Mistero alla Libreria Sherlock Holmes


La serie è composta da: 

1. Mistero alla libreria Sherlock Holmes

2. C'è un cadavere a Baker Street



Genere: Giallo

Scritto da: Vicki Delany

10 settembre 2024

Gemma Doyle si trasferisce nella pittoresca cittadina di West London a Cape Cod per gestire la Libreria Sherlock Holmes del prozio Arthur, situata al 222 di Baker Street e specializzata nella produzione letteraria legata all'investigatore inglese più famoso di sempre (nonché dimora del gatto Moriarty). Dopo aver trovato, nascosto in un angolo del negozio, un raro e prezioso esemplare della rivista su cui è stata pubblicata la prima storia di Sherlock Holmes, Gemma e la sua amica Jayne – che si occupa dell'adiacente Sala da tè della Signora Hudson – si imbattono niente meno che in un cadavere. Gemma è la prima sospettata della polizia, quindi decide di mettere in gioco le sue innate capacità deduttive per difendersi dalle accuse, indagando su un affascinante esperto di libri rari, sul figlio della donna morta, stranamente impassibile, e su un'intera famiglia di personaggi avidi e interessati solo all'eredità. Ma quando Gemma e Jayne si ritrovano accidentalmente su un secondo luogo del delitto, la loro diventa una vera e propria corsa contro il tempo per scoprire la verità prima che i poliziotti decidano di arrestarle. È un crimine non iniziare a leggere la serie di Vicki Delany, soprattutto se amate Sherlock Holmes e i misteri da risolvere!





Salve salve!
Per Newton Compton editori è uscito “Mistero alla libreria Sherlock Holmes” di Vicki Delaney, primo volume della serie “A Sherlock Holmes Bookshop Mistery.”
Con un titolo così e la promessa di un cozy mystery, potevo mai farmelo scappare?

Gemma Doyle è la co-proprietaria della Libreria Sherlock Holmes a Cape Code, una cittadina turistica del Massachusetts.
Gemma è un’osservatrice acuta e le sue doti deduttive ricordano tanto quelle del grande Detective. La sua mente brillante e veloce, però, a volte la mette in difficoltà.
Ad esempio, dopo la gita di un gruppo di giocatrici di bridge, che hanno messo a soqquadro il negozio, Gemma si accorge di una rivista fuori posto.
La copertina non mente, sembra essere una copia del Beeton’s Christmas Annual del 1887, la rivista su cui Sherlock Holmes fece il suo ingresso nel mondo letterario con “Uno studio in rosso”.
Quella rivista potrebbe valere migliaia di dollari, come ci è finita in una libreria che invece si concentra su libri commerciali e oggettistica?
L’astuta mente di Gemma, alla ricerca della proprietaria della rivista, la conduce su una scena del crimine e una detective della polizia, nonostante non ci siano prove, è convinta che Gemma sia l’assassina.
Nonostante le venga intimato più volte di non immischiarsi, la mente di Gemma torna sempre al mistero della rivista, dell’omicidio e del suo ruolo in tutto questo.
La libraia riuscirà a rivolvere il mistero o si ritroverà incastrata in una ragnatela troppo grande?

“Per ragioni che non avrei riferito a Jayne, nutrivo una sana sfiducia nei confronti della polizia di West London. Avrei scoperto per conto mio le informazioni necessarie e mi sarei rivolta alle autorità solo dopo aver raccolto prove sufficienti. Non prima.”

“Mistero alla libreria Sherlock Holmes” è un cozy mystery dalle perfette vibes “Sherlockiane”.
La mente, e a volte anche il carattere, di Gemma Doyle ricordano tantissimo il grande detective. Così come il personaggio di Jayne, la migliore amica e collega di Gemma, richiama un dottor Watson sempre ignaro di tutto, ma pronto a lanciarsi in qualsiasi avventura con il fidato Holmes.
Il mistero è costruito in modo sapiente e mi ha tenuta sulle spine: omicidi, guerre per l’eredità, collezionismo e Sherlock Holmes ovunque.
La risoluzione è stata inaspettata e per questo l’ho apprezzata moltissimo.

