Love on the Brain. L’amore in testa

 


Genere: Romance

Autrice: Ali Hazelwood

11 Aprile 2023

Quando le viene offerta la possibilità di guidare un team di lavoro alla NASA per la costruzione di un casco spaziale, la neuroscienziata Bee Königswasser si pone la domanda che è la stella polare della sua intera esistenza: al posto mio, Marie Curie cosa farebbe? Ovviamente, accetterebbe senza esitare. Ma la madre della fisica moderna non ha mai dovuto condividere il comando con Levi Ward, l'arcinemico di Bee fin dai tempi del dottorato, un ingegnere tanto attraente quanto insopportabile. Eppure, nel momento in cui qualcuno cerca di sabotare il laboratorio, è proprio Levi a dimostrarsi un alleato fedele, facendo crollare tutte le certezze di Bee su quell'uomo criptico e sempre un po' scontroso, per il quale inspiegabilmente comincia a provare attrazione. Per lei, che ha passato tutta la vita a studiare la mente e a farsi dominare dalla ragione, arriverà il momento di seguire il cuore?

Salve salve!
Ali Hazelwood è tornata per farci innamorare con “Love on the Brain. L’amore in testa”. Il secondo volume dell’autrice è un successo quanto “The Love Hypothesis”?
Scopriamolo!

Bee Königswasser è una neuroscienziata ed è stata scelta come co-direttrice di un progetto incredibile della NASA. Per Bee è un sogno che diventa realtà, la sua occasione di portare a termine un lavoro che possa garantirle una posizione e una paga migliore, la spinta giusta per la carriera che merita.
Finché non scopre chi è l’ingegnere a capo del progetto insieme a lei: Levi Ward, la sua nemesi durante la scuola di specializzazione, colui che la evitava come se avesse avuto la peste, che rinunciava a progetti importanti pur di non lavorare con lei, che ha consigliato al suo ex-fidanzato di trovare di meglio.
Da parte di Levi è stato odio a prima vista, un odio immotivato che Bee ha tentato di farsi scivolare addosso, in fondo non si può piacere a chiunque, ma l’idea di dover lavorare con lui a stretto contatto, di rivedere quegli occhi di un verde unico… le causa sensazioni inaspettate.
Sono passati anni, ma sembra che Levi sia rimasto fedele al suo astio, tanto da sabotare il suo stesso progetto pur di farla cacciare.
Dietro al comportamento di Levi, in realtà, si nasconde un sentimento completamente diverso, che Bee non riesce a notare e che Levi non riesce ad esprimere.
Può un progetto spaziale far sbocciare l’amore?
Non vi resta che scoprirlo!

“Non puoi mettere tutte le tue uova nella cesta della scienza. Ci sono altre ceste, migliori. Come la cesta del sesso, la cesta del pomiciare, la cesta del “lascia che un ragazzo paghi la tua costosa cena vegana”, e…”

Ali Hazelwood ha un grandissimo pregio: per quante pagine, per quanti capitoli o parole, i suoi libri si divorano!
Non c’è niente da fare, non c’è alternativa. Senza rendermene conto mi sono ritrovata al 40%, poi al 60%, all’80%, fino ad arrivare alla fine troppo, troppo presto!
Con Ali Hazelwood, una volta iniziato è fisicamente impossibile chiudere il Kindle/libro e attendere di continuare la lettura nel primo momento disponibile. O leggi o leggi, perché se non si legge, il pensiero della storia e dei personaggi ti perseguita!

Un altro pregio dell’autrice è la sua capacità di creare dei personaggi che è impossibile non adorare, ma soprattutto reali: hanno sempre quel qualcosa che li rende quasi tangibili, vicini a noi.
Bee, ad esempio, parla un sacco nella sua narrazione: aneddoti su Marie Curie (di cui Bee è una grandissima fan), voli pindarici, divagazioni. All’inizio risulta un po’ ostico questo suo “parlare a macchinetta”, ma fortunatamente si riesce ad entrare subito in sintonia con lei e ad apprezzare infinitamente i suoi commenti. Sono proprio questi la fonte di ironia principale della storia, considerazioni assurde che fanno morire dal ridere!

