Jonathan Strange & il Signor Norrell

 

Genere: Fantasy

Autrice: Susanna Clarke

25 novembre 2021

 Dopo il grandissimo successo di Piranesi, torna in libreria lo spettacolare esordio di Susanna Clarke, uno dei fantasy più belli e originali della letteratura contemporanea, con quattro milioni di copie vendute nel mondo.

In una Londra alle prese con una difficile guerra, due uomini stanno per cambiare la storia con i loro potenti incantesimi.

Nel bel mezzo delle guerre napoleoniche, la maggior parte degli accademici crede che la magia sia ormai completamente scomparsa in Inghilterra. Tutto cambia quando il timido erudito signor Norrell rivela pubblicamente le sue abilità di mago, dando vita a un’ondata di entusiasmo che dilaga per tutto il paese e lo trasporta fino ai salotti dell’alta società di Londra, dove mette i suoi poteri al servizio dei politici e scende a patti con un gentiluomo proveniente da un regno fatato. Un altro mago emerge allora sulla scena: è il giovane e audace Jonathan Strange, che prima diventa il discepolo del signor Norrell e poi ne mette in discussione tutte le teorie, attirato com’è dalle forme più pericolose e oscure della magia. Nel corso degli anni, la battaglia fra i due maghi si fa più accesa di quella dell’Inghilterra contro Napoleone, finché le loro ossessioni e ambizioni segrete non metteranno a rischio la vita di molte persone e cambieranno per sempre la storia della magia inglese.


Salve lettrici e lettori!
Ho finito il 2021 leggendo gli ultimi capitoli di un capolavoro del genere fantasy ripubblicato a novembre in una bellissima edizione da Fazi editore.
Parlo di “Jonathan Strange & il signor Norrell” di Susanna Clarke.
Sin da quando ho letto “Piranesi” ho desiderato leggere il primo lavoro di questa autrice così particolare, quindi eccoci qui, con la mia prima recensione del 2022!

Siamo all’inizio dell’800 in Inghilterra, la magia esiste, o almeno è esistita ed è una parte importantissima della storia del paese.
Numerosi gentiluomini, soprattutto nell’Inghilterra del Nord, si dedicano allo studio teorico della magia. I manuali scritti dai maghi Aurei, o scritti sull’età dell’oro dei maghi, sono l’unica fonte di magia ormai, eppure anche quelli iniziano a scarseggiare.
C’è un mago nello Yorkshire, il signor Norrell, che ha il vanto di possedere tutti o quasi i libri di magia. Questo signor Norrell considera sé stesso l’unico mago inglese e lo dimostra facendo chiudere le Accademie dei maghi, a partire da quella di York.
Eppure l’intento di questo mago è quello di riportare in auge la magia, di ridare smalto alla magia in Inghilterra.
Ma come può farlo se nasconde tutti i libri esistenti nella sua biblioteca e non permette agli altri gentiluomini di studiarla?
Il primo passo, ovviamente, è andare a Londra, perseguitare il primo ministro cercando di convincerlo che il paese ha bisogno della magia, ma soprattutto fare buona impressione nel bel mondo per avere l’appoggio di chi conta.
Peccato che Norrell sia un vecchio mago pedante che riesce a rendere noiosa anche la magia.

“Non parlava quasi mai di magia, e quando lo faceva la sua era una lezione di storia e nessuno riusciva a starlo ad ascoltare.”

Qualche anno dopo, all’improvviso, un altro mago compare sulla piazza: Jonathan Strange.
Il signor Strange è approdato alla magia per caso, dopo aver incontrato uno strano ometto che gli ha raccontato una profezia che dovrebbe riguardare lui e un altro mago.
Strange, alla ricerca di un hobby per far piacere alla signorina che vorrebbe sposare, decide di dedicarsi allo studio della magia… problematico dato che non ci sono libri a disposizione.
L’unica soluzione è diventare alunno dell’unico mago in Inghilterra.
Ma Norrell, che ha fatto di tutto per far sparire ogni studioso di magia, accetterà mai di educare un altro mago?

«Due maghi appariranno in Inghilterra...
Il primo avrà paura di me; il secondo vorrà trovarmi; il primo sarà governato da ladri e da assassini; il secondo cospirerà per distruggere sé stesso. Il primo seppellirà il suo cuore in un bosco oscuro, sotto la neve, ma continuerà a sentire il suo dolore. Il secondo vedrà ciò che gli è più caro in mano al suo nemico...».