«Suggerisco», proposi, «di fare un salto al West London Hotel».
«Elementare, mia cara Gemma», replicò Jayne.
«Sherlock Holmes non ha mai pronunciato quella frase», ribattei.
«Forse lui no, ma Jayne Wilson l’ha appena fatto».

Gemma narra la storia in prima persona e credo sia stata la scelta più saggia.
La mente di Gemma viaggia a una velocità impressionante, riesce a cogliere dettagli e a ricostruire storie in un baleno, cogliendo connessioni sottilissime (proprio come il nostro amato Holmes ovviamente), quindi avrebbe potuto essere l’unica a farci capire il motivo delle sue azioni e dei suoi comportamenti.
A questo proposito, a volte l’ho trovata un po’ troppo spericolata, troppo sicura della sua mente anche in presenza di pericoli fisici, da cui non avrebbe avuto la possibilità di difendersi.
Inoltre, il personaggio di Jayne, a volte, mi è sembrato poco coerente. Viene descritta come una persona buonissima, onesta, incapace di fare alcuna cosa negativa, per questo di fronte a una scena del crimine mi sarei aspettata un comportamento diverso da parte sua. Non so, un po’ più di panico, invece mantiene la calma e ritorna alle sue faccende come se niente fosse.
Ovviamente questa è l’impressione derivata da un unico volume, spero davvero che il suo personaggio venga esplorato di più nelle prossime storie.

“In più di un’occasione mi è stato fatto notare che non tutti comprendono la mia attenzione a ogni minimo dettaglio e di conseguenza travisano le mie conclusioni. Ho provato a smettere, ma in pratica dovrei spegnere il cervello. E non mi sembrava il momento adatto.”

La narrazione, come potete immaginare, è molto, molto dettagliata. Nessun particolare sfugge agli occhi di Gemma, che descrive qualsiasi cosa con dovizia di particolari.
Alcune descrizioni sono effettivamente inutili, soprattutto quelle dedicate al vestiario o alla corporatura delle persone (al di fuori di un percorso deduttivo, sono semplici descrizioni), ma fa comunque parte del carattere di Gemma notare ogni piccolo particolare; quindi, è normale ricevere anche queste informazioni.
Questo per dire che, se la trama vi incuriosisce ma non siete fan delle narrazioni in cui ogni cosa viene descritta per filo e per segno, allora potrebbe rischiare di non piacervi.
Ho trovato “Mistero alla libreria Sherlock Holmes” di ottima compagnia e un interessante inizio di serie. Chissà che non mi aiuti a sviluppare una nuova passione, quella per i cozy mystery!
Sono molta curiosa di leggere i prossimi volumi.
Baci

Voto libro - 3.5



Genere: Giallo

Scritto da: Vicki Delany

26 agosto 2025

Sono giorni intensi a Baker Street: Gemma e Jayne sono impegnate con l’organizzazione della Libreria Sherlock Holmes e dell’adiacente Sala da tè della signora Hudson per l’imminente firmacopie di Renalta Van Markoff, autrice della celebre quanto controversa serie Hudson e Holmes. Ma l’atteso evento finisce in tragedia: proprio l’autrice, infatti, muore, subito dopo aver avuto un violento alterco con Donald Morris, cultore di Sherlock Holmes che l’accusava di aver rovinato il personaggio con i suoi libri.
La morte di Van Markoff non sembra naturale e il primo indiziato è proprio Morris. Ma non è certo il solo: dai collaboratori della scrittrice, continuamente vessati, a un fan ossessionato, da un misterioso e affascinante commerciante di libri a una nutrita schiera di amanti di Conan Doyle che odiano la serie Hudson e Holmes... la lista dei sospetti è lunga. Saranno ancora una volta Gemma e Jayne a dover sbrogliare la matassa per assicurare il colpevole alla giustizia. 



Salve salve!
Tornano Vicki Delany e la sua serie "A Sherlock Holmes Bookshop Mystery" con il secondo volume “C’è un cadavere a Baker Street”.
Su quale caso si troverà a indagare stavolta Gemma?

“Avrei osato dirlo? La partita era davvero aperta.”

