Le dame di Grace Adieu e altre storie


Genere: Fantasy

Scritto da: Susanna Clarke

18 ottobre 2022

Molti mortali hanno vagato per le campagne inglesi senza farne più ritorno. Questo perché tra i boschi silenziosi e le verdi colline si celano dei confini invisibili, al di là dei quali il mondo reale si ripiega su dimensioni assai più magiche e ricche di insidie. Lo sanno bene i protagonisti di queste storie, che si ritrovano a interagire con creature impertinenti e maliziose che giocano con la superficie delle cose, scompigliando il buon senso e l’ordine della realtà. Da una vita di campagna solo apparentemente tranquilla fino ai castelli dove è stata scritta la storia dell’Inghilterra, in questi racconti maghi e fate si intromettono nelle esistenze assolutamente comuni di vicari di campagna e fidanzate gelose, ma anche nei destini di figure storiche come Maria di Scozia e il duca di Wellington.

Salve salve!
Finalmente sono riuscita a recuperare “Le dame di Grace Adieu e altre storie” di Susanna Clarke, ambientato nello stesso magico mondo di “Jonathan Strange & il Signor Norrell”.
Il libro raccoglie otto racconti atti ad arricchire, con leggende e storie favolesche, il mondo che Clarke aveva già riccamente e favolosamente creato nel romanzo.

“Nel proporre questa raccolta di racconti ho tenuto presente due modesti scopi. In primo luogo, gettare una qualche luce sullo sviluppo della magia nelle Isole Britanniche in periodi differenti; in secondo luogo, far conoscere al lettore qualcuno dei modi nei quali gli esseri fatati possono interagire con il nostro mondo quotidiano. In altre parole, ho voluto offrire una specie di manuale elementare sugli esseri fatati e sulle Terre Altre.”
Primo racconto è proprio “Le dame di Grace Adieu”, in cui compaiono anche i nostri amati Jonathan e Arabella Strange. Le dame di Grace Adieu sono tre amiche, tre giovani per le quali la società ha dei ruoli ben definiti, che loro decidono di ricoprire bene o male, per poter vivere liberamente e dedicarsi alla loro vera passione. Persino Jonathan Strange resterà ammutolito di fronte alle capacità e alla forza di persuasione delle tre dame…

«Avete letto l’articolo del signor Strange su “The Review”? […] Che cosa ne pensate delle sue idee?».
«Non ne condivido nessuna».
«Ah, questo volevo sentirvi dire!».

“La collina di Lickerish” e “La signora Mabb” ricordano delle vere e proprio fiabe.
Nel primo, una giovane donna dedita alla cultura più che alle attività all’epoca considerate “femminili”, deve filare cinque matasse di lino tutti i giorni per un mese per soddisfare il marito; la giovane chiede l’aiuto di un essere fatato, che ha intenzione di imprigionarla proprio come ha fatto il marito, ma la donna è troppo intelligente per farsi incastrare da uomini e magia.
Nel secondo, una giovane donna è sempre la protagonista, ma stavolta dovrà scontrarsi con la signora Mabb, nominata da tutti ma conosciuta da nessuno, per salvare l’uomo che ama.
“Il duca di Wellington e il suo cavallo” è un racconto breve e simpatico che ha come protagonista un personaggio noto (sia storicamente che nel romanzo), che con il suo solito ingegno riesce a superare anche gli esseri fatati.
“Il signor Simonelli e il vedovo fatato” è un racconto dall’atmosfera più oscura, in cui gli esseri fatati e la magia vengono mostrati per quello che sono davvero: crudeli e manipolatori i primi, illusione e pericolo la seconda.
Anche il racconto “Tom Brightwind o come fu costruito il ponte fatato di Thoresby” gioca sull’ambiguità degli esseri fatati, dei loro favori e del loro aiuto, ma stavolta la storia è più leggera e divertente.
“Ricami e ricami” è una storia più breve che racconta il desiderio di vendetta di Maria Stuarda, la regina di Scozia, verso Elisabetta I, talmente potente da spingerla a cercare una magia che, attraverso il ricamo, avrebbe potuto eliminare la sua rivale.

“È stanca, pensò la regina, stanca di essere cucita in questa scena di impotenza e di disperazione.”

“John Uskglass e il carbonaio del Cumberland” mostra un punto di vista inaspettato su questo mitico personaggio, una vera e propria leggenda che rende il Re Corvo più umano e fallibile. È anche una delle più divertenti, con il carbonaio che cerca i santi protettori delle cose più inaudite e il potente John Uskglass spaventato da una magia che non comprende. Dà anche qualche informazione in più sulla potenza della magia degli esseri fatati e dei suoi limiti.

“Evidentemente le rocce e la terra d’Inghilterra, che pure amavano John Uskglass ed erano sempre pronte ad aiutarlo, se potevano, rispettavano ancora di più quella forza, qualunque fosse.”

Questa raccolta, presentata come uno studio accademico interno al mondo del romanzo, rende ancora più reali gli eventi, gli studi e le affermazioni in esso presentate. Ci dice che non sono semplici vicende romanzesche, ma ci sono studi e opere create ad hoc per dimostrarne la validità e la veridicità. È un modo interessante (e che personalmente mi piace molto) di rafforzare ed arricchire questi mondi fantastici.
Per i lettori è sicuramente un regalo, un modo per ritrovare vecchi personaggi e per trascorrere un altro po’ di tempo nella magica e misteriosa Inghilterra di Strange e Norrell. C’è molto altro in questo mondo oltre a quello che ci è stato mostrato nel romanzo (miti, leggende, favole e folklore, storie della buonanotte e ammonimenti) e la raccolta cerca di farcene conoscere almeno qualcuna, per non farci mai dimenticare cosa potrebbe nascondersi dietro la realtà!

“La triste verità è che oggi, così come in tutti gli altri periodi della nostra storia, la disinformazione sugli esseri fatati ci assale da ogni lato e forse, per mezzo di racconti come questi, lo studioso serio della cultura sidhe potrà spalancare una finestra sulle Terre Altre e gettare uno sguardo su quel mondo complesso, contraddittorio e pericolosamente affascinante.”

Alcuni racconti ricordano leggende, favole e storie tramandate, altri resoconti dettagliati di vicende incredibili. Alcuni hanno toni più oscuri, altri sono più leggeri e ironici. Tutti, però, riescono a creare un’atmosfera di magia e di aspettativa.
All’inizio ho faticato un po’ ad immergermi nell’opera, mi ci sono volute un paio di storie per ritrovarmi completamente immersa nella tela di Susanna Clarke, ma devo dire che, una volta ricordato il fascino di questo mondo e ritrovata familiarità con lo stile di Clarke, ero curiosa di scoprire cosa mi avrebbe riservato il racconto successivo: risate, orrori o avvertimenti.
Lo stile di Clarke non ha bisogno di essere commentato, se avete amato i suoi romanzi potete stare certi che anche “Le dame di Grace Adieu e altri racconti” vi piacerà. Il suo stile è magico come le sue storie, evocativo, atmosferico, misterioso e ambiguo, con descrizioni ricche e dialoghi brillanti. Sono contenta di averlo recuperato e se avete amato “Jonathan Strange & il Signor Norrell” dovreste farlo anche voi!
Baci
Voto libro - 4

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