Vampyria. La Corte delle Tenebre

 


Genere: Horror

Scritto da: Victor Dixen

7 giugno 2022

Nell'Anno Domini 1715, il Re Sole si è trasformato in un vampiro per diventare il Re delle Tenebre. Da allora regna come un assoluto despota sulla Vampyria: una coalizione di vasta portata congelata per sempre in un'epoca oscura, che comprende la Francia e i suoi regni vassalli. Tre secoli dopo, Jeanne, una giovane popolana, nel giro di una notte si ritrova orfana, scopre che la sua famiglia non era così ‘ordinaria' come pensava e usurpa l'identità di una nobile per sopravvivere. Tutto questo la porta a Versailles: il luogo dove siede il tiranno all'origine di questo odioso sistema che ha dissanguato la sua famiglia. Quanto tempo riuscirà a sopravvivere? Tra horror, avventura e realtà storica, un romanzo dal taglio moderno e affascinante che incanterà allo stesso modo gli amanti del brivido e gli appassionati di storia.


Ciao lettori,
Alcune delle mie letture preferite sono quelle in cui sono in scena i vampiri. Li ho sempre amati, che siano film, manga, libri o cortometraggi, dove c'è un vampiro, state pur certi che ci sono anche io. E non tutti i tipi di vampiro, no, a me piacciono quelli originali, alla Bram Stocker: orridi, depravati e spietati esseri senz’anima che si divertono a trattare gli esseri umani come il gatto con i topi. Infatti, non ho molto apprezzato la lunga deriva buonista a cui ha dato il via la Meyer, dove la cosa più scandalosa dei vampiri era il glitter di Edward&Company.
Quindi sono stata molto intrigata da copertina, titolo e trama della nuova serie di Victor Dixen “Vampyria. La Corte delle Tenebre” pubblicato per noi dalla Salani, che ringrazio.
E l'istinto non mi ha tradita, visto che Vampyria è una distopia horror in cui il mondo è governato dai vampiri, che in patria ha visto già tre uscite.

Nel nostro romanzo, Luigi XIV, Re Sole, a un certo punto della sua vita viene trasformato in un vampiro dando il via a quello che dopo trecento anni è conosciuto come “Vampyria”, un impero che si estende per tutta l'Europa e che vede a capo di ogni Paese un Vampiro sotto l'egida di Luigi L'Immutabile.
I Paesi che non sono sottomessi al Re Sole sono comunque ad esso affiliati o alleati (in questo se so, ben fatte anche la cartina e la mappa delle classi sociali all'inizio del libro).
Non essendoci mai stata la rivoluzione francese, la società non si è evoluta, si è solo adeguata alle nuove esigenze dei governanti. Abbiamo l'Alta aristocrazia (vampiri), L'Ordine Ematico, ossia i dottori del regno (esseri umani), la Bassa aristocrazia (esseri umani) e il quarto stato o servi del sangue, ossia la plebe, che non è niente più che la riserva di sangue dei vampiri e, di conseguenza, trattata come una mandria di mucche e sottoposta a regole assurde atte a tenere il popolo diviso e ignorante.

Jeanne, ha diciassette anni ed è una serva del sangue in un paesino sperduto della campagna francese. Come tutte le adolescenti è un po' ribelle, le stanno strette le regole, sia quelle imposte dalla legge sia quelle imposte dai suoi genitori, ma è una ragazzina brillante che attinge a piene mani dalla conoscenza che i suoi genitori le trasmettono. Una sera, la sua famiglia viene trucidata dalle guardie dell'impero e lei si salva esclusivamente perché ha la prontezza di sostituirsi alla figlia del nobile del suo villaggio. Grazie a questo, viene condotta a Versailles, nell'istituto in cui vengono formati i figli dei nobili dell'Impero e dove lei decide di rimanere per vendicare la sua famiglia e pianificare la morte del Re.

Non proseguo nella narrazione della trama perché potete immaginare come si svolgerà, tra cattiverie, assassini e tradimenti vari come nelle migliori corti umane, ma ancora più spietate perché si parla comunque di esseri umani che anelano a diventare spietati vampiri e quindi quasi più cattivi di loro.
La protagonista indiscussa di questo primo volume è Jeanne, che, come vi ho anticipato, riesce a mimetizzarsi tra i nobili grazie all'educazione ricevuta dalla sua famiglia, una lingua affilata come un coltello e una morale machiavellicamente votata al detto “il fine giustifica i mezzi”. In alcuni momenti non mi è stato chiaro chi fosse più spregevole, se lei o i suoi nemici.
Di più non posso svelarvi, ma posso dirvi che gli intrighi orditi nella trama possono benissimo far il pari con quelli dei nostri amati Borgia, con un tocco in più dato dal sangue.
Devo dire che ciò che ho apprezzato di più in tutto il libro è proprio il worldbuilding e la costruzione di protagonisti e personaggi. Del primo ho apprezzato l'originalità; che io sappia, non ci sono altri libri o film in cui il regno dei vampiri si è sostituito a quello degli esseri umani, la scelta del periodo storico che calza alla perfezione con le esigenze vampiresche e i piccoli accorgimenti molto ben congegnati adottati, come le classi sociali e le leggi a cui è sottoposto il quarto stato, poche regole ma ben scritte.
I personaggi sono tutti fantastici. Alla fine non ce n'è uno normale, sono tutti dei lucidi pazzi; quelli mentalmente più normali sono affetti da abomini fisici degni della migliore tradizione orrida giapponese.
L'intreccio è molto ben congegnato, anche se la trama a un certo punto del complotto è un po' troppo tirata, lasciando scoperti i fianchi in più di un'occasione, ma vedremo come si svilupperà nei volumi successivi. Ciò che ho apprezzato di meno invece è la scelta dell'autore di uno stile dal registro molto informale e a tratti grezzo.
Il libro è narrato dalla prima persona di Jeanne, ma a mio avviso perde molto il modo in cui l'autore fa parlare e raccontare la sua protagonista, azzerando il pathos della narrazione quasi a volere intenzionalmente smorzare la tensione creata dagli avvenimenti.
Peccato.

Voto libro - 4













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