Il mio grido è come un tuono
Genere: Contemporanea ragazzi
Autore: Mildred D. Taylor
Vincitore della Newbery Medal nel 1977
Un classico contemporano per la prima volta in Italia
La vita non è semplice, in una piccola cittadina del Mississippi, se sono gli anni Trenta e la tua pelle è nera. Lo sanno bene Cassie Logan e i suoi fratelli, che tutte le mattine devono farsi un’ora a piedi per raggiungere la scuola, schivando l’autobus dei ragazzi bianchi che li schizza di fango mentre sfreccia veloce sulla strada. E una volta arrivati in classe, i soli libri che possono sperare di usare sono quelli logori, scartati dalle scuole dei bianchi; al negozio vengono serviti per ultimi, e se protestano nessuno li difende. Ogni giorno è una continua lotta contro le umiliazioni e i soprusi, e quando cala il sole voci terribili sugli “uomini della notte” turbano il sonno di Cassie e dei suoi fratelli… La situazione precipita quando la mamma viene licenziata e i loro preziosi terreni, fonte di indipendenza e libertà, vengono messi in serio pericolo. Ma la famiglia Logan è coraggiosa, e il loro cuore è grande: non si arrenderanno finché non verrà fatta giustizia.
Salve lettori, oggi vi parlo di un libro che tocca argomenti sensibili e ingiustizie: “Il mio grido è come un tuono” di Mildred D. Taylor, edito da Mondadori.
Prima di immergerci in questa lettura, l'autrice scrive una lunga nota, appunto per preparare i lettori alla storia che andranno a leggere, su come queste storie le sono state raccontate dal padre e oggi le ha scritte nero su bianco.
"«Bambina, non possiamo scegliere di che colore nasciamo o chi sono i nostri genitori o se siamo ricchi o poveri. Però possiamo scegliere che cosa fare della nostra vita una volta qui.»"
Sono gli anni ‘30, la nostra protagonista è Cassie Logan, ha 9 anni e la pelle nera. È lei che racconta quello che succede in una piccola cittadina del Mississippi.
Tutto quello che fanno Cassie e i suoi fratelli è ascoltare la madre e il padre, in modo che non si mettano nei guai, ma è impossibile non dire la propria quando ti calpestano la dignità, quando per qualcuno il colore della tua pelle incide sulla persona che sei.
I piccoli Logan odiano il bus dei ragazzi bianchi, che lungo il tragitto a piedi a scuola si burlano di loro, infangandoli e deridendoli. Ma non è finita qui; Cassie non capisce perché i bianchi devono essere i prediletti. Capisce il rispetto verso gli adulti, capisce il rispetto altrui, ma non capisce perché una ragazza della sua stessa età, dalla pelle bianca, dovrebbe passarle davanti pretendendo delle scuse solo perché lei detto la sua.
Così inizia la lotta dei Logan, visti di cattivo occhio perché cercano di aiutare il prossimo, perché cercano di fare sempre la cosa giusta, ma soprattutto perché sono una famiglia afrodiscendente.
Le cose tuttavia non vanno mai come si spera, soprattutto in quegli anni, quando l'ignoranza aveva la meglio, ma si combatteva anche per i propri diritti. I Logan dovranno fare i conti con tutto ciò. Cosa succederà a questa famiglia?
"Be’, Cassie, durante la schiavitù c’erano molte fattorie che facevano accoppiare le persone come animali per produrre più schiavi. I riproduttori portavano un sacco di soldi ai proprietari di schiavi, soprattutto dopo che il governo aveva detto che non si potevano più andare a prendere schiavi dall’Africa, e producevano ogni genere di schiavi da vendere all’asta. E la gente con abbastanza soldi, bianchi e anche neri liberi, poteva comprare tutto quello che voleva. I miei erano stati allevati per essere forti come i loro genitori e i genitori dei genitori prima di loro. Non importava niente cosa pensavano dell’idea. Non ci badava nessuno."
A raccontarci ciò che accade in questa storia è proprio Cassie, attraverso i suoi occhi e le sue parole conosceremo questa storia di coraggio e ingiustizie.
Cassie è pressoché una bambina, ma la vita la porta a crescere in fretta, a capire che non tutti vengono trattati allo stesso modo e che al mondo ci sono esseri spregevoli. Il suo personaggio è coraggioso, premuroso e caparbio.
I suoi fratelli non sono solo la sua famiglia, ma i suoi amici, con loro è solita mantenere segreti oppure combinare guai; ho adorato il loro modo di proteggersi a vicenda, la loro connessione è commovente.
Lo stile dell'autrice è riflessivo, scorrevole e semplice, appunto perché è raccontato dal punto di vista di una bambina. Il romanzo è scritto in prima persona, ma riesce a renderci partecipi anche delle cose dette tra gli adulti, proprio perché Cassie tende ad allungare le orecchio dappertutto.
I temi trattati in questo libro sono senza alcun dubbio il razzismo, il bullismo, la schiavitù, l'indipendenza, la libertà, la diversità e tanto altro, e tutto scritto molto bene e con delicatezza.
Inutile dirvi che questo libro mi sia piaciuto perché sarebbe scontato, ma una nota di amaro mi è rimasta; pensavo che il romanzo fosse autoconclusivo, ma ho scoperto che si tratta di una serie. Quindi non vedo l'ora di scoprire come va a finire la storia.
Termino col dire che le note lasciate dall'autrice le ho trovate davvero interessanti e utili. Scoprire che molte di queste vicende sono realmente accadute e che i personaggi sono ispirati alla famiglia dell'autrice, rende la storia molto più reale, e trasmette ancora di più la voglia di leggere e scoprire com’è andata.
"Suppongo che perdonare sia non permettere a qualcosa di tormentarti, di farti marcire."
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