Speak. Il graphic novel
Genere: Graphic novel
Autrice: Laurie Halse Anderson
"Parla. Siamo qui per ascoltarti." Melinda sa che questa è una delle tante bugie che ti raccontano al liceo. Perché nessuno vuole ascoltare quello che hai da dire. Soprattutto se non riesci a esprimerlo, se fai fatica a trovare le parole. Colpevole di aver rovinato una festa chiamando la polizia, Melinda non ha più amici e viene maltrattata a scuola. Nessuno la saluta, figuriamoci ascoltarla per capire cosa è successo veramente quella sera. Eppure Melinda troverà la forza per affrontare una violenza inconfessabile, subita nell'estate dei suoi tredici anni. E finalmente avrà il coraggio di parlare.
Salve lettrici e lettori!
A inizio gennaio vi ho parlato di “Speak” di Laurie Halse Anderson, romanzo toccante e bellissimo con protagonista Melinda Sordino, una ragazza al primo anno di liceo che una sera d’estate ha perso la sua voce, ha perso sé stessa, ha perso i suoi amici a causa di un mostro.
In blog potete trovare la recensione del romanzo, ma qui vi parlo del graphic novel, il titolo è “Speak. Il graphic novel”, è illustrato da Emily Carroll e in Italia è stato pubblicato da Il Castoro nel 2019.
La trama è la stessa.
Melinda Sordino deve sopravvivere a un primo anno di liceo dove tutti la odiano perché in estate ha chiamato la polizia durante una festa. Quello che nessuno sa è che era stata stuprata… ma non è riuscita a dire nulla.
È da quel momento che le parole non escono più dalla sua bocca, diventa sempre più silenziosa, un’ombra di sé stessa, distante e disillusa. Cerca di vivere il liceo nel modo più distaccato e sarcastico possibile, ma LUI lo rende difficile. LUI è dappertutto e non la lascia scappare.
Ma come l’albero che deve trovare il modo di disegnare per il corso di arte, Melinda deve trovare il modo di rinascere… riuscirà a trovare la voce per farlo?
“Dopo il pranzo c'è Educazione Artistica, come un sogno dopo un incubo.”
Credo che il graphic novel non veicoli bene tutti i passaggi del percorso di Melinda, non come ci sono riuscite le parole. Ma è una rappresentazione spettacolare di tutto quello che le parole potevano solo sperare di farci immaginare.
“Speak” è un romanzo visivo, l’arte è importantissima.
Melinda trasmette i suoi pensieri attraverso le immagini, descrive le persone che la circondano come animali o oggetti, racconta tutto con metafore o esempi che il graphic novel porta in vita alla perfezione. Ci sono scene che durante la lettura restano in secondo piano, perché non sono la cosa più importante, ma che con le immagini possono sbocciare, riescono a farsi notare.
Poi ci sono quelle scene per cui le parole a volte sono di troppo, per cui un semplice foglio nero riesce a trasmettere più di mille frasi.
Emily Carroll ha fatto un lavoro straordinario; è entrata nella testa di Melinda e ha trasmesso con i suoi disegni tutte le cose che avevamo già letto.
Non ci sono colori, il bianco e nero regna supremo, ed è perfetto: la rabbia, la paura, la delusione, l’indecisione, la frustrazione, la speranza, la disillusione di Melinda regnano sul foglio.
Anche il modo in cui sono stati organizzati i capitoli, i discorsi diretti e i voli pindarici di Miranda, è tutto geniale.
Credo che “Speak” sia una storia da leggere, osservare, ascoltare, raccontate. Assorbitela come volete, ma fatelo, è davvero importante.
Inoltre penso che il graphic novel sia un’estensione perfetta del romanzo; non solo perché è lavorato meravigliosamente, ma perché è la naturale prosecuzione di un lavoro in cui le immagini sono fondamentali. Se avete amato il romanzo come me, non potete farvi assolutamente scappare il graphic novel.
Baci
Voto libro - 5
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