro per il suo contesto affascinante e per i suoi personaggi feriti che le cure di Fati hanno guarito.

Voto libro - 3






Genere: M/m, Fantasy

Autore: Maurice Fay

19 febbraio 2024

La vita di Kazimir Boyko prende una svolta inaspettata quando conosce un conturbante straniero. Il suo nome è Ismael. Viene dalla terraferma e dice di stare cercando una sirena. Uno è alla ricerca del proprio futuro. L’altro sta cercando di superare un passato terribile. Insieme sono come pietre focaie e tra loro non tardano a scoppiettare scintille. Riusciranno a far divampare la loro fiamma superando i traumi del passato e i muri interiori che rischiano di spegnerli? Scopritelo tra viaggi, catastrofi, misteri e nemici insidiosi; e tornate al Circo del Mare, scoprendo tutta la verità sui sireneidi e sui doni degli abissi.



Ciao Lettori,
a distanza di due anni dalla prima recensione, torna Maurice Fay con il secondo libro della serie “I doni degli abissi” dal titolo “Il castigo del Mare” e ringrazio la Triskell Edizioni, che pubblica la serie, per averci donato la copia arc del libro.

“Il castigo del mare” è un romance fantasy autoconclusivo, il genere è misto, le relazioni sono sia etero sia omo, ma gli accenni erotici sono così leggeri da essere alla portata di tutti. Consiglio la lettura anche a chi non ha letto il primo volume perché, sebbene i personaggi e il contesto narrativo siano gli stessi, i due libri sono svincolati.

Ismael è alla ricerca di una nuova attrazione per il suo Circo. L'isola che li ospita è ormai satura e per i suoi abitanti il circo non rappresenta più una novità; i problemi economici che ne derivano sono seri e ciò spinge Ismael lontano, fino alla Nona Colonia, ai confini del mondo conosciuto sulle tracce di una vera sireneide. Per il mondo sopravvissuto i Sireneidi sono solo una leggenda, ma lui è la prova vivente del contrario, deve solo riuscire a rintracciarne uno che, con le buone o con le cattive, sia disponibile a unirsi a lui e al suo Circo del Mare.
È qui che incontra tre ragazzi, gli altri tre protagonisti del romanzo insieme a Ismael: Misha, Pietyr e Kazimir.
I tre ragazzi sono in seria difficoltà, la madre di Kazimir e Pietyr è morta da pochi mesi e loro stanno cercando in tutti i modi di sopravvivere in quella che forse è la colonia più brutale di tutto il mondo sommerso.
Per una serie di circostanze i quattro si trovano in viaggio insieme verso Gibraltar: Ismael per inseguire la Sireneide, i tre ragazzi alla ricerca del loro padre, ma soprattutto di un destino migliore.

Il libro è molto bello. Maurice Fay è riuscito a intrecciare il destino dei quattro e la trama in un modo così armonico che è stato un vero piacere seguirli in giro per il mondo sommerso. Mi è molto piaciuto che il libro non si sia limitato a raccontare la storia di una coppia, ma ci ha raccontato di tutti e quattro, ognuno a suo modo.
Del libro precedente mi ricordo di aver apprezzato la costruzione dei personaggi e delle loro personalità, mentre rimanevo un po' tirata sullo stile di Fay, invitandolo a lasciarsi andare.
In due anni ha fatto dei progressi enormi, il suo stile è decisamente migliorato, fluido e piacevole, perfettamente in sintonia con le emozioni, i sentimenti e le personalità dei personaggi. Ho apprezzato molto la sua capacità fantastica, nel senso di ideazione del mondo del circo del mare: una distopia in cui le terre emerse sono pochissime e gli uomini vivono in colonie artificiali, insieme alle creature più disparate. Era stato molto fumoso al riguardo nel primo libro, ma in questo volume è armonica anche la narrazione del world building, che viene illustrato attraverso i pensieri e le digressioni dei tre ragazzi mentre affrontano gli eventi che li coinvolgono.
Oltre alla storia, mi è piaciuto ancora ciò che avevo apprezzato anche nel primo libro. L’autore è molto molto bravo a descrivere emozioni, paure, sentimenti e desideri dei suoi personaggi e a renderli spesso un tutt'uno in comunione con l'ambiente circostante. Mentre affrontano il viaggio verso Gibraltar, attraverso i pensieri e gli sguardi e la contemplazione del mare di Kazimir e di Misha, Fay ha saputo trasmettermi tutta la forza e il senso di libertà e infinito che si prova davanti al mare sconfinato.

Sebbene non abbia raccontato molto nel riassunto del romanzo, posso affermare che la trama è molto bella, ricca di avvenimenti e con un'evoluzione non scontata.
Leggetelo, il libro varrà il vostro tempo.

Voto libro - 4.5



 

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