“Levi Ward, Sua Wardosità, Dr. Wardass, mi odiava. Me. Proprio me. Certo, era una montagna taciturna, sobria e cupa. Era introverso e riservato. La sua personalità riservata e distaccata. Non potevo pretendere di piacergli e non avevo intenzione di farlo. Se solo fosse stato civile, educato, se solo ci avesse provato. Invece no, Levi Ward chiaramente mi odiava e per rispetto di quell’odio… Be’. Non avevo altra scelta se non odiarlo di rimando.”

Il mondo dell’Accademia, ovviamente, è presente in ogni sua sfaccettatura e in questo libro lo è ancora di più rispetto al primo.
Bee, infatti, anonimamente, cura il profilo Twitter @WhatWouldMarieDo, dove scrive considerazioni personali sui problemi del mondo accademico, ma più frequentemente condivide i tweet di colleghe in difficoltà nei loro percorsi per diverse ragioni, tra cui la principale: gli uomini.
In questo volume viviamo in modo più sentito i problemi delle donne e delle persone svantaggiate nell’Accademia, poiché vengono messi in discussione anche pratiche più tecniche di questo mondo oltre alle consuete discriminazioni sessiste.

Non mancano altri temi profondi oltre alle disuguaglianze nel mondo accademico, che Ali Hazelwood affronta attraverso l’infanzia e le esperienze personali dei protagonisti.
Con Bee, ad esempio, l’autrice parla del lutto, delle ferite profonde, che una perdita improvvisa e violenta può causare e che rimane nel corso degli anni anche se nascosta dall’ironia, inoltre parla di tradimento, sia amoroso che amicale.
Bee ha perso i genitori da piccola in un incidente stradale e da quel momento ha girato il mondo con la sorella gemella, sballottate da una casa di un parente all’altro.
Questa esperienza, adesso, le fa desiderare stabilità, una casa, un gatto, una famiglia. Questi desideri, all’inizio, l’hanno intrappolata in una relazione tossica terminata con un orribile tradimento, mentre adesso ha deciso di non concedersi nulla di tutto ciò perché tutto ha una fine, ad un certo punto arriverà il dolore a rovinare tutto e a quel punto ne sarà valsa davvero la pena?
Per questo motivo si chiude alle esperienze che potrebbero farle ottenere quello che vuole davvero, resta volontariamente cieca e sorda davanti al richiamo del vero amore, che in fondo desidera.

“Aneddoto divertente su di me: sono una persona abbastanza dolce, ma ho un’immaginazione molto violenta. Forse è un’amigdala iperattiva. Forse è troppo estrogeno. Forse è la mancanza di modelli parentali nei miei anni formativi. Non saprei quale sia la causa, ma il fatto è che a volte sogno di assassinare qualcuno. Con “a volte” intendo spesso. E con “qualcuno” intendo Levi Ward.”

Attraverso il personaggio maschile, invece, mostra le conseguenze del crescere in un ambiente familiare gelido e chiuso.
Levi, durante la scuola di specializzazione, era incapace di affrontare le emozioni, per questo i suoi veri sentimenti sono stati scambiati per tutt’altro.

Purtroppo c’è una nota negativa.
Ali Hazelwood ha trovato il suo modello e, a quanto pare, ha deciso di seguirlo alla lettera. “Love on the Brain” ha gli stessi e identici trope di “The Love Hypothesis” (TLH) per questo il romanzo è stato molto prevedibile e, soprattutto alla fine, siccome avevo capito praticamente tutto, non ci sono state le montagne russe emotive come in TLH. Spero che l’autrice non resti impantanata in un solo modello in futuro, altrimenti finirà per servire sempre la stessa zuppa.
Il romanzo, comunque, sembra quasi una dedica ad “Orgoglio e Pregiudizio”, leggendo capirete perché!
Geniale l’idea di nominare i capitoli come le parti del cervello che controllano un determinato sentimento o azione importante per il capitolo!

Nonostante questo piccolo appunto, la storia è bellissima, godibile e leggibile. C’è il giusto misto di romanticismo, di passione, di serietà e di divertimento.
I personaggi sono incredibili ed è facile empatizzare con loro.
In fondo, Ali Hazelwood è brava, sa cosa desideriamo e sa come darcelo, le sue storie catturano e fanno sognare ad occhi aperti. Spero solo che decida di variare un po’ nei prossimi libri.
Baci


Voto libro - 4.5







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