#BeingYoung. Il mondo è nostro


Scritto da: Linn Skåber

Genere: Narrativa per ragazzi
 
 26 Ottobre 2022

Arriva in Italia #BeingYoung, il titolo Young Adults più venduto in Norvegia nel 2018, già vincitore di premi importanti. Per scriverlo Linn Skåber ha ascoltato tanti adolescenti parlare di ciò che conoscono da vicino: l'adolescenza. Alcuni l'hanno descritta come un periodo pieno di curiosità, emozione, amici; altri hanno usato parole come solitudine, ansia, paura. Quelle testimonianze sono state lo spunto per i trentuno brevi monologhi che, insieme alle splendide illustrazioni di Lisa Aisato, restituiscono a lettori di ogni età le voci dei ragazzi e delle ragazze di oggi. Storie belle, delicate, divertenti e commoventi, tutte da scoprire. 
Il mistero e l'emozione dell'adolescenza, in un libro magistralmente illustrato. 
 
Salve Confine,
Il libro di cui vi parlerò oggi racconta di un periodo che ognuno di noi ha vissuto nella propria vita: l’adolescenza.
Si tratta di “#BeingYoung” di Linn Skåber, pubblicato da Giunti un paio di mesi fa e di cui ho ricevuto una bellissima copia cartacea meravigliosamente illustrata. Grazie Giunti!

#BeingYoung” è una raccolta di storie, una trentina circa, che l’attrice e sceneggiatrice norvegese Linn Skåber ha scritto dopo aver incontrato alcuni adolescenti e aver parlato con loro, ascoltandoli senza filtri.
Adolescenti che parlano di adolescenza, un periodo della vita di ognuno di noi e che ognuno di noi ha vissuto a modo suo, in preda al caos ormonale e ad alti e bassi umorali.
C’è chi ha amato l’adolescenza, vissuta tra amori e risate, amici e serate al mare, c’è chi, invece, l’ha vissuta malissimo, a disagio nel proprio corpo e con gli altri, rifugiandosi nella propria camera con la porta chiusa e le finestre oscurate.
È il momento del cuore che batte più veloce per il primo amore, delle notti insonni a pregare di crescere più in fretta, dei sogni, dei viaggi, della voglia di indipendenza.
È anche il periodo in cui non andiamo bene nemmeno a noi stessi, in cui ci nascondiamo al mondo con le cuffie alle orecchie e la musica sparata a tutto volume per non sentire il casino che abbiamo dentro, quaderni di disegni e frasi, poesie, canzoni e dita macchiate di inchiostro.
I ragazzi nelle storie che leggeremo sono ragazzi che la Skåber ha conosciuto e ascoltato e le cui storie nascono da una frase detta con un’enfasi particolare o da un racconto appena accennato con timidezza.

“Il ragazzo di cui sono innamorata mi piace soprattutto quando mette la giacca elegante e giocherella coi bordi delle maniche.
Come se ci fosse qualcosa di troppo grande per lui. E lui diventasse più piccolo e giusto per me.”

Devo dire che alcuni racconti mi hanno anche commossa, in particolare una poesia, “Il mio cuore è un chiosco chiuso”, dove il cuore/chiosco chiuso è quello di un giovane o di una giovane che esprime la sua solitudine con una metafora calzante: un chiosco in riva a un lago durante i mesi invernali, abbandonato e vuoto che, però, ricorda i giorni d’estate in cui giovani sorridenti odoranti di crema solare e acqua salmastra facevano la fila.
È così che, almeno una volta, tutti quanti ci siamo sentiti, magari proprio dopo la fine di una piccola storia d’amore estiva, annegando nel nostro super dramma, pensando quasi di morire.

“Il mio cuore è un chiosco chiuso
in un campeggio deserto in riva a un lago.
Ed è inverno.”

O il racconto “Su papà, i criceti e la morte”, leggerlo è stato straziante perché l’ho sentito così vero e reale, tanto da fare male.
Ma ce ne sono davvero tanti che toccano il cuore, anche nella loro disarmante spontaneità, in quella fiducia senza diffidenza, nell’apertura verso il mondo e nella paura di cascarci dentro.
Si toccano diversi argomenti, dall’amore al disagio, dalla spensieratezza alla morte, dall’omosessualità al bullismo e, a proposito di quest’ultimo, non posso non nominare il racconto intitolato “Richard”, che racconta di una triste, tristissima verità.
In tutto questo, mi sono fatta incantare dalle meravigliose illustrazioni di un’altra artista norvegese, Lisa Aisato, che ha espresso, con tratti delicati e precisi, i sentimenti contrastanti degli adolescenti, utilizzando colori a volte tenui, altri decisi, ma acquerellati e sfumati come i loro sogni, le loro aspirazioni, le loro paure.

Questa raccolta di racconti è stata proprio un toccasana per queste mie giornate un po’ così e, anche se la mia adolescenza è fin troppo lontana ormai, posso assicurarvi che non ho mai dimenticato di esserlo stata, adolescente.
Per questo vorrei tanto ricordare a questi genitori che sembrano essere sempre stati adulti e basta, che non riescono a comprendere i loro figli adolescenti, che non avete figli ingrati e impossibili, difficili e senza speranza, avete figli che stanno navigando a braccio in questo mare di caos che è l’adolescenza, qualcosa che anche voi avete vissuto.
Tornare indietro a ricordare com’è stato per voi può aiutarvi a comprendere meglio quel ragazzo o quella ragazza con la felpa di tre taglie più grande che risponde con un grugnito e un dito medio alzato alle difficoltà della vita.
Buona lettura. 

Voto – 4.5
 

 

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