Magic fish. Le storie del pesce magico

 


Genere: Graphic novel

Autore: Trung Le Nguyen

19 maggio 2022

Tiến ama leggere i libri che prende in prestito nella biblioteca locale, anche se sa che la vita non è come nelle favole. Già è difficile per un ragazzo comunicare con i propri genitori, ma nel suo caso ancora di più dato che parlano due lingue diverse.Come può spiegar loro ciò che sta vivendo?


Salve, salve!
Il 19 maggio esce per Tunué “The Magic Fish. Le storie del pesce magico” di Trung Le Nguyen.
Incuriosita, l’ho preso in inglese. Se volete scoprire cosa nasconde questo graphic novel, seguitemi!

Tiến è un giovane ragazzo di origine vietnamita. Lui è nato e cresciuto in America, ma i suoi genitori sono scappati dal Vietnam distrutto dalla guerra, da un paese in cui non avrebbero mai potuto avere un futuro. Si sono costruiti a fatica una vita in America, ma le loro origini non sono scomparse: il Vietnam si sente nella lingua che usano, nelle storie che raccontano e nei ricordi che tengono stretti.
Tiến e la madre, Helen, hanno una tradizione: leggono insieme i libri di favole.
Una letta da Tiến, una dalla madre, attraverso le favole rivedono sé stessi, le loro storie e, forse, il modo per parlare di quegli argomenti troppo difficili da spiegare a parole, soprattutto quando si parlano due lingue diverse.

“Ancora non l’hai detto ai tuoi?”
“Ecco, voglio farlo. Ho provato a cercare come dirlo in biblioteca. Né io né la bibliotecaria siamo riusciti a trovare le parole per farlo in vietnamita.”

“The Magic Fish” si compone di tre filoni narrativi caratterizzati da tre colori differenti: rosso per Tiến e la vita in America, blu/violetto per le favole che ci vengono raccontate, giallo ocra per il Vietnam dei ricordi.
Questa divisione così netta ci permette di saltare da una storia all’altra senza dubbi, senza sentirci estraniati.
La distinzione di colore non è l’unico strumento che l’autore utilizza per ottenere questo scopo. Le favole conquistano la pagina quando Tiến e Helen le leggono, come se fosse il ritmo della loro voce a trasportarci in quel mondo magico. Le domande di Tiến o la fine delle favole, poi, ci riportano alla rossa realtà, dove osserviamo Tiến interagire con i suoi amici e venire a patti con il suo segreto, mentre la madre cerca il linguaggio adatto per comunicare con suo figlio senza barriere. E spesso questa ricerca ci riporta alle favole e ai loro insegnamenti.
In Vietnam ci arriviamo in due modi: attraverso i ricordi sofferenti di Helen (i saluti veloci, la fuga, la paura di essere catturati, la lontananza) e per un avvenimento improvviso.

“Va così? La ricordo a malapena.”
“È probabile. Sono solo storie. Cambiano quando devono.”

La resa delle favole è davvero originale e significativa. L’autore porta sulle sue pagine tre favole, adattate al mondo vietnamita, ma soprattutto ai personaggi che le raccontano.
La prima è la fiaba tedesca “Allerleirauh” (meglio conosciuta come “Dognipelo”), raccontata da Tiến.
Tiến conosce le storie delle sue origini, ma è comunque cresciuto in Occidente verso la fine degli anni ‘90, per cui la sua visione della principessa Alera, protagonista della storia, è moderna. L’autore, quindi, decide di dare ad Alera tratti occidentalizzanti e crearle dei vestiti ispirati all’alta moda della prima metà del ‘900.

La seconda storia è “Tấm e Cám”, la versione vietnamita di Cenerentola, letta dalla zia di Helen. La zia non è mai andata via dal Vietnam, colonizzato per migliaia di anni dalla Cina e poi dalla Francia; per questo motivo la matrigna e la figlia indossano abiti di stile francese tipici dei suoi anni, così come le case rispecchiano lo stile coloniale francese. La figliastra, che invece sembra rappresentare un legame con il passato e gli antichi valori, indossa abiti tradizionali vietnamiti, seppur adattati secondo la moda del tempo.

Infine, l’ultima storia è una rivisitazione della Sirenetta di Andersen attraverso gli occhi di Helen. Helen ha un animo spaccato, da un lato l’America, dall’altro il Vietnam; questa dualità l’autore la imprime nei luoghi della storia: l’ambiente sottomarino è ispirato a Hong Kong, mentre il mondo fuori dall’acqua è ispirato alla San Francisco del 1980. La storia della Sirenetta, che lascia un mondo amato per esplorare un mondo nuovo ma ostile, in cui però sa di poter trovare la vera sé stessa, richiama il viaggio di Helen e di suo marito per l’America, e anche in questo caso ambientazione e costumi trasmettono perfettamente questo aspetto del personaggio.

“La felicità è una cosa preziosa. E le cose preziose sono poche. Perciò impariamo a tenerle strette. A tenerle vicine.”

Questi e altri dettagli, l’autore ce li racconta alla fine della storia, e mi hanno fatto amare il graphic novel ancora di più. Adoro leggere dello studio e della cura nei dettagli che gli autori mettono nella creazione delle loro opere, le rende ancora più profonde e importanti a mio avviso. Se già avevo apprezzato la storia per i messaggi che lancia, per le bellissime illustrazioni e per il modo in cui le favole sono state usate per aiutare Tiến ed Helen a formare un legame ancora più profondo, la lettera dell’autore ha reso il graphic novel ancora più speciale.

“The Magic Fish” è una bellissima testimonianza, uno sprazzo di vita che non si fatica a credere reale. Ho adorato il modo in cui le favole si sono intrecciate alla storia di Tiến ed Helen, come i loro insegnamenti si siano incastrati perfettamente alle vicende di madre e figlio e abbiano aperto porte che con le semplici parole sembrava impossibile anche solo scovare.

Parlando dei disegni, mi è piaciuta tantissimo la scelta dei colori: rosso come la vita, come l’amore, per il presente; blu/violetto come un sogno per le favole; giallo ocra, pregno di disperazione, di tristezza, per i ricordi in un paese martoriato.
Ho particolarmente apprezzato la resa delle favole, ma la cosa che mi è piaciuta di più è stato il modo in cui il disegno fluisce scena dopo scena, le transizioni precise e significative, sia quando le immagini passano da un filone all’altro, che quando passano alla scena successiva. Una in particolare mi è rimasta nel cuore…

Insomma, penso si sia capito che secondo me vale davvero la pena leggere questo graphic novel. Adesso attendo il nuovo lavoro dell’autore dal titolo “Angelica and the Bear Prince”, in uscita nel 2025!
Infine ringrazio la Tunué per avermi fatto conoscere Trung Le Nguyen e la sua storia.
Baci

Voto libro - 5










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