Le indagini di Sherlock Holmes.


Genere: Manga

Autore: Arthur Conan Doyle

1 marzo 2022


Che cosa accomuna alcune statue di Napoleone distrutte da un folle, un'associazione che promette cifre da capogiro a chiunque abbia i capelli rossi, una donna uccisa da una misteriosa "banda maculata"? È quello che vuole scoprire Sherlock Holmes insieme al suo fidato amico Watson, in una caccia al colpevole che porterà a svelare un piano ideato da una mente geniale e crudele. Una mente che solo il migliore investigatore del mondo può sperare di fermare... 

Salve salve!
Il 1 marzo il mio cuore di Sherlockiana ha fatto un triplo salto carpiato quando ha visto l’uscita della versione manga delle “Indagini di Sherlock Holmes di Sir Arthur Conan Doyle”! L’adattamento è stato fatto da Haruka Komosubi, tradotto quest’anno da Mondadori ragazzi.

I racconti adattati sono cinque: “I sei Napoleoni”, “La banda maculata”, “La lega dei capelli rossi”, “L’ultima avventura” e “La casa vuota”.
Questo è l’ordine delle indagini nel manga, l’ordine cronologico invece è “La banda maculata” e “La lega dei capelli rossi” nella raccolta “Le avventure di Sherlock Holmes”, “L’ultima avventura” in “Le memorie di Sherlock Holmes”, “I sei Napoleoni” e “La casa vuota” in “Il ritorno di Sherlock Holmes”.
La scelta dei racconti, ovviamente, non è casuale. Sono stati scelti i racconti che introducono o nascondono nei loro meandri la figura del professor Moriarty, che ne diventa il filo conduttore.

“I sei Napoleoni” riguarda il misterioso caso di alcuni busti di Napoleone rubati e rotti poco lontano dalle case in cui erano custoditi.
“La banda maculata” sembra un caso assurdo, ma nasconde un movente e un crimine davvero macabro.
“La lega dei capelli rossi” è un caso davvero divertente, dai modi davvero assurdi.
“L’ultima avventura” è il famosissimo racconto con cui Sir Arthur Conan Doyle tentò di liberarsi del suo personaggio, osannato dal pubblico ma odiato a morte dal suo creatore. Odiato perché non gli permetteva di scrivere e di diventare famoso per le sue opere che considerava davvero serie e di alto livello, ossia i romanzi storici. Per questa ragione Sherlock Holmes ha affrontato il professor Moriarty alle cascate di Reichenbach. La prima volta che ho letto questo racconto (che ve lo dico a fare) ho pianto, era appena morto un personaggio che avevo amato per numerosi racconti e la sorpresa mi aveva completamente travolto. Nonostante gli anni, anche leggendo il manga mi sono emozionata… che ci posso fare? Sono debole!
Fortunatamente, come potete immaginare, il piano di eliminare il detective più famoso e amato del mondo si ritorse contro Conan Doyle, che ricevette lettere molto accorate dai fan di Holmes, così come numerose richieste dai suoi editori. Inoltre, la necessità di denaro non mancava e Sherlock era fonte di guadagno sicura, così Conan Doyle tornò a Baker Street (prima con romanzi “prequel”, che non bastarono al pubblico), poi con i racconti. Così otteniamo “La casa vuota” e la raccolta di racconti “Il ritorno”.

Sono certa, però, che non vi interessi la storia dei racconti, ma cosa ne penso della loro versione manga e… l’ho assolutamente adorata!
La cosa che mi è piaciuta di più, e che spesso mi ha fatto morire dalle risate, sono le reazioni estreme tipiche del manga: occhi giganti, bocche aperte, reazioni portate all’ennesima potenza per rendere la scena ancora più eclatante. Vittima di queste reazioni era spesso Watson e gli stavano benissimo! Erano perfette.
La rappresentazione dei personaggi mi è piaciuta tantissimo; riprende la visione comune del detective e del suo assistente, quella che il grande pubblico conosce e ricorda, utilizza a questo scopo la famosa espressione “Elementare, Watson”, l’immagine della pipa e dei cappelli caratteristici, tutti elementi diventanti simboli iconici di Holmes e Watson.
Per questo motivo anche Sherlock è stato rappresentato come il grande pubblico lo immagina: affascinante e sexy, sguardo obliquo e sorrisetto appena accennato. Come si fa a non innamorarsene?

Il manga non inizia direttamente con il primo racconto, ma con la scena più iconica di “Uno studio in rosso”: il primo incontro tra Holmes e Watson. Ho molto apprezzato questa scelta, perché in questo modo c’è un’introduzione ai personaggi e alle loro storie.
Dal punto di vista narrativo ho apprezzato molto anche le frasi finali di ogni indagine, che creano un ponte tra i vari racconti, sfumano tra le indagini e le uniscono alla perfezione.

Non so molto di manga, ma so qualcosa di Sherlock e penso che la resa dei racconti, sia nei discorsi che nei disegni, sia fantastica.
Questa versione di Sherlock e Watson mi ha divertita, mi ha emozionata e mi ha fatto innamorare ancora una volta del detective più famoso del mondo e del dottore anche.
Credo sia un’idea fantastica quella di adattare i classici della letteratura in versioni diverse e inusuali, non solo sono edizioni che gli amanti di queste storie non possono lasciarsi scappare, ma è anche un modo furbo di avvicinare i lettori di manga e fumetti ai grandi classici.
Baci



Voto libro - 5







 

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