Leggere “Jonathan Strange & il signor Norrell” è stata un’avventura. Sono state mille pagine di una storia che non mi aspettavo. È sempre così con Susanna Clarke, ti regala una storia che pensi possa andare in una direzione, ma che in realtà ne segue mille diverse.
E credo sia questo il mio problema con le sue opere. Non che non mi piacciano, anzi, mi appassionano e ne riconosco l’originalità e la maestria. Ma c’è sempre qualcosa che tiene le mie emozioni a bada, che mi trattiene e non mi permette di vivere queste storie completamente. C’è una precisione quasi tagliente nella scrittura della Clarke che rende la narrazione un po’ fredda, i personaggi distanti, persino l’ambientazione sembra un quadro più che un luogo dove potersi immergere. Ma sono dell’opinione che questo sia anche il motivo per cui i suoi lavori sono così unici e interessanti. 

Sapete cosa mi ha colpito leggendo?
Quasi tutti i romanzi, di qualsiasi genere, hanno sempre un obiettivo, alla fine esce sempre un insegnamento o qualcosa di importante da ricordare, mentre “Piranesi” e “Jonathan Strange & il signor Norrell” sono solo storie.
Norrell e Strange non sono esempi da seguire; il primo è un vecchio con la parrucca intrappolato nel passato, mentre il secondo è un giovane intraprendente che non si fa alcuno scrupolo pur di raggiungere i suoi obiettivi. Ecco, da Norrell e Strange potremmo imparare cosa non essere.
Una delle cose più interessanti di questo libro è l’approccio alla magia. È qualcosa di intrinseco ed estremamente importante per ogni inglese, eppure allo stesso tempo è estranea e temuta, pericolosa e sconosciuta. Di solito la magia ci porta sempre in altri luoghi, posti magici, paesi diversi dai nostri, la Clarke invece ci mette davanti a una realtà differente: cosa succederebbe se la magia fosse una cosa estinta come un’altra?
E se ci fosse la possibilità di farla tornare, cosa faremmo?
Saremmo cauti e spaventati come Norrell o sicuri e impavidi come Strange?
Ecco, nonostante la magia sia protagonista di questo libro, la Clarke non ci hai fatto “sporcare”. Sappiamo che c’è, la vediamo, la percepiamo, ma non la tocchiamo mai. Siamo spettatori e se ci distraiamo anche solo per un attimo, la perdiamo per sempre.
Questa è un’altra cosa davvero interessante del romanzo, noi restiamo fermi in Inghilterra, anche quando la magia si fa spazio a forza nel nostro mondo, noi siamo lì ignari di tutto, estranei a ciò che sta succedendo, nonostante lo stiamo leggendo. La magia c’è, ma non tocca a noi viverla. È una sensazione davvero peculiare che ho provato leggendo questo romanzo e anche “Piranesi”. Come ho detto prima, è una caratteristica dello stile della Clarke ed è ciò che rende così uniche le sue storie. 

«Come mago io non sarò mai del tutto Strange, o quantomeno non soltanto Strange, c’è troppo Norrell in me».

Devo ammettere che all’inizio stavo perdendo un po’ la speranza nel romanzo. Ero al 37% quando è arrivata l’intervista a Susanna Clarke che ho seguito su YouTube che mi ha dato nuova carica nella lettura e mi ha regalato una lettura differente della storia. Mi sono resa conto che i protagonisti sembravano quasi perdersi in sottofondo, che le vicende degli altri personaggi fossero più importanti delle loro. Ma in realtà è il contrario; attraverso quelle divagazioni ci infiltriamo ancora di più nella storia, ne conosciamo tantissime sfumature per poter vedere, alla fine, un intero arcobaleno che era impossibile immaginare all’inizio.
Infine, mi sono resa conto che, nonostante il bel mondo e il mondo magico che si intromette continuamente e crea mille divagazioni, “Jonathan Strange & il signor Norrell” è una storia intrinsecamente triste, drammatica. Non si percepisce subito, si comprende pian piano, soprattutto verso la fine ed è una cosa che colpisce nel profondo, è inaspettato nonostante sia sempre stato lì, messo in sottofondo da tante altre cose per poi ricomparire con una forza esplosiva. E a questo posso solo dire: WoW!
Che dire, come sempre ho parlato fin troppo. Spero di essere stata esaustiva e che vi possa aiutare a decidere se intraprendere o meno questa lettura. Sono curiosa di scoprire voi cosa ne pensate, fatemi sapere nei commenti.
Adesso voglio vedere anche la serie TV del 2015, sono davvero curiosa!
Baci 


 Voto libro - 4 


 

 

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