Nel mondo delle pastiche su Sherlock Holmes c’è una serie che sta riscuotendo un successo clamoroso, sia per la trama controversa che per l’eccentrica autrice.
La serie Hudson & Holmes vede come protagonista la signora Desdemona Hudson, la quale risolve crimini e ha una relazione con il famoso detective!
C’è chi lo ama e chi lo odia, e chi ne è indifferente come Gemma, almeno finché non riceve la chiamata dell’assistente di Renalta Van Markoff, l’autrice, che ha intenzione di tenere un firmacopie nella sua libreria di lì a pochi giorni.
Nonostante il poco preavviso, Gemma non se lo lascia ripetere, prepara tutto nei minimi dettagli. Il giorno dell’evento la libreria è piena, c’è un brusio eccitato, i toni si accendono un po’ quando Donald Morris, grande appassionato del Canone, accusa l’autrice di snaturare il detective, ma sembra tutto tranquillo… finché l’autrice non si accascia sul tavolo senza vita.
Qualcuno ha assassinato l’autrice, ma chi?
I sospettati potrebbero essere un gruppo ristretto così come centinaia.
I sospetti cadono su Donald, che aveva “minacciato” l’autrice all’evento, ma Gemma non è convinta. Riuscirà a scagionare il suo amico e a risolvere l’omicidio di Baker Street?

«Riconosco quello sguardo», disse Jayne, «e non mi piace per niente. Cosa stai pensando?»
«Sto pensando che è arrivato il momento di eliminare l’impossibile e scoprire così ciò che è probabile».

Torniamo nella “Libreria Emporio Sherlock Holmes” e da Gemma, Jayne e il gatto Moriarty.
Stavolta il crimine ha luogo proprio alla libreria; succede in un attimo, ma Gemma ha la prontezza di capire quale sia stata l’arma del delitto e stilare una prima lista di sospettati.
Lei non vorrebbe mettersi in mezzo alle indagini della polizia (o almeno così dice), ma quando accusano il suo amico, il quale le chiede di risolvere il mistero, non può tirarsi indietro.
Questo caso la mette non poco in difficoltà: i sospettati sono troppi, le prove sono poche e le emozioni giocano un ruolo fondamentale. E abbiamo capito che le emozioni e i rapporti umani non sono proprio il forte di Gemma.
La libraia si ritrova a fare delle considerazioni su un argomento delicato, ovviamente con l’intenzione di proteggere l’altra persona (non solo di confermare una pista per il caso), ma il modo in cui lo fa scatena una reazione opposta a quella che si sarebbe aspettata e ciò la porta a porsi qualche domanda.

Credo che Gemma sia una persona che o si apprezza o si trova fastidiosa, per i suoi modi di fare a volte intrusivi, la sua visione del mondo rigida e la fermezza nelle sue convinzioni (che non è sempre una cosa positiva).
Questo spesso va a suo discapito, ad esempio quando le persone cercano seriamente di aiutarla, ma lei non ascolta perché vuole che le cose vengano fatte a modo suo.
Spero che nel corso della serie, oltre alla risoluzione di altri casi, vedremo anche la crescita di Gemma dal punto di vista emotivo.

“Le ipotesi sono meravigliose, ma le prove sono tutta un’altra cosa.”

Per quanto riguarda il caso, è stato molto interessante, è ben costruito e viene voglia di esseri lì e contribuire alle indagini. Trovare il responsabile è stato più complesso del previsto perché tutti avrebbero potuto avere una ragione per eliminare la scrittrice, inoltre la mancanza di prove rende tutto più complesso e interessante.

Nonostante sia un cozy mystery, non mancano scene più adrenaliniche.
Lo stile dell’autrice scorre bene e soprattutto tiene alta l’attenzione di chi legge.
È vero che a volte l’autrice è molto dettagliata e ci sono descrizioni che più di tanto non interessano, ma col senno di poi ci rendiamo conto che è il modo perfetto per entrare nella mente di Gemma, così precisa e attenta alle minuzie più inaspettate.
Aspetto che ho apprezzato tantissimo è che, nella lista di cose che Gemma ci racconta, ripete alcuni particolari della sua vita o del volume procedente che io avevo palesemente dimenticato.
Ho un appunto riguardo al conflitto finale che porta poi alla risoluzione del caso, che è molto simile a quello usato nel volume precedente. Spero che non si ripeta in tutti i volumi, altrimenti diventerebbe troppo prevedibile.
Baci
Voto libro - 4




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